24 luglio 2023

Il Lunedì Leggo - Pastoralia di G. Saunders

È un'estate in compagnia dei racconti americani, questa.
All'insegna di una leggerezza solo apparente, ritrovandosi in realtà condensate in poche pagine molte ossessioni, molte preoccupazioni, molti sintomi di malessere di quella borghesia americana che vuole emergere. Distinguersi. O semplicemente sopravvivere.
George Saunders guarda al basso, ci porta in sobborghi e periferie, ci mostra quanto l'uomo è disposto a svendersi e umiliarsi per avere di che vivere.
Può fingersi un primitivo, vivere come attrazione in un parco dove i turisti scarseggiano e le regole sono rigide, può spogliarsi e provocare pur di mantenere una famiglia tutt'altro che unita almeno in piedi, e può cercare l'amore e l'indipendenza nei posti più strani, tra convegni e lezioni per la patente.


Sceglie bene i protagonisti dei suoi racconti, Saunders, sceglie personaggi che pensano troppo, che sentono troppo il giudizio degli altri nei confronti di scelte sbagliate e dei momenti sbagliati che si ritrovano a vivere. Ne è un esempio un parrucchiere che si innamora con facilità per poi sentirsi schiacciare da una madre opprimenti che si insinua nelle sue scelte, e un ultimo racconto nella testa di due vicini che poco si sopportano, che potrebbero diventare eroi o morire, potrebbero fare finta di niente o sacrificarsi, per salvare chi è in balia delle cascate. Siamo dentro le loro teste, che passano da un pensiero all'altro, da una decisione all'altra con un istinto che la fine ha il sopravvento e li rende umani.
A differenza di Pastoralia, che dà il titolo alla raccolta, in cui in quel parco divertimenti che ricostruisce la vita dei nostri antenati, oltre al degrado di vivere sul filo del rasoio, c'è il senso di colpa nel giudicare la propria partner e farle rischiare il licenziamento.

Rimuginano, si struggono, si crogiolano nei dubbi impersonificati anche da una zia zombie che torna dall'aldilà per vedere almeno i suoi nipoti avere successo, arricchirsi e andarsene da un quartiere pericoloso che l'ha uccisa. Lo fanno anche in tenera età, assetati di vendetta verso bulli che hanno tutto, ma che mostra la fragilità di una vita che già così sembra sprecata.
In questa raccolta non c'è la stessa creatività del Lincoln nel Bardo che mi aveva conquistata, ma c'è una capacità di trovare storie e personaggi, e saperle arricchire che rende questa America dei sobborghi così sfaccettata da non perdere mai il suo fascino.

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