Andiamo al Cinema su PrimeVideo
L'esordio alla regia di David Duchovny.
La presenza di due attori così bravi, di due personalità così diverse ma influenti che non ci sono più, come Robin Williams e Anton Yelchin.
Una storia che parte dalla Parigi di oggi (o meglio, del 2004) e ritorna alla New York del 1973.
Come resistere a un racconto così, dove Yelchin è il giovane Duchovny, dove con Robin Williams crea una coppia irresistibile?
Trovato per caso nel catalogo di PrimeVideo, House of D è finito in cima alla lista dei recuperi estivi.
Ma partiamo dall'inizio.
Partiamo da Duchovny che vive a Parigi e che non ha mai raccontato la storia della sua infanzia.
Un'infanzia non facile, ma felice.
Un padre che se n'è andato per malattia lasciando una madre depressa di cui prendersi cura, una scuola privata e religiosa da frequentare, un lavoro come ragazzo delle consegne con cui mantenersi e assaporare la libertà e la leggerezza che non sempre in casa regnano.
Ma soprattutto lui: Pappas, amico, vicino, compagno di avventure, guardia del corpo e all'occasione pure padre. Pappas è ritardato, o meglio, così viene in modo non troppo politicamente corretto descritto.
Bistrattato da un padre e preso di mira da altri studenti, ha in Tommy il suo migliore amico e quando questo si innamora e trova come aiutante/consigliera una donna in isolamento nel carcere femminile di zona, si sente escluso.
Non è l'unico dramma che in un anno difficile Tommy dovrà affrontare, quello che porta all'adolescenza, di cambiamenti e trasformazioni che Pappas non potrà mai fare.
Un anno che culmina in una fuga in cui si deve avere fiducia nel genere umano e molto meno ai controlli aeroportuali.
Ma nel finale, fatto di un ritorno e di un confronto, fatto di incontri insperati e di una memoria presente, beh, sfido chiunque a trattenere le lacrime.
Così, pur con qualche ingenuità nel racconto, con qualche scena invecchiata non troppo bene, House of D arriva al cuore.
E ci arrivano pure Yelchin e Williams, che sembrano essersi divertiti come pazzi nel girare il film, con una vena malinconica che non abbandona il loro sguardo.
Rivederli assieme, almeno su schermo, fa davvero bene.
Per continuare a ricordarli, continuo a consigliare questi documentari.
Voto: ☕☕½/5
Sempre detto che a spulciare tra i cataloghi escono fuori robe proprio niente ma niente male.. ;)
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