24 maggio 2023

Baby Done

È già Ieri -2020-

Lui e lei stanno insieme da sempre e affrontano la crisi che molte coppie si trovano a vivere: tutti attorno a loro hanno dei figli.
Loro no, loro non li vogliono
Vogliono essere avventurosi, vogliono continuare a scalare gli alberi, a scalarli per professione (sono dei tree climber) e a scalarli per passione, partecipando a gare via via più importanti che potrebbero portarli a competere a livello mondiale.
Ma che succede quando lei scopre di essere incinta?
E che quel bambino, sotto sotto, lo vuole tenere?
Cambia tutto.
Cambia anche se lei non lo vorrebbe: vorrebbe continuare a scalare, a saltare, a prendere aerei e a fare serata con l'amica single. Vorrebbe continuare a stare con lui, che invece si preoccupa, cerca di frenarla e riportarla in sé, con quella gravidanza che diventa una minaccia alla loro vita di coppia, nonostante una lista di desideri da esaudire prima che sia troppo tardi.


Prodotto da Taika Waititi e per questo finito nel mio radar da tempo, Baby Done ha l'immediatezza, i colori e i personaggi tipici dei film indie americani.
Pur essendo ambientato e girato in Nuova Zelanda, che in quanto a commedie sta a metà fra quelle indie americane, appunto, e quelle inglesi. on un gusto tutto suo per personaggi weirdo.
Ha una lei che è una Rose Matafeo bravissima nel rendersi odiosa, impersonificazione della negazione e di quello che le mamme-pancine etichetterebbero come pessimo esempio. E si fatica a capirla, a seguirla nelle sue azioni via via più folli e pure pericolose, mentre lui, un Matthew Lewis gigione al punto giusto, è così pronto a fare il nido da offrirsi ad altre madri single.
In mezzo, il solito universo caotico fatto di famiglie ciarliere, amiche esagerate, amanti passeggeri e platonici, cani che -come i loro padroni- prendono abbagli.


Come non pensare a Ninjababy, pure lì una gravidanza imprevista, non voluta, a cui non si può mettere fine e con cui fare pace?
Nonostante i chilometri che separano Norvegia e Nuova Zelanda, lo spirito è simile anche se l'età delle protagoniste diverse.
Sono film scritti da donne che finalmente si tolgono sassolini di onestà, dipingendo le decisioni che cambiano la vita in tutte le loro variabili.
Senza per questo farsi sermoni pesanti, anzi, giocando con pance e ruoli.


E man mano che Zoe la si odia, la si capisce, la si compatisce e la si ammira, in questo miscuglio di sentimenti resi benissimo e che rendono una gravidanza reale e onesta, man mano che la situazione precipita e si vorrebbe intervenire, entrare nel film e metterli alle strette questi due innamorati che si sono persi, si inizia a volere bene a un piccolo, piccolissimo film che si conclude in un finale ovviamente assurdo.
Sì, un feel good movie sui tree climber esiste, ed è bellissimo.
Voto: ☕☕/5

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