Il 2021 aveva solo un compito: non essere il 2020.
C'è riuscito?
A guardarci attorno adesso, nei primi giorni del 2022, no.
Ci consola il fatto che non è stato peggio, che un vaccino c'ha quasi riportato alla normalità, almeno in estate, ma in fin dei conti il 2021 è sembrata una brutta copia, di quelle sbiadite senza nemmeno colpi di scena clamorosi.
Lo si è celebrato lo stesso, o almeno la sua fine, con due speciali con cui Netflix e PrimeVideo sono tornate a confrontarsi.
Per iniziare al meglio il 2022, invece, si è deciso di guardare più indietro, a vent'anni fa in cui il fenomeno Harry Potter dopo aver appassionato milioni di lettori, approdava finalmente al cinema.
Death to 2021
In Breve: lo scorso anno il modo più giusto per esorcizzare paure e timori è stato quello di riderci su. Lo si è fatto con l'umorismo nero di Charlie Brooker, che aveva chiamato comici vari ad impersonare scienziati, senatori e storici per raccontare che anno senza precedenti era stato.
Si era finiti con anticipazioni clamorose che non si sono verificate (nessun superpotere per i vaccinati, nessun nuovo Presidente donna in America), ma sono rimasti i conti da fare con un anno in cui fattacci non sono mancati, a partire dal triste 6 gennaio al Campidoglio.
Si parla ovviamente di pandemia e di novax, si parla di ex presidenti che non mollano l'osso e si parla di complottisti vari.
Chi c'è: ci sono ancora lo storico inattendibile Hugh Grant, l'influencer Joe Keery, la casalinga novax Christin Milioti, lo scienziato Samson Kayo e la semplice cittadina Diane Morgan e si aggiungono le giornaliste Lucy Liu e Tracey Ullman.
Mancano, e si sentono, la psicologa Leslie Jones e la senatrice Lisa Kudrow, come a mancare è la firma di Charlie Brooker alla sceneggiatura, che resta solo fra i produttori.
Momento Migliore: le riflessioni della solitaria lunatica Gemma restano le migliori, ma la deriva complottista di Madison Madison non sono da meno.
Funziona? Purtroppo, meno del suo predecessore.
Colpa di un'ironia che ormai galoppa nei social, di una tendenza quotidiana a sdrammatizzare che qui sembra quasi sorpassata e non più uno sorpresa.
Yearly Departed 2021
In Breve: PrimeVideo torna a riunire un folto gruppo di comiche senza peli sulla lingua per dire addio a quelle cose/situazioni/fatti che non ci porteremo appresso nel nuovo anno.
Dalle riunioni su Zoom all'estate senza pensieri passando per la negazione dei cambiamenti climatici.
Chi c'è: in tutta onestà, le comiche a me sconosciute Yvonne Orji, X Mayo, Aparna Nancherla, Dulcé Sloan e Megan Stalter. Unici nomi a me noti, indice di quanto sono bianca, Chelsea Peretti e la leggendaria Jane Fonda.
Momento Migliore: ovviamente, quello di Jane Fonda.
Venerata e amata da tutte, stilosa e intelligente come solo lei sa essere.
Funziona? Anche qui, il paragone con lo scorso anno, più spumeggiante e originale, è inevitabile.
I pezzi comici sembrano più forzati e meno incisivi, così come le cose a cui dire addio.
Ci siamo già abituati a questa condizione instabile e ci ridiamo troppo spesso per non cadere in depressione?
Harry Potter 20th Anniversary:
Return to Hogwarts
In Breve: si torna ad Hogwarts!
Sì, per i vent'anni dall'uscita al cinema de La Pietra Filosofale, la Warner Bros. ha deciso di fare le cose per bene: riunire buona parte del cast, portarlo agli Studios di Londra e dare vita ad interviste, confronti e chiacchierate a ricordare un viaggio che ha cambiato la vita di attori e registi, e anche degli spettatori.
Chi c'è: ci sono tutti, da Daniel Radcliffe a Emma Watson e Rupert Grint, Tom Felton e Gary Oldman, Helena Bonham Carter.
Ci sono i registi Chris Columbus, Alfonso Cuaron, Mike Newell e David Yates.
Ci sono quasi tutti, perché per evitare polemiche, colei che ha dato vita a tutto, J. K. Rowling, è rimasta fuori, utilizzando parti di un'intervista del 2019.
Momento Migliore: a rubare la scena rispetto alle interviste sono i dietro le quinte, le riprese della troupe a mostrare parte della magia sul set.
Ma il confronto senza reti tra Helena Bonham Carter e Daniel Radcliffe e ovviamente la commozione tra Emma Watson e Rupert Grint sono i momenti in cui è impossibile trattenere le lacrime.
Funziona? Sì, anche per una fan dell'ultim'ora come me, che la saga se l'è letta tutta solo lo scorso anno, che i film li ha visti solo una volta ormai 5 anni fa.
Funziona, perché fa capire l'importanza e l'immortalità che certe storie hanno, anche se, lo ammetto, meno complimenti, meno frasi retoriche e buonismi vari, li avrei graditi.
Alla lunga, si ripetono, perdono di efficacia, e il confronto con l'altra spettacolare reunion dell'anno -quella di Friends- si fa inevitabile.
Lì, condotta pur fastidiosamente da James Corden, si è mantenuta una genuinità, un calore, in più.
O forse, è solo l'anima british del cast a far apparire certi momenti così freddi.
Ho notato anch'io la differenza di "reunion", tuttavia davvero tutto carino ;)
RispondiEliminaAlla fine le lacrime sono arrivate e il messaggio pure: l'importanza del mondo e della storia di Harry continua, la mia voglia di rituffarmi nei film, pure.
EliminaPure per me la reunion di Friends è risultata più sentita ed emozionante. Anche perché sono parecchio più legato agli amichetti del Central Perk che ai maghetti di Hogwarts.
RispondiEliminaUna reunion poi forse un po' prematura, visto che dall'uscita del primo film della saga sono passati sì 20 anni, ma dall'ultimo appena 10.
Però tutto sommato ho apprezzato, e poi Emma Watson ❤️.
Credo che la differenza la faccia anche il fatto che noi siamo un po' più babbani rispetto ai fan hardcore. Mica l'ho chiamato In Hogwarts il blog :)
EliminaE poi il fatto che la produzione sia inglese, quindi tecnicamente ineccepibile ma più fredda nel mostrare le emozioni.
Non a caso, il momento in cui Emma Watson si commuove sembra quasi rubato. Chissà quante lacrime ci hanno nascosto.