9 ottobre 2012

Dragon Trainer

E’ già Ieri. -2010-

Sarà che sono un’amante Pixar e odio tradirla, sarà che il titolo non mia allettava per nulla (stanza ormai delle repliche televisive di Dragon Heart), sarà che quando uscì in sala me lo fece proprio sfuggire… sarà ma ora mi pento di non averlo visto prima!
Dragon Trainer è una storia decisamente diversa da quelle a cui la Dreamworks ci ha abituato. Eroi buffi e chiassosi, gang sgangherate che si ficcano sempre nei pasticci e pronti più a divertire che emozionare/insegnare, non sono infatti i protagonisti di questa storia. Shrek o Alex il leone sono infatti accantonati per un protagonista umano, pasticcione sì ma con stile, la cui parlantina ironica e ricca di sarcasmo conquistano anche i più diffidenti. Il suo villaggio è composto da uomini e donne muscolosi e coraggiosi, armati fino i denti reagiscono con foga ai numerosi attacchi dei draghi che li depredano di pecore e quant’altro. Peccato che Hiccup sia tutt’altro che muscoloso, mingherlino e ormai diventato tristemente noto nel villaggio per i suoi guai nonostante sia, ovviamente, figlio del capo villaggio di vichinghi. Tutto cambia quando cattura il fantomatico Furia Buia, il drago più pericoloso e che nessuno è mai riuscito a vedere e studiare, ma che nemmeno lui riesce ad uccidere. In questo drago scoprirà infatti un animale intimorito e onorevole, legato, come i suoi simili, ad un segreto che li costringe ai continui attacchi.
L’amicizia tra Hiccup e Sdentato (così sarà infatti denominato il) che cresce piano piano -tra prove di fiducia e sfide, trucchi che permettono al ragazzo di superare gli esami al corso di guerriero- dà alla DreamWorks la possibilità di evolvere il suo linguaggio avvicinandosi in modo sorprendente alla rivale Pixar. La storia sembra infatti perfetta per essere affidata al gruppo di Lasseter, ma adattata dalla serie di romanzi per ragazzi di Cressida Cowel non sfuma la sua potenzialità nelle mani del regista Chris Sanders. Anzi, la messa in scena, la credibilità dei personaggi (con Sdentato che ricorda un gatto diffidente mentre gli altri presentano le più folli caratteristiche), l’emozione che sanno suscitare sono ammirabili e oscurano la simpatica goliardia di Shrek & Co. Una sorpresa più che piacevole insomma, da scoprire e amare, soprattutto in vista di un già annunciato sequel!



8 ottobre 2012

Biglietti, Prego!

Ted non ce la fa, l’orsetto politicamente scorretto non batte mammut e bradipi de L’era glaciale che si riconfermano al primo posto. Mentre i ballerini di Step Up alla loro quarta fatica arrivano sul podio, Un sapore di ruggine e ossa, forse l’uscita più interessante del lungo weekend, si ferma solo in settima posizione, subito dietro a Magic Mike che già si allontana verso il fondo. Ecco i dettagli:

1° L’era Glaciale 4 – Continenti alla deriva
week-end € 3.486.214 (totale: 10.308.465)

2° Ted
week-end € 2.499.846 (totale: 2.499.846)

3° Step Up 4 Revolution
week-end € 1.521.840 (totale: 1.562.522)

4° Resident Evil: Retribution
week-end € 566.350 (totale: 2.149.415)

5° Reality
week-end € 494.395 (totale: 1.399.402)

6° Magic Mike 
week-end € 340.634 (totale: 3.670.964)

7° Un sapore di ruggine e ossa
week-end € 189.319 (totale: 190.957)

8° The Brave – Ribelle
week-end € 188.736 (totale: 6.963.790)

9° All’ultima spiaggia
week-end € 187.488 (totale: 187.488)

10° Il rosso e il blu
week-end € 144.978 (totale: 1.002.819)

Fonte: mymovies.it

7 ottobre 2012

Rumors Has It

Lavori in corso
Johnny Depp saprà riprendersi dal ciclone Jack Sparrow che ormai il suo alter ego? A vedere le immagini di The Lone Range, il suo novo film in lavorazione, non sembrerebbe. Il pellerossa che interpreta somiglia molto al pirata più pazzo del mondo del cinema ma la storia si svolge lontano da mari e oceani. La nuova pellicola diretta da Gore Verbinski (Rango) ha per protagonista un ranger solitario (Armi Hammer) pronto a tutto in difesa dei più deboli. La lavorazione travagliata del film, tra tempeste di sabbia e incidenti sul set, fa slittare l’uscita al 13 luglio 2013.
Come già per Harry Potter e Twilight anche la saga di Hunger Games procede nel migliore dei modi. Mentre da due settimane è in lavorazione il secondo capitolo, la Lionsgate ha annunciato che le avventure di Katniss non saranno una trilogia ma si comporrà di ben 4 capitoli. The Hunger Games: Il canto della rivolta sarà infatti diviso in due e vedrà la firma di Danny Strong alla sceneggiatura. Le uscite sono previste rispettivamente per 21 novembre 2014 e 20 novembre 2015.
Anche Terrence Malick non si ferma più! Dopo The tree of life e To the wonder presentato a Venezia, l’ormai ex lento regista è già in lavorazione ad Austin su ben due nuovi progetti. Lawless (titolo provvisorio, già cestinato) vede protagonisti Ryan Gosling, Rooney Mara nel mondo della musica indie mentre in Knights of Cup c’è Christian Bale.

Rumors - Notizie ancora non ufficializzate
Se Meryl Streep è vicina ad essere una strega malvagia nell’adattamento cinematografico del musical In the woods diretto da Rob Marshall, Jean Dujardin potrebbe consolidare la sua carriera in America dopo aver lavorato per Oliver Stone in The wolf of Wall Street, ottenendo un ruolo nel nuovo film di George Clooney. The monuments men sarà incentrato su un ufficiale americano che salverà numerose opere d’arte trafugate dai nazisti.

La corsa agli Oscar
L’Italia ha finalmente deciso il suo candidato: a rappresentarci per il miglior film straniero saranno infatti i fratelli Taviani con Cesare deve morire, già Orso d’oro a Berlino. In questi giorni è stato svelato anche il nome del presentatore, dopo il successo di Billy Crystal nella scorsa edizione, Seth MacFarlane lo sostituirà. Il creatore de I Griffin, American Dead e del fortunato Ted ora nelle sale promette bene, speriamo non deluda! La serata di premiazione è prevista per il 24 febbraio, le nomination ufficiali saranno invece rese note il 15 gennaio, dita incrociate per l’Italia!

6 ottobre 2012

Downton Abbey

Quando i film si fanno ad episodi.

Sette episodi, la cui lunghezza varia dall’ora ai 50 minuti che ti immergono completamente nell’era edoardiana di inizio ‘900. Un po’ come ai suoi tempi fece Robert Altman con Gosford Park o James Ivory nello struggente Quel che resta del giorno, anche Downton Abbey decide di raccontare le vicende di una ricca famiglia aristocratica dividendo la narrazione tra piani alti e bassi, tra membri altolocati dei Grantham e la loro servitù.
Alla famiglia, composta da moglie e marito Cora e Robert, e tre figlie (la bella Mary, la bruttina Edith e la politicamente schierata e intraprendente Sybil) vanno quindi uniti il maggiordomo Carlson, il primo valletto Bates e le domestiche Anna, Sara, Gwen più il resto del personale di servizio.
La prima stagione parte nientemeno che dalla tragedia del Titanic, i cui echi arrivano fino a Downton causando notevoli disagi. Gli eredi della tenuta erano infatti passeggeri nel transatlantico e ora il conte Grantham si vede a dover cedere il suo titolo e la sua eredità ad uno sconosciuto e lontano cugino, ignaro dei modi aristocratici e che –addirittura!- lavora come avvocato a Manchester. La soluzione per non veder svanito il lavoro di una vita e di generazioni è ovviamente quello di un matrimonio combinato tra la figlia Mary e Crawley. Ma niente è così semplice. Mary, intraprendente e viziata non è pronta a vendersi facilmente e incontrerà nel suo cammino più di un amore ad ostacolare un sentimento che è sempre sul punto di nascere, allo stesso tempo la sorella Edith, la secondogenita nell’ombra, cercherà di rovinare non solo la reputazione di Mary, ordendo alle sue spalle.
Lo stesso clima di tensione si avverte anche tra la servitù, con divisioni nette tra buoni e cattivi, dove i piani per far fallire la carriera di un rivale sembrano all’ordine del giorno..
Ipocrisia e perbenismo di facciata vengono quindi svelati in modo magistrale in questa serie targata Carnival Films che ha giustamente conquistato milioni di telespettatori grazie ad una messa in scena notevole e un cast di tutto rispetto (tra tutti, una menzione d’onore la merita Maggie Smith, dispotica Lady Violet Crawley). La prima stagione si conclude amaramente lasciando in sospeso molte questioni (dal diritto al voto per le donne alle questioni socialiste) per lo scoppio della I guerra mondiale. Come questa sconvolgerà i destini a Downton verrà svelato nella seconda stagione, in Inghilterra sono però già avanti, la terza è infatti in onda da metà settembre.


5 ottobre 2012

Muffins al cacao e pepite di cioccolato bianco!

Il Fabbricatorte

Con l’autunno che avanza cosa c’è di meglio di un dolcetto per scaldarsi mentre si assapora del the? Ecco tornare i muffins, in questa variante davvero golosa!

INGREDIENTI
1 uovo
200g di farina
150g di zucchero di canna
120g di burro
75g di cacao amaro
1 bustina di vanillina
250ml di latte
½ bustina di lievito
Sale
50g di cioccolato bianco

PROCEDIMENTO
Iniziare come sempre mescolando assieme l’uovo e lo zucchero, unire poi il burro ammorbidito o fuso a fuoco lento e mescolare bene. Aggiungere poi il latte e a poco a poco la farina più un pizzico di sale per insaporire. Una volta che il composto è omogeneo finire aggiungendo la vanillina, il cacao e il lievito. Dopo aver mescolato bene, dividere l’impasto nelle formine per muffins (se non in silicone, passarle prima con del burro e della farina in modo che non si attacchi la pasta). A questo punto spezzettare il cioccolato bianco in pezzettoni e metterne a piacimento in ognuno, volendo si può anche fonderlo a bagnomaria e versarlo sopra i muffins una volta cotti e raffreddati.
Infornare a 180° per mezzora e… Buon Appetito!

4 ottobre 2012

Silenzio in Sala

Per la prima settimana di uscite al giovedì, in sala fioccano le novità interessanti, ecco quelle da non perdere!

Un sapore di ruggine e ossa
In molti, me compresa, davano per certa la vittoria di Marion Cotillard come miglior attrice all’ultimo Festival di Cannes. La palma d’oro non è arrivata ma la sua interpretazione è comunque incantevole. L’attrice è infatti una giovane istruttrice marina che a causa di un grave incidente perde entrambe le gambe. Disperazione, cadute e sollevamenti grazie alla pazienza e all’amore del nuovo compagno la porteranno ad accettare la sua situazione. Preparate i fazzoletti.



Un giorno speciale
Presentato a Venezia, l’ultimo film di Francesca Comencini riflette sulle nuove generazioni. Una lei disposta a tutto pur di ottenere un lavoro da un politico e un lui che l’accompagna al colloquio che viene però rimandato. Costretti a stare assieme, impareranno a conoscersi e, chissà, anche qualcosa in più.





Padroni di casa
Elio Germano e Valerio Mastandrea tornano a lavorare assieme per questo film presentato a Locarno. i due sono dei muratori incaricati di sistemare la casa di un famoso cantante prossimo al rientro nel mondo del successo… ma vedono qualcosa non avrebbero dovuto vedere. Nota a margine, il cantante è interpretato nientemeno che da Gianni Morandi.




Ted
Per finire una commedia irriverente e attesissima. Seth MacFarlane, il regista, è infatti lo stesso de I Griffin. niente coccole o infantilismi quindi, anche se il protagonista è un orsetto, ma doppi sensi e battute politicamente scorrette. A fargli da spalla Mark Wahlberg e un’inimmaginabile Norah Jones.





3 ottobre 2012

Cloverfield

E’ già Ieri. -2008-

Quando uscì nelle sale J. J. Abrams era ancora sulla cresta dell’onda. Lontano dai flop (di critica) cinematografici di Super 8 o da quelli (di pubblico) televisivi con Alcatraz, il produttore spadroneggiava nel piccolo schermo con la sua creatura più riuscita, quel Lost che in molti cercano di imitare ma che pochi sanno raggiungere.
Decidendo di tornare al cinema, Abrams non solo rischiava grosso vista la sua carriera prevalentemente televisiva, ma soprattutto per la storia scelta, o meglio, la modalità. Il mockumentary, il finto documentario girato interamente in soggettiva con una telecamerina a mano aveva infatti già dato, film come The blair witch project o Paranormal Activity erano sì riusciti a catalizzare un pubblico numeroso ma avevano anche ricevuto critiche a non finire dagli addetti ai lavori.
Cloverfield arriva così nelle sale firmato da Matt Reeves e preceduto da una campagna promozionale ridondante, con creazioni di profili su social network ad hoc per ogni protagonista per aumentare la curiosità dietro il progetto. La diffidenza a questo punto dovrebbe essere già alta ma man mano che la storia avanza è difficile restare indifferenti ad una narrazione claustrofobica e frenetica.
Si parte con un risveglio, una coppia apparentemente innamorata che pianifica la giornata per poi passare bruscamente ai preparativi per una grande festa di addio. Rob sta infatti per partire per il Giappone, Beth non è però la sua ragazza ma l’amica di sempre con cui ha passato un’unica notte lasciando poi in sospeso il da farsi. Queste premesse da commedia romantica vengono però improvvisamente sovvertite quando un rumore fragoroso viene avvertito e Manhattan intera viene gettata nel panico. L’arrivo dell’esercito conferma le peggiori delle ipotesi, un’immensa creatura, indistruttibile, è caduta sulla Terra e semina panico e distruzione. L’evacuazione è in atto e i nostri si avventurano tra cunicoli della metro, strade deserte per salvare Beth in una lunga corsa contro il tempo e contro la morte.
L’adrenalina è a mille proprio grazie all’uso di un punto di vista unico che lascia ombre su molti punti, la scelta della camera a mano dà naturalezza ad un prodotto che non avrebbe lo stesso impatto in un girato classico: noi siamo con Rob e Beth, disperati e frastornati da una circostanza tanto assurda quanto (stranamente) credibile. Cloverfield deve la sua forza all’immersione totale del pubblico nella vicenda, a scelte stilistiche d’effetto come il non mostrare fino a pochi minuti dalla fine la feroce creatura o semplicemente facendo precedere la visione dal fantomatico avvertimento “Proprietà del Governo degli Stati Uniti gli spettatori stanno osservando una memory card del video del caso "Cloverfield" trovato in un'area precedentemente nota come "Central Park". Tutto questo e un finale amaro, lasciano quell’alone di mistero che negli anni non è cessato e che da solo rende giustizia ad un film per nulla banale.


2 ottobre 2012

Il Pranzo di Babette

Once Upon a Time. -1987-

Brodo di tartaruga
Blinis Dermidoff
Cailles en sarcophage
Insalata mista
Formaggi misti
Savarin
Frutta mista
Caffè con tartufi al rum
Friandises: pinolate, frollini, amaretti

Vini
Amontillado bianco ambra
Clos de Vougeot
Champagne Veuve Clicquot

Questo è il menù del pranzo di Babette. Ma chi è Babette? Chi si nasconde dietro l’umile e devota ragazza che un giorno di tempesta bussò alla porta delle già anziane sorelle Martina e Filippa? Sarà proprio il suo genio culinario a svelarne il passato, ormai dimentico dopo 14 anni di vita nel piccolo villaggio della Danimarca dove la religione scandisce laconicamente il tempo che passa e influenza le scelte della gente.
La piccola parabola ambientata a fine Ottocento in uno sparuto villaggio danese ha conquistato nel tempo una fama impensabile. Vuoi perché tratto da un racconto di Karen Blixen (la famosa viaggiatrice che Meryl Streep interpreta ne La mia Africa), vuoi perché la sua semplicità all’epoca venne consacrata a Cannes con la menzione speciale della giuria ecumenica e agli Oscar vincendo la statuetta come miglior film straniero, vuoi per degli ambienti rurali e per questo intriganti, vuoi per la regia di Gabriel Axel, che per quanto classica prende il pubblico e lo porta al cuore della vicenda. Costruito con lunghi flashback che mostrano gli amori impossibili che le sorelle potevano vivere, una con un colonello dell’esercito svedese, l’altra con un famoso cantante lirico francese raccontati da una voce narrante descrittiva e coinvolgente. Passano anni, decenni, nello schermo ma le emozioni che le protagoniste riescono a suscitare restano le medesime, gli amori passati sembrano vivere ancora dentro di loro come delle piccole fiammelle che le scaldano nei lunghi e freddi inverni della loro terza età.
Questo film al femminile non ha una trama che si sviluppa in senso canonico, parla più delle preclusioni che ci si fa, delle vite possibili che sarebbero potute partire con scelte differenti. Non sono rimpianti però, perché come Babette insegna alle sue benefattrici, non è certo la ricchezza e la fama a rendere felici, basta poco, anche un pranzo come si deve per lavare via onte e offese, per risanare asti, per emozionare e scaldare nuovamente il cuore!


1 ottobre 2012

Biglietti, Prego!

C’hanno pensato Sid & Co. a spodestare il magico Mike! L’era glaciale balza infatti subito in vetta seguita da un’altra new entry, la bella Milla nell’ultimo capitolo di Resident Evil. Garrone si ferma invece al quarto posto, per il resto, su e giù di vecchie conoscenze… ecco i dettagli:

1° L’era Glaciale 4 – Continenti alla deriva
week-end € 5.600.571 (totale: 5.600.571)

2° Resident Evil: Retribution
week-end € 1.162.292 (totale: 1.162.292)

3° Magic Mike
week-end € 817.433 (totale: 3.011.161)

4° Reality
week-end € 665.151 (totale: 665.151)

5° The Brave – Ribelle
week-end € 446.351 (totale: 6.716.156)

6° Prometheus
week-end € 418.606 (totale: 4.735.378)

7° Madagascar 3 – Ricercati in Europa
week-end € 304.410 (totale: 21.503.835)

8° Candidato a Sorpresa
week-end € 292.406 (totale: 976.856)

9° The Dark Knight Rises
week-end € 175.613 (totale: 14.459.336)

10° The words
week-end € 146.043 (totale: 505.155)

Fonte: mymovies.it