La Settimana Horror
L'invasata di serie TV che è in me, la capisce bene Maddy.
Adolescente non certo popolare, schiva e alternativa, trova nella visione di The Pink Opaque il suo mondo.
Quello in cui vorrebbe vivere, le avventure a cui vorrebbe partecipare.
E riesce pure a coinvolgere l'ancor più timido e l'ancor più schivo Owen, figlio unico, padre burbero e madre sottomessa, sottomesso pure lui a rigide regole e coprifuochi che non gli permettono di vederlo in diretta The Pink Opaque. Ma dopo la prima ribellione che corrisponde alla bugia di un pigiama party da un amico che è in realtà Maddy da cui vedere finalmente l'episodio della settimana, lei se lo prende a cuore, registra VHS, gliele fa recapitare e i due vivono come fan sfegatati a distanza.
Ed è Owen che la prende peggio, perché vive attraverso The Pink Opaque, senza amici, senza comunicazioni di sorta, gli anni passano ma lui sembra sempre lì, con la testa in questo mondo dove due amiche distanti hanno una connessione psichica con cui rimanere in contatto e sconfiggono via via i vari cattivi, finché la serie non viene cancellata, dimenticata, infine caricata su piattaforma ma tutto sembra diverso.
Gli anni sono passati anche per Owen, così velocemente e così lentamente, sembra già un vecchio, sempre schivo, sempre timido, sempre solo.
Si perde il colore della vita se si sta appresso allo schermo della TV?
È arrivato come l'horror fighetto (cit.) del momento, quello che rompe i canoni classici dell'horror e lo fa semplicemente rallentando i tempi.
Rallentandoli davvero tanto.
Seguendo l'inflessione laconica della voce di Justice Smith e seguendo i suoi pensieri, la sua vita priva di brio.
L'horror è relegato a The Pink Opaque, in una serie TV che omaggia Buffy fin dal font utilizzato per i titoli di testa e che di paura ne fa gran poca.
L'orrore sta tutto nel modo in cui scorre la vita di Owen, senza amici, senza svolte, senza vita, e nel ritorno improvviso di Maddy che invece le sue svolte e le sue amicizie pericolose le ha avute, ma da ossessionata da una serie TV non le è certo andata meglio e spaventa per questa sua ossessione che non passa.
Io li capisco pure, chi vive attraverso ciò che guarda.
Sono una di loro, mi riconosco in personaggi, cerco trame e sottotrame nella mia vita, mi lascio andare a paragoni e capisco quand'è che finisce e inizia una nuova stagione. Anzi, li divido così i miei anni.
Ma rispetto a due complessati come Owen e Maddy, preferisco l'Abed di Community, il filtro che ci metteva lui nella serie era decisamente più divertente.
Perché I saw the TV glow ha il titolo giusto, la giusta estetica lynchana e pure i giusti protagonisti: fighetti e alla moda. Omaggiando i titoli giusti e giocando pure con la serie dentro il film (che è sicuramente più interessante del film stesso), Jane Schoenbrun dimostra di conoscere il mestiere e semina comparsate anni '90 (Fred Durst) e cantanti indie (Phoebe Bridgers) a rendere la generazione di nostalgici che siamo, beh, nostalgica.
Ma il gioco si rompe in fretta, o per meglio dire, non ha presa su di me che alla ricerca di brividi ho trovato solo sbadigli e molti punti interrogativi in un finale inconcludente che non credo di aver capito e non mi ha lasciato la voglia di capirlo. Leggere che il tutto è per la regista un modo di parlare della condizione delle persone transgender non mi ha certo illuminato. Anzi.
Ha creato un senso di frustrazione che non mi aiuta a rivalutare il film.
Sono sempre convinta che sia meglio la finzione della vita reale, ma non in questo caso.
Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone: 1 Leoni su 5 |
Ti ringrazio per la citazione e devo dire che in tutto questo "Lynchiare" alla fine la storia trova la sua strada, diventando un discorso non banale su vari livelli, paura il giusto, però figo questo rosa opaco ;-) Cheers
RispondiEliminaNon è scoccata la scintilla, purtroppo. Sarà stata la lentezza, la figaggine troppo ricercata, la mancanza di brividi, chissà.
EliminaPer me è uno degli horror migliori dell'anno. Mi ha catturata fin dall'inizio e il finale mi ha uccisa. Davvero splendido.
RispondiEliminaForse è come sempre colpa delle aspettative e della voglia che avevo di spaventarmi per mostri o simili e non per l'angoscia del quotidiano.
EliminaCom'è che voi blogger preparati l'avete già visto e io invece non l'ho ancora nemmeno trovato?
RispondiEliminaSarà forse perché non sono un blogger preparato? :)
Comunque, nonostante la tua stroncatura, continua a ispirarmi un sacco
Ha tantissime carte per convincere anche te, tra Lynch, Buffy e i protagonisti giusti cerca e troverai il tuo rosa :)
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