8 gennaio 2022

Silent Night

Lo sentite anche voi l'orologio che ticchetta?
La fine che si sta avvicinando?
Le lucine tremare e le decorazioni consapevoli del loro destino?
Sì, come da tradizione, l'epifania tutte le feste ha portato via.
Lunedì si torna al lavoro e gennaio sembrerà durare 67 giorni.
Ma in questo weekend ancora di festa, c'è tempo per parlare dell'unico film natalizio visto in queste vacanze
In cui ho provato a schiodarmi dall'esilarante Elf, dal romantico Love Actually, dai classici Disney, ma se Single All The Way l'ho trovato così esagerato da fermarlo al minuto 26 e se con A Christmas Number One, nonostante le buone intenzioni, mi sono addormentata, un solo titolo ce l'ha fatta.
Come ampiamente anticipato dal post natalizio, si tratta di Silent Night.
Ma Silent Night non è un film natalizio vero e proprio, meglio dirlo subito.
E meglio specificare che meno si sa, meglio è ai fini dello sviluppo della trama, della suspense, dell'attesa.


Si inizia con la situazione più classica in cui possono succedercene di ogni: la riunione di famiglia per le feste.
Un pranzo di Natale, nello specifico, in cui le sorelle Nell, Sandra e Bella e l'amico James si ritrovano con i rispettivi compagni e figli, in una convivenza pacifica in cui sfoderare il look migliore e i migliori artigli.
Nascondendo dietro un sorriso di circostanza gelosie e commenti al vetriolo, dietro camicie inamidate parolacce con cui sempre si comunica.
Cosa può succedere, se in una tenuta inglese d'altri tempi, si riuniscono una famiglia felice che deve impressionare con tre figli, una coppia che non sembra amarsi, e altre due le cui rispettive +1 si sentono decisamente fuori dal cerchio e fuori luogo?


Se il copione così non sembra troppo originale, meglio dire che c'è dell'altro.
E se ci si approccia al film senza sapere cos'è quest'altro, ha del sorprendente. 
Possono nascerne pure teorie imprevedibili -per un po', mi aspettavo un rito di iniziazione vampiresco- tranne poi venire colpiti con quella che è una versione più spaventosa -ma neanche troppo- della realtà.

Da qui spoiler
C'è una nube tossica, che sta colpendo la Gran Bretagna, che uccide nell'agonia chi viene colpito.
La soluzione che il governo ha trovato sono pillole per suicidarsi con dignità e onore. In modo indolore, soprattutto.
Per questo la famiglia allargata è lì riunita, per prendere questa decisione e queste pillole, assieme, per risparmiare i figli del loro futuro, ma anche della sofferenza.
Ma non tutti ci stanno.
Non Art, che ha dubbi, che non si fida.
Silent Night diventa così un film doloroso sulla questione etica della morte.
Sulla fede e sulla fiducia, con una metafora nemmeno troppo sottile sul suicidio assistito, ma lateralmente anche sulla pandemia che continua a lasciare i suoi nervi scoperti.
Fine Spoiler


Il Natale diventa così uno sfondo, se ne sta in abiti luccicanti e in alcool a fiumi, dando un significato più sinistro al silenzio di questa notte.
A scrivere e dirigere, è l'esordiente Camille Griffin, che approfittando di un cast da capogiro in cui svettano i bellissimi Keira Knightley e Matthew Goode, più della remissiva Lily-Rose Depp e della chiassosa Annabelle Wallis, infila non uno, non due, ma tre dei suoi figli, capitanati dal più noto Roman Griffin Davis che ruba la scena a tutti.

Il film natalizio dell'anno non poteva che essere influenzato dal periodo storico che stiamo vivendo, esorcizzandolo per quanto possibile, in un finale seppur prevedibile, difficile da digerire.
Il prossimo anno, però, torniamo al romanticismo stucchevole di sempre, va bene?

Voto: ☕☕/5

12 commenti:

  1. Bellissimo e angoscioso, per me. Ne parlerò quando uscirà al cinema (perchè un film del genere non può restare chiuso in un cassetto...) ma ti dico che l'ho adorato. Hai ragione, meno se ne sa meglio è prima di vederlo. Ci vuole una buona dose di pelo sullo stomaco. Un cazzotto in faccia, ma salutare.

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    1. Chissà se e quando, al prossimo Natale sarebbe bello lo rispolverassero.
      Il giovine che si era visto il trailer si è giocato il colpo di scena, perdendosi parte della bellezza de film, per me.

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  2. Per il prossimo Natale già segnato ;)

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    1. Sperando sembri un lontano passato in un mondo più sereno ;)

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  3. Uno dei film più belli che ho visto recentemente, per certi versi potrebbe sembrare la risposta inglese (e ben più efficace) a “Don’t look up”, tra i due non ho dubbi, questo è un film molto più tosto e riuscito. Cheers!

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    1. Cavoli se c'hai ragione!
      Un paragone che non ho fatto avendoli visti a distanza, ma azzeccatissimo.
      Inutile dire che sto dalla parte di Silent Night.

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  4. Per me un film ben poco riuscito. Passi ancora la prima parte, poi non ci siamo proprio. La versione deprimente, e scadente, di Don't Look Up, in pratica. :)

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    1. Niente, siamo su due sponde opposte a questo giro.
      Meno satira già vista, più angoscia per scacciare le paure quotidiane, grazie :)

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  5. A me non ha entusiasmato altrettanto, purtroppo, però l'ho trovato piacevolissimo. Keira è sempre stata così Corinna? Insopportabile con le sue smorfie, ma magnifico Jojo.

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    1. Keira sì, smorfie e smorfiette ne fa un sacco, meno di Reese per me e meno qui rispetto ad altri film.
      Però Jojo, con la mamma e i fratelli, salvano il resto!

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  6. Io sono stata proprio male durante la visione e anche dopo, ma nel senso buono :) Anche per me uno dei film più belli degli ultimi mesi.

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  7. Capisco benissimo, un film che fino a due anni avrebbe funzionato comunque come situazione strema, ma che con gli occhi di oggi pesa ancora di più.

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