Kathryn Bigelow è tornata, ed è esplosiva come titolo promette.
Torna in Mostra per raccontare quello che le riesce meglio: situazioni ad alta tensione, operazioni da tenere sotto controllo e decisioni militari da prendere.
Quello a cui assistiamo per 112 minuti e tre prospettive corali diverse, sono le discussioni e le reazioni di chi è al comando quando un attacco missilistico nucleare di origine sconosciuta minaccia il suolo degli Stati Uniti.
Il presidente stesso, i vari capi della sicurezza, delle comunicazioni e del Pentagono cercano una soluzione, cercano di informare il Presidente e aspettano la sua decisione, sperando di riuscire a neutralizzarlo, sperando si tratti di una testata che non esploderà.
Il tutto dura appena 18 minuti, ma 18 minuti in mano a Bigelow diventano dinamite e quindi si resta con il fiato sospeso a resettarsi per due volte, amplificando il senso di angoscia conoscendo già le svolte che andranno ad esserci.
A metà strada tra la tensione e la serietà e le parlantine veloci che corrispondono alla velocità di pensiero di West Wing e la spettacolarizzazione di questa tensione delle ultime serie presidenziali viste su piattaforma, tra Paradise e Zero Day, e non è un caso visto che a scrivere la sceneggiatura è l'ex presidente di NBC che mescola acume politico, strategia militare e il fattore umano che tra figli ammalati, lutti recenti, fidanzate a cui proporsi allenta, spezza e a tratti aumenta la tensione. Mantenuta viva e attiva soprattutto da una colonna sonora che incalza, di contrappunto a un montaggio serrato.
Infine, il cast, e se Rebecca Ferguson cerca di mantenere il controllo e le riesce un gran bene, se Jared Harris riesce a infondere umanità al suo dirigente, Idris Elba è un presidente non così sicuro, non così preparato, in quella che è sempre stata un'ipotesi non una possibilità.
Se il film scade un po' nella terza e ultima parte è per la ripetizione della situazione, ma anche per quel fattore umano che si fa più sentire, eccendendo.
In un finale esplosivo e inaspettato, si resta comunque con il fiato sospeso e rotto a pensare a una situazione non troppo distante dalla realtà in cui viviamo e con chi, oggi, dovrebbe prendere queste decisioni.
Nessun commento:
Posta un commento