7 gennaio 2022

West Side Story

Andiamo al Cinema

La notizia non mi aveva certo resa felice: un altro remake non richiesto, un'altra operazione nostalgia di cui non sentivo il bisogno.
Il fatto che dietro ci fosse un regista come Steven Spielberg mi aveva reso ancora più diffidente. 
Perché a differenza di Dawson Leery, non è fra i miei registi preferiti, anzi, ha un'aura da mestierante, da artigiano vecchia scuola, che mette un'impronta di noia ad ogni suo progetto, che sia di raccontare l'american hero di turno o che sia nel far fare un tuffo nel passato nostalgico agli spettatori.
Il cast, poi, mica mi faceva esultare, sì, la giovanissima Rachel Zegler buca lo schermo, sì, il ritorno di Rita Moreno -anche produttrice- dà un sigillo di garanzia, ma Ansel Elgort? Che Tony mi è?
Infine, ovvio, il fatto che si vada a toccare un pilastro sacro di Hollywood, di Broadway, come West Side Story.


Un musical la cui musica vive ancora nella quotidianità di molti, un musical che pur nella sua rilettura non più moderna di Shakespeare, non fa sentire i suoi anni.
Non li ha fatti sentire a me, quando solo 4 anni fa me lo sono finalmente guardato, me lo sono gustato, me ne sono innamorata.
E ora, davvero, un remake?
Perché?
Già, perché?
Soprattutto se poco di nuovo si aggiunge, se la storia rimane quella. 
Una lotta fra bande, un amore fra diversi, morti assurde e un finale tragico.
Perché riportare tutto come già era?
Certo, la magia c'è ancora, e la dà il lato tecnico d'incanto, fra colori, coreografie, canti e una macchina da presa che si muove nel mezzo, che balla pure lei, che regala brividi e romanticismo.
Ma basta per farne un remake riuscito se è ben fatto?


Per me, no.
Tutto appare come un giocattolone con cui il signor Spielberg ha voluto divertirsi.
Togliendosi uno sfizio che lo arrovellava da anni, dando vita al sogno di girare un musical.
Un sogno non così forte però, per andarsi a creare il suo di musical, andando invece a riprendere quello di Stephen Sondheim ed Arthur Laurents senza aggiungergli un suo tocco, una sua anima.
Potrebbe comunque essere un regalo per chi i musical, quelli belli, eterni, li ama e se li gode anche nel mezzo di una pandemia e di cinema vuoti, n cui più di Maria e Tony, a rubare la scena sono Anita e Riff.
Ma è sembrato uno sfregio, a me, e per chi ai titoli originali è affezionato, a chi si sarebbe rivisto ben più volentieri il titolo del 1961, restaurato magari, rispetto a questo nuovo adattamento che cerca di ottenere la stessa fotografia vintage ma in HD, risultando più posticcio del dovuto.


Insomma, si crea una bipolarità che fa male con questo West Side Story, che fa rivivere una magia che non si era spenta, ma che si nasconde sotto una patina meno genuina, a cui non basta una regia sopraffina per esaltare.

Voto: ☕☕½/5

9 commenti:

  1. Io, invece, trovo che l'originale sia invecchiato presto e male. Questo l'ho trovato letteralmente meraviglioso, mi ha ricordato perché ami così tanto il cinema.

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    1. La visione non è stata delle più facili con la tosse da camuffare per non far scappare i pochi spettatori (negativa sempre, per fortuna, ai tamponi), ma nonostante questo al di là della potenza della regia di Spielberg, proprio la storia l'ho trovata vecchia ormai. Soprattutto se si cerca con quella fotografia HD di camuffare l'effetto.
      Mi ha emozionato poco, e nonostante i lati positivi, che un remake possa essere il miglior film agli Oscar mi fa un po' tristezza...

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  2. Quando la creatività si offusca si ricorre a un remake.

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    1. Purtroppo sì, e ultimamente Spielberg ha perso lo smalto dell'autore per essere un buon mestierante.

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  3. Mr Ink potrebbe toglierti il saluto per questa stroncatura. E pure Dawson. :)

    Io resto in attesa di vederlo, anche se dopo questo post i timori che già avevo aumentano ancora di più.

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    1. Prevedo delle difficoltà vista la tua allergia ai musical, ma anche degli innamorati per le protagoniste e la regia di Spielberg.
      Curiosa, insomma, di sapere cosa ne verrà fuori.

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  4. Non potrà essere tremendo come CATS... Sicuramente

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    1. Ahahah, da quello continuo a tenere le distanze.
      Non so se avrò mai il coraggio di vederlo!

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  5. Sintesi perfetta.
    I mezzi, la tecnica, la capacità ci sono, ma il cuore e diciamo anche una storia che regga meglio oggi, mancano.

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