2 dicembre 2018

La Domenica Scrivo - Tinta (di capelli che cambiano, di cambiamenti che spaventano)

Non mi sono mai piaciuti i cambiamenti.
Mai.
Sarà l'essere stata figlia di un trasloco, sarà che già sono ansiosa di mio, se qualcosa cambia, se qualcosa che non conosco e su cui non mi sono preparata arriva, vado in crisi.
Forse anche per questo non mi sono mai -mai- tinta i capelli.
Affezionata a quel castano che d'estate si schiarisce, a differenza di una sorella e di amici che di colori ne han sperimentati parecchi, io non ne ho mai sentito l'esigenza. Nemmeno da adolescente, in cui un nero più punk mi aveva tentato. Meglio tagliarli, in quegli anni, meglio osare e risparmiare con amiche che si improvvisano parrucchiere con risultati spesso più che discutibili.
Finché non ho conosciuto il parrucchiere che mi capisce e a cui mi affido da sempre per due volte l'anno, più o meno per lo stesso taglio, a volte più corto, a volte più scalato.
Non mi piace cambiare nemmeno in questo.
Ma mi ero fatta una promessa: prima dei trent'anni una pazzia falla.
Prima dei trent'anni prendi appuntamento, cambia, entra in una nuova decina più sicura di te.
E così, a 29 anni e 363 giorni, ho chiamato quel mio parrucchiere, si è stupito pure lui a cui già avevo chiesto un taglio un po' più corto del solito appena un mese e mezzo fa.



Mi sono preparata, però, sono entrata nel magico mondo delle tinte, delle sfumature, degli shatush (che no, non vanno più), dei balayage (che sì, vanno un sacco), scoprendo che il colore che volevo era ovviamente il più difficile.
Rosso.
No, ramato.
Carota, quasi.
Naturale, anche se il rosso è il più difficile da fare, da rendere naturale.
Ho sfogliato pagine e pagine di google immagini, sono entrata in siti così femminili da darmi il mal di testa, e alla fine mi sono seduta davanti a uno specchio -altra cosa che no, non mi piace, e da qui la mia non necessità di andare così spesso dal parrucchiere- e ho discusso. Questo colore? O questo? "Guarda il risultato, immaginalo più scuro vista la base, non spaventarti. No, tinta completa no. Nemmeno la decolorazione, che è la tua prima volta. Facciamo sfumature, riflessi, quasi".
Ok.
Andiamo.
Ora, per una che voleva il cambiamento, il cambiamento non è così evidente.
C'è chi mi ha visto la sera stessa e nemmeno se n'è accorto.
L'essere andata a rifugiarmi per i miei trent'anni nella grigia e buia Berlino, in ristoranti a lume di candela e in bar/discoteche nebbiose di fumo, ha reso ancora meno traumatico il tutto, e va bene così.
Anche se ammetto che per una che dice di non essere vanitosa né amante delle rivoluzioni, il non poterlo sfoggiare ha fatto un po' più male del previsto.
Ma è il bello di affidarsi a chi mi conosce e che sa capire la tolleranza verso i mutamenti. Quindi sì, i miei capelli sono diversi, e lo si vede alla luce del sole, si colorano all'improvviso di un rosso non così acceso, di un riflesso ramato che "si sposa benissimo con la tua pelle chiara -sigh- i tuoi occhi verdi".
Sola, davanti allo specchio, io la diversità la sento, e mi piace.
Mi piace anche che il segreto di questo cambiamento stia nella luce, nel mettersi sotto quella giusta, come una grande metafora.

15 commenti:

  1. Se gli occhi sono lo specchio dell'anima... i capelli in una donna sono lo specchio dell'umore :) a trent'anni certi cambiamenti non possono fare che bene, denotano la voglia di non adagiarsi, di guardare ancora avanti, di dare uno schiaffo alla timidezza. Brava Lisa <3

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    1. Hai capito tutto, poi sì, i cambiamenti possono essere delle semplici sfumature, ma come primo passo va più che bene. Conta la luce, alla fine ;)

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  2. Hai fatto benissimo, e lo dico io, fratello di un ragazzo che li ha avuti biondo platino, rasati a zero, lunghi come un vichingo. Io sempre corti, sempre uguali, con la speranza di mantenerli puliti e ordinati e, soprattutto, di ritorvarmeli in testa da qui a un paio di anni. Come andrà andrà, Diego se li è goduti - con la vita, con il cambiamento che rappresentano -, io no. Dovrò aspettare i trenta? Bene così, allora, ma noi vogliamo la foto!

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    1. Ahah, anche per voi maschi c'è modo di sbizzarrirvi, e tu sei ancora giovane per approfittarne!
      La foto è quasi peggio dello specchio per me, un'altra "fobia" che devo superare.

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  3. Gran bel colore, però effettivamente si vede poco questo "cambiamento", e tuttavia pazzia che ci sta ;)

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    1. Lo so, infatti una parte di me era pronta ad osare di più, l'altra è più che felice di tenere per sé questo segreto se la luce non è quella giusta.

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  4. Il balayage è una tecnica nata ina Francia negli anni '70. I capelli sono schiariti e l'effetto è luminoso. A me piace specialmente quando un ciuffo di capelli ricade sul viso.

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    1. Vedo che sei un esperto di tinte anche tu, il balayage ha convinto anche me.

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  5. Grazie! La rigenerazione per fortuna è stata meno traumatica e più efficace di quella del Dottore :)

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  6. Sul rapporto col parrucchiere e sul colore dei capelli sono stata molto simile a te. Ho fatto il mio primo bagno di colore per scurire leggermente i capelli e venire bene in foto a 32 anni, in occasione del matrimonio... cambiamento su cambiamento! Poi ci ho preso gusto... e ogni tanto mi faccio un bel bagno di colore, di cui non si accorge nessuno, e taglio seguendo l’ispirazione della parrucchiera. Tanto i capelli ricrescono e nel giro di poco ritrovo il mio colore e i miei rovi di riccioli incolti!

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    1. Se con i tagli sto al sicuro -sempre lo stesso, che nei 6 mesi si allunga il giusto- con i colori mi è piaciuta questa sperimentazione ma non so se riproverò. Come prima volta è andata bene, meglio non osare :)

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  7. Quindi un incrocio tra Emma Stone e Jessica Chastain?

    Viva le rosse! ;)

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    1. Magari avere il loro rosso, assomigliarci un po'... viva loro!

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