4 agosto 2021

Earwig e la Strega

Andiamo al Cinema

Ci si prova, a non badare a un'animazione 3D CG piuttosto mal fatta.
Ci si prova, per quanto difficile.
Sembra un primo tentativo molto goffo, una sperimentazione quasi scolastica dove non prenderebbe la sufficienza e che se confrontata con i grandi del settore (Disney e Dreamworks) ci si stupisce che i suoi creatori abbiano accettato di distribuirla, mostrarla al grande pubblico.
Ci si potrebbe passare sopra, a questa animazione plasticosa, senza magia, fredda e di serie C, anche se è difficile.
Facciamolo, su, anche se pensare che dietro a questa animazione, a questo tentativo c'è non solo lo Studio Ghibli ma pure il suo futuro che corrisponde al nome di Gorō Miyazachi fa abbastanza male.
Un figlio che anche giustamente prova a discostarsi dalle impronte paterne e cercare una sua strada sperimentando, con l'approvazione di quel padre che lo lascia libero di fare.


Ma se il risultato è questo, beh, ridateci l'animazione tradizionale!
Ridateci la magia che ad un solo sguardo i film Ghibli sapevano regalare!
Bastano quelle bozze, quelle piccole scene dai tratti raffinati che compaiono sui titoli di coda a far dire: vedi, così poteva essere molto meglio.
Ma mettiamola da parte davvero, quest'animazione e il male che fa.
Concentriamoci sulla storia.
Una storia tratta da un romanzo di Diana Wynne Jones che già aveva regalato la bellezza de Il castello errante di Howl.
E qui?


Qui, nel racconto di un'orfana adottata da una strega che dovrebbe istruirla e che invece la sfrutta, e da un demone che vuole essere lasciato in pace, di magia non ce n'è.
Ce n'è nelle pozioni nauseanti che in un laboratorio da sanificare vengono create, ce n'è in quel gatto parlante che fa subito simpatia, ma il resto?
Earwig?
Lei, streghetta che la fa sempre franca, con i suoi urletti ei suoi modi da prepotente, non è certo l'eroina ideale per cui patteggiare.
Ci sarebbe poi quel flashback, a inizio racconto, che dovrebbe portare mistero e dare un senso a un'adozione non idonea.
E invece, gli 82 minuti di tempo non bastano ad approfondire, presi come si è a dar spazio a Don't Disturb Me che risuona in continuazione e a scherzi, pozioni, da preparare.


E quindi, se non c'è l'animazione, se non c'è la storia, la giusta eroina e nemmeno la giusta magia, cosa rimane?
Gran poco, purtroppo per lo Studio Ghibli. 
Ma soprattutto, purtroppo per noi.

Voto: ☕/5

4 commenti:

  1. Ma sai che ho rifiutato di guardarlo perché già il trailer mi aveva sconvolta dal disgusto? Già Mary e il fiore della strega non era stato 'sto granché, ma almeno l'animazione tradizionale era bella, qui, tra un doppiaggio orrido (ormai gli anime recenti non riesco più a seguirli doppiati) e un'animazione inguardabile, motivi per non spendere soldi di biglietti, autostrada e benzina ce n'erano a iosa!

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    1. Hai fatto benissimo!
      Io speravo che la storia riscattasse la pessima scelta di animazione e invece no. Non va da nessuna parte e ha un finale che fa cascare le braccia.
      L'unica cosa positiva è che dura poco.

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  2. Brutta sensazione dal trailer, a me il 3D non piace granché, purtroppo abbastanza prevedibile finisse così, certo che affidarlo a Goro Miyazaki zappa sui piedi...

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    1. Se l'è voluta lui, alla ricerca di un passo avanti per lo Studio. Visto il pessimo risultato raggiunto, si spera che la chiuda qui con l'animazione 3D.

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