4 settembre 2024

Venezia 81 - Joker: Folie à Deux

Non c'è nessun Joker.
E non è solo una battuta del film.
Il Joker che ha fomentato il mondo, il Leone d'oro di qualche anno fa, non c'è in questo film.
C'è un film che demolisce l'iconografia tanto venerata da fan urlanti che sono in attesa di questo film come il Messia, da giorni fuori dalle sale per un autografo, e sembra quasi un'operazione metacinematografica riuscita quella di Todd Phillips, che mette fan urlanti alle costole di Arthur Fleck, che chiedono sangue, chiedono risate, chiedono una battuta. Peccato che sempre di un film si tratti, che questo Joker deve comunque stare in piedi e scegliendo il genere musical non riesce a farlo.


I tanti, troppi, numeri musicali chi li ricorda già più? Le tante, troppe, canzoni chi le canticchia ancora? Per assurdo, restano le canzoni già note, un That's life che scorre sui titoli di coda e una Dancing in the moonlight a cui aggrapparsi. Solo uno, tra gli originali, quello davvero riuscito e spiace per Lady Gaga ma è quello che non la vede coinvolta e che dichiara, mentendo, The Joker Is Me. Quando ancora ci si credeva. 
Perché alla fine si viene immersi nelle fantasie di Arthur Fleck, rinchiuso in carcere, in attesa di processo che in tribunale decide di difendersi da solo. 
L'inizio faceva ben sperare ma allo stesso tempo pensare che la mano era sfuggita con Joker in versione animata a richiamare la serie storica di Batman a combattere contro la sua stessa ombra.
Poi, si torna Gotham. Sempre la sporca, piovosa Gotham, dove la prigione non è certo più pulita o più accogliente, con guardie violente e detenuti pronti alla rissa. Si rifugia nelle sue fantasie, Arthur, crede nell'amore dell'incendiaria Harley che però come gli altri vuole solo sfruttarlo, vuole solo Joker. 
Mi unisco alla richiesta di Arthur, nel chiedere basta canzoni, basta balletti, anche se Lady Gaga, per assurdo, funziona più come attrice qui, nonostante il suo crederci sempre troppo che smonta la mia simpatia. Ma è un problema mio, lo so.
E un problema della sceneggiatura, anche, che la tanto acclamata Harley è sfruttata male e poco, un accessorio nelle fantasie del Joker senza la possibilità di essere approfondita, di esplodere e di farsi conoscere.
Sarà per un prossimo capitolo?


E quindi cosa resta? 
Resta un processo lungo e spossante che diventa un circo mediatico come sembra essere stata la produzione di questo film, tra foto rubate, look anticipati, una campagna marketing meno agguerrita dei fan che vogliono un pezzo in anteprima.
Resta Joaquin Phoenix con la sua trasformazione fisica che appare stanco pure lui di portare trucco e maschera, restano scelte di regia che occhieggiano soprattutto ai più giovani con scelte basilari pronte a diventare virali e che già sono nel trailer. 
Non c'è nessun Joker, per davvero, non c'è nessuna fuga pirotecnica che poteva segnare una svolta, non c'è nessun amore folle così folle da far compiere altre follie indimenticabili. 
C'è un erede, quello è meglio trovarlo per i fan che lo aspettano e lo acclamano e correranno a conoscerlo.
Quanto al Joker che aveva conquistato pubblico, critici, Oscar e pure la sottoscritta, chissà dov'è sotto un mondo di fantasie sbiadite e poco memorabili.

2 commenti:

  1. Considerando che poco ho amato perfino il primo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari il musical ti farà cambiare idea, ma avessi una canzone rimasta in testa! No, solo tanta noia e delusione.

      Elimina