La Settimana Horror
Me lo vedo Nicolas Cage leggere la sceneggiatura del film e dire: sì.
Anzi no, annuire in tono di assenso.
Me lo vedo leggere le sue battute e sorridere, perché non ne ha da leggere.
Non una sola parola viene pronunciata dal suo personaggio senza nome, ma questo non ha tolto a Nic la voglia di partecipare a un progetto piuttosto folle, a incassare il suo assegno appiana-debiti, a far risplendere un film folle al punto giusto della luce che solo Nic Cage sa dare.
Siamo ancora in quella fase della sua carriera in cui né Pig né Il Talento di Mr. C hanno ri-confermato il suo talento massiccio, ma poco importa.
Vuoi mettere Nicolas Cage uccidere a mani nude pupazzi robotici posseduti?
Di questo si parla.
Di un uomo che buca la sua Chevrolet Camaro nel posto sbagliato, che non ha contanti per la riparazione e che viene chiuso al Willy's Wonderland, locale per famiglie decaduto che vuole riaprire e ha bisogno della giusta manodopera tra pulizie e riparazioni, con cui ripagare le forature.
Sentite puzza di bruciato?
Ovvio, e non solo perché la giovane Liv era pronta a dare alle fiamme il locale, ma anche perché un segreto viene tenuto da un paesino intero che con il classico flashback spiegone ci viene, beh, spiegato.
Ora, a me potevano bastare minuti e minuti di Nic Cage che ligio come non mai rimette a nuovo stanza dopo stanza il ristorante, perdendomi nelle scene di pulizia come i reel migliori che si trovano su Instagram per chi ha più di 30 anni. Una bibita energetica dopo l'altra, una tappa in più a giocare a quel flipper via via più in funzione, e qua e là buttarci dentro la minaccia da neutralizzare di un pupazzo a forma di coccodrillo, tartaruga, sirena o sorcio. Mi bastava così, che quando si tratta di combattimenti all'ultimo sangue (nero d'olio) o balletti esagerati, Nic è una garanzia.
Invece Kevin Lewis e George Owen Parsons ha voluto metterci dentro gli immancabili teenager ficcanaso capitanati da una Emily Tosta dal cognome sbagliato, capace di rovinare ogni scena di recitazione ed ecco che il brodo di allunga, la sceneggiatura perde di peso e di forza, presa com'è a infilarci una scena di sesso fra chi prima era pronto ad abbandonare gli amici e il paese, e un senso del lutto inesistente.
Ok, ok, siamo in un film di serie B che non vuole prendersi sul serio e per abbracciare il target di riferimento queste libertà andavano prese.
E anche se la fotografia è patinata, il montaggio è serrato al punto giusto, una vera e propria firma, senza star qui a chiedersi com'è che quel paesino non ha assoldato un tipo come Nic Cage prima.
Lui, in qualità di janitor, rende tutto migliore e non so come prenderla la notizia che forse un seguito prima o poi arriverà.
Nel mentre, mi sono divertita senza sobbalzare più di tanto, ma almeno ho un'altra GIF nicagesca da conservare.
Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone: 1 Leone su 5 |
Fortuna che c'era lui e peccato non ci fosse stato solo lui, si portava a casa il film senza bisogno di parlare o coinvolgere malamente dei teenager. Se mai ci sarà un seguito, spero lo lascino senza battute.
RispondiEliminaNicolas Cage che non dice una parola, e mena soltanto, è una figata pazzesca ;)
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