Andiamo al Cinema su Netflix
Quante soddisfazioni dall'animazione i questo ultimo periodo.
Prima quella gioia per gli occhi di Spider-Man che conquista anche i meno amanti dello spiderverso per quanta bravura, quanta attenzione, quanta cura nei dettagli c'è.
Poi Elemental, che sorprende nonostante si sia distanti dai grandi lavori della Pixar, per come si animano gli elementi, per come si guarda a fiamme e liquidità nell'esprimere i sentimenti.
E ora Nimona.
Nimona che nasce da un fumetto di ND Stevenson e che ha una storia travagliata.
Acquisito dagli Blue Sky Studios e inizialmente affidato a Patrick Osborne, l'adattamento stava procedendo abbastanza spedito, per poi bloccarsi con l'acquisizione da parte di Disney della 21st Century Fox e un fermo che si trasforma in cancellazione. Voci dicono che le tematiche LGBTQ+ presenti, sono a parte di questa scelta.
Per fortuna, poi, è arrivata Annapurna a completare la produzione, con il cambio di regista che porta a Nick Bruno e Troy Quane, e Netflix alla distribuzione.
Una vita travagliata ce l'ha anche Nimona.
Ragazzina senza un'età precisa, che vive in un Medioevo futuristico isolata da tutti.
È la strana, la reietta, il mostro, perché mutaforma.
Si adatta e si lascia andare, diventa un rinoceronte, un uccello, qualcun altro.
Lei con i suoi piani malvagi e la sua sete di vendetta vede nel cavaliere dalle umili origini Ballister Boldheart il perfetto compagno di squadra ora che è latitante per aver ucciso la regina Valerin. Ma non sa che Ballister è innocente, incastrato per l'omicidio da chissà chi, abbandonato dal suo amore e dalla gloria a cui stava arrivando, nonostante le malelingue.
E Nimona decide di aiutarlo, di esserci amica nonostante le ovvie titubanze iniziali da parte di entrambi.
Sì, siamo sempre lì: siamo in un buddy movie versione medievale esagerato, siamo fra due opposti che cercano di conoscersi e aiutarsi, siamo in un cambiamento che smussa gli angoli di entrambi, poco a poco.
Ma in Nimona c'è anche molto altro.
E non parlo di quelle tematiche che alla Disney hanno spaventato e che pur sotto forma di una metafora sulle transizioni e baci e dichiarazioni non più nascoste, non spaventano nessuno. Solo i benpensanti.
Parlo dell'animazione in sé, che si muove dal 2D dagli angoli retti alle esplosioni di colori emotivi delle trasformazioni di Nimona, con le scene d'azione a dare il meglio di sé, fino al mostro finale che è solamente mostruosamente commovente.
La storia scorre veloce, quasi troppo, senza troppi inceppi o troppe spine su cui stare per effettivi colpevoli e ricongiungimenti, lasciando la parte emotiva ad un flashback dove le parole non servono.
Parla la colonna sonora, ritmata e pop, parlano voci perfette che corrispondono a una spumeggiante Chloë Grace Moretz in parte, e al più ligio e comico Riz Ahmed.
Nella sua semplicità ma soprattutto nella sua creatività, Nimona diverte, emoziona e commuove.
I tuffi al cuore non mancano in una storia di accettazione e trasformazione, che meritava di vedere la luce.
Ci sono voluti solo 3 anni in più, ma ne è valsa la pena.
Voto: ☕☕☕½/5
Colonna sonora fantastica, anzi, metal! Mi son divertita e non ho patito l'azione, veloce come corre ha superato le mie barriere.
RispondiEliminaL'ambientazione in un Medioevo futuristico non è sia proprio tra le mie preferite immaginabili :)
RispondiEliminaPerò quasi quasi mi hai convinto a dargli una possibilità.
Si mescola tutto molto bene, anche perché Nimona con il suo stile ha tutto le carte in regola per diventare una tua idola!
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