Occhi a cuoricino pronti?
Palpitazioni al loro posto?
Bisogno di un po' di conforto da questo autunno grigio e piovoso?
Questi tre titoli romantici al punto giusto sono qui per questo:
Nobody Wants This
Lei è una donna che si definisce complicata e che non crede all'amore, in realtà -come spesso succede- è solo molto insicura e desiderosa di collezionare casi umani a favore del suo podcast, che di amore, sesso e relazioni parla.
Lui è un rabbino, pronto alla scalata, non così pronto a fare il grande passo con quella che tutti consideravano la donna della sua vita e che si ritrova single e più sicuro di quel che credeva.
Lui e lei si conoscono ad una cena fra amici comuni, la scintilla è immediata, l'evoluzione più complessa.
Da quella che è una classica premessa per una commedia romantica piena di equivoci e di parenti che fanno il tifo contro questa coppia tra una rabbino molto hot e una - molto bionda, ne esce qualcosa di diverso.
Una commedia romantica piena di equivoci, certo, ma che vengono affrontati in modo adulto, con una conversazione aperta e più apertura mentale da parte di entrambi di quel che di solito le commedie Netflix ci propinano.
Certo, c'è l'età a fare la differenza: Joanne e Noah non sono di primo pelo, sono dei quarantenni con il loro strascico di ferite e le loro aspettative in quanto ad accasarsi ma che hanno anche la loro indipendenza al di fuori dell'amore, nel lavoro, nel rapporto con la famiglia.
Lo so, lo so, siamo tutte impazzite per lui.
Per Adam Brody bello come ce lo ricordavamo, anzi, di più, capace di tenere testa a una Kristen Bell che nel ruolo della ragazza complicata sguazza.
Pensavo di partire avvantaggiata, che Adam lo avevo ritrovato da poco nella splendida Fleishman a Pezzi, ritrovando quella cotta adolescenziale maturata un gran bene. Ma sono finita sotto il treno lo stesso, colpa di un lui scritto molto bene, di una perfezione che rasenta quella di Seth Coen.
Ma se si riesce a staccare gli occhi dalla loro chimica, ci sono comprimari non banali, tra fratelli di serie B e genitori ingombranti che regalano leggerezza e risate grazie a una sceneggiatura che gioca con il genere, ribalta le aspettative, e senza bisogno di tante parole rende reali i suoi personaggi.
Niente di rivoluzionario, quindi?
In parte, no.
Ma c'è da ammettere che una commedia romantica così piacevole e senza cliché di sorta usciti dall'algoritmo era da un po' che non si vedeva.
Daddy Issues
Lei è una giovane parrucchiera, in bolletta e probabilmente unica mente equilibrata di una famiglia allo sfascio, tra una madre scappata in Canada e una sorella in prigione per tentato omicidio.
Gemma, però, si ritrova incinta.
Di uno sconosciuto, incontrato in aereo, uno fra i tanti di una vita sessualmente libera che però la mette alle strette: lo terrà quel bambino? E con chi e come crescerlo?
Lui è il padre.
Di Gemma, non del bambino.
Che sembra essere più immaturo della figlia e che chissà se è pronto per essere un nonno.
Ci prova, fresco di divorzio che lo ha destabilizzato, diventa il coinquilino a cui insegnare le basi della sopravvivenza.
Gli inglesi, si sa, sono brevi e concisi, e in soli 6 episodi fanno innamorare del microuniverso che ruota attorno a Gemma e Malcom, tra datrici di lavoro sboccate, amici misogini, amiche che rifuggono dalla maternità e nuovi papabili amori arrivati al momento sbagliato della gravidanza.
Breve e conciso ma comunque ricco di spunti e disavventure che vale la pena vedere, anche solo per l'amorevolezza che Aimee Lou Wood sa suscitare e per vedere David Morrissey in un ruolo inedito, quello del tontolone dal cuore d'oro.
La seconda stagione è già stata confermata, per fortuna.
Heartstopper - Stagione 3
Lui ama lui che ama lui anche con i suoi disturbi dell'alimentazione.
Lei era un lui e sta con lui che la ama incondizionatamente.
Lei sta con lei che però preferisce they e si capiscono senza litigare.
Lui sta bene da solo ma non a fare la ruota di scorta del carro.
Ah, le serie di fantascienza!
Era da un po' che non ne trovavo una così pucciosa!
Come, Heartstopper non è una serie sci-fi?
Ma che dite, come fanno a essere tutti così buoni, così maturi, così affidabili e capaci di affrontare i grandi drammi dell'adolescenza?
Ormai specchio impossibile di un mondo irreale dove non esistono bulli, i problemi si risolvono con la terapia e con gli abbracci e con i diari e con il parlarsi, vuole chiaramente essere un vademecum per i giovani in crisi di oggi.
E ben venga.
Ma continuo a preferire i toni drammatici di un Dawson con le sue lagne (già di per sé molto mature, ma almeno più reali) che questo mondo coloratissimo dove fatico a provare simpatia per i suoi protagonisti che rappresentano ogni spettro del mondo LGBTQ+.
Sono troppo vecchia?
Sono poco portata per la fantascienza?
Al terzo giro, sono anche stanca di musichette che irrompono in continuazione, urletti e grida in cui a fatica si riesce a parlarsi e quando lo si fa, lo si fa con i toni carichi delle frase da riportarsi nel diario.
Tra feste di compleanno, di capodanno, fiere di paese e altri cliché del genere, ci si stanca con facilità.
Forse è solo la me cinica e più che trentenne che parla, ma come per l'ultima stagione di Sex Education, la rappresentazione a tutti i costi sta sfuggendo di mano a Netflix.
Voto: ☕☕/5
Nobody Wants This purtroppo alla lunga mi ha annoiato. Bravi e belli loro, ma ho trovato la scrittura profondamente vecchia.
RispondiEliminaIeri ho visto quattro episodi di Heartstopper, e al quarto ho pianto pure. Però potrebbe diventare tutto ripetitivo.
Una scrittura vecchia, ma che in realtà risulta nuova o almeno finalmente curata. Senza bisogno di litigi o di tante parole per spiegare i personaggi e mostrare una relazione adulta.
EliminaForse è l'età che fa la differenza, visto come Nick & Charlie mi hanno stancato, sono troppo vecchia per queste pucciosità.