3 settembre 2023

Venezia 80 - The Killer

Io vi troverò.
Che succede se un sicario di professione sbaglia il bersaglio?
Succede che deve essere eliminato a sua volta.
E che succede se quel sicario non ci sta?
Che parte una caccia a chi dava la caccia a lui, cambiando Stato, identità, auto e armi.
Ma rimanendo fedele ai suoi credi.
Nessuna distrazione, nessuna pietà, non fidarsi di nessuno. E cercare di fregarsene di tutto, ma quando si tocca l'amore, come si fa?


David Fincher con i serial killer è fissato tanto quanto loro sono fissati con i loro metodi, e dopo Seven, Zodiac, dopo Mindhunter, ecco un killer su commissione, che cambia nome ma mai volto, quello di Michael Fassbender che finalmente torna in grande forma (e che forma, mantenuta tra yoga e pilates) e si fa spietato e ironico, perfetto nel far perdere le sue tracce e nel trovare quelle degli altri.
Da Santo Domingo a New York passando per la Florida, il viaggio è veloce e serrato, ma il ritmo è sinuoso, accompagnati da una colonna sonora ad hoc in cui spiccano gli Smiths.
Tanto siamo dentro la sua testa all'inizio, a Parigi, in cui si lascia andare a confessioni e ragionamenti per noi, tanto le parole mancano per lasciare spazio all'azione, ai piani per confezionati, alla violenza che esplode.

Si procede a capitoli, di città in città, quasi come dentro a una serie mancata per Netflix, ma non ci si stanca e si resta fissi sul corpo, sugli occhi glaciali di Fassbender. Certo, poi c'è Tilda Swinton a cui bastano pochi minuti per imporsi, ma è lui il mattatore.
Lui il killer perfetto.
Insomma, nella sua classicità, bentornato Michael, rieccoti con le tue fisse, David.

1 commento:

  1. Fincher + Fassbender + Smiths = se non ne è uscito un cult mi arrabbio XD

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