#LaPromessa2024
Mission, Blues Brothers e Sister Act.
Questi erano i sacri film musicali che nelle supplenze nell'ora di musica si vedevano alle scuole medie.
Si partiva dal pesante, si passava per il folle, si finiva con le risate.
Certo, da adolescenti facili alla noia non eravamo il pubblico adatto per godere di film che una loro calibratura -musicale, soprattutto- ce l'avevano, ma chi glielo diceva alla professoressa?
In fondo ci bastava veder entrare il carrello della TV per essere felici.
Poi c'è chi con questo film è entrato in fissa.
Il migliore amico, per dire.
Quello stesso migliore amico che anni fa ha stilato una sua Promessa per me e che ogni anno si ritaglia un posto e un film.
Quando mi ha sentito dire che Sister Act probabilmente era proprio dalle medie che non lo vedevo, mi ha intimato di recuperare, lui che sa citare l'inizio a memoria, fotogramma per fotogramma.
E come spesso succede, aveva ragione.
E pensare che complice una premessa simile, lo confondevo con il non così memorabile Dio vede e provvede, sceneggiato Mediaset con Angela Finocchiaro a interpretare una prostituta in fuga che va a nascondersi in un convento fingendosi una suora.
Deloris invece è una showgirl.
Una che a Las Vegas cerca di sfondare attraverso il canto e le palettes e che al momento almeno un pezzo grosso della mafia locale l'ha accalappiato, ma quando assiste a un omicidio diventa un'amante scomoda e una testimone preziosa per la polizia.
Dove nasconderla, una spumeggiante come Deloris?
In un convento sotto il falso nome di Suor Maria Claretta!
Nessun raggiro, però, la madre superiora interpretata da una Maggie Smith che non sembra mai essere stata giovane, è a conoscenza dell'inganno e nonostante le iniziali diffidenze, il non facile ambientamento in un convento devoto alla preghiera e al sacrificio, Deloris si fa spazio proprio grazie alla musica.
Grazie a un coro che cresce e migliora, carico di personaggi buffi e speciali, che diventa un'attrazione per fedeli poco devoti alla convento di Santa Caterina e che in poco tempo diventa meta di pellegrinaggio sistemando un quartiere intero e mettendo però troppo in luce Deloris stessa, ricercata dai malavitosi.
Sister Act non potrebbe essere stato il fenomeno che è senza Whoopy Goldberg, all'epoca sulla cresta dell'onda, a prendere il posto di una Bette Midler non convinta di poter essere credibile e amata nel ruolo di una suora.
Buon per noi, e per una sceneggiatura che viene rimaneggiata e ampliata e che diventa semplice e lineare ma con la musica giusta che fomenta anche chi credente non lo è.
Con il giusto ritardo, capisco com'è che la mia professoressa cercava di avere la nostra attenzione trasmettendoci il valore della musica.
Più punk che gospel, dovevo solo aspettare la Promessa giusta.
Uno di quei film che rivedo sempre volentieri nelle infinite repliche televisive. Anche il sequel carinissimo!
RispondiElimina