Dopo le risate sul piccolo schermo, i brividi persi sul grande.
Tre titoli reperibili in streaming, non soddisfacenti come sperato, pur acclamati da pubblico e critica e dagli eserti di cui mi fido.
Finiscono quindi per scontrarsi in un Triello senza un vero e proprio vincitore:
When Evil Lurks
Il Buono
Come se la passano in Argentina?
Non sembra molto bene, in quanto a folklore locale.
Si parla di possessioni e esorcismi, di un male che si nasconde e che deve nascere, che insegue e fa compiere i più disperati dei gesti.
Siamo in una campagna isolata, fatta di ranch e proprietà minacciate proprio da quel male, entrato nel corpo di un figlio che ora gonfio, putrido, rischia di seminare il caos.
Servirebbe un esorcista, ma è stato fatto a pezzi e dato in pasto alle bestie della notte.
Basterebbe portarlo lontano, allora, quel corpo così ingombrante, lasciarlo morire altrove per salvare almeno se stessi.
Per farlo, ci sono regole da rispettare, leggi a cui attenersi e che, ovviamente, non verranno rispettate.
Così, io fratelli Yazurlo seminano la morte, in incidenti via via più truculenti, in una disperazione che non sembra avere fine e in un male che non può essere fermato.
Nemmeno con antiche credenze, nemmeno affidandosi alla fede o alla propria forza di volontà.
Nel suo riuscire a rendere nuovo, personale e autentico un folklore demoniaco che già si è incontrato nel cinema, When Evil Lurks stupisce per come il sangue, il dolore, il fetore e la paura ce li fa sentire.
Più che sulla storia accattivante e i colpi di sangue ad effetto, avrei da ridire solo sulla regia di Demián Rugna, meno precisa del dovuto e su una fotografia più economica del necessario, che fa perdere punti all'atmosfera sinistra di questa Argentina sotto minaccia.
Smile 2
Il Brutto
Era uno dei tanti horror dell'anno usciti nel 2022.
Un ghigno impassibile, uno sguardo da pazzi e ovvio che chi è fifone come me per certi movimenti innaturali del corpo inizia a rabbrividire.
Mettici poi una catena impossibile da spezzare che ricorda quella di The Ring, una protagonista capace e raccomandata come Sosie Bacon e il chiacchiericcio attorno a un film dalla regia notevole si spiega.
Ancora non mi spiego com'è che sul finale ho rischiato più volte di addormentarmi, ma questo è un problema mio, che stanchezza a parte Smile l'ho apprezzato.
Non sentivo troppo il bisogno di un sequel quasi dovuto visto il successo e per le parentesi che una catena simile può aprire.
Aiuta il fatto di ambientare questo secondo capitolo nel non così dorato mondo delle postar, quelle sfruttate e che abusano, quelle che hanno avuto una crisi di nervi, una serie di dipendenze sbagliate e che dopo un incidente quasi mortale sono pronte e tornare alla ribalta.
Modello Britney, con velati riferimenti a Lady Gaga e Miley Cyrus, per intenderci.
Insomma, una reginetta del pop trasgressiva che deve riacquistare amicizie e credibilità, che tiene stretti i suoi segreti e le sue ferite.
Si inizia bene, e si inizia fuori dal mondo di Skye Riley, con quei primi minuti che come dice il Mastro Cassidy fanno intuire che direzione vuole prendere il film.
E come sono questi primi minuti in cui si cerca di far giocare la maledizione a proprio favore, senza far danni e uccidendo chi se lo merita?
Fighetti.
Non saprei usare termine migliore.
Fighetti per come sono girati fra carrelli e zoom e giraffe, ottimamente usati, e pure molto truculenti per il gran sangue che viene sparso in una sperduta casa di campagna di spacciatori.
E questo come si collega a Skye, che pur con le sue cicatrici sta cercando di rimettersi in piedi per un tour mondiale e per i fan che non può certo deludere?
Ci si arriva con calma, e quando lo si fa, si resta sul fighetto, sul truculento, con visioni via via più inquietanti, con allucinazioni che rendono pazzo pure lo spettatore incapace di capire quand'è che ci si ferma, quand'è che la starlette è lucida.
Purtroppo, tra balletti, jumpscare, sorrisi inquietanti e una gran prova d'attrice per Naomi Scott, si annacqua parecchio un horror che decide di sforare le due ore, e soprattutto, si butta via tutto in un finale che vorrebbe essere shamalayano con un colpo di scena inaspettato che però rovina una sceneggiatura che aveva il suo mordente.
Il finale finale è come l'inizio: fighetto e truculento e porterà chissà quanti seguiti o parentesi altrettanto fighetti, ma spero pure con un po' più di coerenza interna.
Altrimenti vale davvero tutto.
Ora come ora, basterà solo scegliere il migliore degli ambienti, lo sento già Parker Finn fare una lista.
Stopmotion
La Cattiva
La cattiva sono io, che non sono riuscita ad entrare in uno degli horror più apprezzati dagli estimatori di horror.
E pensare che la stop motion, con la dedizione e la pazienza che comporta, mi ha sempre affascinato e mi ha sempre intimorito.
Come si fa a fermare e far muovere il tempo?
Pazienza e dedizione, appunto, e precisione.
Soprattutto.
Lo fa Ella Blake, che una professione in questo mondo ristretto cerca di trovarlo e di tenerlo, mentre per anni ha sostituito la madre despota dalle mani tremanti senza avere il talento necessario per emergere.
Ma ora che quella madre che la attanagliava, che le tarpava le ali, non c'è più, in coma dopo un infarto, Ella decide di finire di raccontare il suo film, prendendosi molte libertà per accontentare una spettatrice molto esigente.
L'elaborazione del lutto e la sottomissione agli altri passeranno attraverso la creazione di una nuova bambola, di un nuovo cortometraggio, di un nuovo studio in cui rinchiudersi e in cui perdere se stessa.
Un tema non nuovo nell'horror, ma decisamente originale nella realizzazione facendo della stop motion una magia nera ancora più inquietante.
Peccato che con me, e lo dico a bassa voce, abbia vinto la noia e un certo ribrezzo per quanto mostrato.
Non me ne voglia nemmeno Aisling Franciosi, attrice che strega e ipnotizza e che avevo già celebrato con un Leone di Caffè ai tempi di The Nightingale e da cui continuo aspettarmi grandi cose.
Magari un filo meno di nicchia, meno sonnolente.
I brividi che cerco, ormai l'ho capito, sono diversi.
Voto: ☕☕½/5
Tu mi spezzi il cuore, amica. Soprattutto per Stopmotion. Hai massacrato tre titoli che ho amato molto!
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