9 agosto 2023

Red Eye

La Settimana Horror

Come fai a scrivere seriamente di un film in cui la minaccia, il rapitore e assassino, ha il bel faccino di Cillian Murphy?
Che ci provano a renderlo inquietante, con un filo di barbetta e un taglio di capelli discutibili, ma come fai, dico?
Come fai a non voler essere Rachel McAdams costretta a stare al suo fianco per la durata del volo, o come fai a non arrossire davanti a una scena di lotta in bagno che per tutti -bimbi, hostess e passeggeri- sembra altro?
Ok, ok, devo calmare i miei bollenti spiriti.


Cillian qui è un rapitore, una minaccia, capace di prendere un aereo verso l'America due giorni prima del suo matrimonio e convincere Wes Craven con i suoi occhi blu ad essere l'attore giusto per il ruolo.
Quello che impara l'accento americano, quello che riesce a conquistare la bella Lisa, in un inizio da commedia romantica e flirt, in attesa di un aereo in ritardo e un maltempo che non fa stare sicuri, su quell'aereo.
Ma presto tutto cambia, la minaccia viene rilevata, Lisa in qualità di manager di un hotel è la pedina necessaria a un piano omicida e deve stare al gioco.
Pena l'uccisione del padre (con i capelli tinti e i modi molto meno odiosi, di un Brian Cox pre-Succession).
Un piano che perfetto non sembra, non solo per le variabili in atto ma anche perché Lisa deve "semplicemente" far spostare di stanza un uomo ricco che chissà in che affari gira, per poi vedere i cattivi far esplodere buona parte dei piani dell'hotel con un bazooka.


Ma tant'è.
Ci si gode la tensione, la si sente quella tensione, non solo erotica ma soprattutto morale.
Come salvare padre e cliente? Come salvare se stessa?
Lisa fa leva su un'aggressione alla quale è sopravvissuta e chiusa in quell'aereo tentenna, sfida e rischia tutto.
Appena si atterra, si tira un sospiro di sollievo mentre si esce dall'aereo che stava diventando claustrofobico, ma l'azione non è finita.
Craven riesce a mantenere la tensione anche fuori, in un inseguimento e in un cercarsi dentro una casa dai mille angoli bui.
E a spezzarla, con una sostituta all'hotel comica quanto basta.
Era il suo genere, il suo forte.
Un maestro riconosciuto in questo e così anche senza attori di prima fila, affidandosi volutamente a nomi che ancora dovevano esplodere come Cillian, appunto, e Rachel McAdams, scelta per il suo saper variare da Le pagine della nostra vita  a Mean Girls.


Non è certo fra i suoi lavori più noti o incensati, si è distanti dalla perfezione e dai giochi di Scream o di Nightmare, ma calibrando la sceneggiatura, giocando con il pubblico e un trailer che fa pensare a una commedia romantica, continua a fare il suo.
Cillian per primo non è un fan della sua performance, effettivamente non così matura, ma staccargli gli occhi di dosso è comunque difficile.
Sono i suoi occhi, in fondo, ad avergli garantito la parte.
E sempre quelli mi porteranno a correre al cinema a scoprirlo in Oppenheimer.

Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:
3 Leoni su 5


4 commenti:

  1. Ne ho un bel ricordo tutto sommato! Che bella coppia, e quanto manca Wes.

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  2. Lo considerano un film "minore" di zio Wes Craven, avercene di film meno famosi così, la prima parte a bordo è micidiale, poi somiglia ad uno dei seguiti di "Scream" con Cilliano al posto di Ghostface, eppure me lo riguardo sempre volentieri ;-) Cheers

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  3. Anch'io ho un bel ricordo tutto sommato, ma gli occhi erano su Rachel ;)

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  4. Visto ai tempi, quindi il ricordo per uno smemorato come me è alquanto sbiadito LOL, però mi era piaciuto decisamente e a me Cillian Murphy era sembrato parecchio parecchio inquietante :)

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