Mondo Serial
Stagione 1?
Quindicesimo Dottore?
Che succede?
Non eravamo alla quattordicesima?
E non eravamo anche al quattordicesimo Dottore?
Sì, certo, ma con il rilancio della serie si è pensato di azzerare tutto.
Un modo per tirare un bel segno alla catastrofica gestione di Chris Chibnall, il responsabile delle 3 stagioni peggiori della stria di Doctor Who e lo dico pur non avendo visto quelle classiche. Quelle con un Dottore donna, e che nonostante Jodie Whittaker ci abbia provato in tutti i modi a essere brava, credibile, a tenere in piedi gli episodi, beh, erano scritti così male che il fandom si è disinnamorato, gli ascolti sono colati a picco e la crisi è subentrata.
Un rilancio è stato necessario.
E si è tornati lì dove si è stati felici, con Russell T. Davies che già aveva rilanciato il Dottore nel 2005 dopo i 10 anni di pausa, chiamato ora a gestire un budget ridotto e l'approdo di Disney+ come distributore internazionale.
Nel mirino un pubblico giovane come riferimento, motivo che ha spinto a scegliere prima il ritorno di un volto più che noto, amato e venerato come David Tennant negli speciali per i 60 anni della serie per riprendere anche i vecchi fan (operazione più che riuscita, grazie!) e poi niente meno che Ncuti Gatwa forte del suo ruolo in Sex Education con la parlantina, la sfacciataggine necessaria per essere un Signore del Tempo.
E già li si sentivano i detrattori: "Dopo la donna, ecco il nero, ecco il queer!", quanta pazienza, signori miei. Per una serie che è sempre stata aperta mentalmente, per una serie che le menti le ha volute aprire viaggiando nel tempo e nello spazio.
Si parte, quindi, e devo ammettere che non è stato amore al primo episodio, pardon, agli speciali delle feste. Una dinamica da trovare, un equilibrio pure, e la mancanza del momento focalizzante in cui dire: "sì, è un Dottore".
Quello che c'è stato anche negli 8 episodi successivi è però molto più importante per una prima stagione, per un nuovo inizio: episodi scritti e pensati benissimo, nemici nuovi e nemici storici molto diversi dai soliti (no, nessun Dalek, nessun Cybermen all'orizzonte), e qualche strizzata d'occhio ai generi che i giovani tanto apprezzano.
Abbiamo quindi l'episodio à la Black Mirror (Dot and Bubble, 1x05), con tecnologia imperante che offusca tutto il resto, in cui però il Dottore ha modo di brillare per la sua caratteristica a renderlo unico rispetto a tutte le altre rigenerazioni, il colore della sua pelle.
Abbiamo soprattutto l'omaggio dichiarato a Bridgerton (Rogue, 1x06), anche se qui si tratta di un'invasione aliena dove appare un Jonathan Groff che potrebbe essere un personaggio ricorrente, e lo spero per dare una solidità all'amore di cui avremmo dovuto innamorarci anche noi seduta stante.
Abbiamo l'episodio horror, con tanto di multiverso (73 Yards, 1x04) in cui Ruby se la deve cavare da sola e forse anche per questo è stato il mio preferito.
Abbiamo fabbriche di bambini, mine antiuomo che il Dottore, l'ipercinetico Dottore, lo bloccano, e abbiamo i Beatles, sì, i Beatles (The Devil's Chord, 1x02).
Insomma, abbiamo 8 episodi che sono ancora troppo pochi per sfruttare tutte le potenzialità di Ncuti Gatwa che urla, che ride, che si cambia senza avere un'uniforme d'ordinanza, segno di un Dottore nuovo, diverso, grazie a Ruby.
Ruby, eccola, la companion giovane e dal passato misterioso, che fa nevicare e il cui mistero accompagna ogni episodio per poi risolversi in modo sorprendente ma anche un po' deludente in un doppio finale in cui ritrovare quelli della UNIT.
Anche in questo caso, la colpa da dare ai soli 8 episodi a disposizione per cementare un'unione e rendere toccante un addio probabilmente non definitivo.
Soprattutto se per ogni episodio mi sono ritrovata a farci le pulci (passare dal prode Cassidy per credere), a trovare qualche difettuccio a non sentirmi soddisfatta al 100%, colpa di stagioni passate in cui si passava il tempo a sbuffare e lamentarsi e aspettative ben cariche che hanno bisogno di tempo per abbassarsi.
L'amarezza sembra però lontana, il nuovo inizio ha davvero il sapore di un nuovo inizio soprattutto per un Dottore guarito da sensi di colpa.
Nonostante le incertezze, c'è da brindare a una rotta sicura in mano a un capitano esperto come Davies che nel suo sacco ha certamente altre frecce da giocarsi.
Sì, da oggi c'è un motivo in più per aspettare il Natale.
Voto: ☕☕½/5
Bella domanda, tecnicamente 14, ma visto che ci siamo liberati di quel cretino di Chris Chibnall ci meritiamo il rilancio, purtroppo solo otto episodi ma per il ritorno di RTD (detto Rusty) va bene così, anzi molto bene, allons-y! Cheers
RispondiEliminaVa più che bene, la rotta è quella giusta, sto solo aspettando il momento o l'episodio per re-innamorarmene definitivamente. Il fatto che Tennant possa risbucare da un momento all'altro mi rende già felice.
EliminaGeronimo!
Quindi hanno veramente azzerato tutto, o bisogna comunque conoscere tutte le altre stagioni per goderselo al meglio?
RispondiEliminaE poi, stagione 1 o stagione 14?
Se non lo sapete voi esperti, figuriamoci io che non l'ho mai visto, questo Dottore :D
Doctor Who non si azzera, si rigenera :)
EliminaÈ una stagione 14 quindi, ma che vogliono vendere come 1 per i più giovani, ma senza conoscere il pasticciaccio della 13 qualche inghippo c'è. E c'è anche per una smemorata come me che non riesce a ricordarsi tutto tutto tutto di questi anni, fortuna che ci sono gli invasati che aiutano :)
Il consiglio resta di recuperare dall'inizio (2005), io prima o poi vorrei vedere il vero inizio, degli anni '60.