8 giugno 2024

Yannick

Andiamo al Cinema a Noleggio

No, non è un film biografico su Sinner e le sue imprese sportive con refuso.
È un film di Mr. Oizo.
L'ennesimo.
Un regista prolifico, che non si fa fermare dalle sue idee folli e che anzi, in economia, con durate brevi e sceneggiature striminzite, ne porta a termine anche un paio all'anno.
Dopo averlo incrociato a Venezia per ben due volte e a Berlino, è arrivato ad aprire il festival di Cannes con Le Deuxième Acte ma lo scorso inverno era uscito con quest'altro film.
Yannick appunto.


Chi è Yannick?
È uno spettatore deluso, arrabbiato anzi, che nel mezzo di uno spettacolo teatrale che non lo convince si alza, e urla il suo disappunto. Lui si è preso la serata libera dal lavoro di guardiano notturno, si è pure preso la briga di fare un'ora di strada tra treni e autobus, più ritorno, e quello che stanno mettendo in scena gli attori mica lo convince. 
Chiede altro allora.
Chiede che si reciti quello che ha in mente lui.
Attori e pubblico si fermano.
Che sta succedendo?
È un altro spettacolo che sta iniziando? Era previsto?
Cos'ha in mente di proporre Yannick che munito di rabbia e pistola tiene tutto il teatro in ostaggio?


Non è chiaro, perché Yannick tiene in ostaggio pure noi, affascinati dallo scambio dei ruoli e dall'equilibrio del potere che oscilla, assistiamo a questa opera dentro l'opera senza capire dove Quentin Dupieux vuole andante a parare.
E dove vuole andare?
A riflettere sula maleducazione dei critici ad ogni costo che sui social non si fanno scrupoli a sentenziare?
A riflettere sui ruoli dell'arte e del pubblico che la segue e per cui è pensata?
Si interrompe sul più bello, purtroppo, questo breve film. Finisce là dove avremmo voluto capire che ne sarebbe stato di questo spettatore deluso che sta vivendo il suo momento d'oro e di quegli attori che in fondo fanno pace con una sceneggiatura che funziona più di quella di un regista che non è presente alla serata.


Meno incisivo di Mandibules e meno folle di Daaaaaalì, Dupieux stuzzica e diverte con un attore come Raphaël Quenard che ha la faccia giusta per il ruolo, fermandosi prima della vera zampata.
Non mi resta che scoprire se questa c'è in Le Deuxième Acte che aprendo Cannes l'ha consacrato ufficialmente e finalmente anche fuori dai Festival.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Adoro Mr. Oizo, solo che è troppo prolifico. Non ce la faccio a stare dietro a tutto ciò che fa. Rallenta un attimo, s'il vous plaît :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Due film all'anno, difficili da scovare e mal distribuito... come fa?
      In questa caso, ha esaurito le energie troppo presto, poteva osare qualche minuto in più anche se lo ringrazio anche per la brevità delle sue produzioni.

      Elimina