31 gennaio 2025

Oh, Canada

Andiamo al Cinema

Non sai mai come prenderlo, Paul Schrader.
Uomo burbero, specializzato in critiche che affossano o esaltano i film degli altri, quando si tratta dei suoi, beh, non sai mai come scriverne.
Anche perché in questi suoi ultimi anni di carriera sembra essersi ossessionato con la stessa idea: quella dell'uomo dal passato doloroso, che ha cercato di dimenticare e con cui torna a fare i conti.
C'era il prete non proprio così credente e ossessionato dall'ambientalismo.
C'era il militare di Guantanamo diventato esperto giocatore di carte.
C'è il neonazista pentito ora diventato esperto giardiniere.
E ora c'è uno che il militare non l'ha voluto fare e che è diventato esperto documentarista, ora al centro di un documentario basato proprio su di lui.


30 gennaio 2025

Le Novità della Settimana al Cinema e in Streaming

 Che si vede di nuovo?
Si prospetta una settimana pregna di film al femminile e molto, molto interessanti:


Babygirl
Uno dei film più imbarazzanti di Venezia, non tanto per la storia in sé -una donna di potere che vuole essere dominata da un giovane sottoposto- quanto per la banalità dello sviluppo della storia e delle scene di sesso che tanto dovrebbero scandalizzare.
Prima o poi Nicole Kidman troverà il ruolo giusto, oltre quello della moglie insoddisfatta.
Ne ho parlato con poco entusiasmo QUI

Nightbitch
- su Disney+
Arrivato con una settimana di anticipo rispetto a quanto pensavo, la storia di un'altra donna insoddisfatta della vita di moglie e madre che si trasforma di notte, senza bisogno della luna piena per sfogare i suoi istinti.
Amy Adams si dà anima e corpo, ne parlerò a breve.

Am I Ok?
- su Now TV
Piccola commedia indie su un'altra donna insoddisfatta che deve fare pace con se stessa.
Una storia di amicizia e di scoperta di sé con il bollino di garanzia di Dakota Johnson.
Ne ho parlato QUI

Un Matrimonio di troppo
- su PrimeVideo
Will Ferrell in una commedia?
Mi basta questo, e posso passare sopra una certa antipatia per Reese Witherspoon nel ruolo della solita donna risoluta e un po'... antipatica.
Insomma, una commedia godereccia piena di equivoci e salvaserata, spero.

Io sono ancora qui
Ritratto biografico di una donna combattente come Eunice Paiva alla ricerca della verità sul marito desaparecido negli anni della dittatura brasiliana.
Premiato a Venezia e candidato agli Oscar, asciutto e doloroso.
Ne ho parlato QUI

Companion
Un tranquillo weekend fra coppie cambia quando la compagna di uno si rivela essere un robot.
Horror pastello e interessante su cui puntare.

Simone Veil
Altro ritratto femminile, su una donna sopravvissuta all'Olocausto e battagliera politica.
Dalla Francia con impegno.

Dog Man
Un cane poliziotto che combatte contro crimini canini?
Film d'animazione per tutta la famiglia.

29 gennaio 2025

A Complete Unknown

Andiamo al Cinema

Freddie, Elton, Judy, Elvis, Amy, Whitney, Bob, Billie...
Sembravano finiti i tempi d'oro dei biopic musicali.
Dopo l'exploit che era stato Bohemian Rhapsody e i cloni a spuntare come funghi ad attingere a questa vena d'oro, i flop, gli insuccessi, una certa stanchezza nel raccontare storie di personaggi famosi uniche ma allo stesso tempo sempre con lo stesso stampo, sembrava finalmente giunta al termine.
Ci pensa invece Bob Dylan, o meglio, James Mangold a fare da defibrillatore.
A cercare di risuscitare un genere che sembrava destinato al viale del tramonto ma che in fondo il suo pubblico sempre lo trova, tra i fan dei musicisti di cui si va a fare il ritratto e tra i fan dell'attore o dell'attrice che lo vanno a interpretare.
Non è un caso che il prossimo in ordine di uscita sarà su un certo Bruce Springsteen interpretato da un certo Jeremy White Allen.
Così come non è un caso che siamo ancora a parlare di Bob Dylan, dopo Haynes e dopo Scorsese, e di un certo Timothée Chalamet.


Il pubblico in sala, per A Complete Unknwon, si divide quindi fra sessantottini anagrafici o nell'animo che il menestrello lo venerano per quel suo caratteraccio e quella sua poesia popolare, e le giovani che ansimano al vedere il fisico gracile di Chalamet su grande schermo.
Chi non appartiene a nessuna di queste due categorie, come la sottoscritta, non si può che ritrovare a sbuffare.
Non tanto per la regia di James Mangold, elegante e calibrata, che ci porta in anni '60 fumosi e caldi, in una New York dove la scena musicale e intellettuale è in fermento, con artisti che si credono tali e che tali diventano, seguendoli con i suoi carrelli, entrando in studio di registrazione come in stanze d'ospedale con una religiosità che rende il film solenne. E nemmeno per la sua scelta, saggia, di raccontare Bob che diventa Dylan, lasciando un alone di mistero sul suo passato prima di attraversare l'Hudson e lasciandolo lì quando abbandona il folk che lo ha consacrato. Un frangente, di una vita lunga e produttiva, una scintilla iniziale che corrisponde già ad amori travagliati e amicizie importanti.


Una scelta sensata per evitare di fare un lungo film biografico che tutto mastica in fretta ma allo stesso  tempo un film che fatica a trovare un angolo sicuro a cui appigliarsi.
È la storia d'amore che si prende e si lascia con Sylvie Russo, a importare di più?
O quella con Joan Baez?
È il rapporto paterno, fraterno e infine parricida con i cultori del folk Pete Seeger e Woodie Guthrie?
O è la crescita da sconosciuto a star, di uno che l'essere star non sa come gestirlo?
È un po' tutto questo, sembra, condito da tantissimi momenti musicali perché la musica di Bob i fan la vogliono sentire, l'interpretazione a copia carbone di Chalamet le fan la vogliono apprezzare.
Va meglio con i tanti comprimari di spessore.
Da quelli femminili anche se Elle Fanning sembra fuori posto negli anni '60 e accanto al gracile Chalamet, e Monica Barbaro che funziona per la sua anonimità nei panni della fascinosa Joan Baez, la cui nomination agli Oscar è un tantino esagerata soprattutto se a discapito di Margaret Qualley.
E se le giovani sospiravano per lo sguardo intenso e la faccia da schiaffi di Timmy/Bob, apprezzo la trasformazione fascinosa di Boyd Holbrook in Johnny Cash (di cui Mangold già ci aveva raccontato i travagli) e quella invisibile di Edward Norton in Pete Seeger, passando per una cottarella che non passa per Scoot McNairy nemmeno in una stanza d'ospedale.


In un film biografico che saggiamente si limita a una parte di biografica da raccontare, c'è molto di cui annoiarsi.
La storia scelta -la nascita di una star e la trasformazione di quella star- non riesce ad avere peso, ma ha l'eleganza. Una storia che si cerca in mezzo ai momenti videoclip di concerti e incisioni e ispirazioni notturne, cercando anche una profondità che in un periodo di minacce nucleari e guerre a venire, si ferma su gelosie e tradimenti, amori da copertina (letterali) e amori da scriverci album interi (anche qui, letteralmente).
Forse non posso essere oggettiva, con un film così distante dai miei gusti.
Non sono fan di Bob, come cantante gracchiante o come persona antipatica di cui qui si sottolineano i difetti, via via crescenti in tanti episodi da voler e dover toccare per forza -leggende come sono diventate nel rock-, e non riesco ad essere fan di uno Chalamet che sembra sempre crederci troppo, in una sovraesposizione che mette a rischio la sua credibilità su schermo. Infine, non sono certo fan del genere biopic musicale se non ha un guizzo, una scintilla di originalità nel suo racconto.
Che qui non c'è, che qui non ho trovato, in mezzo all'eleganza -ancora, che diventa quasi un difetto- di James Mangold, alla fotografia a grana spessa di Phedon Papamichael.


Non sono forse il pubblico adatto per un film che in America si è celebrato più del dovuto per un cantante leggendario, questo sì, celebrato ancora in vita.
Ma tra Mangold e Haynes, con Scorsese a fare da contrappunto con il suo documentario, resta il fatto che il miglior film su Bob Dylan è quello in cui Bob Dylan appare di sfuggita, sul finale, quello in cui il protagonista si chiama Llewyn Davis ed è un biopic musicale che non vuole e non può esserlo.
A dirla lunga, quindi, su un genere che non vuole morire.

Voto: ☕☕½/5

28 gennaio 2025

Somebody Somewhere

Mondo Serial

Le classifiche di fine anno sono una benedizione.
Non quando le si deve stilare, cercando di ragionare su posizioni e gradimenti come se questa fosse la cosa più importante del mondo, ma quando si possono consultare quelle degli altri, cercando quel film che ci è sfuggito, quella serie TV che chissà perché non si è visto.
Nel 2024 molti critici americani hanno premiato Somebody Somewhere, una piccola serie TV targata HBO che non avevo mai sentito.
Fatto ancora più grave, era appena terminata, con la terza stagione.
Com'è che non l'avevo mai incrociata, una clip, una menzione da qualche parte?

25 gennaio 2025

Il Mago di Oz

#LaPromessa2025

Se Wicked era stata la sorpresa che aveva chiuso l'anno, mi sembrava giusto inaugurare la nuova Promessa partendo da Il Mago di Oz.
L'originale, quello datato 1939, considerato tale nonostante fosse già l'ottavo adattamento del romanzo di L. Frank Baum, il terzo in sonoro ma quello che ne ha definitivamente confermato l'immaginario.
Pur essendo basato solo sul primo dei 13 romanzi che compongono la saga che chissà come prosegue visto che tra citazioni e omaggi, la storia di Dorothy, di un leone senza coraggio, di uno spaventapasseri senza cervello e di un uomo di latta senza cuore, l'abbiamo vista in tutte le salse. Ma sempre quella.
Mi ero dimenticata, poi, di averla già vista nella salsa targata Victor Fleming, prima di passare nel giro di pochi mesi a un racconto più serio come Via col Vento. Come sia riuscito a gestire due grandi produzioni così nello stesso anno, resta per me un mistero degno di ogni applauso.
Ma dicevo, io da bambina mi limitavo al vedere qualche spezzone dei suoi filmoni che già avevano più di 50 anni. In una delle tante repliche TV, l'avevo sicuramente sfiorato ma ero riuscita a dimenticare la fifa che quel leone umanoide e quello spaventapasseri sogghignante mi avevano provocato.
Un film per bambini così, come lo si affrontava?

24 gennaio 2025

Here

Andiamo al Cinema

Una casa e tutte le famiglie che ci hanno abitato.
Uno spazio e tutto quello che ha contenuto, non solo mobili, divani, invenzioni, ma anche amori, matrimoni, litigi, nascite e morti.
La macchina da presa posizionata lì, fissa, a fissare quello che succede, i personaggi che si alternano, le loro gioie e i loro dolori.
Fin dall'antichità, che corrisponde all'epoca precolombiana, passando per guerre civili e infine, l'oggi.
Con tutto il vuoto che rappresenta.
Un progetto così, facile pensarlo come una graphic novel, con la vignetta uguale a ripetersi e a riempirsi, le parentesi ad aprirsi, i cambiamenti da inserire.
Più difficile pensarlo come un film, pur sentendo la sfida che la camera fissa, lo stesso ambiente da modificare e alterare, può portare.
Una sfida che inizialmente non molti studios hanno accettato, con Robert Zemeckis a non darsi per vinto e forte del lavoro su carta di Richard McGuire, lo ha adattato a sceneggiatura con Eric Roth e ha richiamato a sé una squadra vincente: quella di Forrest Gump.

23 gennaio 2025

Le Novità della Settimana al Cinema e in Streaming

Bob Dylan in una nuova versione cinematografica avrà abbastanza richiamo anche nella nostra Italia distante dal folk?
Per fortuna, tra viaggi nel tempo e horror patinati, ci si può consolare:

A Complete Unknown
Così chiacchierato da avere già stancato, ma arriva solo ora nelle nostre sale l'ennesimo film biografico su Bob Dylan interpretato da Timmy Chalamet, attore che se non sta attento rischia di stancare a sua volta.
Spero di rimanere sorpresa partendo con aspettative così basse.

Didì
- a noleggio
Quella brutta bestia che è l'adolescenza che richiede cambiamenti e adattamenti vista da un giovanissimo aspirante skater losangelino di origini taiwanesi.
Ne ho parlato con entusiasmo QUI

Omni Loop
- a noleggio
Viaggi nel tempo e paradossi temporali?
Metaforone sul senso della vita e l'elaborazione dei traumi?
Ayo Edibiri?
Lo noleggio all'istante!
Trailer

Città d'Asfalto
Sean Penn, Michael Pitt, Tye Sheridan, Katherine Waterston e pure Mike Tyson... com'è che un cast così, il film ci ha messo due anni ad arrivare in sala?
La storia di due paramedici e della loro lunga notte in ambulanza in una New York dei bassifondi attira, ma con riserva.

10 giorni con i suoi
Sequel del sequel, siamo quindi a una trilogia sui genitori disperati di Alessandro Genovesi, Fabio De Luigi e Valentina Lodovini.

Ciao Bambino
Piccolo film italiano, ambientato nella malavita napoletana dove un figlio si ritrova a scegliere tra la protezione di una prostituta di cui è innamorato e i debiti da saldare del padre appena uscito dal carcere.
Aiutami a dire "ancora?!" pur con qualche curiosità.

Il mio giardino persiano
Essere donna e avere 70 anni in Iran. E risvegliarsi, andando contro il regime e le regole imposte per godere finalmente di un po' di libertà.
Film decisamente interessante, pur nella cerchia dei cineforum.

The Sand Castle
- su Netflix
Una produzione in grande su Netflix per il Libano, un thriller su una famiglia in un'isola tutt'altro che paradisiaca in cui sono chiamati a sopravvivere tra istinti e un segreto passato che incombe.

Bagman
La terribile leggenda di un ladro di bambini tormenta i genitori Sam Claflin e Antonia Thomas.
Anche solo per il loro fascino, drizzo le antenne su questo horror di richiamo.

22 gennaio 2025

Il Triello Horror: When Evil Lurks - Smile 2 - Stopmotion

Dopo le risate sul piccolo schermo, i brividi persi sul grande.
Tre titoli reperibili in streaming, non soddisfacenti come sperato, pur acclamati da pubblico e critica e dagli eserti di cui mi fido.
Finiscono quindi per scontrarsi in un Triello senza un vero e proprio vincitore:

When Evil Lurks
Il Buono

Come se la passano in Argentina?
Non sembra molto bene, in quanto a folklore locale.
Si parla di possessioni e esorcismi, di un male che si nasconde e che deve nascere, che insegue e fa compiere i più disperati dei gesti.
Siamo in una campagna isolata, fatta di ranch e proprietà minacciate proprio da quel male, entrato nel corpo di un figlio che ora gonfio, putrido, rischia di seminare il caos.
Servirebbe un esorcista, ma è stato fatto a pezzi e dato in pasto alle bestie della notte.
Basterebbe portarlo lontano, allora, quel corpo così ingombrante, lasciarlo morire altrove per salvare almeno se stessi.
Per farlo, ci sono regole da rispettare, leggi a cui attenersi e che, ovviamente, non verranno rispettate.

21 gennaio 2025

Una Carrellata di Comedy

Mondo Serial

Il Blue Monday non esiste.
Non a livello scientifico, ma in questo martedì sento comunque un umore grigio per un gennaio senza fine, per un tempo uggioso che promette pioggia.
Il rimedio più naturale lo trovo sul piccolo schermo, con una carrellata di comedy più o meno riuscite in cui cercare la leggerezza necessaria:

Doctor Odyssey

Un medical drama prodotto da Ryan Murphy ambientato su una crociera extra lusso che di settimana in settimana cambia tema e ospiti ovviamente patinatissimi come il wellness, la chirurgia e i matrimoni.
Com'è che sono finita a vederlo?
Un solo nome: Joshua Jackson, cotta adolescenziale mai passata, che qui si rafforza.
Il buon Pacey dopo ruoli più impegnati sul piccolo schermo (The Affair, Dr. Death)  ha deciso di passare per la cassa e di diventare un daddy nelle mani del re Mida Murphy, e armato di pettorali sempre in bella vista e occhiali da sole in cui nascondere l'imbarazzo, diventa il protagonista di un triangolo d'amore telefonatissimo e di casi medici via via sempre più assurdi con cui riempire una trama che fa spesso acqua.

18 gennaio 2025

Emilia Pérez

Andiamo al Cinema

Prima delle polemiche, delle barricate e degli slogan, c'è il film.
Che è uno dei più originali di questi tempi.
E che è strano, nella sua natura ibrida sotto ogni aspetto.
Un film francese, di un regista francese, ambientato in Messico e con attrici che messicane non sono.
Un film che parla di gangster e riassegnazione di genere e di corruzione e di amore e lo fa sotto forma di musical.
Un film originale proprio per questo, e strano proprio per questo.
A sottolineare come la Francia con il suo cinema sa osare.
Sempre di più.
Terreno fertile per produzioni che sconfinano e toccano Hollywood, capace di sostenersi con le grandi e piccole commedie che affollano i cinema da siure, ma anche di zampate di grandi registe e registi che incantano i Festival, li vincono, e poi arrivano alla stagione dei premi a fare incetta.
Jaques Audiard non è nuovo alle luci della ribalta, ai grandi premi e alle scelte fantasiose.
Tra drammi e amore, migranti e western, ora si dà al musical.

17 gennaio 2025

Nosferatu

Andiamo al Cinema

C'è una domanda che non è mai bello porsi, quando si esce da un film.
E c'è una considerazione ancora peggiore, che può fare capolino quando il film lo si sta guardando.
Quando questa domanda e questa considerazione vengono fatte con lo stesso film, e il film è uno dei più attesi, ricercati e chiacchierati della stagione appena iniziata, beh, c'è poco di che essere felici.
Siamo ancora nei primi giorni di gennaio e abbiamo già la delusione più grande di questo 2025?
Forse.
Ma un "Era necessario?" e un "che noia!" me li sono fatti scappare e a distanza di giorni dalla visione continuano a risuonare nella mia testa.

16 gennaio 2025

Le Novità della Settimana al Cinema e in Streaming

Anche se a prima vista non sembra, di titoli importanti e di storie interessanti ne arrivano anche questa settimana, in sala e in streaming:

Oh, Canada!
Quel regista ostico di Paul Schrader mette in scena un'intervista difficile, in cui uno scrittore di fama ammette la sua diserzione alla Guerra in Vietnam. Interpretato in diverse età da Richard Gere e il prezzemolino Jacob Elordi.
Ovviamente, lo si vedrà.

L'Abbaglio
Torna la premiata ditta Andò-Servillo-Ficarra&Picone con un altro film storico e siciliano, questa volta sulla figura di Garibaldi e il suo sbarco sulla Penisola.
Con interesse e il giusto pizzico di italianità.

Wolf Man
Non dimentico la fifa che L'Uomo Invisibile mi ha fatto in periodo di quarantena, ora arriva in sala il nuovo film di Leigh Whannell prodotto dalla Blumhouse.
Una casa isolata ereditata da un padre scomparso e un matrimonio in crisi da salvare, cosa potrà andare storto?
Sigillo di qualità dato dalla presenza di Julia Garner e Christopher Abbott.

Back in Action
- su Netflix
Il grande ritorno di Cameron Diaz alla recitazione è per un filmetto innocente su due ex agenti della CIA ora genitori tranquilli, richiamati all'azione.
La vera sorpresa è trovarlo su Netflix e non su PrimeVideo che pullula di trame simili.

Inarrestabile
- su PrimeVideo
Biopic classico e buonista sulla vita di Anthony Robles, nato con una sola gamba ma capace di conquistare primati nel wrestling.
Jennifer Lopez non fa certo da attrattiva.

L'Uomo nel Bosco
Un po' giallo un po' commedia, la storia di un uomo che non sa uscire da un piccolo paesino sulle montagne francesi, dopo aver assistito al funerale del suo ex datore di lavoro e aver consolato la sua vedova.
Incuriosisce.

Toys - Giocattoli alla Riscossa
Avevamo davvero bisogno di un Toy Story belga, ambientato a New York e chiaramente di serie B?
Le famiglie, tornate prepotentemente nei cinema, forse sì.

No Other Land
Documentario decisamente impegnato ad opera di un collettivo israelo-palestinese che ha filmato per quasi dieci anni le operazioni di espulsione forzata degli abitanti di Masafer Yatta in Cisgiordania da parte dell’esercito israeliano.
Nella shortlist per gli Oscar.

15 gennaio 2025

Diamanti

Andiamo al Cinema

Chi ci credeva ancora in Ferzan Ozpetek?
Non io, lo devo ammettere.
Viste le sue ultime uscite, lo davo ormai per un regista consegnato al fan service, alla ricerca più della forma che del contenuto, più attento alle case, ai terrazzi, agli abiti e alle canzoni, che alla storia da raccontare.
Chiuso in un suo mondo privilegiato e ricco, dove dar sfoggio di eleganza e di sensualità, ricercando bellocci a piacere, tra un pranzo all'aperto e l'altro.
Insomma, un Almodovar turco-italiano.
Per fortuna, abbandonata questa china, Ferzan Ozpetek è tornato in sé.

14 gennaio 2025

Made in Italy: Dostoevskij - Qui non è Hollywood - The Bad Guy S02

Iniziamo l'anno con un po' di sano patriottismo seriale, soprattutto se le serie TV italiane di cui si parla, sono così pregiate:

Dostoevskij

Li si ama e li odia, dividono il pubblico, scatenano polemiche e reazioni.
Ora i fratelli D'Innocenzo sbarcano sul piccolo schermo e lo fanno con una storia più cupa di quelle a cui già ci hanno abituato.
Un romanzo, a puntate, che con lo scrittore russo poco ha a che fare.
È una serie crime, con indagini, luoghi oscuri in cui si impantana il genere umano.
A prima vista, si potrebbe dire niente di nuovo: un serial killer da catturare -che gioca con gli ispettori lasciando lettere lunghe come un racconto, a raccontare gli ultimi istanti di vita della sua vittima- e un ispettore tormentato e solitario, che non si fida degli altri e che con Dostoevskij (questo il nome dato all'assassino letterario, con le sue lettere a fare da legame fra le vittime) instaura un rapporto di ammirazione e di sfida, sentendosi più vicino di quanto è sanamente possibile.
C'è un passato, ovviamente, a tormentarlo, c'è una figlia con cui ha chiuso i rapporti e che deve salvare dal giro di droga e prostituzione in cui è entrata.
A fare la differenza, come sempre, il resto.

11 gennaio 2025

Triello delle Feste: Sweethearts - Breakup Season - And Mrs...

Come dite, le feste sono finite?
L'epifania le ha portate tutte via?
Io però sono in ritardo, l'albero di Natale troneggia ancora illuminato in salotto e lo farà per un'altra settimana consentendomi di smaltire quelle commedie leggere e festive, indie e diverse che in queste vacanze ho scovato:

Sweethearts
Il Buono

Ben e Jamie sono migliori amici da sempre.
Parlano, si confidano, si prendono in giro, condividono tutto, e ora che sono all'Università assieme sono impegnati a tenere in piedi la rispettiva relazione a distanza.
Relazione che però, tra chiamate interminabili e sesso telefonico, sta compromettendo la loro esperienza al college. 
Com'è che non hanno amici al di fuori di loro stessi? 
Com'è che non vengono invitati alle feste?
Le cose devono cambiare e decidono di agire, ovviamente, insieme. 
Tornando a casa per il Ringraziamento e rompendo rispettivamente con il noioso Simon e con la possessiva Claire.
Complice poco affidabile del loro piano pieno di falle, l'amico Palmer, che dopo qualche mese a Parigi è pronto per fare coming out anche nella piccola cittadina rurale che non crede così aperta per uno come lui.

10 gennaio 2025

Non aspettarti troppo dalla fine del mondo

Andiamo al Cinema a Noleggio

Non aspettarti troppo dalla fine del mondo e non aspettarti troppo nemmeno da Non aspettarti troppo dalla fine del mondo
Il film, intendo.
Uno di quei film molto chiacchierati in rete, così chiacchierato da finire in molte liste di fine anno, anche al primo posto.
E se c'è un motivo per cui mi diverto a fare queste liste oltre a mettere ordine all'anno che si sta per chiudere e fare bilanci su quanto visto, è perché spero di leggerne, trovarne, spulciarne altrettante in cui trovare quei piccoli film, quei film che mi sono persa, e riparare alla lacuna.
Non aspettarti troppo dalla fine del mondo al cinema è anche uscito, per modo di dire.
Introvabile e non facilmente programmabile con i suoi 163 minuti di durata è rimasto lì, in attesa dello streaming, in attesa delle vacanze di Natale in cui trovarlo in qualche classifica e in cui finalmente avere quei 163 minuti di tempo per vederlo come si deve.

9 gennaio 2025

Le Novità della Settimana al Cinema e in Streaming

Rieccomi qui, tornata dopo una settimana di sole canario, tornata con due uscite importanti ancora da recuperare come Nosferatu e Better Man, ed ecco che un altro film atteso fa capolino in sala.
Sarà un anno scoppiettante e ricaricata da una vacanza necessaria, sono pronta a iniziarlo con almeno due di questi film in uscita:

Emilia Perez
Uno dei film più attesi dell'anno è già qui.
Già vincitore a Cannes, già rappresentante per la Francia e favorito per l'Oscar al film internazionale, vanta un cast che passa da Zoe Saldana a Selena Gomez per un giro del mondo criminale.

Here
Robert Zemeckis riunisce Tom Hanks e Robin Wright, li ringiovanisce pure, nel raccontare le generazioni e le famiglie che vivranno su un terreno e sulle case che vi si costruiranno.
Allarme buonismo, con Paul Bettany, Kelly Reilly, Michelle Dockery.

Io sono la fine del mondo
Angelo Duro dovrebbe essere il comico del black humor che dice le cose scomode. Da quel che ho visto a Sanremo, mi sembra solo abbia un certo ego e poca propensione all'umorismo.
Di certo, non credo di essere il pubblico di riferimento per questo suo film, in cui smussa gli angoli per prendersi cura dei genitori non più autosufficienti.

Conversazione con altre donne
- su Paramount+
Due ex si trovano a un matrimonio, ritrovano una sintonia perduta e decidono di lasciarsi andare a una scappatella in memoria dei vecchi tempi.
Sarà davvero così facile dimenticare il passato e i rispettivi compagni del presente?
Con Valentina Lodovini e Francesco Scianna e una certa aria francese.

Wallace & Gromit - Le Piume della Vendetta
- su Netflix
La Aardman tona con il suo carico di plastilina e i suoi personaggi più noti alle prese con un'avventura folle che mescola robot e intelligenza artificiale.
Per tutta la famiglia.

6 gennaio 2025

Golden Globe 2025 - I Vincitori e il Red Carpet

Quest'anno i Golden Globe li ho vissuti a distanza, in vacanza a Gran Canaria per festeggiare mamma e il suo compleanno tondo tondo.

Ancora non ho capito se sono tornati ad essere autorevoli, se il glamour della serata basta a giustificare nomination e premiati, ma almeno un'idea di chi saranno i nomi da battere agli Oscar la si può fare.

Non può che crescere la curiosità verso Emilia Perez, e per fortuna basterà aspettare solo qualche giorno perché sarà in sala già da giovedì.
La conferma è invece The Brutalist, anche se i titolisti italiani sembrano snobbarlo, mentre a bocca asciutta è rimasto Anora.

Per la TV solo conferme, tra il per me sopravvalutato Shogūn e The Bear e Hacks a dividersi il resto di premi piuttosto prevedibili.
Lasciati i vincitori, meglio allora guardare alla leggerezza del Red Carpet:

Miglior film drammatico
The Brutalist

Miglior film musical o commedia
Emilia Pérez

Miglior regista
Brady Corbet, The Brutalist

Miglior attore in un film drammatico
Adrien Brody, The Brutalist

Miglior attrice in un film drammatico
Fernanda Torres, Io sono ancora qui

Miglior attore in un film musical o commedia
Sebastian Stan, A Different Man

Miglior attrice in un film musical o commedia
Demi Moore, The Substance

Migliore attore non protagonista
Kieran Culkin, A Real Pain

Migliore attrice non protagonista
Zoe Saldana, Emilia Pérez

Miglior attore in una serie drammatica
Hiroyuki Sanada, Shōgun

Miglior attrice in una serie drammatica
Anna Sawai, Shōgun

Miglior attore in una serie commedia
Jeremy Allen White, The Bear

Miglior attrice in una serie commedia o musical
Jean Smart, Hacks

Miglior film straniero
Emilia Pérez

Miglior sceneggiatura
Peter Straughan, Conclave

Miglior film d’animazione
Flow

Miglior serie drammatica
Shōgun

Miglior serie commedia o musical
Hacks

Miglior colonna sonora
Trent Reznor, Atticus Ross, Challengers

Miglior canzone originale
“El Mal”, Emilia Pérez

Miglior miniserie o film televisivo
Baby Reindeer

Miglior attore in una miniserie o un film televisivo
Colin Farrell, The Penguin

Miglior attrice in una miniserie o un film televisivo
Jodie Foster, True Detective: Night Country

Miglior attore non protagonista in una serie, una miniserie o un film televisivo
Tadanobu Asano, Shōgun

Miglior attrice non protagonista in una serie, una miniserie o un film televisivo
Jessica Gunning, Baby Reindeer

Miglior performance di stand-up comedy
Ali Wong, Single Lady

Miglior film per incassi
Wicked

IL RED CARPET