Andiamo al Cinema
La prezzemolina Jenna Ortega non riesce a uscire dal ruolo che ormai le cuciono addosso.
Quello della ragazza intelligente, timida ma volitiva, pure un po' stronza e che alla fine vince.
Ruoli per cui le è richiesto di tenere il solito broncio seducente e poco altro.
La sua Cairo che dovrebbe essere una solitaria, intellettuale topo di biblioteca vive in una casa isolata e sola nel mezzo del nulla del Tennessee, basta a se stessa.
Com'è che è amica della più sfacciata delle compagne di classe?
Non si sa.
Com'è che si trasforma in una femme fatale dai look alla Lolita, con sigaretta a mezze labbra?
E chi lo capisce.
L'importante è mostracela così, smaliziata e sexy, in una casa che sembra uscita da Pinterest mentre gioca con il suo professore di letteratura che cade con facilità ai suoi piedi.
Finalmente qualcuno con cui parlare di libri!, pensa lui, Finalmente uno studente interessato e capace!
Finalmente qualcuno che lo legge, non come la moglie ubriacona impegnata con il suo, di libro, che lo rifiuta e lo stuzzica e lo offende soltanto!
Miller's Girl sembra uscito allo stesso tempo dalle fantasie erotiche di un uomo di mezza età che non si vuole sentire in colpa nel desiderare una ragazzina che vuole essere desiderata, e le fantasie adolescenziale di una ragazzina, che si crede intelligente, superiore agli altri.
E quindi, alla fine, è un pasticciaccio.
Perché non si capisce che punto di vista si deve adottare, se ci prende così tanto sul serio o si stanno parodiando queste fantasie, tanto che la presenza di Seth Rogen e Evan Goldberg fra i produttori fa sussultare.
Non aiuta la recitazione discontinua di Ortega né l'evoluzione poco giustificabile del suo personaggio che però potrebbe semplicemente uscire dalla penna di Jonathan Miller, un Martin Freeman che è la quota di qualità del cast, a cui basta pochissimo per sembrare naturale anche nelle scene più imbarazzanti, mentre il razzie award se lo possono dividere il tutt'altro che seducente Bashir Salahuddin, l'insopportabile bluff di Gideon Adlon e l'odiosa Dagmara Domińczyk con il bicchiere in mano.
La mano insicura dell'esordiente Jade Halley Bartlett si sente in una regia più impegnata a decorare e scoprire, in una direzione degli attori che è un'altalena di umori e momenti diversi, fra commedia e noir.
Più fanfiction che film, il film forte dei protagonisti e dello strascico di polemiche per le scene erotiche che li coinvolgono è riuscito ad arrivare in sala.
Ma funziona giusto come un guilty pleasure da piattaforma che altro, con cui ragazzine continueranno a sognare di fare le femme fatale senza averne le capacità, e magari scriversi la loro versione in una fanfiction della fanfiction della fanfiction i cui toni alla fine finiranno per essere sempre peggiori.
Voto: ☕☕/5
Uhm, OK, questo se lo trovo lo evito! Grazie! :--)
RispondiEliminaC'è Jenna Ortega, quindi per me sarà Capolavoro comunque vada... forse :D
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