30 giugno 2020

ZeroZeroZero

Mondo Serial

I Produttori

Sono quei cartelli messicani che le regole se le fanno da soli.
Quelli che lo sai che non arriverai mai a goderti la pensione o le ricchezze che accumuli, perché ci sarà sempre qualcuno che vuole il tuo posto.
In questo caso, un soldato che non disdegna di voltare le spalle a tutto e a tutti, essere spia, tradire i compagni, farsela con la donna dell'amico.
Tutto per potere?
Sì.
Ma allo stesso tempo, da bravo cristiano, andando a messa, ascoltando le prediche sentite di preti ispirati, in un'ipocrisia senza fine arruolando giovani e giovanissimi per la sua guerra.


I Trasportatori

Sono una famiglia americana come le altre.
O quasi.
Ricchi imprenditori navali, campano di buste e tangenti, chiudendo gli occhi sui carichi più illegali, agevolandone il passaggio.
Sono un padre che si sente responsabile.
Una figlia che vuole dimostrare di avere le carte in regola per succedergli.
Un figlio affetto dalla stessa malattia degenerativa che ha ucciso la madre, e che non sa che posto avere ora.


Gli Acquirenti

Sono una famiglia calabra, un clan il cui grande capo si nasconde fra le montagne e le capre, non godendosi né la pensione né le sue ricchezze.
C'è un nipote che vuole fargli le scarpe, che inizia la sua rivolta silenziosa a colpi di morti.
Lui che la ricchezza se la sta godendo, ma il cui destino, come quello di un padre traditore, sembra già segnato.


Il punto di incontro 

È un carico di cocaina, che i messicani devono produrre e spedire, che i trasportatori devono far arrivare al porto di Gioia Tauro, che gli acquirenti devono pagare.
E qui sta il problema, perché quel figlio rivoltoso non lo vuole quel carico, vuole farne la miccia per subentrare al trono.
Prova a bloccarlo, prova a dirottarlo, comprando capitani e marinai.
Costringendo la famiglia americana a tappe nel mezzo del nulla del mare, del deserto, dove altre guerre e altre buste devono essere pagate.


La Serie

È quella che Stefano Sollima ha sviluppato dall'inchiesta di Roberto Saviano sui giri che fa la droga prima di entrare nel naso di qualcuno.
Non lo sa questa persona il sangue che è stato versato, le mazzette, i risvolti politici e famigliari che può starci dietro quella polvere con cui si sballa.
In un mondo che si fa così iperconnesso, anche quando agli antipodi.

I Personaggi

Sono però il punto debole di questa serie internazionale, con la parte messicana che poco prende, quella italiana che -bisognosa di sottotitoli- sembra la solita storia di mafia.
È su quella famiglia americana che ci si sofferma, allora, sulla fredda e calcolatrice, stilosissima Andrea Riseborough e su quel cane sciolto di Dane DeHaan, che ruba con facilità il cuore, sfortunato, martire, com'è.
Regalando sempre le più interessanti, storia d'amore compresa.


La Storia

Passa da un continente all'altro, da un Paese all'altro, e pure avanti e indietro nel tempo, con gli attimi di incontro che si aspettano e si fanno importanti.
Pur basandosi su realtà che sono ormai dei cliché, si fatica a trovarne l'originalità se non nel come questa storia viene raccontata, tra incroci e rallenti, nuovi punti di vista.

Il Giudizio

Solida nella sua regia come nel suo lato tecnico, ZeroZeroZero ha però quel tipo di solidità che per me corrisponde alla seriosità.
Quella che affatica episodio dopo episodio, quella di personaggi scolpiti con l'accetta di cui alla lunga poco importa.
Passare il tempo a pensare: "tutto questo, tutto questo sangue, queste complicazioni, queste mazzette per della droga"  fa di me il pubblico non-adatto per principio.
Non è e non sarà la mia cup of tea, ma in tempo di quarantena dopo gli elogi che si erano sprecati,  pure questo si è provato.

Voto: ☕☕½/5

29 giugno 2020

Il Lunedì Leggo - Easter Parade di Richard Yates

"Né l'una né l'altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice...".

Con questo inizio, Richard Yates decide già il nostro punto di vista nella cronaca delle vite delle sorelle Grimes.
Ogni piccolo successo, ogni conquista, ogni amore e ogni nuovo lavoro o prospettiva, faranno tornare a questo inizio, a pensare che forse quella nuova casa in cui ci si trasferisce, quel nuovo ragazzo che si incontra o quel posto di lavoro che si ottiene, non servirà a cambiare il loro destino.
Sarah e Emily, sorella maggiore e minore, sono abituate a spostarsi spesso.
Vivono con la madre, che cerca di sfondare come agente immobiliare in una zona o nell'altra attorno a New York.
Il padre a Manhattan ci vive, scrive i titoli per gli articoli del Sun e per Sarah ed Emily è un lavoro da sogno, importantissimo.
La scoperta che quello non è certo il lavoro dei sogni per il padre, che lui fa "solo" i titoli, non gira il mondo per reportage, non cerca storie da raccontare come i veri giornalisti, quelli importanti, è la prima crepa nella loro infanzia.
Quella che le porterà a mentire agli amichetti, a creare una facciata che non è.

27 giugno 2020

Little Monsters

Andiamo al Cinema su Hulu

Lui è David, uno scapestrato musicista che non si dà pace per aver lasciato la band rock/metal a favore di una fidanzata con cui passa il tempo ad urlarsi contro.
Ovviamente si lasciano.
E David finisce a vivere dalla sorella, che fatica a gestirlo sboccato e immaturo com'è, capace di portare il nipote Felix sulla cattiva strada.

[I stay out too late, got nothin' in my brain
That's what people say, mmm hmm, that's what people say, mmm hmm]


Lei è Miss Caroline, la maestra d'asilo di Felix, di cui David si invaghisce all'istante.

[I go on too many dates, but I can't make 'em stay
At least that's what people say mmm mmm, that's what people say mmm mmm]

Deciso a dimenticare una ex presto fedifraga, passa sopra al fatto che Miss Caroline intrattiene i suoi piccoli a suon di Taylor Swift e ukulele e decide di accompagnare l'intera scolaresca in gita.

[But I keep cruising, can't stop, won't stop moving
It's like I got this music in my mind, sayin' it's gonna be alright]


L'altro è Teddy McGiggle, una specie di Tonio Cartonio/Fred Rogers/Mr. Pickels versione australiana, apparentemente colorato ed educativo, in realtà alcolista, sesso-dipendente ed egoista come pochi.

['Cause the players gonna play, play, play, play, play
And the haters gonna hate, hate, hate, hate, hate]


Loro sono degli zombie, che escono da una base militare, frutto di esperimenti segreti.
A pochi metri dallo zoo in cui la gita è destinata.
Non può che succedere il disastro.
Non può che essere un film godibilissimo.

[Baby, I'm just gonna shake, shake, shake, shake, shake
I shake it off, I shake it off]

26 giugno 2020

The Vast of Night

Andiamo al Cinema su Prime Video

3 2 1... prova prova

Mi sentite?

Siamo qui, in New Mexico e qualcosa di strano sta succedendo.

No, non è la partita di basket del liceo per cui tutta la cittadina si riunisce.
No, non è nemmeno la giovane Fay che gira con chi alla partita sta andando facendo domande e intervistando sugli argomenti più disparati.
Ci sono interferenze, ci sono strani rumori.
Ci sono luci nel cielo.
C'è, soprattutto, un altro bel film su Prime Video.
Esatto.

scsrcscsrscsrcscrsscsrscsrscrscrsscsrscsrscrscrsscsrscsrscrscrsscsrscsrscrscrsscsrscsrscrscrsscsrscsrscr

Mi sentite?

25 giugno 2020

Silenzio in Sala - Le Uscite del Dopo Quarantena

Ritorna dopo più di tre mesi di assenza la rubrica che segnala le uscite su grande schermo.
I cinema hanno riaperto, o almeno così si dice.
Molti aspetteranno settembre, altri punteranno sulle arene estive.
Le stesse case di produzione preferiscono non rischiare facendo così resistere un pubblico che si ritrova disponibili dove possibile o vecchi film già passati su grande schermo, o quei titoli resi disponibili a noleggio online durante la quarantena.
In attesa che pure il mio multisala di fiducia proponga qualcosa di non visto (al momento sono in programma Thor: Ragnarok e Doctor Strange, ma a suo favore c'è anche Memorie di un assassino), questi sono i titoli che più possono spingere a tornare nel buio della sala.

I Miserabili
Film drammaticamente attuale, che mostra come una rivolta può nascere, e perché.
Le periferie di Parigi, la forza bruta della polizia, un video che potrebbe diventare esplosivo, e la miccia si accende.
Difficile scrollarselo di dosso, potente e davvero necessario.
Se n'è parlato QUI

Favolacce
Premio alla sceneggiatura alla Berlinale, del film dei fratelli D'Innocenzo si è parlato davvero tanto.
Ritratto nero di una periferia romana, di famiglie all'apparenza perfette che nascondono vere e proprie bombe in casa.
La visione al cinema la merita tutta, anche se non tutto ha convinto.
Se n'è parlato QUI

L'uomo Invisibile
A proposito di film attuali, la rilettura del classico scienziato "pazzo" che diventa invisibile, si sposa con la tematica della violenza sulle donne.
L'uomo invisibile è quindi sì, la paura di una donna vessata per anni dal compagno, ma anche quello stesso scienziato/ingegnere che la tortura psicologicamente in un'escalation dove la tensione non si ferma mai.
Una vera sorpresa, con la solita eccelsa Elisabeth Moss.
Se n'è parlato QUI

In Viaggio verso un sogno - The Peanut Butter Falcon
Il Feel Good Movie incontra il Road Movie.
Con un ragazzo con la Sindrome di Down che scappa dalla casa di ricovero per inseguire un sogno: partecipare alla scuola di wrestling del suo idolo.
Nella Florida paludosa incontrerà uno scapestrato alleato, che fugge da se stesso, mentre a cercarli è una volenterosa volontaria, che capirà quando unirsi al viaggio.
Carino e leggero, con un rendendo Shia LaBoeuf e Dakota Johnson.
Se n'è parlato QUI

Bombshell
Si torna al tema attuale della violenza delle donne e dallo scandalo del #MeToo che ha travolto il capo della Fox.
La ricostruzione non è perfetta, ma a fare la differenza è il cast composto da tanti volti noti del piccolo schermo e soprattutto dal trio di bravissime (e bellissime, con o senza trucco) Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie.
Se n'è parlato QUI

Emma.
Jane Austen al cinema è una garanzia.
Di romanticismo e frivolezza, di tenute inglesi da sogno e di intrighi amorosi.
Qui l'antipatia verso una protagonista impicciona poteva essere un limite, ma la trasposizione meravigliosa in ogni scena -quella da ballo, poi!- di Autumn De Wilde riesce a darci una marcia in più.
La presenza di Johnny Flynn non guasta.
Se n'è parlato QUI

Dopo il Matrimonio
Una donna che si è dedicata anima e corpo ad un orfanotrofio a Calcutta, un'altra magnate vuole investire su di lei.
Un matrimonio per conoscersi meglio rivela però fin troppi segreti del passato.
Questo remake al femminile dell'omonimo film di Susanne Bier intriga, non fosse che per le protagoniste Michelle Williams e Julianne Moore.
Trailer

Georgetown
L'esordio alla regia di Christoph Waltz, a raccontare di un uomo truffaldino che fa invaghire di sé nientemeno che Vanessa Redgrave.
Promette bene ma non sembra mantenere, lo si vedrà presto.
Trailer

Buio
Tre ragazze chiuse in casa perché fuori c'è l'Apocalisse.
O così dice un padre che descrive il mondo là fuori come insostenibile per le donne.
Come sopravvivere?
La curiosità, anche se si tratta di un piccolo film italiano, è alta.
Se passasse davvero al cinema, sarebbe il titolo da recuperare per me.
Trailer

Tornare
Il ritorno di una figlia cresciuta a metà, tra gli Stati Uniti e Napoli, dove viene sepolto il padre.
Rivedere la casa dell'infanzia farà tornare ricordi sepolti.
Dirige Cristina Comencini, protagonista Giovanna Mezzogiorno, ma l'aria di pesantezza non necessaria in questa estate di pandemia non aiuta.
Trailer

24 giugno 2020

7500

Andiamo al Cinema su Prime Video

Qui è la vostra blogger che vi scrive.
Siamo pronti a scrivere.
Controllo sul film 7500.
Presenti a bordo il regista tedesco Patrick Vollrath, al suo esordio nel lungometraggio.
Presente, dopo quattro anni di assenza dal grande schermo, Joseph Gordon-Levitt, protagonista.

Destinazione finale: una cabina di pilotaggio.
Durata della visione: 92 minuti appena.

23 giugno 2020

Killing Eve - Stagione 3

Mondo Serial

È diventata per molti un'ossessione.
Si guarda la serie o si controlla la ship per cui si fa il tifo, quella inizialmente impensabile fra una grigia investigatrice e una coloratissima serial killer?
Si guarda la serie o si studiano, si prendono appunti sui look super chic di Villanelle?
Si guarda la serie o si creano meme per commentarla?
Killing Eve torna, lo fa rimpolpando il suo cast, cercando ancora una storia da raccontare.
Non ci potevano mica lasciare così, nella Roma imperiale, con una vita in sospeso e un amore (forse) finito!

22 giugno 2020

Il Lunedì Leggo - Uomini di Poca Fede di Nickolas Butler

Si ritorna lì, nel Midwest americano, fra le strade di Eau Claire e La Crosse, dove tutti si conoscono per nome, dove si conosce la storia di quelle famiglie che abitano in quelle case, fra quei mattoni, quei campi, da generazioni.
Si ritorna a leggere il Wisconsin di Nickolas Butler.
E conosciamo Lyle Hovde, padre ma soprattutto nonno, lavoratore instancabile che vive per quelle primavere di perfezione, dove passare le giornate con il nipote, osservare quei meli vecchi e selvaggi dare ancora frutti, non tantissimi, ma abbastanza, prendersi cura di quel frutteto come fosse una famiglia in più.
Lyle è così.
Non riesce a stare con le mani in mano, ha passato la sua vita nei confini di quel paesino, e anche se invidia l'amico pastore che il mondo l'ha girato prima di scegliere Dio, preferisce la sua routine, le sue giornate tranquille accanto a Peg, a bersi una birra fredda in compagnia di Hoot.
La domenica si va a messa, ma si va più per abitudine che per fede.
Quella Lyle l'ha persa per sempre quando Dio ha chiamato al suo fianco il suo unico figlio, Peter, vissuto appena 9 mesi.
Ha cercato di farsene una ragione, di capire, di perdonare, di riprovarci, ma con Dio il suo rapporto resta chiuso.
Adottare Shiloh ha dato un senso alla sua vita.
E anche se quella figlia è sempre stata complicata, ora gli ha regalato Isaac.
E non c'è niente di più bello per lui, acciaccato e accondiscendente, che passare le giornate a riscoprire il mondo attraverso gli occhi del nipote.

20 giugno 2020

Brevi e Bellissime: Love, Life | Trying | Never Have I Ever

Ultimamente, le soddisfazioni migliori le stanno dando quelle serie TV che si concedono 30 minuti appena ad episodio per raccontare la loro storia.
Lo fanno mescolando sapientemente comedy e drama, dando vita a toni ibridi che sono però perfetti.
Tre esempi?
Eccoli qui:

Love, Life 
(HBOMAX)

In Breve: la vita amorosa di Darby Carter.
Anzi, la vita di Darby, dall'amore quello vero alle sbandate di una notte, dai traumi adolescenziali alle storie che si fanno serie, fino al matrimonio, il figlio, il vero amore.
Tutto questo? Sì.
Condensato in episodi brevi ma intensi, in cui si analizzano i rapporti d'amore ma anche di amicizia (con coinquiline speciali e relativi problemi amorosi) e quelli familiari (di una famiglia difficile da definire), con una voce introduttiva che l'amore lo spiega attraverso statistiche e manuali di psicologia.

19 giugno 2020

The Beach Bum

Andiamo al Cinema a Noleggio

Se Spike Lee è sempre quel regista militante ed urgente, se Guy Ritchie è sempre il solito cazzaro manieristico, com'è oggi Harmony Korine?
Sempre provocatorio ed ebbro.
Già.
A distanza di 8 anni da Spring Breakers torna e lo fa con un botto un po' minore ma portando avanti una sua narrazione.
Alza il tiro, alza l'età media dei protagonisti e alza il livello del cast.
Capitanato da un inguinzagliabile Matthew McConaughey che porta allo stremo il ruolo in cui ormai è imprigionato, facendo del suo Moondog un cane pazzo perennemente sbronzo o fatto, seguendolo in avventure pazze e lisergiche, in moti violenti che non ti aspetti.

18 giugno 2020

The Gentlemen

Se Spike Lee è sempre il solito regista militante e impegnato, pure Guy Ritchie è sempre lui.
Impegnato e militante?
Ma va!
Cazzaro e manieristico.
A modo suo, ovviamente.
In quel modo che aveva conquistato fin dai tempi di Lock & Stock e Snatch, cult mai superato e che il signor Guy continua a ripetere appena possibile.
Ovvero, quando non impegnato a portare a casa qualche soldo in più al soldo della Disney, scusate il gioco di parole.
Ma si è ben felici di ritrovarlo in sé, ad omaggiarsi senza problemi, piuttosto di vederlo alle prese con tappeti volanti e un green screen eccessivo.
E allora, rieccoci a Londra.
Rieccoci in quella Londra di gangster dove la nuova moneta si chiama Marijuana.
Un impero da vendere, doppi giochi da svelare.

17 giugno 2020

Da 5 Bloods - Come fratelli

Andiamo al Cinema su Netflix

Non c'era momento migliore per il film di Spike Lee di essere distribuito.
Lui, che il cinema militante lo ha sempre fatto, si ritrova ora a promuovere un film che prende posizione mentre per le strade d'America e del mondo si protesta per quel razzismo che non si è mai superato, non si è mai fermato.
Quanto è difficile, allora, non riuscire ad elogiare Da 5 Bloods, ad andare oltre il suo essere urgente e necessario.
Lo faccio dal basso, dal mio essere una ragazza bianca e italiana, che non sempre appezza film eccessivi e disequilibrati.
Perché spiace dirlo, proprio ora, proprio oggi, ma così ho trovato Da 5 Bloods.

16 giugno 2020

The Great

Mondo Serial

La guardi e ti chiedi: perché tutte le serie non sono così?
Fresche, leggere, ironiche.
Dai colori da fiaba, dalla fotografia che sembra uscire da dei quadri e che i quadri li omaggia, con attori che non si prendono sul serio, giocano come il termine inglese della loro professione invita a fare.
La guardi, e ti chiedi: com'è che la storia non si insegna così?
Ok, in questo caso, come viene chiarito ad ogni titolo di testa, la storia è rimaneggiata e solo occasionalmente vera.
Ma una Storia così pop, così moderna, per raccontare di anni così cupi e bui pronti alla rivoluzione... ah, sarebbe stato uno spasso da studiare!
Non a caso, di questo The Great si parla più volentieri -e lo si vede più volentieri- di quel Caterina La Grande prodotto dalla HBO e interpretato da Helen Mirren che nemmeno i critici, per la sua serietà, per la sua legnosità, hanno salvato.

13 giugno 2020

#LaPromessa2020 - La Febbre del Sabato Sera

Dici La Febbre del Sabato Sera e dici Bee Gees.
Non serve nemmeno dirlo tutto La Febbre del Sabato Sera, basta fermarsi a La Febbre... e qualcuno dirà del Sabato sera.
O al limite, qualche burlone penserà a LAFEBBBRA!



Oppure, dici La Febbre del Sabato Sera e qualcuno partirà con
Ah,
ah
ah
ah
Staying Alive
(Staying Alive)


(ottimo anche per il messaggio cardiaco, The Office docet)



O con questa:



O questa:



O alzerà il braccio con il ditino puntato verso il cielo e partirà a ballare in modo imbarazzante, magari alzandosi il colletto di una camicia, se ce l'ha.


Il fatto è che dici La Febbre del Sabato Sera e dici la sua colonna sonora, le sue immagini iconiche,  ma non dici mai la trama.
Dici John Travolta, ok, con quella faccia da bamboccione che finalmente buca lo schermo.
Dici Tony Manero, e va bene.
Ma poi?
Io lo confesso: di che cosa parlasse La Febbre del Sabato Sera non l'ho mai saputo.
E non me ne sono mai nemmeno interessata.
Finché il migliore amico in vena di scoperte ha voluto rispondere a questa nostra domanda comune.e inconscia.


E allora, di cosa parla La Febbre del Sabato Sera?
Di tutto e di più.
Ma davvero.
Si parla di serate in discoteca, di ragazze da conquistare o da scartare, di gare di ballo da vincere per poter cambiare la propria vita, di famiglie violente e opprimenti, di fratelli che escono dalla Chiesa, della vita oltre il ponte di Brooklyn, nella sfavillante Manhattan, di ritorsioni fra gang, di sesso libero e sesso violento, di amori che possono nascere.
Può bastare?
Perché ce ne sarebbe altro!
Si parla, in definitiva, della gioventù sbandata degli anni '70, quella dei ventenni che non sanno che fare nella loro vita, che si accontenta di un lavoretto con cui spendere l'intera paga in camice sgargianti o sabati sera esagerati, aspettandolo con devozione quel sabato sera, per andare al 2001 Odissey, farsi finalmente valere, vedere, essere il re della pista.


Questa è la vita di Tony, di giorno commesso in una ferramenta, la sera l'invidia degli amici, il bello da conquistare per le donne.
Si segue la sua vita come si seguono i suoi passi disinvolti, dentro e fuori casa, fra cene all'italiana e camminate in bilico fra i ponti.
La trama sembra prendere forma quando Stephanie entra in scena, lei, bellissima (insomma), giovanissima (anche no, una 32enne che deve passare per ventenne), ballerina bravissima (ma proprio, proprio no, alla faccia delle critiche a Emma Stone), con Tony che prende i suoi rifiuti come una sfida da vincere, la donna che deve avere e l'obiettivo di vincere LA gara di ballo a prendere piede.
Ma in realtà questa è una finta.
Si continua a cambiare focus di scena in scena, si prende tempo, lo si perde, e la stessa gara diventa un piccolo occhiello in cui la coreografia lenta sulle note di More than a woman è di gran lunga inferiore a quella dei portoricani.
Se ne accorge pure Tony, non ditemi di no.


John Travolta oscilla fra momenti di bravura e facce imbambolate senza un perché.
Manca la grinta del protagonista, anche se la stoffa sembra averla.
E lo dimostrerà.
Di Karen Lynn Gorney si sono perse giustamente le tracce, mentre molto più credibile è Donna Pescow, e dato che ci siamo, citiamo pure la comparsata di Fran Descher che ha dato vita anni dopo a questo esilarante siparietto, se ricordate la sua battuta nel film la adorerete ancor di più.


In un oggi anche troppo politicamente corretto, non si capisce come ancora non ci si sia scagliati contro questo film, in cui le battute razziste contro i neri, le battute omofobe contro una coppia gay che rischia di essere pestata, le violenze contro i portoricani e soprattutto contro le donne, con ben due stupri a favore di camera, non sia stato messo alla gogna.
Il punto è che La Febbre del Sabato Sera parla di questa gioventù sbandata delle periferie, che non ha sogni, non ha ambizioni, non ha i mezzi per andare oltre.
C'è la droga che annebbia, la pista da ballo che fa da sfogo.
Il tutto, non a caso, prende spunto da un reportage di Nick Cohn, così -informandosi e contestualizzandolo- questo politicamente scorretto, questo dramma che verso il finale galoppa velocissimo, ha un senso.
Ha un perché.
Il film nel suo valore artistico onestamente un po' meno.
Nel cercare di fare un quadro dell'epoca, più delle vicende di Tony si ricordano i suoi balletti, la colonna sonora quanto mai portante, le coreografie esagerate e le evoluzioni della macchina da presa a seguirle inventandosi nuovi punti di vista, nuovi movimenti.
Così la trama resta in disparte.
E se nessuno la ricorda e la cita, c'è un perché.


12 giugno 2020

Woman Walks Ahead

È già Ieri -2018-

Io sto dalla parte degli indiani.
Forse è per questo che i western non mi sono mai piaciuti, nella loro glorificazione degli eroi americani.
Di sicuro, ha influito l'essere cresciuta nel bar di famiglia dove le pareti erano ricoperte di bellissime foto, di stampe, di citazioni di donne e uomini indiani, e io mi incantavo a guardarle: qualcuna mi spaventava, qualcun'altra me la sono portata pure nella casa nuova.
Chissà perché, quando è uscito in America Woman Walks Ahead non ho fatto i salti di gioia.
Il titolo se n'è stato pure due anni in attesa, finché la quarantena non gli ha dato il tempo per essere smaltito.
Ed eccoci qui, a capire che se non aspettavo con grande entusiasmo un film che parlava del leggendario Toro Seduto e dell'avventurosa vita di Caroline Weldon, era perché sapevo che passando per le mani americane la storia sarebbe stata edulcorata.
Ma andiamo con ordine.

11 giugno 2020

Damsel

È già Ieri -2018-

[copia/incolla con modifiche dalla premessa di ieri]

Robert Pattinson protagonista maschile.
Mia Wasikowska protagonista femminile.
Gli Octopus Project alla colonna sonora.
Com'è non avevo visto prima Damsel?
La colpa potrebbe essere per il suo appartenere al genere western, di cui non sono certo fan.
Ma in tempo di quarantena e in tempo di Fase3 in cui si faticano a trovare nuovi film, si smaltisce quello rimasto per troppo tempo in un angolo.
Giustamente?
Non proprio, per fortuna.
Non, almeno, in una splendida prima parte.
In cui conosciamo il vantaggio di vivere nel polveroso western d'America: potersi rifare una vita solo con l'abito giusto.

10 giugno 2020

Galveston

È già Ieri -2018-

La regia -che non ti aspetti- di Mélanie Laurent.
La sceneggiatura scritta e tratta da un romanzo di Nic Pizzolatto -sotto pseudonimo.
Elle Fanning come protagonista femminile.
Una storia on the road, tra brutti ceffi e brutti giri, nuove vite da inventarsi.
Com'è che non ha avuto il successo che si sperava?
Com'è che non l'avevo ancora visto, Galveston?
Potrei dare la colpa alla presenza del sempre antipatico Ben Foster, ma non sarebbe giusto.
O al fatto che Pizzolato non è che le centri sempre tutte le sue idee, basti pensare alla seconda stagione di True Detective.
O forse, scavando un po', si scopre che Pizzolatto stesso si è dissociato dal film, con la sceneggiatura modificata in corso d'opera.
Cosa sia rimasto d'originale non mi è dato sapere.
Di certo la storia sa prendere, ma non sa esplodere.

9 giugno 2020

Greg Daniels x2 : Space Force | Upload

Greg Daniels non lo si sentiva da un po' sul piccolo schermo.
Dopo aver adattato, prodotto e scritto quella perla di The Office US, dopo aver proseguito le sue analisi sul mondo del lavoro in Parks and Recreation, in poche settimane è tornato un nome di punta grazie non ad una, ma ben a due serie TV comedy.
Ma il suo, è stato un ritorno in grande stile?

Space Force

Era la reunion che da fresca fan di The Office aspettavo: quella fra Greg Daniels produttore/sceneggiatore e di Steve Carell, indimenticabile Michael Scott.
L'ambientazione militare era uno sfondo perfetto per deridere quell'America al potere, con le missioni lunari tornate al centro della politica di Trump, qui sbeffeggiato senza mai essere nominato.
Com'è allora che l'entusiasmo non c'è?
Ma proprio non ce n'è traccia alla fine di questo Space Force?
La risposta sta probabilmente in una non chiara linea di sviluppo, e in un umorismo che... beh, non fa minimamente ridere.
Ma mai.
Ok, quasi mai.
La creazione di questa nuova base segreta che deve riportare l'uomo sulla Luna vuole essere come in The Office l'ambiente lavorativo da prendere di mira. Tra segretari pasticcioni, rivalità da machi, nuove leve, social media manager invadenti, scienziati molto più intelligenti dei loro corrispettivi in divisa e pure la famiglia con i suoi problemi.
Ma mettendo così tanta carne al fuoco si finisce per esagerare.

8 giugno 2020

Il Lunedì Leggo - La Collina dei Conigli di Richard Adams

Moscardo è un leader, di quelli restii a definirsi tali ma che sa a chi affidarsi nel momento del bisogno, sa tenere il polso della situazione quando necessario.
Quintilio è quello che capisce come gira il mondo, quello che a sensazioni intuisce cosa è meglio fare.
Mirtillo è quello ingegnoso, quello che osserva e mette poi in atto.
Parruccone è quello tutto muscoli ma per fortuna con del cervello, pronto a combattere per motivi validi, a sacrificarsi pure.
Poi ci sono il cantastorie Dente di Leone, il veloce Argento e tutti gli altri.
Che fanno gruppo e scappano quando Quintilio percepisce qualcosa che non va, una sensazione di fine, di sangue, che lo fa urlare dalla paura.
I capi non lo ascoltano, anzi, lo prendono in giro e vorrebbero arrestare i sovversivi, ma questi si mettono in fuga con l'obiettivo di formare una loro conigliera.


Conigliera?
Sì, perché Moscardo, Quintilio, Mirtillo, Parruccone e tutti gli altri sono conigli.
Conigli che vivono al limite della loro conigliera e che già per questo sognano di poterne creare una loro.
La visione da Cassandra è il punto di svolta, che li mette in fuga, all'avventura.
L'obiettivo è trovare il posto ideale dove scavare la loro nuova casa, ma per arrivarci ci sono numerosi ostacoli da affrontare.
Boschi, fiumi, trappole, conigliere che sembrano sotto incantesimo, e poi quando alla collina di Watership si giunge, un uccellaccio e un topo da rendere amici e alleati, femmine da trovare.
E qui è una nuova sfida, che diventa una missione segreta in incognito, una fuga rocambolesca e infine una vera e propria guerra contro i totalitarismi.

7 giugno 2020

#LaPromessa2020 - Amadeus

È forse il film più serio della Promessa, tanto da suscitare qualche perplessità.
Ma ad Amadeus un'altra visione la si concede volentieri.


Non, non questo Amadeus.
Si parla di (Wolfang) Amadeus (Mozart), il film culto di Miloš Forman, vincitore di 8 Oscar, che ha riletto la storia e cambiato per sempre la concezione del compositore Salieri.
Impossibile non pensarlo invidioso e devoto, meschino e casto.
Che importa se nella vita con Mozart è stato amico, se ha avuto 8 figli e un'amante, se i suoi successi sono ancora riconosciuti?
La verità filmica prevale nella coscienza di molti, anche perché Amadeus è forse quel film che tutti hanno visto a scuola.
Un paio d'ore buche, una supplenza (nel mio caso tenuta dalla professoressa di musica) e quel film luuunghissimo per tenerci impegnati.
Capite bene che vedere un film di quasi tre ore su un banco di scuola, con le finestre oscurate, non è il massimo.
Mettiamoci poi le tante scollature pronunciate di Constanze e delle donne che attorniano Mozart, mettiamoci soprattutto la sua risata e il film lo si segue per modo di dire.


Lo si è rivisto, allora, ma spalmato in due serate.
La versione Director's cut (che contiene tutte quelle scene censurate per renderlo un film per famiglie, e ovviamente da poter vedere a scuola) dura la bellezza di 3 ore secche, e tra i ritardi del migliore amico e gli aggiornamenti post quarantena, non potevamo certo finire il film alle 2 di notte.
Due serate, allora, e una certezza: questa risata mi provoca il mal di testa.

Immagini che suonano

Che il migliore amico la riesca ad imitare alla perfezione, diventa quindi un incubo.
Ma incubo non è il film, che scorre con un'attenzione che fra i banchi di scuola certo non avevo, un racconto a flashback, con Salieri che si confessa davanti a un povero prete che non sa che lo aspettano 3 ore di ricordi, in cui venire a conoscenza di tutte le invidie, tutti i brutti tiri che si potevano fare alla corte dell'Imperatore a Vienna.
Lì arriva Mozart, l'enfant prodige, l'enfant terrible, capace di comporre opere e arie in un'età in cui i più iniziavano a parlare.
Questo si è sempre saputo di lui.
Questo e il fatto che il suo grande genio, le sue grandi opere, non l'abbiano risparmiato dall'essere seppellito in una fosse comune.
Salieri ci racconta quello che sta nel mezzo.


La difficoltà di ambientarsi in una città dove la musica è tenuta in gran conto dallo stesso Imperatore, ma piena di divieti e di decreti.
Dalla lingua, alla presenza di balletti, da uno sbadiglio che dichiara quante repliche sono concesse, Mozart non ha vita facile.
Dissipatore, dongiovanni (ahah), indebitato ma sempre quel genio capace di sentire un'intera orchestra nella sua mente e di comporre con una facilità allarmante quella che per Salieri è musica dettata da Dio.
Il finale che si mescola all'incubo, con quella figura nera che si staglia nella fantasia di Mozart portandolo all'ossessione, quel requiem scritto a quattro mani come parte di un perfido piano, sono le altre cose che del film non ci si può dimenticare.


Se la lunghezza è il suo più grande ostacolo nonostante si siano condensati anche troppo velocemente alcuni anni (si sposa-ha un figlio-quel figlio è già grande) l'attenzione è tutta per i dettagli.
Abiti, parrucche, scenografie e palazzi.
Messa in opera, soprattutto e letteralmente, con le scene a teatro a far venir voglia di tornarci subito!
Alla domanda sul perché avesse messo nella lista della Promessa un film bello ma serioso come Amadeus, il migliore amico ha risposto che era per vedere che domande poteva suscitare.
Con lui che credo sia l'unica persona che conosco ad avere delle Variazioni di certe arie di Salieri salvate sul telefono, ci siamo dati alla ricerca su Wikipedia:
  • Com'è morto Mozart?
[Si parla di febbre miliare sul certificato di morte, mentre per quanto riguarda la sepoltura potrebbe essere stata una sua volontà in quanto Massone. Si rifiutò anche di avere l'estrema unzione.]
  •  Che ne è stato del figlio di Mozart?
[In realtà di cinque figli solo due sono sopravvissuti all'infanzia, uno -Franz Xaver Wolgang- è diventato compositore all'ombra del mito del padre, l'altro -Carl Thomas- funzionario austriaco.]
  •  Ci sono parenti in vita di Mozart?
[Franz e Carl non si sono mai sposati né hanno avuto figli.]
  • Costanza si è poi risposata?
[Sì, sei anni dopo la morte di Mozart, il secondo marito metterà insieme un'esaustiva biografia del primo.]
  •  Era davvero così Salieri?
[Ovviamente no, con Mozart era amico, fu maestro del figlio e non tentò il suicidio ma nei suoi ultimi anni di vita fu ricoverato in ospedale per cecità. La leggenda della sua invidia è opera di Puškin, tanto che si dice: "Se Salieri non ha ucciso Mozart, di sicuro Puškin ha ucciso Salieri".]
  • Esiste un Teatro Salieri?
[Sì, a Legnago]
  • Quanti anni aveva lo strepitoso F. Murray Abraham (nella mia mente l'incarnazione perfetta di Jafar) nel dover interpretare un giovane Salieri?
[45 anni]
  • Che fine ha fatto Tom Hulce, lui con quella sua risata iconica?
[Si è ritirato dalla recitazione a metà degli anni '90, dedicandosi alla produzione e regia teatrale]
  • Perché all'epoca portavano le parrucche?
[Essendo costose erano ovviamente un simbolo di ricchezza, ma in origine venivano usate per prevenire dai pidocchi, rasandoci completamente e indossandole come capelli]


Queste alcune delle ricerche fatte a fine film, a mezzanotte inoltrata a parlare di compositori legati fra loro, di figli, fratelli, sorelle che si conoscevano un po' tutti, di un tempo in cui questa era la musica, questi i "concerti" a cui assistere e in cui chissà se davvero tutti capivano quello che sul palco succedeva e si cantava.
La forza di film senza tempo, che il tempo lo riempiono bene, è proprio questa: quante domande riescono a suscitare.


6 giugno 2020

Calendario Serie TV - Estate 2020

Se la primavera è passata perlopiù chiusi in casa, perché non cambiare abitudine con l'estate viste le serie TV che arriveranno a farci compagnia?
Il calendario promette più nuovi titoli che graditi ritorni, quindi come sempre aprite la app, prendete l'agenda, e segnate quel che vi convince!


RITORNANO

13
Stagione: 4
Quando: 5 giugno
Dove: Netflix
Dove eravamo rimasti: io mi ero fermata alla seconda stagione

NOS4A2
Stagione: 2
Quando: 21 giugno
Dove: Amazon Prime
Dove eravamo rimasti: Recensione s01

Dark
Stagione: 3
Quando: 27 giugno
Dove: Netflix
Dove eravamo rimasti: Recensione s02

Room 104
Stagione: 4 e ultima
Quando: 24 luglio










ORA DISPONIBILI IN ITALIA

Space Force
Quando: 29 maggio
Dove: Netflix
Del ritorno in coppia di Greg Daniels e Steve Carell dopo The Office se ne parlerà a breve

Cercando Alaska
Quando: 27 maggio
Dove: Sky Atlantic
Un target teen ma non troppo, ne ho già parlato QUI

Dispatches from Elsewhere
Quando: 15 giugno
Dove: Amazon Prime
La serie di cui sono ancora follemente entusiasta!
Ne ho parlato QUI

The Great
Quando: 18 giugno
Dove: Starz
Il regno di Caterina la Grande in salsa pop?
Con Elle Fanning e Nicholas Hoult?
Consigliatissimo, ne parlerò a breve.







FANNO IL LORO ESORDIO

Grant - 25 maggio (History Channel)
Il 18° Presidente degli Stati Uniti dagli anni in cui era coinvolto nella Guerra Civile fino alla sua elezione.
Produce Leonardo DiCaprio.

Love Life - 27 maggio (HBOMAX)
Serie antologica che parla d'amore? Ha la mia attenzione.
La struttura prevede di mostrare il primo appuntamento di una coppia. Ma anche l'ultimo.
Si parte con protagonista Anna Kendrick.

El Presidente - 5 giugno (Prime Video)
Lo scandalo che nel 2005 travolse gli alti vertici della FIFA spiegato in tono ironico.
Firmato da Armando Bo, sceneggiatore di Birdman, per chi è in astinenza di calcio può andar bene.

I may destroy you - 7 giugno (HBO)
Come rapportarsi ora che il mondo #metoo potrebbe rovinare la vita di chiunque negli appuntamenti online?
Ci riflette Michaela Coel.

Curon - 10 giugno (Netflix)
Una serie italiana che parla dei misteri che nasconde un piccolo paesino?
Sì, ma ovviamente a target teen, con due fratelli a ricercare la madre scomparsa e a fare i conti con il fresco trasloco.

Crossing Swords - 12 giugno (HULU)
Serie animata in stop-motion per adulti, che sembra ricalcare l'ironia della seconda stagione di Miracle Workers ambientata com'è in un Medioevo dai regnanti idioti.
A dar voce a questi personaggi "lego a legnetti" nientemeno che Nicholas Hoult e Luke Evans.

Love, Victor - 19 giugno (HULU)
Ambientata nello stesso colorato mondo di Love, Simon, ma con un protagonista diverso che proprio a Simon confiderà i suoi dubbi di adolescente che non capisce i suoi sentimenti.
Spaventa il confronto, ma la freschezza sembra la stessa.

Perry Mason - 21 giugno (HBO)
Un ritorno storico ma non così necessario. In questa miniserie il protagonista non è più Robert Downey Jr., prontamente sostituito da Matthew Rhys.
Ambientato nella Los Angeles del 1931, e quindi in piena Grande Depressione, ci sono anche Tatiana Maslany e John Lithgow.

Little Voice - 10 luglio (AppleTV+)
Prodotta da Sara Barailles e J. J. Abrams si racconta dei giovani ventenni alla ricerca della loro voce.
In tutti i sensi possibili.

Brave New World - 15 luglio (Peacock)
Nuovo adattamento del romanzo distopico di Aldous Huxley che inaugura la nuova piattaforma streaming della NBCUniversal.
Il cast non è niente male, con Alden Ehrenreich, Jessica Brown Findlay e Demi Moore.

The Good Lord Bird - 9 agosto (Showtime)
Prodotta e interpretata da Ethan Hawke (e già questo basterebbe), si parla dell'abolizionista John Brown e dei suoi tentativi di rivolta assieme a gruppi di schiavi che contribuirono a far scoppiare la Guerra Civile.
Il punto di vista è però quello di un bambino, schiavo.







Netflix ha ovviamente altre carte da giocarsi per l'estate, alcune già annunciate altre meno.
Tra queste la serie polacca The Woods (12 giugno) in cui un cold case viene riaperto dopo anni grazie a nuove prove e Ju-on: Origins (3 luglio) che prosegue l'infinita serie di The Ring.
Arriverà finalmente anche in Italia la serie australiana Stateless (8 luglio) su un gruppo di persone bloccate alla frontiera.
Dovrebbero essere disponibile a breve anche la seconda parte della quarta stagione di Rick e Morty.

Da segnalare anche P-Vally (12 luglio - Starz) che racconta le vite delle ballerine di uno strip club e il grande ritorno di Muppets Now (31 luglio - Disney+).

Restano ancora sospese le informazioni riguardo la quarta stagione di Fargo e The Undoing, posticipate a data da destinarsi causa pandemia, mentre si resta in attesa della nuova stagione di Hill House, The Haunting of Bly Manor.