20 settembre 2024

No Future

Cittadina di provincia, una gioventù passata a suonare e bere e drogarsi e ora che si è adulti che si fa?
C'è chi decide di farla finita, che futuro avere se dopo il carcere, dopo la dipendenza, la luce non si vede?
C'è chi cerca di aggrapparsi a tutto quello che può per andare avanti, un amore, soprattutto, un ricostruirsi passo dopo passo.
Ci si prova, dicendo no che fanno male e che portano a un funerale che cambia tutto.
Che butta già quel muro che ci si era costruiti, quelle certezze a cui ci si aggrappava.
La gioventù di vizi e feste sembra lontana per Will.
Lavora, torna a casa, sta con la sua ragazza.
Una vita tranquilla dopo quella che si è lasciato alle spalle e che bussa una notte alla sua porta nei panni di Chris, ex compagno di suonate, che spera di tornare a quel passato.


Will non doveva tornare a casa, da persona in ricovero, tutti potevano dirglielo che non era il caso. 
Troppo per lui.
Decisamente troppo visto che proprio lui è l'ultima persona che ha visto Chris e che poteva salvargli la vita.
Lo pensa anche una madre rimasta sola, che decide di aggrapparsi a lui per affrontare un lutto previsto ma comunque impossibile.
Cerca di tenere la testa alta, con il vicinato, i colleghi, con se stessa. Annegando invece in una disperazione e una rabbia che Will conosce bene e che finisce per unirli in un rapporto al limite dell'incestuoso e di certo non salutare.
Per nessuno dei due.
Si parlano, si aiutano, mentono e iniziano a consolarsi come possono in una relazione pericolosa per entrambi, deboli entrambi per le proprie debolezze.
Troppo?
A tratti sì. 


Mi dilungo sulla trama perché poco altro c'è da dire su un film che chissà come mi ero appuntata e procurata.
Colpa di Stranger Things, probabilmente.
E di una cotta non troppo cocente per Charlie Heeton. 
La curiosità di trovarlo fuori dalla serie, e sì che oltre Stranger Things le sue star faticano a trovare un posto o un futuro, solo Joe Keery visto da poco in Pavements e Maya Hawke -forte del suo lignaggio- ce la stanno facendo, ma tra grandi e piccoli attori legati a Netflix, chi emerge davvero?
Non Charlie Heeton, non in questo dramma drammatico indipendente.
La faccia stropicciata, lo stile sbandato, li porta bene e qualche rumore di gossip lo rafforza anche nella vita reale. Ma Catherine Keener gli ruba la scena e pure Rosa Salazar, nel suo poco minutaggio.


Qui, ombroso e silenzioso, cerca di dare sostanza a un personaggio e a una sceneggiatura che e azzarda e che chissà dove vuole andare davvero.
Le atmosfere sono cupe e buie, il disastro è dietro l'angolo e il finale non riesce a essere né liberatorio né sorprendente.
Un film che come da titolo non aveva molto futuro.
Dignità quella sì, nonostante tutto.
Ma non basta a renderlo un consiglio.

Voto: ☕☕½/5

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