28 marzo 2025

A Different Man

Andiamo al Cinema

Quel trasformista di Sebastian Stan non smette di stupire.
Dopo aver vestito i panni di Donald Trump e di Tommy Lee, qui osa, mettendosi, quasi letteralmente, la maschera di un viso deformato dalla malattia.
Aspirante attore troppo timido e riservato, imbarazzato nella sua condizione, il suo Edward ha però l'occasione di cambiare: una cura sperimentale che potrebbe finalmente riportare alla luce il suo volto senza cicatrici di sorta.
Vessato dalla sua condizione, incapace di capire i segnali di apprezzamento ma anche di disagio mostrati dalla vicina Ingrid, aspirante drammaturga, e insofferente agli sguardi degli sconosciuti con cui combatte ogni giorno, inizia la cura, inizia la trasformazione.


Il film prende qui una strana piega, perché la rinascita di Edward corrisponde anche alla sua morte.
Edward non annuncia il cambiamento, non lo abbraccia, ma decide di ricominciare da capo, con un nuovo nome, una nuova vita e un nuovo appartamento. Guy dichiara Edward morto, e questo spinge Ingrid a scrivere una versione della loro storia, d'amicizia e d'attrazione, rivista e ripensata dal suo punto di vista, cosa che riporta Guy nella sua orbita quando scopre le audizioni aperte e riesce ad ottenere la parte nonostante un volto senza deformità e l'esigenza ad usare una maschera che lo riporta al suo volto originale.
Ed è qui che il film cambia ancora, con l'entrata in scena di Oswald, che non ha bisogno di maschere e che soprattutto non si nasconde dietro un viso segnato e diverso, anzi. Sicuro di sé tanto da salire su un palco, da andarsene in giro spavaldo, da avere mogli, figli, amanti, diventa per Guy il simbolo del suo fallimento. Non era il suo volto a impedirgli di avere successo, era la sua personalità.
Oswald diventa così un'ossessione e un'ossessione diventa Ingrid, attratta da entrambi ma in fondo più interessata a rendere la sua pièce teatrale un successo.


Purtroppo, qui il film cambia ancora facendo balzi avanti nel tempo, con un cammeo imprevisto di Michael Shannon nei panni di se stesso, e poi un ultimo balzo ancora a rendere strano, diverso, questo A Different Man.
La patina, è quella di un film senza tempo e fuori dal tempo.
Dai toni europei ma soprattutto hitchcockiani, con una colonna sonora misteriosa e una fotografia calda a voler omaggiare un certo tipo di cinema, immerso nella città di New York, nella sua scena teatrale Off-Broadway, in quei pochi ambienti dove l'ossessione di Guy e di Edward cresce.
C'è una cura, nelle parole, nelle frasi, ma anche negli appartamenti soffocanti o gelidi, sporchi o leziosi.
Ci sono ambienti in cui tornare diversi, in cui sperimentare.
Ma a prendersi la scena è lui: con o senza maschera, Sebastian Stan ipnotizza. Difficile non distogliere lo sguardo dal suo volto sfigurato e dal suo volto che rinasce, con le mani e le movenze a rendere l'interpretazione ancora più intensa nel cercare di approcciarsi a una Renate Reinsve non sempre a fuoco in un personaggio difficile da incasellare.


La senti la sua timidezza, il suo bisogno di nascondersi e infine quello di mostrarsi, di essere diverso ma forse sempre lo stesso.
Poi certo, entra in scena Adam Pearson e tutto cambia, con il suo accento inglese e la sua verve dà al film di Aaron Schimberg (di cui a questo punto devo cercare Chained for Life) una scarica da dark comedy che fa passar sopra a un terzo atto veloce nei suoi balzi e nella sua discesa di una mente ossessionata.
Di per sé, sembra già un classico, di quelli da riscoprire e rivedere, in cui cogliere metafore e piccoli furti, di idee e di identità. 
Un film diverso, nell'omaggiare un certo tipo di cinema che non si vedeva da un po'.

Voto: ☕☕/5

3 commenti:

  1. Ho gradito peccato che si risolva tutto con un messaggio abbastanza didascalico e la satira sia un po' scollata, in ogni caso Sebastian Stan e Adam Pearson sono veramente in palla. Cheers!

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  2. Mi è piaciuto davvero moltissimo. E la Reinsve continua ad essere "la persona peggiore del mondo"!

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  3. A tratti notevole, a tratti un po' meh. Un film different, ma forse riuscito soltanto in parte.

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