Babes

Sta bene Eden?

Libera e senza problemi, sembra di sì.

Ha solo delle difficoltà a sentirsi vicina all'amica di sempre, troppo impegnata a fare figli e a crescerli distanti dal quartiere in cui facevano festa.

Non è molto brava a mantenere le distanze, Eden e si prende tutte le libertà del caso compresa quella di rimanere incinta e decidere di tenerlo quel figlio, lei che all'apparenza non sembra pronta per affrontare la maternità.

Come dirglielo senza ferirla?

Come aiutarla se la vita matrimoniale e il ritorno a lavoro sta facendo cadere a pezzi la vita di Dawn dopo il secondo figlio?

L'amicizia si rompe, ma Eden non demorde.

Testarda e abituata a arrangiarsi, la seguiamo fra un appuntamento dal ginecologo e la ricerca di una doula perfetta, in un modo molto poco pancino rispetto ad altre future mamme, mentre scopre le gioie degli ormoni della gravidanza e cerca come può di farcela senza un compagno, l'avventura di una notte che poteva essere molto di più ma il destino ha voluto diversamente.

Ilana Glazer porta parte della sua esperienza su schermo.

Lei, che ci ha abituato a una comicità molto fisica e senza troppi peli sulla lingua, è quella giusta per parlare di un corpo che cambia, di sentimenti che arrivano a ondate e di una nuova prospettiva che non può che portare un'amicizia -ma anche una come Eden- alla vita adulta. Finalmente.

In una fotografia indie e colorata , ci si aggira in una Brooklyn umana, resa ancora più umana dai problemi della vita quotidiana, che si possono però vedere attraverso lo sguardo ottimista di Eden.

Se con Michelle Buteau l'alchimia, data da un'amicizia decennale, è innegabile, i comprimari Hasan Minhaj, il calvo John Carroll Lynch, lo spaesato Oliver Platt riescono a ritagliarsi il loro spazio e farsi volere bene.

In un finale che è un crescendo emotivo e in un parto che si trasforma in un'esperienza finalmente divertente, Babes è il film leggero che parla di maternità in modo finalmente diverso.

Trailer

Voto: ☕☕☕/5