Il Lunedì Leggo - Pelle d'uomo, Mercedes, Cinzia

Pelle d'Uomo

Bianca è una donna e in quanto tale non può scegliere a chi andare in sposa.

Il suo matrimonio combinato è già stato deciso dai genitori e poco importa se Giovanni nemmeno lo conosce.

Ma c'è una tradizione, nascosta agli uomini, che si tramanda in famiglia.

Una pelle d'uomo, da indossare, per capire com'è aggirarsi in tali vesti.

Bianca impacciata, la indossa e tutto cambia.

Com'è più facile muoversi, bere, mangiare e godere se si è un uomo!

Riesce così a conoscere quel marito che credeva uno spaccone senza sentimenti, e che invece di sentimenti inizia a provarli per lei, mentre è lui, Lorenzo.

Come gestire allora un matrimonio e un senso di libertà che essere uomo comporta, e un amore che non può essere corrisposto o rivelato, perché Bianca non è solo Lorenzo? E soprattutto, come riuscirci se in paese il fratello sacerdote impera con i suoi sermoni contro la libertà sessuale, contro quelle che chiama depravazioni e peccati, che si vivono in piena notte?

Pelle d'uomo è un fumetto completo, di quelli che si divorano e che lasciano tra le lacrime e gli applausi, soddisfatti.

Il messaggio di accettazione e di apertura mentale non intacca una storia medievale molto più moderna del solito, in cui donne, uomini, madri e padri cercano una libertà non sempre facile da ottenere.

Compromessi, bugie e ribellioni vanno portate avanti, ma Hubert-Zanzim rendono questa rivoluzione perfetta con scene, disegni, dialoghi e momenti che fanno di questo fumetto un manifesto impossibile da dimenticare.

Il tocco francese, in donne, uomini, corpi e libertà conquistate è da invidia.

E sembra di avere tra le mani una vera e propria opera d'arte.

Mercedes

Mercedes è una donna in fuga.

Politica arrivista, corrotta e senza peli sulla lingua è diventata in fretta il capro espiatorio che si ritrova ricercata dalla polizia e senza nessuno a volerla nascondere.

Tutti si barricano, si rifiutano.

È questo il ringraziamento per anni di aiutini e favori sottobanco?

Sembra di sì, e così con un convoglio di valige e il cordone di collaboratori vincolati da contatti, gira in lungo e in largo cercando protezione.

Che donna è, una come Mercedes?

Una che sacrifica il prossimo, sacrifica pure la sua dignità, pur di farcela e non assumersi le sue colpe.

È una donna a cui a fatica si vuole bene che però è chiamata a fare i conti con la sua coscienza, anche fuori dalla sbarre, in una prigione che con la sua stessa figura, la sua stessa chioma rossa e unica, si è creata.

Daniel Cuello sembra dirigere un film a fumetti, fatto di campi e controcampi, di campi larghi e di fughe rocambolesche. Sembra di seguirlo, più di leggerlo, un film così.

Un film che magari non si capisce bene dove vuole andare a parare, scegliendo un cattivo come protagonista per cui è difficile tifare, ma che ha il suo colpo di coda sul finale, ovviamente.

I tratti precisi, e i colori accesi, sono quelli che ricordavo dagli altri fumetti.

E anche se di questa fuga sembra interessare poco, la stoccata, l'affondo, c'è.

E non lascia indifferenti.

Cinzia

Cinzia donna non lo è nata. Ma tale si è sempre sentita. Manca il cambio all'anagrafe a confermarlo, per il resto non ci sono dubbi.

Anche se i dubbi ce li hanno gli altri.

Che la guardano, la indicano, non la assumono, come fare?

È una macchia.

Potrebbe scendere a compromessi come fa la sua disinibita coinquilina , che sa che il corpo lo si può vendere senza vergogna.

Ma Cinzia più che un lavoro e una conferma sui documenti, cerca l'amore.

E lo trova, sempre difficile.

Ragazzi etero così etero che non la accetterebbero, che stalkera e a cui tira cani morti pur di attirare l'attenzione.

Quello attuale della lista la spinge alla scelta più radicale: rinunciare alla sua chioma fluente, ai suoi vestiti succinti, a sé stessa e tornare a essere Paul. Meglio amici che sconosciuti?

Forse. Ma di certo iniziano gli equivoci, le battutine, i doppi sensi fino a che Cinzia non riesce a farsi strada e cercare di farcela.

Ammetto candidamente che i disegni di Leo Ortolani non mi hanno mai fatto impazzire. Anzi, mi hanno sempre fatto un po' di antipatia. Colpa di quei segni sotto il naso, di quei visi strani, di Rat Man che veniva venduto assieme a Lupo Alberto che no, non mi piaceva allo stesso modo.

Nonostante l'amore dei fumettari e degli esperti, mi sono sempre tenuta a distanza ma ho deciso che Cinzia era quella giusta per per farmi cambiare idea.

E come ho scelto bene.

Una storia ricca di umorismo e di pensieri profondi, di macchie nere e di macchie colorate, di un sentire che prova a essere comune e spiegarsi, anche a chi ancora non vuole ascoltare.

Cinzia che arriva dall'universo di Rat Man si prende la sua luce, la sua storia, fatta di cuori infranti e orgoglio sicuro.