15 luglio 2023

The Seven Faces of Jane

Jane lascia la figlia al campo estivo, tra preoccupazione, invidia, e gioia di avere del tempo per sé.
Cosa succede, poi?

Questa la domanda a cui 7 registi sono stati chiamati a rispondere.
Un compito creativo, un esperimento fra amici e anche uno spot prolungato per la Mustang che Jane guida. 
Un film antologico che visti i risultati a sé stanti poteva essere montato meglio, in modo da renderlo più fruibile.
Ma i nomi coinvolti fanno però la differenza, e non parlo da fan di Community che si ritrova metà cast in scena, ma anche dei registi che mettono all'opera la loro visione del cinema.


Va da sé che mi lascio andare a una classifica di questi cortometraggi più o meno riusciti, che funzionano separati più che come film in sé.
A fare da raccordo, all'inizio e alla fine, l'esordio alla regia di Gillian Jacobs che si presta come volto sfaccettato di Jane, camaleontica donna in crisi.

Quindi, cosa succede, poi?


7. The Audition
diretto da Alex Takacs


Jane va ad un provino
Quei corti volutamente criptici e inquietanti.
Che si ispirano, manco a dirlo, a David Lynch.
Audizioni in cimeteri, bambini che scappano, doppi che spaventano e futuri previsti.
Per quel che mi riguarda il fastidio, unito a una colonna sonora che aumenta di volume aumentando, beh, il fastidio.


6. The Lonesome Road
diretto da Xan Cassavetes


Jane carica un'autostoppista
Il più classico dei generi ma, hey, no, questa moderna hippie non è lì per risolverle i problemi, per indirizzarla nella giusta strada.
Egoista e invadente quando vuole, mette più in soggezione di un serial killer.
Il finale sospeso non aiuta però a capire dove si vuole andare a parare.


5. Rose
diretto da Julian J. Acosta


Jane fa da mentore
Lo fa a una ragazza di origini messicane che però delle sue origini non sa che farsene, vuole andare al ballo come se stessa, o almeno, come una giovane qualunque.
Un'amicizia che nasce nei buoni sentimenti.


4. Guardian
diretto da Ryan Heffington


Jane balla
Balla per la libertà acquisita, balla per stare sveglia e poi balla, per salutare un'amica.
Un'amica che si sta spegnendo in un ospedale a cui non riuscirà ad arrivare, ma che nel mezzo del deserto le appare, in un passo a duo poetico.
Più che un cortometraggio ben realizzato, sembra però un lungo spot per la Mustang Ford.


3. Tayo
diretto da Boma Iluma


Jane va dall'ex
Che la aspetta nella spiaggia in cui si sono lasciati ma che è diversa.
Diverso è lui, sicuro di sé, della sua identità, trattenuto gelosamente dalle ballerine e dalla band a cui ora fa capo.
E che ci fa lì in mezzo Jane, dal cuore ancora infranto che sperava di avere risposte?
Gillian Jacobs dagli occhi lucidi e fuori posto, dà il meglio di sé, rimanendo in disparte e lasciando al centro Chido Nwokocha e la sua storia.


2. Jane²
diretto da Gia Coppola


Jane va a bersi un caffè
Anche Gia Coppola gioca a fare Lynch.
Sempre a Los Angeles siamo, in una caffetteria dove Jane viene scambiata per Jane, cameriera dai debiti da saldare e con un boss malavitoso alle calcagna.
Che succede? Chi è questa sua doppia? Chi è che sopravvive?
Si sperimenta e si gioca, forse troppo per essere presi sul serio.


1. The One Who Got Away
diretto da Ben Jeong


Jane s'imbatte nell'ex
Non poteva che essere questa la faccia di Jane che preferisco.
Quella in cui Jeff e Britta si ritrovano, lui che corre, lei che si ferma e si unisce.
Lui è l'ex amico, l'ex di una notte, scappato perché spaventato, legato ora a una famiglia.
Ma la scintilla è ancora lì, alimentata da anni di sogni, fantasie, supposizioni e sbirciate su Instagram.
La complicità fra Gillian e Joel è sempre lì, lui pronta a fare battute, lei a riprenderlo, in un amore impossibile che si fa struggente e riesce a convincere più degli altri.
Anche se tutto potrebbe essere l'ennesima fantasia.

2 commenti:

  1. Esperimento interessante!
    Non so dove si possa vedere, ma me la segno ;)

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    1. Bisogna cercare nell'internet, forte dell'amore per Community l'ho scovato.

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