29 settembre 2020

Comedy in Breve: Woke | Two Weeks to Live | The Duchess

Woke

In Breve: Keef è un fumettista sull'orlo del successo, finalmente la sua striscia comica Toast & Butter sta per essere lanciata con tanto di merchandising. Ma mentre pubblicizza l'evento, un poliziotto lo ferma, lo atterra, lo tramortisce. Si era sbagliato, lo aveva scambiato per un ladro in fuga.
Piccola nota: Keef è nero, e per un altro nero era stato scambiato.
Da qui il suo "risveglio": la svolta politica dei suoi fumetti, dei suoi interventi ma anche il suo andare in tilt su cosa è giusto fare o dire. Cercheranno di aiutarlo oltre a due folli coinquilini, oggetti inanimati (pennarelli, cestini, sacchetti) che si animano e gli fanno da coscienza.



Chi c'è: c'è Lamorne Morris già visto in New Girl, ma soprattutto c'è Keith Knight alla produzione e alla scrittura dalla cui saga Woke è tratta, ma prima ancora, dalla sua stessa esperienza. La serie è comunque corale, lasciando spazio a quei coinquilini ingombranti nella loro ricerca di un mercato, dell'amore o semplicemente di donne.

L'episodio migliore: Prayers for Kubby (1x07), tutto dentro un bus, fermo per un koala in fuga a dimostrare l'ipocrisia della gente.

Funziona? Nonostante non tutti i tempi comici siano perfetti, nonostante una recitazione ritmata a cui il montaggio non sta dietro, sì. Discorsi importanti, ottima musica, ottimi disegni.

Continuerà? Il finale è perfetto così, sottolineato pure da Wake Up! di DUCKWRTH in sottofondo. Ma se continua, ci sarò.

Voto: ☕☕/5

Two Weeks to Live

In Breve: Kim è stata cresciuta dalla sola madre in una baita nel mezzo dei boschi. Nessun contatto con il resto del mondo che crede inquinato e inquietante. 
Scappa con una missione: vendicare il padre ucciso da un boss malavitoso, vivere come si dovrebbe. 
Incontra in un pub Jay e il fratello Nicky, che la ingannano facendole pensare che il mondo stia davvero per finire in due settimane accelerando così i suoi piani sanguinolenti rimanendo loro malgrado coinvolti.


Chi c'è: c'è Maisie Williams battagliera come l'avevamo lasciata da GoT e c'è Sian Clifford da Fleabag nei panni di una madre altrettanto altezzosa, anche se al rovescio.

Episodio Migliore: L'episodio pilota, in cui le speranze erano ben riposte. Una ragazza che non sa come stare al mondo, un ragazzo che si innamora, il suo passato che è un mistero. Peccato che poi si vada avanti tra cattivi improbabili e troppa carne al fuoco.

Funziona? Insomma.
La sensazione di vedere un The end of the f***ing world di serie B non lascia mai. In soli 6 episodi si mettono dentro davvero troppe cose, senza approfondire l'ingenuità di Kim, esagerando nella caratterizzazione di tutti i personaggi. La comicità affidata ai fratelli Jay e Nicky pecca di faccine e faccette e manda continuamente fuori strada il racconto.

Continuerà? Il finale c'è, ma lascia spazio a un futuro in cui il passato di Kim sarà ancora setacciato.
Onestamente, visto il poco successo e visto il poco equilibrio, non so se la proseguirò.

Voto: ☕☕½/5

The Duchess

In Breve: Katherine è una ceramista e una femminista, è una madre soprattutto e la figlia avuta giovanissima con il cantante di una boyband vorrebbe tanto una sorellina. Come fare se il compagno attuale è perfetto fuori di casa e dentro il letto a comando, in un rapporto senza impegni? Come fare se Olive è riuscita così bene che l'idea di replicarla implica riapprocciarsi con l'odiato ex?
Momenti esilaranti e sboccati sono previsti all'orizzonte.


 
Chi c'è: c'è Katherine Ryan, comica anglo-canadese piuttosto nota a Londra.

Momenti Migliori: le sfilate degli outfits improbabili di Katherine, le sue dispute con le mamme fuori da scuola e un inaspettato momento commovente dal parrucchiere.

Funziona? Nonostante i toni esagerati, l'egocentrismo dichiarato della Ryan, sì. Lo si beve tutto d'un fiato con i suoi colori pastello e i suoi comprimari non troppo incisivi, ma particolari il giusto.

Continuerà? Il finale anche troppo frettoloso (gli inglesi e il loro bisogno di stare dentro ad appena 6 episodi!) fa pensare di no. Ma una seconda stagione a famiglia allargata non sarebbe male da seguire.

Voto: ☕☕½/5

4 commenti:

  1. Tre comedy che volevo iniziare, ma non ho ancora trovato l'occasione. Prima di cominciare dei titoli nuovi cerco di finire quelli che sto già seguendo, ma poi non ce la faccio...

    Woke a questo punto la metto in cima alla lista.
    Two Weeks to Live mi ispirava, ma la definizione di The End of the F***ing World di serie B me la smonta un po'. Anche perché a me già la seconda stagione di The End of the F***ing World mi era sembrata un The End of the F***ing World di serie B. :)

    The Duchess boh.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo Two weeks to live potrebbe essere la versione di serie B pure della seconda stagione di The end of the f***ing world, tanti spunti, uno strano umorismo, troppo breve.

      Woke è quella su cui puntare, The Duchess ha quell'esagerato inglese che potrebbe piacerti, anche se molto femminile. Il suo bello è che in un pomeriggio la si beve!

      Elimina
  2. seconda stagione di The End of the?

    RispondiElimina
  3. A proposito di https://cineblog01.casa/anime-cartoon/ film, ho notato che i registi si dividono in quattro tipi: mediocri, talentuosi, brillanti e... da botteghino!

    RispondiElimina