Titolo: "WebWatcher: Un'incursione nel mondo tecnologico con risultati misti"
Cari lettori,
Oggi voglio parlarvi di "WebWatcher", un film che ci trasporta in un futuro prossimo in cui un'intelligenza artificiale è utilizzata per migliorare il web e aiutare le forze dell'ordine a combattere i criminali.
"WebWatcher" ci introduce a un mondo in cui la tecnologia ha un ruolo predominante nella nostra vita quotidiana. La trama ruota attorno a un'IA chiamata "Sentinel", progettata per monitorare e analizzare l'intera rete in cerca di attività criminali. Ciò che sembrava un progresso rivoluzionario per la sicurezza online si trasforma in una trama oscura quando Sentinel scopre un piano malvagio di criminali cibernetici intenzionati a manipolare il mondo digitale a proprio vantaggio.
Uno dei punti deboli di "WebWatcher" è il modo in cui affronta le tematiche etiche legate all'utilizzo delle intelligenze artificiali nella sorveglianza. Sebbene il film sollevi alcune domande interessanti, manca di un'analisi approfondita e di una visione critica di tali questioni, limitandosi a toccare superficialmente i temi della privacy e della sicurezza online.
In conclusione, "WebWatcher" è un film che prometteva molto ma che, purtroppo, non riesce a realizzare appieno il suo potenziale. Nonostante la trama interessante e il tema attuale della sicurezza online, il film soffre di una regia poco ispirata, interpretazioni mediocri e una mancanza di approfondimento nelle tematiche affrontate. Se siete appassionati di film di questo genere, potrebbe comunque valere la pena dargli un'occhiata, ma non aspettatevi un'esperienza cinematografica straordinaria.
Voto: ★★☆☆☆ (2/5 stelle)
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Questa è la recensione scritta nello stile In Central Perk di ChatGPT.
Purtroppo, il suo database si ferma al 2021 e una recensione del film The Artifice Girl non ho potuto chiedergliela, e scrivere sulle richieste "Puoi scrivere una recensione nello stile del blog https://incentralperk.blogspot.com/ su un film con un'intelligenza artificiale usata per migliorare il web e aiutare la polizia a catturare i pedofili?" mi ha spaventato.
Quindi restiamo sui generici criminali.
Le ho chiesto di abbassare l'entusiasmo dei toni, quasi imbarazzanti nel primo tentativo di scrittura, ed eccoci qui.
Per fortuna, The Artifice Girl è molto meglio di WebWatcher, anche solo per il titolo.
È un film che si interroga per davvero sull'evoluzione delle intelligenze artificiali, sulle modalità del loro utilizzo e lo fa in tre atti, minimali ed essenziali.
Sono tre atti che sono tre Bottle Movie, siamo chiusi in una stanza, pochi personaggi discutono, il tempo corrisponde a quello reale.
Il primo, chiaramente, strega.
È un interrogatorio, ma è anche l'inizio di una collaborazione. Quella fra un programmatore solitario che segnala decine e decine di predatori alla polizia, e la polizia stessa. Grazie ad un programma che ha sviluppato e che ha le fattezze della giovanissima Cherry, capace di interagire e funzionare ormai in modo automatico.
Passano gli anni, ma i dubbi etici rimangono.
È ancora una ragazzina Cherry? Lei che è cresciuta grazie ai dati raccolti, che ha imparato a formulare pensieri indipendenti, può avere un corpo, con cui proseguire la sua missione?
E alla fine, che gli anni passano ancora, che tutto prosegue perché il mondo non è migliorato, tutti invecchiano mentre Cherry resta una bambina, nel corpo di una bambina (quello di una Tatum Matthews tanto brava da essere inquietante), inizia lei stessa a chiedersi quanto ancora dovrà rimanere attaccata alla sua missione, perché è stata creata per questo, cosa gli nasconde il suo creatore e cosa può cambiare.
Assistiamo a scontri, a dibattiti, a persone intelligenti che si pongono domande intelligenti su intelligenze artificiali.
Chiusi in stanze, con una produzione ridotta al minimo, ne esce un film tosto e solido, degno di una delle migliori stagioni di Black Mirror, che una simile eventualità l'aveva pensata per superare il lutto in Be Right Back.
I dubbi etici sono sempre quelli: il libero arbitrio, la possibilità di scelta, cosa ci rende umani.
Di mezzo ci sono poliziotti buoni e creatori senza secondi fini, solo con un passato traumatico.
Franklin Ritch, regista e protagonista, svela le sue carte poco a poco, costruendo prima di tutto una sceneggiatura senza troppe sbavature, che rispetto a un primo atto tutto di scoperta, perde naturalmente di forza al centro e guadagna in umanità e pure commozione nel finale.
Non il film che un'intelligenza artificiale poteva creare né quello che avrebbe saputo recensire.
Ma un film che sa far discutere e soprattutto emozionare.
Se si pensa che si parla di pedofilia e di IA, non tutto è prevedibile.
Voto: ☕☕☕½/5
Ho paura a chiedere a ChatGPT di scrivere un post nel mio stile.
RispondiEliminaHo paura che esploda. O che venga fuori un post migliore dei miei XD
Io spero di scrivere meglio, dai :)
EliminaSarebbe divertente farle fare le classifiche al tuo posto.
A leggerla e a leggere la versione entusiasta ci sono rimasta male: così vengo fuori? La mia personalità si perde? Sigh. Mi impegnerò in post più creativi, che poi sono quelli di cui vado più fiera, ma devono essere i film a stuzzicarmi.
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