Grosseto, la città dove niente si muove.
La città a due ore da Roma, due da Firenze, due da Pisa.
Dove i concerti, la gioventù, si sposta.
Che fare se si è una band punk rock hardcore che vuole suonare, vuole divertirsi?
Organizzare il proprio concerto.
E questa volta proprio lì, a Grosseto.
Nasce come uno scherzo, ma quando l'idea prende piede, Edoardo, Michele e Iacopo sono chiamati a crescere e prendersi le responsabilità del caso, voglia o non voglia.
Tra mixer da cercare, sala da prenotare e biglietti aerei da comprare, gli scontri non mancano e ovviamente nemmeno le situazioni impossibili in cui si cacciano, così caciari, così casinisti come sono pronti allo scontro più che al confronto.
Si respira tutta l'aria della gioventù migliore, quella che non vuole crescere, quella che si arrangia.
Quella che ascolta musica a tutto volume e dalla sua città vuole di più.
Genuino, immediato e travolgente nei suoi ritmi come nella caratterizzazioni di personaggi che si sentono subito amici, Margini è già il colpo di fulmine di questa Mostra.
Quello che ha la benedizione di Zerocalcare, che illustra la locandina del concerto e quella del film stesso, a sottolineare l'aria artigianale del progetto.
Quello che, soprattutto, ha il finale perfetto, in quanto inaspettato anche musicalmente.
Solo la ciliegina sulla torta di una sceneggiatura folgorante che prende vita e suona come il concerto più bello di una gioventù che è già nostalgia.
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