25 luglio 2023

Dei Finali: Barry - Non ho mai...

Giusto qualche tempo in una sola settimana erano finiti Succession, Mrs. Maisel e Ted Lasso.
A completare un'annata di grandi addii, arrivano anche una serie rimasta misconosciuta in Italia nonostante i premi vinti in patria, e un guilty pleasure d'eccellenza di Netflix.
Come li scrivi due finali diversi ma simili?

Barry - Stagione 4

Barry da noi non ha mai avuto una gran fortuna.
Ed è un peccato.
Il suo umorismo nero unito alla sua presa in giro al sistema Hollywoodiano e soprattutto una regia che regala scene ed episodi favolosi, meritavano di certo più attenzione.
A un passo dalla fine eravamo rimasti in sospeso con un colpo di scena mica da poco: che succede ora che il sicario che voleva essere attore, Barry Berkman, è stato arrestato?
Tradito dal suo maestro di recitazione e padre putativo, che farà in carcere?


È presto detto, dopo aver provato a fare accordi con l'FBI, dopo aver quasi tradito i colleghi di un tempo e aver capito che di nessuno ci si può fidare, evade.
Costruendosi una nuova vita.

Barry decide di fare il suo finale spostando l'azione in là nel tempo, un balzo di 8 anni, una nuova vita isolata e all'insegna della religione, con un figlio da crescere e formare in modo sano.
Ma tutto sta per crollare sai per colpa di chi?
Di Hollywood, con un film sul suo passato e sulle sue imprese sanguinolente che vuole essere prodotto, attirando l'attenzione dei media, della polizia, e delle persone coinvolte che hanno un ego giusto un po' ingombrante.
Che fare? Tornare e cercare di mettere una parola fine al progetto.
Gioca, Barry, con Hollywood e Los Angeles, con la vanità dei suoi personaggi a guidarli in scelte poco raccomandabili e alza il tiro prendendo dentro l'impero costruito da NoHank con l'ascesa di The Raven.


Non sono una fan dei finali in flashfoward, dei balzi avanti che coprono troppi anni e troppe domande, e nemmeno qui sono stata troppo convinta.
Ma il finale è beffardo, amaro e ironico come sempre ha saputo essere Barry, e anche un po' shoccante.
Il cast è quello di sempre, e di una bravura da sobbalzi, con Bill Hader a confermarsi un valido attore drammatico, ma soprattutto un regista che regala scene d'azione, inseguimenti e sparatorie da incorniciare, per non parlare di piani sequenza onirici da pelle d'oca.
Se il film realizzato sul suo personaggio è assurdo e di bassa lega ma chiude un cerchio in un sorriso amaro, la serie che rimette le cose al suo posto è davvero d'alta classe.

Voto: ☕☕/5

Non ho mai... - Stagione 4

Come lo scrivi il finale di una serie teen che sta arrivando all'ultimo anno di liceo?
Cerchi di far venire tutti i nodi al pettine, e di riuscire a seguire tutti i personaggi che affollano la vita di Devi cercando di dar loro lo spazio che meritano.
Non è facile, e non sempre ci si riesce soprattutto se spesso si perde tempo in storyline non così efficaci o originali, ma Non ho mai... resta quel guilty pleasure nemmeno troppo guilty con cui divertirsi e commuoversi.


Scrivi un finale e riguardi all'inizio: ai desideri di Devi di arrivare al college non più vergine, non più in carrozzina, non più con il cuore a pezzi e una vita sociale deludente.
Dicono di stare attenti a ciò che si desidera, e ora che Devi ha raggiunto tutti questi obiettivi, è davvero felice? In parte sì, in parte con una prima volta poco memorabile e i sogni infranti di un fidanzato perfetto e il college perfetto, c'è ancora tempo per rovinare tutto con quel caratteraccio che si ritrova.
Devi non è comunque la sola ad essere in crisi, a fare le scelte sbagliate e a mantenere segreti che andrebbero confessati, e così a brillare è ancora una volta il bellissimo Paxton, a dare spessore anche ai belli e impossibili, e una madre pronta a rimettere il cuore in ballo.
È maturata Devi, è cresciuta ed è capace di gestire i propri sentimenti.
Ce ne rimettono personaggi un tempo importanti che ora sono tagliati o defilati, con l'aggiunta non richiesta di nuove cotte a creare scompiglio.


Certo il finale romantico è il più classico finale romantico tenero e sognante, ma avrei preferito la consapevolezza di una nuova vita, un nuovo capitolo, che si apre senza per forza di cose attaccarsi al passato.
Il balzo in avanti saltando estati e viaggi fa storcere il naso, ma quanto bene si è stati in questi anni alla Sherman Oaks High!
Si perdona tutto, anche un finale stiracchiato che cerca di comprimere quanto costruito.

Voto: ☕☕½/5

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