Andiamo al Cinema a Noleggio
PRESENTI SPOILER
Quali sono le regole per il sequel di un requel?
Quanto fedeli si deve essere alla saga da cui tutto è partito, quali i canoni da rispettare e quante libertà ci si può prendere?
Ghostface torna a seminare il panico e questa volta esce da Woodsboro e, proprio come nel secondo capitolo, infesta le vite dei sopravvissuti nel college universitario, che è a New York.
Fin qui, un seguito che sta sul pezzo, con i sospetti che vanno verso i nuovi amori delle protagoniste e i nuovi personaggi qui coinvolti.
Ma tutto è nuovo, e ce lo ricorda una sequenza iniziale sconvolgente.
Non tanto per le scelte poco intelligenti di Samara Weaving nel suo avventurarsi in vicoli bui, quanto nel mostrarci a tradimento chi si nasconde sotto quella maschera.
Davvero?
Davvero davvero?
La mia faccia era simile all'urlo di Munch, per poi proseguire in una sequenza iniziale molto più lunga e stuzzicante che dà vita a un vero sequel di un requel dove a conti fatte le regole devono essere riscritte.
Non a caso, siamo al primo titolo in cui Neve Campbell e la sua Sydney non sono coinvolte. Salvate dalla sceneggiatura con poche frasi, in realtà a nascondere una certa offesa da parte di Campbell per un compenso inferiore al ruolo avuto in un franchise di successo.
E come non capirla!
Resta Gale, allora, unico volto storico coinvolto e finalmente alle prese in prima persona, anzi, in primo orecchio, con Ghostface. Difficilmente le si perdonerà di essersi consolata in fretta con un anonimo bellimbusto, ma tiene alta la bandiera degli affezionati.
Ma chi è che continua a torturare Sam e Tara, chi ce l'ha con loro e di conseguenza con il loro circolo di amici, fra cui spiccano gli adorabili gemelli Meeks-Martin?
A cercare di capirlo arriva pure Kirby, personaggio mai dimenticato, sempre adorato dai fan, il cui destino era rimasto in sospeso nel quarto capitolo ormai ridimensionato.
Ma ci sono dei ma, e belli grossi.
C'è prima di tutto una durata che si allunga, e se sei un horror che vive di jumpscare, di confronti diretti, devi saperli dosare, fra equilibrio e nuove trovate.
E 120 minuti diventano tanti.
Purtroppo, all'ennesima fuga che non finisce il confronto, lo spettatore medio -io e il giovine- si mette ad urlare contro lo schermo, si indispettisce e non ci crede più.
Davvero ha più senso traballare su una scala che non rimanere chiusi in una stanza inaccessibile e chiamare aiuto?
Davvero salire ancora, non assicurarsi della morte dell'assassino?
A quanto pare, sì.
Funziona così negli horror.
E ci si dilunga in fughe, in attacchi, in morti eccellenti e in sospetti continui.
Sfiancando non poco, soprattutto se il finale aumenta di improbabilità con sopravvissuti impossibili.
E c'è una rivelazione che poco sconvolge, una volta tirate le somme.
Ma tant'è, siamo in una saga che ha ritrovato slancio e Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett pur non avendomi convinto come con il loro primo requel, hanno dalla loro una conoscenza della saga e una voglia di giocarci notevole.
Così la sequenza in metropolitana (per quanto pure qui viene da chiedersi: prendere un Uber XL non era più sicuro?) è da antologia anche solo per le maschere coinvolte, così il confronto finale è notevole anche in quel luogo che mai avrei scelto per un confronto finale.
Anche se è manna dal cielo per ogni appassionato, pronto a scandagliarne ogni angolo, in cui si muovono due esperte di horror che si sfidano a suon di titoli giusti.
Insomma, sono pochi i permessi al metacinematografico che a questo giro sta in un angolo perché, beh... "Who gives a fuck about the movies?".
Come lo è una colonna sonora molto giovane, ma anche molto giusta.
L'omaggio, la fede in un franchise e i giovani volti che continuano a fare gran simpatia non fanno perdere la speranza, anche se sento questo sesto capitolo come un mezzo passo falso che forse, semplicemente, ci credeva troppo.
Voto: ☕☕½/5
A me è piaciuto molto, anche se, per quanto mi riguarda, si è perso il cuore pulsante della saga. Anzi, due cuori, ma speriamo di vederne tornare almeno uno col prossimo capitolo.
RispondiEliminaMi sono divertita e non mi sono lamentata troppo, ma il ritmo altalenante e fughe continue hanno fermato l'entusiasmo. Penne e registi sono sulla giusta strada, e so già che correrò per il loro terzo capitolo.
EliminaRecupererò, ma senza fretta. Mi era piaciuto poco poco poco anche il precedente.
RispondiEliminaSai che non mi ricordavo la tua delusione? Vedo a rischio questo recupero visto il minutaggio e certe scelte sfinenti...
EliminaMi hanno fregato con il parco stile Central Park e con la metropolitana, però sì, poteva essere ovunque. Avrei limitato il minutaggio e reso più efficace Ghostface che in questi requel non riesce ad essere efficiente come in passato: una metafora?
RispondiEliminaSono uno spettatore semplice: esce un film della saga di Scream e lo adoro a prescindere :)
RispondiElimina