3 luglio 2023

Il Lunedì Leggo - Manuale di Caccia e Pesca per Ragazze di M. Bank

Non è un manuale.
È un romanzo.
Ma sono anche racconti.
Sono fotografie di una vita, di una ragazza che cresce, che cerca di adattarsi al mondo e di capire chi è.
E magari, nel mentre, trovare l'amore.
E ci sono citazioni, in calce ad ogni capitolo, tratte da Manuali.
Dal bon-ton a quello della cura al bambino, per finire con quello della caccia, che spiega come trovarlo e accalappiarlo un uomo. Tecniche di seduzione che puntano a giocare come si faceva ai tempi dell'adolescenza, dimenticando se stesse.
Facile etichettarlo come un chick lit, quei romanzetti dalle sfumature rosa.
In realtà, Melissa Bank fa parte di quell'ondata di giovani scrittori che negli anni'80 in America iniziavano la carriera in case editrici, pubblicando racconti e articoli nelle innumerevoli riviste che nascevano e li formavano.
Un'ondata che comprende Jay McInerney, David Leavitt, Bret Easton Ellis.
Fu un successo anche per lei, che editor lo era davvero, come la protagonista del suo romanzo. Seguito da un solo altro titolo di minor successo e poi a un ritiro a vita privata, un lavoro come professoressa, fino a una morte prematura arrivata lo scorso anno, poco prima che Accento (sì, la casa editrice di Alessandro Cattelan diretta da Matteo B. Bianchi) decidesse di ripubblicarla.


Facile capire com'è che anche uno come Paolo Cognetti si fosse innamorato del suo stile, scoprendola in quelle piccole librerie negli anni '90, sfamandosi di quanto di quell'ondata americana riusciva ad arrivare in Italia e prendendo spunto per il titolo della sua prima raccolta di racconti.
E facile capire come l'ho amata anch'io.
L'ho amata adolescente dalla lingua tagliente e dall'ironia incontenibile, mentre osserva il fratello crescere e cambiare, mentre nella casa delle vacanze cerca di farsi piacere la sua nuova ragazza e sembrare più grande dei suoi 14 anni.

L'ho amata adulta, anche se meno, chiusa in ruoli in cui di quell'adolescenza si era persa parte dell'umorismo nero, della brillantezza, nipote di una zia ben piazzata a New York, fidanzata gelosa in una vacanza tutt'altro che paradisiaca, compagna e badante di un editor prestigioso, che beve e la aiuta, che cerca di farla crescere ma allo stesso tempo non le permette di volare, editor a sua volta poco ispirata, con un padre malato e un compagno che ha bisogno delle sue attenzioni, consapevole della piega presa dalla sua vita.
E infine, finalmente se stessa, finalmente scossa da Manuali che non la possono aiutare, da una malattia superata, da amori conclusi, e altri che finalmente possono nascere.

Una vita tra alti e bassi, in cui fanno capolino famiglie altrettanto complicate, coppie con segreti, familiari silenziosi, che si scontrano, si incrociano, tra New York e il New Jersey.
Sembra di conoscerla da sempre, Jane Rosental, sembra di essere stata con lei in quella casa al mare per intere estati, di averla vista formarsi attraverso libri proibiti, di averla vista leggere per forza libri poi scartati, di aver trovato infine il coraggio di leggere solo ciò che le piaceva.
Affezionandosi nel mentre a un fratello instabile, a una madre ligia e a un padre pragmatico.

Questo Manuale è un romanzo che racconta una vita a episodi, che scorre e che si divora, nella sua leggerezza e nelle situazioni che sa creare e che diventerebbero un film bellissimo (non certo il Suburban Girl con Sarah Michelle Gellar che ho paura di vedere).
Di quelli in cui una ragazza cresce, trova lavori, amori, amici e infine se stessa.
Con un pizzico di romanticismo in mezzo a molte stoccate, con molta intelligenza nel racconto e nella sua forma, che sperimenta e che dialoga infine con quei Manuali che non possono imbrigliare l'amore, o meglio, la personalità.
Per fortuna, invece, è un romanzo che andava riscoperto.

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