11 settembre 2020

Venezia 77 - Nomadland

An houseless is not an homeless.
Chi prende la strada non lo fa per disperazione.
Lo fa per scelta.
Dovuta, magari, ma accettata.
Lo fa anche Fern, una vita passata a Empire, paese-azienda ora fallita e sgomberata.
Senza figli, vedova e testarda non accetta l'aiuto che le è offerto.
Continua a lavorare, lavori saltuari e stagionali, incontrando così chi come lei ha perso tutto e si sta reinventando.
Una casa su quattro ruote, gioie e dolori da dividere in piccoli spazi.
Scopre il mondo Fern, ma prima di scoprire l'America, scopre le sue storie, quelle di chi non vuole perdere tempo, di chi aiuta gli altri, di chi con una pensione una casa non se la può permettere.
Il suo van si chiama Vanguard, diventa il suo vanto, con tutte le migliorie, le comodità, che crea.
E ad ogni tappa si sente più forte, pur nella solitudine, pur dovendo fare i conti con chi vorrebbe aiutarla, ospitarla, darle un tetto sulla testa.
Ma ne ha bisogno Fern, lei che è stata ferma una vita intera?



Tratto dalla racconta di esperienze ascoltate da Jessica Bruder, il film di Chloé Zao prende gli stessi personaggi reali e li fa parlare della loro vita, delle loro scelte.
Coraggiose, insensate per molti, inevitabili per loro.
Li aiuta a condividere una meravigliosa Frances McDormand che si ammirare, si applaude, si adora sempre di più.
La sua Fern non si abbatte mai, scende a qualche compromesso, senza abbattersi e lei le dà una naturalità credibile.
Raccontando la storia degli ultimi d'America, che ricordano quei primi pionieri che l'hanno scoperta, Zao mostra scorci pieni di bellezza, tra rocce e canyon, natura incontaminata e paesi abbandonati.
Gli anni dei protagonisti ne fa quasi un Into the Wild in terza età, con motivazioni a tratti simili altre opposte, a mostrare le tante sfumature che hanno scelte così radicali.
Se le immagini incantano, sono le storie, quelle raccontate attorno un fuoco, davanti una tazza di caffé, a fare di Nomadland una perla da scoprire e non dimenticare.
Una raccolta di racconti che commuove fino alle lacrime.
See you down the road.


4 commenti:

  1. Il più atteso in assoluto, e per fortuna Frances non delude!

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    1. Frances è una certezza e qui è più adorabile del solito.
      Prepara i fazzoletti ;)

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  2. Into the Wild in terza età...
    Non so se esserne più affascinato o spaventato. :D

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    1. Vince il fascino, anche perché gli incontri sono con persone vere che hanno scelto la strada con cui Frances/Fern si approccia in modo meraviglioso... fidati!

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