22 novembre 2023

Accadde Una Notte

#LaPromessa2023

Lui è un giornalista scapestrato, dedito ai festeggiamenti, al farcela sempre grazie al suo fascino e alla sua faccia tosta.
Lei è una giovane ereditiera viziata, che a stare ai comandi di un padre fin troppo ricco non ci sta e che scappa da quel padre per riabbracciare l'aviatore King Westley, già sposato in segreto e che la aspetta a New York.
Sulla sua fuga, quindi, fioccano i titoli di giornale.
Su di lei, però, il padre mette una taglia: chiunque la vede, chiunque la riporti a casa, riceverà la ragguardevole somma di 10.000 dollari.
Tutto pur di evitare uno scandalo.


Va da sé che lui incontra lei su un bus notturno che dalla Florida deve portarli a New York.
Va da sé che ne nasce un battibecco dietro l'altro, una scaramuccia dietro l'altra tra frecciatine che fanno presagire che l'amore è nell'aria.
Nonostante il titolo, non accade tutto in una notte.
Di notti assieme Ellie Andrews e Peter Warne ne passano ben quattro, a bordo di quell'autobus in cui perdere bagagli e denaro, finire in un fiume e farsi riconoscere, in motel in cui erigere le mura di Jerico, in campagna aperta, riparati dal fieno in attesa che la giusta tecnica per l'autostop funzioni.
Di quei 10.000 dollari Peter non sa che farsene, a lui interessa lei. Per farci un articolo capace di convincere il suo editore a non licenziarlo, e soprattutto per scappare insieme.


Sì, le commedie romantiche esistono da sempre, fin dal 1934.
Fra due guerre mondiali, con una crisi economica appena esplosa, in America c'era bisogno di leggerezza, di romanticismo.
Non che Claudette Colbert e Clark Gable fossero felici di partecipare a un film così leggero, così semplice, la cui sceneggiatura era stata rifiutata da numerosi studios prima di approdare alla MGM e a Frank Capra.
Rimaneggiata per accontentarli, con i ruoli finiti a loro dopo altrettanti no e quasi come una punizione, lei non ha smesso un giorno di set di lamentarsi, con Capra a fare leva sul suo carattere difficile per rendere Ellie ancora più convincente.


Leggenda vuole che la famosa scena dell'autostop non fosse troppo signorile per i suoi gusti, tanto da chiamare una controfigura che però non aveva le gambe giuste.
Leggenda vuole che al vedere Clark Gable a torso nudo sotto la camicia, i giovani americani misero da parte le canottiere portando a una crisi del settore.
Ma, leggende a parte, da un film pieno di scaramucce dietro le quinte, girato in fretta, improvvisando e con un budget limitato, ne nasce una leggenda davvero.
Il primo (di tre soli film, gli altri? Qualcuno volò sul nido del cuculo e Il silenzio degli innocenti) ad agguantare i Top Five degli Oscar, portando Colbert e Gable a vincere la loro unica statuetta di carriera, assieme a regia, sceneggiatura e ovviamente miglior film.


Visto oggi, con quei quasi 90 anni sulle spalle, non perde di brio e di bellezza.
Romantico e spigliato, leggero ma non banale, con i dialoghi appuntiti, le battute pronte e una modernità nel mostrare i rapporti uomo-donna e la lungimiranza di un padre che si redime, mi fa innamorare di un Clark Gable che in Via col Vento mica era così affascinante.
È accaduto una notte che ho recuperato un classico del 1934 e ci ho trovato dentro tanto delle commedie romantiche che oggi tanto più piacciono.

4 commenti:

  1. Così de botto, un classicone, mi piace! ;-) A volte è meglio vedersi o rivedersi un classico piuttosto che l'ennesima sbiadita copia, magari a colori ma meno riuscita di questo padre nobile del genere che ancora oggi ha più ritmo di tante commedie con meno anni sul groppone. Cheers!

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    1. Mi sono lasciata commedie zuccherose per l'autunno, e ho fatto benissimo!
      Rileggendo la mia promessa, mi ero ripromessa anche di trovare più spazio per i classici e meno per i filmini che durano una settimana, non ci sono riuscita del tutto ma so di essere nella buona strada.

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  2. Divertentissimo, un classico della commedia, con attori in parte e Frank che sa sempre quale sia il tasto giusto da premere. Ci penso (e sorrido) ogni volta che inzuppo i biscotti nel latte. Grazie per aver parlato di un bel film, peccato solo che per trovarne a volte si debba andare così tanto indietro nel tempo...

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    1. Quasi 90 anni, fa quasi paura a dirlo...
      Per il prossimo anno ne voglio di più di film così, accetto consigli!
      E ora a sentire la parola Jericho non penserò ad altro :)

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