7 giugno 2020

#LaPromessa2020 - Amadeus

È forse il film più serio della Promessa, tanto da suscitare qualche perplessità.
Ma ad Amadeus un'altra visione la si concede volentieri.


Non, non questo Amadeus.
Si parla di (Wolfang) Amadeus (Mozart), il film culto di Miloš Forman, vincitore di 8 Oscar, che ha riletto la storia e cambiato per sempre la concezione del compositore Salieri.
Impossibile non pensarlo invidioso e devoto, meschino e casto.
Che importa se nella vita con Mozart è stato amico, se ha avuto 8 figli e un'amante, se i suoi successi sono ancora riconosciuti?
La verità filmica prevale nella coscienza di molti, anche perché Amadeus è forse quel film che tutti hanno visto a scuola.
Un paio d'ore buche, una supplenza (nel mio caso tenuta dalla professoressa di musica) e quel film luuunghissimo per tenerci impegnati.
Capite bene che vedere un film di quasi tre ore su un banco di scuola, con le finestre oscurate, non è il massimo.
Mettiamoci poi le tante scollature pronunciate di Constanze e delle donne che attorniano Mozart, mettiamoci soprattutto la sua risata e il film lo si segue per modo di dire.


Lo si è rivisto, allora, ma spalmato in due serate.
La versione Director's cut (che contiene tutte quelle scene censurate per renderlo un film per famiglie, e ovviamente da poter vedere a scuola) dura la bellezza di 3 ore secche, e tra i ritardi del migliore amico e gli aggiornamenti post quarantena, non potevamo certo finire il film alle 2 di notte.
Due serate, allora, e una certezza: questa risata mi provoca il mal di testa.

Immagini che suonano

Che il migliore amico la riesca ad imitare alla perfezione, diventa quindi un incubo.
Ma incubo non è il film, che scorre con un'attenzione che fra i banchi di scuola certo non avevo, un racconto a flashback, con Salieri che si confessa davanti a un povero prete che non sa che lo aspettano 3 ore di ricordi, in cui venire a conoscenza di tutte le invidie, tutti i brutti tiri che si potevano fare alla corte dell'Imperatore a Vienna.
Lì arriva Mozart, l'enfant prodige, l'enfant terrible, capace di comporre opere e arie in un'età in cui i più iniziavano a parlare.
Questo si è sempre saputo di lui.
Questo e il fatto che il suo grande genio, le sue grandi opere, non l'abbiano risparmiato dall'essere seppellito in una fosse comune.
Salieri ci racconta quello che sta nel mezzo.


La difficoltà di ambientarsi in una città dove la musica è tenuta in gran conto dallo stesso Imperatore, ma piena di divieti e di decreti.
Dalla lingua, alla presenza di balletti, da uno sbadiglio che dichiara quante repliche sono concesse, Mozart non ha vita facile.
Dissipatore, dongiovanni (ahah), indebitato ma sempre quel genio capace di sentire un'intera orchestra nella sua mente e di comporre con una facilità allarmante quella che per Salieri è musica dettata da Dio.
Il finale che si mescola all'incubo, con quella figura nera che si staglia nella fantasia di Mozart portandolo all'ossessione, quel requiem scritto a quattro mani come parte di un perfido piano, sono le altre cose che del film non ci si può dimenticare.


Se la lunghezza è il suo più grande ostacolo nonostante si siano condensati anche troppo velocemente alcuni anni (si sposa-ha un figlio-quel figlio è già grande) l'attenzione è tutta per i dettagli.
Abiti, parrucche, scenografie e palazzi.
Messa in opera, soprattutto e letteralmente, con le scene a teatro a far venir voglia di tornarci subito!
Alla domanda sul perché avesse messo nella lista della Promessa un film bello ma serioso come Amadeus, il migliore amico ha risposto che era per vedere che domande poteva suscitare.
Con lui che credo sia l'unica persona che conosco ad avere delle Variazioni di certe arie di Salieri salvate sul telefono, ci siamo dati alla ricerca su Wikipedia:
  • Com'è morto Mozart?
[Si parla di febbre miliare sul certificato di morte, mentre per quanto riguarda la sepoltura potrebbe essere stata una sua volontà in quanto Massone. Si rifiutò anche di avere l'estrema unzione.]
  •  Che ne è stato del figlio di Mozart?
[In realtà di cinque figli solo due sono sopravvissuti all'infanzia, uno -Franz Xaver Wolgang- è diventato compositore all'ombra del mito del padre, l'altro -Carl Thomas- funzionario austriaco.]
  •  Ci sono parenti in vita di Mozart?
[Franz e Carl non si sono mai sposati né hanno avuto figli.]
  • Costanza si è poi risposata?
[Sì, sei anni dopo la morte di Mozart, il secondo marito metterà insieme un'esaustiva biografia del primo.]
  •  Era davvero così Salieri?
[Ovviamente no, con Mozart era amico, fu maestro del figlio e non tentò il suicidio ma nei suoi ultimi anni di vita fu ricoverato in ospedale per cecità. La leggenda della sua invidia è opera di Puškin, tanto che si dice: "Se Salieri non ha ucciso Mozart, di sicuro Puškin ha ucciso Salieri".]
  • Esiste un Teatro Salieri?
[Sì, a Legnago]
  • Quanti anni aveva lo strepitoso F. Murray Abraham (nella mia mente l'incarnazione perfetta di Jafar) nel dover interpretare un giovane Salieri?
[45 anni]
  • Che fine ha fatto Tom Hulce, lui con quella sua risata iconica?
[Si è ritirato dalla recitazione a metà degli anni '90, dedicandosi alla produzione e regia teatrale]
  • Perché all'epoca portavano le parrucche?
[Essendo costose erano ovviamente un simbolo di ricchezza, ma in origine venivano usate per prevenire dai pidocchi, rasandoci completamente e indossandole come capelli]


Queste alcune delle ricerche fatte a fine film, a mezzanotte inoltrata a parlare di compositori legati fra loro, di figli, fratelli, sorelle che si conoscevano un po' tutti, di un tempo in cui questa era la musica, questi i "concerti" a cui assistere e in cui chissà se davvero tutti capivano quello che sul palco succedeva e si cantava.
La forza di film senza tempo, che il tempo lo riempiono bene, è proprio questa: quante domande riescono a suscitare.


10 commenti:

  1. Io l'ho adorato. Lo rivedo almeno una volta l'anno e ho ho visto anche la versione teatrale. E pensa che questo è stato per certi versi un film "maledetto": il suo regista, Milos Forman, successivamente girò un flop clamoroso (Valmont) che praticamente pose fine alla sua carriera. Di Tom Hulce si sono perse le tracce da tempo mentre F.Murray Abraham dopo l'Oscar si è ridotto a girare fiction su RaiUno... eppure questo è davvero un gran film: NON è, come scrivi giustamente, una vera biografia di Mozart, bensì un trattato sull'invidia e sulla mediocrità, sempre meravigliosamente attuale...

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    1. Non penso riuscirei a rivederlo ogni anno, ma la versione teatrale mi interessa molto di più!
      F. Murray Abraham io l'ho ritrovato in Homeland, gran bella serie, gran bel ruolo per lui, con quella faccia da cattivo a renderlo sempre sospetto.

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  2. Le uniche volte che ho amato il teatro? vedendo questo grandissimo film ;)

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    1. Di voglia di riscoprire su palco le opere di Mozart ne mette davvero tanta, chissà che si possa farlo a breve.

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  3. Sì, pure io l'avevo visto a scuola. E, come un po' per tutte le cose imposte a scuola, non ne ho un ricordo granché positivo.
    Sarà anche un grandissimo film e la versione director's cut meriterà più di quella per scuole e famiglia, ma io non prometto di riguardarlo.

    Piuttosto aspetto Amadeus al prossimo Sanremo. :)

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    1. Quello lo aspetto anch'io, quanto a questo, con sguardo "adulto" e sicuramente più attento, merita la re-visione.
      Sulle parti in più ammetto di aver dovuto consultare wikipedia per capire quali fossero...

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  4. Film splendido, ho visto la director's cult di questo geniale idiota, molto romanzato come dici tu la rivalità con salieri è solo una messa in scena ^_^

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    1. Quando la finzione supera la realtà e diventa un bellissimo film!

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  5. Gelo per i Fratelli Blues??? Inconcepibile... e pure per Amadeus dai.

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  6. Mi sa che c'erano delle linee guida perché ho visto gli stessi anch'io e neppure da me non riscossero chissà quale successo... Diciamo che scegliere estratti o film più brevi avrebbe fatto la differenza.

    Con Abraham Jafar siamo ancora in tempo, altro che quello troppo belloccio del live-action.

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