31 gennaio 2013

A Royal Weekend

Andiamo al Cinema.


Ci sono trailer che ti sanno ingannare alla perfezione. Se fossi il regista, o il produttore, di A Royal Weekend sborserei un bel po' di soldi a chi ha confezionato un trailer che faceva pensare ad una garbata commedia, con brio, ritmo e battute dal tipico humour inglese. La trama poi sembrava di quelle interessanti, visto che va ad analizzare una pagina della storia mondiale non così conosciuta, ovvero l'incontro tra re Giorgio VI e il presidente Roosvelt, con i reali che per primi misero piede su suolo americano venendo ospitati nella tenuta di Hyde Park on Hudson.

La realtà è ben distante, sia dalla aspettative che una pubblicità può dare che da quelle di una trama, perché A royal weekend ha la particolarità di essere uno di quei film che sembra non partire mai, che ti lascia sospeso in un tempo in cui continui a chiederti se prima o poi succederà qualcosa, o semplicemente perché non abbiano montato le battute più divertenti proprio come avevano fatto nel trailer, senza quei silenzi e quegli sguardi che ne svuotano la comicità.
Certo, l'interesse del film si trova proprio in quel punto storico che analizza, la tensione tra Inghilterra e Stati Uniti, i primi bisognosi di aiuti per sovrastare la forza tedesca in ascesa, i secondi vessati dalla recessione, dalla crisi lavorativa che proprio il genio di Roosvelt riuscirà a risolvere non disdegnando di prendersi gioco della corona. Ma più che ai temi storici, il film si sofferma sulla figura di Roosvelt, partendo dalla relazione che proprio in quegli anni iniziò a tessere con Margaret, la cugina di quinto grado. Non era l'unica amante però, ma dai suoi diari -tenuti nascosti e segreti fino alla sua morte- A royal weekend parte, analizzando quindi la figura di due potenze mondiali dal loro lato più umano. Fa specie infatti che i capi delle due nazioni che dovevano affrontare Hitler dovevano quotidianamente affrontare se stessi, i loro deficit fisici, da tutti tacitamente ignorati, ma impossibili da evitare. Se Roosvelt infatti era costretto fin dalla giovinezza sulla sedia a rotelle, re Giorgio era affetto da balbuzie.

Un altro problema sta proprio qui però, nell'interpretazione. Se già Colin Firth aveva dato una splendida prova di sé nel premiatissimo Il discorso del re, affidare un ruolo così rischioso a Samuel West non è stata una saggia idea. Per quanto riguarda il presidente americano c'è invece da dire che il doppiaggio italiano non ha favorito del tutto la commedia e la stessa recitazione di Bill Murray appare scialba e inefficace con la voce irriverente con cui dai tempi di ghostbuster siamo abituati a sentirlo. Meglio invece la fragile e volitiva Laura Linney, che torna al cinema dopo la parentesi televisiva di The Big C.
Ma come se non bastassero queste mancanze, la regia non è certo delle migliori. Probabilmente indeciso su quale tema privilegiare, Roger Michell passa da scene ben girate e con ottima fotografia ad altre (come la fuga nel bosco di notte) che si potrebbero anche evitare e che mal si collegano tra loro.
Insomma, non fatevi ingannare dal trailer o da chi lo definisce "il degno seguito de Il discorso del re", perché se un film ha il suo apice in un uomo che manga un hot dog, qualche domanda c'è da farsela.

Silenzio in Sala

Anche questa settimana al cinema ci aspettano dei film da Oscar, ma anche altre 2 uscite che sulla carta promettono bene. Pronti allora? Ecco i consigli per un weekend in sala:

Les Miserables 
Candidato alla sera del 24 febbraio con 8 nomination tra cui miglior film, miglior attore e miglior attrice non protagonista (Anne Hathaway, già vincitrice ai Golden Globes), l'ennesima trasposizione cinematografica del romanzo di Victor Hugo ha la marcia in più del musical. Il regista è Tom Hooper (Il discorso del re) e il cast è stellare: oltre alla Hathaway, Hugh Jackman, Helena Bonham Carter, Russell Crowe, Amanda Seyfried, Sacha Baron Cohen.




The Impossible 
Dramma nel bramma. Il film si incentra su una famiglia che il 26 dicembre 2007 venne divisa dalla forza travolgente dello tsunami in Thailandia mentre si trovava in vacanza. Ritrovarsi, e sopravvivere, sembrava impossibile. Protagonisti il bellissimo Ewan McGregor e Naomi Watts (candidata come miglior attrice), tratto da una storia vera, preparate i fazzoletti.





Looper 
Nel 2074 la mafia aggira la legge contro i viaggi nel tempo e per far fuori i suoi nemici li spedisce indietro di 30 anni dove dei killer sono assoldati per ucciderli. Tra questi Joe, che vedrà cambiare la sua routine e i suoi sogni quando ad essergli mandato sarà il se stesso del futuro. Bruce Willis è l'improbabile Joseph Gordon-Levitt invecchiato (nel senso che spero invecchi un po' meglio di così, insieme danno vita ad un film che il signor Tarantino stesso definisce uno dei più validi del 2012.



Cose cattive 
Distribuito in pochissime copie ieri, il film prodotto dalla Inside di Luca Argentero e Myriam Catania, parte da un'idea accattivante: 4 blogger vincono un concorso web sul video più cattivo. Per ritirarlo finiscono però in una casa sperduta dove dovranno affrontare le loro paure più segrete, mentre il mondo di internet li osserva. Un horror originale, girato in inglese ma con produzione italiana.

30 gennaio 2013

Crostoli (o Chiacchiere) di Carnevale!

Il Fabbricatorte

I crostoli, con tutte le loro differenti denominazioni, sono un grande classico del carnevale! Purtroppo devo ammettere di avere qualche problema con i fritti che non mi riescono come si deve, ecco perchè quelli che si vedono in foto li ha fatti la mia nonna, e anche la ricetta è la sua!
Avvertenze: le dosi sono per moolti crostoli, ma si sa, uno tira l'altro!

INGREDIENTI
2 uova
2 etti di burro
2 cucchiai di zucchero
2 bicchieri di vino bianco
farina q.b. (approssimativamente 1 chilo)
sale

PROCEDIMENTO

Iniziare facendo sciogliere a bagnomaria il burro, lasciarlo raffreddare e nel frattempo mescolare assieme uova e zucchero. Una volta unito il burro continuare amalgamando anche il vino bianco e un pizzico di sale. Ora aggiungere la farina, continuando a mescolare, prestando attenzione perché la dose esatta di farina è quando l'impasto si riesce a lavorare ben bene con le mani senza che nulla si attacchi.
Formata la classica "palla" procedere stendendo con il mattarello o con la macchina per la pasta una parte di essa alla volta. Formate delle strisce tagliarle in forme miste e non precise.
Ora che sono pronti, friggerli in olio ben caldo fino a ché non diventano dorati. Volendo li si può rendere ancora più golosi  (vedi foto sopra) facendoli ripieni di Nutella o marmellata semplicemente chiudendo a panino (schiacciando i bordi) due crostoli.
Una volta pronti, spolverare con zucchero semolato e... Buon Appetito!


29 gennaio 2013

Black Mirror

Quando i film si fanno ad episodi.

Black Mirror non è propriamente un telefilm. Si compone infatti di sole tre episodi che non sono però collegati tra loro da trama o personaggi. Più che una serie o una miniserie TV, Black Mirror è un trittico di cortometraggi della durata di 45 minuti che dissacrano i nostri tempi. Come il titolo vuole significare, quello che ci viene mostrato è lo specchio della nostra società,lo specchio nero di una società alla deriva.


Il primo episodio -Messaggio al presidente- è ambientato ai giorni nostri, dove social network e condivisione virale imperano. E così, senza nemmeno saperne il motivo, il primo ministro inglese si trova al centro di una delle più assurde situazioni: la principessa reale (da tutti amata) è stata rapita, per rilasciarla dovrà fare sesso con un maiale in diretta TV. Lo shock che tale richiesta provoca passa in pochissimo tempo dallo staff tecnico all'opinione pubblica, che tra twitter, youtube, facebook e TV stessa non fa altro che commentare e aspettare l'ora x, con scommesse, forum e trasmissioni monopolizzate da questo tema. Mentre il capo del governo cerca inutili scappatoie e l'azione si fa concitata minuto dopo minuto, l'inevitabile finale, con il mondo intero attonito e sbigottito rivela molte più discrepanze di quanto possa a prima vista sembrare, e il finale ironico e geniale ci regala un sorriso amaro difficile da dimenticare.


Molto diversi, e molto meno d'impatto, gli altri due episodi ambientati in un futuro distopico non ben precisato. In uno infatti -15 milioni di celebrità-, pare che un'infinità di giovani non faccia altro che andare per ore e ore in cyclette. Non è mero esercizio fisico però, perché a seconda dei chilometri macinati, questi acquistano punti che valgono denaro. Il sogno di chiunque è quello di comprare un biglietto per partecipare a un reality show stile American's got talent, con la più classica delle perfide giurie (capitanata da uno str** Rupert Everett). Non è però il sogno di Bing Madsen, che vedrà in Abi (Lady Subil di Downton Abbey) oltre che una bellissima ragazza anche la cantante perfetta che può davvero sfruttare l'occasione per riscattarsi dal presente asfissiante fatto di bici, TV sempre connessa e solitudine. Il regalo sarà però una pessima idea, portando Abi in una strada tutt'altro che dorata e la sete di vendetta di Bing porterà entrambi in un mondo ancora più grigio di prima.


Infine, in Ricordi pericolosi, il mondo appare una commistione tra retro e moderno. In case e abiti stile anni '70 infatti, ognuno può registrare tutto ciò che vede grazie ad un particolare chip di contenuti dati. Sapere però tutto quello che è successo, poterlo vedere e rivedere, analizzandone ogni più piccolo dettaglio non è la fortuna che ci aspetta. Dubbi, domande e ansie nascono anche da sguardi, da frasi non sentite. E così succede anche tra Liam e Ffion Foxwell, marito e moglie apparentemente felici, che al contrario di Joel e Clementine non vogliono dimenticare e dimenticarsi.


Tra connessioni imperanti, sogni vanagloriosi di fama a tutti i costi e possibilità infinite della tecnologia, quello che Black Mirror ci mostra è davvero uno specchio nero di noi stessi. Perennemente pronti a commentare e a giudicare, a farci rabbonire da format televisivi triti e ritriti che non hanno rispetto per il singolo ma lo sfruttano per i loro fini, e un'evoluzione tecnologica che non ci semplifica la vita ma ce la complica e ce la svuota dai sentimenti, questa serie TV è forte e diretta quanto basta per farci pensare realmente a dove stiamo andando.

28 gennaio 2013

Biglietti, Prego!

Lo schiavo batte il presidente che dovrebbe liberarlo. Sì, Django continua a sovrastare la classifica del boxoffice ma subito dietro si affaccia Lincoln che registra ottimi guadagni. Al terzo posto, un altro nominato alla notte degli Oscar -Flight- mentre con un po' di sollievo Brizzi si ferma solo in quarta posizione. Mentre Tornatore continua a rimanere saldo al sesto posto, Tim Burton esce subito dalla top 10 e Dustin Hoffman entra solo nono. Ecco i dettagli:

Django Unchained
week-end € 2.529.148 (totale: 7.285.050)

Lincoln
week-end € 2.029.524 (totale: 2.029.524)

Flight
week-end € 1.338.440 (totale: 1.338.440)

Pazze di me
week-end € 914.567 (totale: 914.567)

Ghost Movie
week-end € 792.928 (totale: 2.534.011)

La migliore offerta
week-end € 681.437 (totale: 7.607.567)

Quello che so sull’amore
week-end € 414.693 (totale: 4.233.339)

Cloud Atlas
week-end € 338.589 (totale: 3.411.767)

Quartet
week-end € 309.165 (totale: 309.165)

10° Mai stati Uniti
week-end € 267.387 (totale: 5.273.33

27 gennaio 2013

Rumors Has It

Revisioni in corso
Negli ultimi giorni sono state smentite o cambiati alcuni piani di cui In Central Perk aveva parlato nelle scorse domeniche.
Il più interessante è quello che riguarda la rinnovata collaborazione tra Paul Thomas Anderson e Joaquin Phoenix dopo quella folgorante in The Master. L'attore sostituirà infatti Robert Downey Jr. nei panni del protagonista del prossimo progetto del regista: l'adattamento del romanzo di Thomas Pynchon, Vizio di forma.
Tra i progetti in stato embrionale di James Franco, oltre ai già discussi Child of God e As I Lay Dying, c'è anche American Tabloid. Il film sarà l'adattamento del primo romanzo della graffiante trilogia di James Ellroy e, in un'intervista durante il Sundance, l'attore ha dichiarato che oltre a voler essere il protagonista sta pensando pure di dirigerlo!
Finalmente c'è una data e nel frattempo il cast continua ad arricchirsi. Parliamo di Sin City 2 che uscirà in America il 4 ottobre. Se viene confermata la presenza di Bruce Willis, ci sono  anche tre nuove entrate: Ray Liotta, Juno Temple e Jeremy Piven.

Registi corteggiati
David Fincher dopo il successo di Millenium potrebbe tornare ad adattare un altro romanzo. Si tratterebbe di Gone Girl di Gillian Flynn, una storia che racconta la sparizione di una donna al mattino del suo quinto anniversario di matrimonio. A produrlo sarà Reese Witherspoon che potrebbe quindi essere anche la protagonista, ora non resta che aspettare la conferma del regista.
Martin Scorsese è invece oberato di lavoro. In fase di produzione sono intatti The wolf of wall street e il documentario su Bill Clinton, ma già altri due progetti si delineano nel suo orizzonte.
Il primo ha una travagliata storia con Vittorio Cecchi Gori che negli anni '90 doveva produrre Silence, tratto dall’omonimo libro di Shusaku Endo. I protagonisti delineati erano Daniel Day-Lewis, Benicio del Toro e Gael Garcia Bernal ma ora che gli avvocati sono entrati nei giochi è probabile che il regista si metta al lavoro.
Il secondo, The Irishman, porta per la nona volta Scorsese e De Niro a collaborare in una storia di mafia e sicari. Staremo a vedere se finalmente partiranno le riprese di entrambi.
Il progetto che però sicuramente è esploso come una bomba in questi giorni è quello di J. J. Abrams. Il regista e produttore (Lost, Fringe, Super 8) ha infatti deciso di iniziare delineare uno Star Wars: Episode VII. La necessità non si sentiva ma è curioso come il ricreatore della saga di Star Trek sia ora interessato anche al suo eterno rivale.

La DreamWork scalda i motori
Se i progetti della Pixar paiono interessanti nonostante alcuni sequel non proprio necessari (Alla ricerca di Nemo), la sua avversaria sfodera gli artigli con Turbo. Protagonista del prossimo film DreamWorks in uscita il 29 giugno, è una lumaca con la fissa delle corse che, ricevuti dei superpoteri che la rendono velocissima, cambierà la sua vita.

American Horror Story 3
Appena finita un'entusiasmante seconda stagione, Ryan Murphy e Brad Falchuk sono già al lavoro sulla terza. Ancora una volta si cambierà ambientazione e i rumors parlano di streghe... confermati al momento Evan Peters, Sarah Paulson e Jessica Lange mentre torna Taissa Frmiga (la Violet Harmon dell'esordio) che mancava all'interno di Briarcliff. Si prospetta un altro autunno caldo caldo!

Sundance: i premi
Conclusosi questa notte, il Festival del cinema indipendente ha decretato i suoi vincitori. Ecco di seguito i più importanti:

Gran premio della giuria - U.S. Dramatic: Fruitvale / U.S.A. (regia: Ryan Coogler)
Gran premio della giuria - U.S. Documentary: Blood Brother / U.S.A. (regia: Steve Hoover)
Premio per la regia - U.S Dramatic: Jill Soloway per Afternoon Delight / U.S.A. (regia Jill Soloway)
Premio per la regia - U.S. Documentary: Zachary Heinzerling per Cutie and the Boxer / U.S.A.
Premio Waldo Salt miglior sceneggiatura: Lake Bell In a World… / U.S.A. (regia: Lake Bell)
Premio speciale della giuria per il miglior attore - U.S. Dramatic: Miles Teller e Shailene Woodley in The Spectacular Now / U.S.A. (regia: James Ponsoldt)
Premio speciale della giuria - U.S. Documentary: American Promise / U.S.A. (regia: Joe Brewster e Michèle Stephenson)
Premio speciale della giuria - U.S. Documentary: Inequality for All / U.S.A. (regia di Jacob Kornbluth).
Premio del pubblico U.S. Dramatic: Fruitvale / U.S.A. (regia: Ryan Coogler)
Premio del pubblico U.S. Documentary: Blood Brother / U.S.A. (regia: Steve Hoover)
Premio del pubblico - World Cinema Dramatic: Metro Manila / UK, Filippine (regia di Sean Ellis).
Premio del pubblico - World Cinema Documentary: The Square (Al Midan) / Egitto, U.S.A. (regia di Jehane Noujaim)
Premio del pubblico - Best of Next: This is Martin Bonner / U.S.A. (regia: Chad Hartigan)
Gran premio speciale della giuria - World Cinema: Jiseul / Corea del Sud (regia: Muel O)
Miglior regia - World Cinema Dramatic: Crystal Fairy / Cile (regia: Sebastián Silva)
Miglior sceneggiatura World Cinema: Wajma (An Afghan Love Story) / Afghanistan (regia: Barmak Akram)
Premio speciale della giuria - World Cinema Dramatic: Circles / Serbia, Germania, Francia, Croazia, Slovenia (regia: Srdan Golubovic)
Gran premio della giuria - World Cinema Documentary: A River Changes Course / Cambogia, U.S.A. (regia: Kalyanee Mam)
Premio per la regia - World Cinema Documentary: The Machine Which Makes Everything Disappear / Georgia, Germania (regia: Tinatin Gurchiani)
Premio speciale della giuria - World Cinema Documentary: Pussy Riot – A Punk Prayer / Russia, UK (regia: Mike Lerner, Maxim Pozdorovkin)
Gran premio speciale della giuria - cortometraggio: The Whistle / Polonia (regia: Grzegorz Zariczny)

26 gennaio 2013

Agente 007 - Si vive solo due volte

Bond, James Bond - 50 anni e non sentirli.




In occasione dei 50 anni del più famoso agente segreto del mondo, In Central Perk ha deciso di buttarsi a capofitto in questo mondo di spie e doppi giochi! Siamo al numero 5.






James Bond torna più scatenato che mai!
Se infatti con Operazione Thuderball la tensione si era giusto un po' affievolita, qui torna a far sobbalzare come non mai.
I motivi?
- Un Sean Connery decisamente in forma
- Un'ambientazione giapponese ben curata
- Un piano della malvagia SPECTRE decisamente in linea con i tempi e decisamente intelligente
- Un piano dell' MI6 altrettanto intelligente per sventarlo

A tutto questo vanno ad aggiungersi due primati: il fantomatico Blofeld viene finalmente mostrato in volto e il nostro 007 si sposa.
Il matrimonio è infatti alla base del piano di Bond (trasformato con fattezze orientali) per conquistarsi la fiducia dell'isola dove sta il centro operativo dello SPECTRE. Da qui infatti, abilmente camuffati sotto un vulcano, Blofeld e soci sono riusciti a far scomparire nel nulla dapprima una navicella spaziale russa poi una americana. Il tentativo, riuscito, era quello di mettere le due superpotenze l'una contro l'altra vista la guerra fredda già in corso.
Bond però non è della stessa opinione e grazie all'aiuto della sua nuova moglie e dell'agente giapponese Aki, cercherà di sventare il piano in un finale ricco di fiamme e fuoco.
L'azione torna quindi ad essere di quelle adrenaliniche, con congegni sofisticati, fughe rocambolesche e donne che cascano ai piedi di 007.
Fenomenale l'inizio, e questa volta non parlo dei sempre più curati titoli di testa. Come si evince dal titolo, infatti, "si vive solo due volte", ma vedere Bond ospite d'onore del suo funerale non ce lo aspettavamo!



25 gennaio 2013

The Master

Andiamo al Cinema.

Può un film essere splendido anche se la sua trama non ci arriva al cuore? Possono delle interpretazioni da brividi colmare la mancanza di una trama lineare e classica? E, infine, possono gli aspetti tecnici di questo film riuscire a superare in bellezza e in sentimento là dove i suoi personaggi hanno delle mancanze.
Se questo film è The Master, sì.
Perché stiamo parlando di un film di Paul Thomas Anderson, perché stiamo parlando di due attori -Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman (più Amy Adams)- in stato di grazia, perché stiamo parlando delle musiche composte da Jonny Greenwood (Radiohead) e della fotografia di Mihai Malaimare Jr.


Vincitore, più che meritato, della Colpa Volpi a Venezia proprio per Phoenix e Hoffman, The Master è una di quelle pellicole fredde, che colpisce più allo stomaco che al cuore.
I protagonisti sono infatti due persone agli antipodi seppur accomunati da una grande opinione di sé. Freddie è un ex marinaio, tornato turbato mentalmente dalla seconda guerra mondiale che affonda le sue preoccupazioni bevendo qualsiasi tipo di intruglio che si prepara da sé. Sbandato e incapace di tenersi un lavoro fisso finisce, chissà come, nella nave di Dodd Lancaster. Questi altro non è che un guru, fondatore di un movimento, o meglio una setta molto simile alla Scientology di oggi. Convinto di aiutare a guarire le persone dai propri problemi e malattie facendoli viaggiare indietro nelle loro vite passate, è riuscito a formare attorno a sé una comunità di fedeli che lo appoggia in tutto. Freddie con le sue paure e i suoi nervosismi, sembra il candidato perfetto, la sfida da vincere. Inizialmente diffidente, il giovane inizierà pian piano a lasciarsi trasportare da questi credi, difendendo con la forza gli attacchi che Dodd Lancaster subirà, vuoi da scettici o vuoi dalla polizia.
Il dubbio sembra però essere sempre presente in lui, e la fiducia mai totale. Portandolo più volte a fuggire e a cercare nel suo passato una possibile salvezza.


Il problema, a mio avviso, sta però nel non affrontare apertamente questa trama. Quello che si vede è solo esteriore, le ossessioni e la lotta interna che Freddie combatte per credere e liberarsi dai suoi fantasmi è mostrata solo attraverso la magnifica scena del nudo collettivo, e con quel sogno che lo porta a viaggiare fino in Inghilterra per capire il suo futuro.
Il resto è affidato all'interpretazione, e per quanto la bravura di Joaquin Phoenix sia immensa, qualche dubbio rimane anche a noi.
Perché sì, esteticamente The Master è splendido, ma le paure e i problemi in cui Freddie si va a cacciare ci colpiscono allo stomaco (tanto quanto gli intrugli che continuamente butta giù)e non al cuore, così come fanno le parole farneticanti di Dodd Lancaster, espressione delle sue stesse lotte per far sopravvivere qualcosa in cui sembra credere più la moglie che lui stesso.
Paul Thomas Anderson ci consegna quindi un altro gran film che fa discutere, dopo la complessità di Magnolia che metteva alla berlina lo stile di vita edonistico, dopo che con Il Petroliere ci aveva mostrato l'altra faccia della religione e della ricchezza, qui ci mostra la debolezza di un'umanità alla deriva dopo una guerra mondiale, che cerca di appigliarsi a qualunque cosa quando forse l'unica che veramente può salvarla, sembra essere del sano sesso.



24 gennaio 2013

American Horror Story: Asylum

Quando i film si fanno ad episodi.

Dopo la conclusione a sorpresa della prima stagione in molti, me compresa, si chiedevano cosa Ryan Murphy e Brad Falchuk si sarebbero inventati per proseguire nella già confermata seconda.
Il duo ha avuto un'idea geniale: abbandonare la ormai trapassata famiglia Harmon, stravolgere interamente la trama e ripartire da zero.
Ecco quindi arrivare American Horror Story: Asylum, pronto a sconvolgerci e a infestare le nostre notti.
L'inizio non è dei migliori, va detto, con episodi che per quanto dissemino temi interessanti, affondano in alcuni classici e stereotipati cliché: rapimenti di alieni, possessioni di Satana, torture ed esperimenti nazisti, l'arretratezza della Chiesa... Ma poi, a poco a poco, tutto si frulla in un mix coinvolgente, grazie ad una trama e a dei protagonisti di alto livello.


1964. Lana Winters è una giornalista alla ricerca de La storia, decide quindi di andare in visita al manicomio Briarcliff per intervistare il serial killer del momento, Kit Walker, conosciuto come Bloody Face, accusato di aver ucciso e scuoiato numerose donne, tra cui la moglie di colore.
Una volta entrata nel manicomio, però, Lana non ne uscirà. Suor Jude non è infatti intenzionata a veder crollare il suo controllo, messo a rischio da una ficcanaso qualunque che decide di internare e di curare per la sua omosessualità. Inizia l'inferno, non solo per Lana ma anche per noi, travolti da un ciclone che comprende doppi giochi, dottori pazzi che sperimentano su creature inermi e una suora (la pura Mary Eunice) di cui si impossessa Satana, trasformandola in modo irreparabile e demoniaco. In tutto questo la figura del Dr. Oliver Thredson sembra l'unico, inizialmente, a tenere alla sorte di Kit e Lana. Da questo inferno tenteranno più volte di fuggire, sempre invano, in un crescendo di risvolti impensabili e improvvisi.
Di più non va rivelato, per non rovinare nessuna sorpresa.


Quello che va detto, e ripetuto, è che questa seconda stagione -anche se tecnicamente, siamo in una nuova serie- è più solida, più interessante e più intensa della prima.
La regia si conferma infatti ottima, così diversa dal solito con la musica che gli fa da contrappunto e dei costumi meravigliosi, e il cast in parte ripreso dalla prima stagione (vedi la stupefacente Jessica Lange, Zachary Quinto e Evan Peters)e con new entry da tenere d'occhio (ovvero Sarah Paulson, Lily Rabe e Lizzie Brocheré) è di quelli da brividi -unico neo, forse, Josefh Fiennes. E Pure i flashfoward che portano ai giorni nostri e che inizialmente sembrano scollegati (e dove fa il suo esordio Adam "Maroon 5" Levine), finiscono, proprio nel finale, per essere fondamentali creando uno degli episodi più intensi.
American Horror story cambia, quindi, ma si migliora e non si snatura.
L'attesa ora per la terza stagione è, giustamente, alle stelle!


Silenzio in Sala

Altro weekend interessante, questo di Gennaio, che continua a proporre uscite da Oscar!
Ecco cosa non perdere:

Lincoln 
Il favorito della notte degli Oscar, soprattutto dopo l'amarezza dei Golden Globe (dove ha vinto solo nella categoria miglior attore) arriva finalmente in Italia. Il biopic su Abramo Lincoln analizza accuratamente gli ultimi 4 mesi della sua vita, quando la guerra civile ancora imperversava e il presidente si batteva per abolire la schiavitù. Regia di Steven Spielberg, Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones e Joseph Gordon-Levitt nel cast.




Quartet 
L'esordio alla regia di Dustin Hoffman che ha aperto il Festival di Torino. Una commedia frizzante con protagonisti tre cantanti lirici ormai in pensione, impegnati ad organizzare un concerto in onore di Giuseppe Verdi nella casa di riposo che li ospita. L'arrivo dell'elemento mancante del loro quartetto (nonchè ex moglie di uno di loro) cambierà un po' le cose. Maggie Smith e Albert Finney a guidare il cast.





Flight 
Altro nominato alla notte del 24 febbraio è la nuova pellicola di Robert Zemeckis. con Denzel Washington protagonista. Il dramma al centro della vicenda è quello di un pilota (Whip Whitaker) dedito all'alcool che durante un volo si ritrova a dover fare un atterraggio di emergenza in una situazione disperata. Solo sei persone moriranno ma la NTSB (National Transportation Safety Board) vuole vederci chiaro e maschererà il vizio di Whip. In attesa del processo, questi troverà conforto insperato in una tossicodipendente con la quale condividere le sue paure.



In Darkness 
Leopoldo Soha, ispettore fognario a Leopoli, salvò durante l'occupamento nazista decine di ebrei, nascondendoli nel dedalo di tubature sotterranee. Questo film indaga il percorso che lo ha portato da sfruttatore e approfittatore che chiedeva grosse ricompense per i suoi servigi, a eroe dal cuore d'oro. Nominato agli Oscar come miglior film straniero.





Pazze di me 
Non consigliata, ma giusto per parlarne in modo da evitare che la si vada a vedere, ecco la "nuova" commedia di Fausto Brizzi. Il film ha per protagonista un giovane cresciuto circondato solo da donne (7 in tutto, tra mamma, nonna, badante e sorelle). Trovare il suo spazio e l'indipendenza non sarà facile, ma l'amore e la menzogna sembrano la via più facile. Ad interpretarlo Francesco Mandelli, e mi fermo qui che è meglio.

23 gennaio 2013

2 Giorni a Parigi

E' già Ieri. -2007-

Lui (Jack) è americano, di quelli tatuati, un po' borioso e un po' fissato, arredatore d'interni.
Lei (Marion) è francese, intellettuale, artista, fotografa.
Formano una coppia strana, innamorata, certo, ma ancora un po' acerba nonostante l'anno trascorso assieme a New York.
Il viaggio che li porta in Europa, ma soprattutto a Parigi, metterà a dura prova la loro relazione perchè proprio nella capitale francese lui conosce la famiglia di lei e con questa tutto il suo passato (vedi ex fidanzati, ex compagni di una notte... insomma, tutti i suoi numerosi ex). E se la famiglia si presenta decisamente strampalata, reduci dai tempi dell'amore libero, ora un po' imborghesiti non sono da meno gli amici di -, parigini ricchi e sofisticati, artisti concettuali da subito diffidenti nei confronti di Jack.
Protagonista in più di questa commedia è Parigi stessa, la città degli amanti (anche se, come dice lo slogan del film "solo che lui non pensava fossero tutti di lei"), poetica e snob che accoglie Jack con l'indifferenza tipica dei francesi verso gli americani, tra attentati dimostrativi e scambi di persona.
In questa città l'amore che unisce Jack e Julie vacilla, mostrando quelle piccole crepe che nei due giorni di permanenza finiscono per diventare veri e propri spiragli che mostrano loro un altro tipo di relazione, quella serie e stabile che entrambi hanno sempre avuto paura di vivere.
Girato in stile a volte forzatamente indie, con 2 giorni a Parigi Julie Delpy torna dietro la macchina da presa. Già da me amata profondamente in due dei migliori film romantici degli ultimi anni (Prima dell'alba e Prima del tramonto), qui riprende il personaggio di Celine, creandone una versione più complessa e a volte irritante (e in questo il doppiaggio italiano non aiuta di certo) ma comunque reale.
Il romanticismo e l'umorismo traboccano, comunque, il quel modo sofisticato in cui si uniscono americani e francesi, creando dialoghi assolutamente splendidi che mostrano tutte le sfaccettature di una relazione e smontano in semplici questioni gli ideali politici.
Non sarà una pietra miliare del cinema, ma è una piccola scoperta niente male.


E anche se ti svegli ogni giorno con i suoi starnuti in faccia... 
Be' ami i suoi starnuti più dei baci di chiunque altro!

22 gennaio 2013

Django Unchained

Andiamo al Cinema.

Ci sono persone che se anche vengono adorate da tutti, non stanno antipatiche. Pubblico e critica da sempre innalzano Quentin Tarantino nell'Olimpo dei grandi, e lo fanno a ragione. Il regista si è consolidato negli anni come Maestro di cinema, che sa creare attorno ad ogni sua nuova opera la sensazione di evento unico. La ragione? Non solo la cura maniacale che riserva ad ogni suo lavoro (10 pellicole in 20 anni di carriera), ma soprattutto la capacità di mescolare generi, di unire un cast strepitoso e di stupire come solo lui sa fare.
Non è quindi da meno Django Unchained, la sua ultima fatica che ha iniziato a monopolizzare l'attenzione di tutti gli appassionati già da un anno. Ora che è arrivato nelle sale non stupisce l'incasso record ottenuto nel primo weekend di programmazione né tanto meno le vittorie e le nominations ottenute ai Golden Globe e agli Oscar.


Liberamente (molto liberamente) tratto da Django, pellicola italiana del 1966 che fa parte dell'epoca preferita da Tarantino del nostro cinema, questo Django è uno schiavo nero che trova una nuova vita grazie all'aiuto di un cacciatore di taglie tedesco che lo assume come suo aiutante. Dopo un anno di caccia grossa, i due si apprestano al colpo più difficile, liberare la moglie di Django, Brumhilda, dalle grinfie del proprietario terriero Candie. Il piano è quello di ingannarlo, comprando da lui un lottatore, ma non tutto andrà come previsto.
Da una trama di per sé semplice, Tarantino è riuscito a creare un capolavoro dove western, dramma, e pulp si mescolano assieme creando un film esplosivo che già dai primi minuti conquista e dove nemmeno l'aspetto sociale viene dimenticato: lo schiavismo e il razzismo vengono infatti trattati tra umorismo (vedi la spassosa gag del ku klux klan) e serietà.
Il merito sta tutto nelle scelte adoperate, a partire dal cast eccezionale dove spiccano l'ormai affezionato Christoph Waltz (Bastardi senza gloria), buffo e puntiglioso, un Jamie Foxx al suo meglio, un Samuel L. Jackson irriconoscibile e fenomenale nei panni di un nero negriero, e infine un Leonardo DiCaprio spietato e cattivo come mai lo si era visto (e ingiustamente snobbato dall'Accademy). A funzionare sono però i loro personaggi, costruiti a tutto tondo, con un'infinità di sfaccettature che li rendono estremamente interessanti.
Tutto questo -unito a un lavoro citazionista intelligente (in un breve cammeo compare Franco Nero e numerose sono le scene che omaggiano Sergio Leone) e una colonna sonora da brivido che spazia dai classici western all'hip hop di oggi con la chicca di "Ancora qui" cantata da Elisa e composta da Ennio Morriccone- fa di Django Unchained un vero capolavoro.
Unici punti deboli? Forse la struttura meno solida rispetto a Bastardi senza gloria e una durata che nel finale si dilunga un po' (proprio lì dove compare Quentin, ma ci si riprende subito col botto). Se questi sono punti deboli lo sono però come piccoli nei necessari, che non scalfiscono minimamente la bellezza e l'entusiasmo che Django sa donare.



21 gennaio 2013

Biglietti, Prego!

E' record. Sì, il signor Tarantino supera se stesso e con Django conquista il miglior risultato al boxoffice della sua filmografia! Questo pomeriggio qui ci sarà la mia recensione, nel frattempo spulciando la classifica, duole informare che Tim Burton si ferma solo al settimo posto, mentre resistono Tornatore, Vanzina, Wachowski e Muccino. Altra nota dolente? Il secondo posto, occupato da Ghost Movie. Mah... Ecco i dettagli:

Django Unchained
week-end € 3.454.936 (totale: 3.454.936)

Ghost Movie
week-end € 1.439.045 (totale: 1.439.045)

La migliore offerta
week-end € 1.201.296 (totale: 6.611.440)

Quello che so sull’amore
week-end € 1.164.909 (totale: 3.565.578)

Cloud Atlas
week-end € 829.797 (totale: 2.856.439)

Mai stati Uniti
week-end € 692.877 (totale: 4.841.877)

Frankenweenie
week-end € 443.429 (totale: 443.429)

Vita di Pi
week-end € 316.010 (totale: 7.821.988)

Asterix e Obelix al servizio di sua Maestà
week-end € 307.882 (totale: 1.181.674)

10° Jack Reacher
week-end € 292.334 (totale: 3.026.950)

20 gennaio 2013

Rumors Has It

Star impegnate
James Franco sembra non fermarsi più. Attore, artista e ora anche regista. Il suo primo film sarà presente alla Berlinale di febbraio (vedi sotto) ma già altre opere sono in corso di finitura. La più interessante è sicuramente quella incentrata su Jay Sebring (da lui stesso interpretato), l'hairstylist di Hollywood ucciso assieme a Sharon Tate nella strage di Charles Manson. Gli altri progetti che lo vedono coinvolto sono Child of God e As I Lay Dying.
Altro attore che sembra aver trovato il suo bel da fare è Paul Dano. Dopo l'exploit in Ruby Sparks come attore e sceneggiatore, ora sembra ormai confermata la sua presenza in un biopic sui Beach Boys. Il progetto è ancora senza titolo, ma si sa che Dano interpreterà Carl Wilson, mentre alla regia ci sarà Bill Pohlad (il produttore di Tree of Life).

Grandi ritorni
Sono anni ormai che la Warner Bros corteggia Spielberg per avere i diritti sui Gremlins. Pare ora che il regista si sia sbilanciato e che un probabile remake/reboot sia dietro l'angolo. Non sappiamo se averne paura o esserne felici.
Molto più entusiasmante invece la notizia che riguarda Al Pacino. Dopo i successi cult di Scarface e Carlito's Way, l'attore tornerà a lavorare con Brian de Palma in Happy Valley. Il film si incentra sulla storia vera di Joe Paterno, coach della squadra di football Penn State Nittany Lions, che coprì assieme ad altri gli abusi sessuali del viceallenatore Sandusky. Dave McKenna (sceneggiatore di American History X) è al lavoro sul copione.
Per una coppia consolidata, un'altra tutta nuova prende piede. E' quella formata da Ron Howard e J. J. Abrams. Il primo dirigerà un remake di All I’ve Got -film TV israeliano del 2003-, mentre l'altro con la sua Bad Robot lo produrrà. La storia ha per protagonista una donna divisa dall'aspettare alle soglie del Paradiso la sua famiglia o tornare sulla Terra 20 anni prima della sua morte, quando aveva un altro fidanzato.

Berlinale, i film più interessanti
E' un piatto abbastanza ricco quello che si presenta per la 63° edizione del Festival del Cinema di Berlino. I film più interessanti?
Paradies: Hoffnung (Paradise: Hope), di Ulrich Seidl

Promised Land, di Gus Van Sant

Side Effects, di Steven Soderbergh
The Grandmaster, di Wong Kar-Wai

Before Midnight, di Richard Linklater
Don Jon’s Addiction, di Joseph Gordon-Levitt

Interior. Leather Bar, di Travis Mathews, James Franco


Personalmente, l'idea che Richard Linklater, Ethan Hawke e Julie Delpy siano tornati a parlare (Dopo Prima dell'alba e Prima del tramonto) di una delle storie d'amore più belle raccontate al cinema mi fa già saltare di gioia! 
Così come l'esordio alla regia di Joseph Gordon-Levitt, in una storia su un sesso-dipendente che ha nel cast nomi come Scarlett Johansson, Julianne Moore e Brie Larson.

19 gennaio 2013

Fringe - Ultima Stagione

Quando i film si fanno ad episodi. (No spoiler)

Cinque anni fa, quando Fringe iniziò ad essere trasmesso, le aspettative erano altissime. Lost era ancora in onda, e sulla nuova creatura di J. J. Abrams i pareri erano discordanti. Io per prima abbandonai la serie dopo pochi episodi, vuoi per la messa in onda confusa nella TV italiana, vuoi perché le vicende non erano così allettanti. Spinta da consigli continui mi sono però avventurata nel suo recupero quest'estate e... in un mese ho spazzato via tutte le quattro stagioni fin'ora prodotte, parlandone anche qui.



Ieri però, la parola fine è andata a scriversi su questo telefilm. Gli ascolti altalenanti, il destino sempre in bilico, una quarta stagione un po' forzata hanno portato gli autori a scriverne una quinta e ultima.
Tredici episodi (a differenza dei canonici 22) ambientati 21 anni dopo gli eventi della quarta stagione, proprio in quel futuro che come un flash si era visto nel quart'ultimo episodio di questa. Un futuro grigio e tetro, dove gli osservatori si sono rivelati per la loro natura, infida e manipolatrice. Gli esseri umani sono a loro soggiogati ma c'è chi dissente, chi resiste. Tra loro Etta, sì, la figlia di Peter e Olivia che li farà uscire dall'ambra per iniziare a sviluppare il piano progettato da Walter e il misterioso Donald in modo da sconfiggere gli Osservatori.
Con una partenza lenta ed episodica, dove l'escamotage di vecchie VHS che contengono le varie parti del piano da realizzare conferisce una struttura frammentaria, la serie perde del suo iniziale fascino ma, man mano che l'azione incalza e i sentimenti vengono messi in mezzo il ritmo riprende il suo corso.



La quinta stagione si sviluppa così un po' come tutto Fringe aveva fatto dal suo esordio, con un inizio lento e scollegato che diventava poi la base su cui il resto poggiava. Così anche qui, i primi episodi non sono altro che la preparazione al fantomatico piano che esploderà in modo splendido nel finale. Il doppio episodio trasmesso ieri è infatti l'elogio di un telefilm che in 5 anni ha saputo stregare un numero limitato, certo, ma coeso di spettatori. Ecco quindi che l'omaggio a loro si fa sentire tutto grazie alla ripresa dei vecchi casi, al loro uso per riuscire a sconfiggere il male e trovare la pace.
E che non si pensi ad una trama scontata, perchè tra viaggi nel tempo, wormhole e paradossi fisici in Fringe tutto è possibile.
La sua forza risiede comunque nei personaggi, così ben delineati, così unici e indimenticabili che non si può non amarli. Dalla fragilità e la forza di Peter e Olivia e il loro amore, alla folle genialità di Walter Bishop fino ad Astrid, che si sa riscattare proprio nel finale, donandoci una delle scene più commoventi.
La commozione è quindi d'obbligo, è stato un lungo ma sorprendente viaggio che si è concluso nel migliore dei modi possibili! Mi mancherete.



18 gennaio 2013

Ponyo sulla Scogliera

E' già Ieri. -2008-

Personalmente è, oltre a Totoro, il mio film preferito partorito dalla mente di Hayo Miyazaki. Oggettivamente è un altro capolavoro uscito dallo studio Ghibli che ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo.
Il motivo? Una storia così dolce e romantica, originale e divertente che rende la visione irresistibile.

Protagonista è infatti Sōsuke, figlio di una buffa assistente in un ricovero per anziani e di un marinaio spesso assente per lavoro. Figlio unico, trova un giorno in mare un piccolo pesce, molto strano, che sembra avere il viso di una bambina. E' Ponyo, creatura magica scappata dal mare con il sogno di crescere e divertirsi. Suo padre Fujimoto non è però dello stesso avviso, e dopo essere riuscito a recuperarla una volta, la perde nuovamente creando uno scompiglio inimmaginabile nel fondo marino. Uscendo dalle acque Ponyo diventa infatti una bambina!
Come una moderna pinocchio dovrà quindi imparare a comportarsi come un'umana, nonostante la sua capacità magica di ingrandire gli oggetti. Le conseguenze del suo abbandono porteranno però serie conseguenze nel mare: Fujimoto agiterà infatti le acque alla sua ricerca provocando una vera e propria tempesta con allagamento della città costiera annesso. Si deve porre fine a questo scompiglio, e la chiave è tutta in Sōsuke e nel suo legame verso Ponyo.

Miyazaki costruisce il film in modo eccellente, incentrando la sua narrazione ancora una volta nel mondo fanciullesco, arricchendolo però di un antagonista altrettanto buffo e divertente. Le situazioni non mancano infatti di far sorridere anche se la sensazione immediata è quella di stupore e meraviglia verso la creazione di un universo sottomarino così spettacolare e di una storia poetica e dolce allo stesso tempo.
Ponyo e Sōsuke sono infatti l'incarnazione dell'amicizia più pura, dell'amore incondizionato che li salva e li unisce. Quel tipo di amicizia che, se siamo stati fortunati, anche noi, nella nostra infanzia, abbiamo incontrato.



17 gennaio 2013

Silenzio in Sala

Si prospetta un weekend tra i più interessanti dell'anno! Tra le 4 uscite consigliate da In Central Perk ci sono infatti i film più attesi dell'anno. Quali? Bastano due nomi: Tim Burton e Quentin Tarantino.

Django Unchained 
Il grande ritorno del maestro è questa volta in salsa spaghetti western. Dopo il capolavoro di Bastardi senza gloria, Tarantino si sposta nella polverosa America dove la schiavitù è ancora in voga. Protagonista uno schiavo diventato cacciatore di taglie che assieme al suo mentore cercherà di liberare la moglie ora serva di un terribile proprietario terriero. Il cast? Assolutamente spettacolare: Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson e Christoph Waltz. La pioggia di nomination agli Oscar conferma che si DEVE andarlo a vedere.



Frankenweenie 
Altro grande ritorno quello di Tim Burton. Dopo i passi falsi di Alice in Wonderland e Dark Shadows, il regista torna alle sue origine ampliando il cortometraggio datato 1984 che aveva realizzato con la Disney. Atmosfere gotiche per un cartoon in bianco e nero e in stop motion dove un bambino geniale riporterà in vita il suo cane, il problema sarà però riuscire a tenerlo nascosto.






Cercasi amore per la fine del mondo 
Keira Knightley e Steve Carell sono i protagonisti di un film che prende la fine del mondo come pretesto per raccontare due solitudini. Lei non potrà tornare dalla famiglia in Inghilterra, lui è stato abbandonato dalla moglie e desidera rincontrare l'amore della sua giovinezza. Cercheranno insieme di aiutarsi. Un film on the road da non sottovalutare.




Qualcosa nell'aria 
Miglior sceneggiatura alla scorsa Mostra del cinema di Venezia, il film francese è ambientato negli anni '70 di protesta e di gioventù allo sbando. Gilles viene lasciato dalla fidanzato e per evitare le indagini dopo alcuni tumulti, viaggia con gli amici e (forse) un nuovo amore fino in Italia. Qui scoprirà che il cinema può essere la sua strada.

16 gennaio 2013

Agente 007 - Thuderball: Operazione Tuono

Bond, James Bond - 50 anni e non sentirli.




In occasione dei 50 anni del più famoso agente segreto del mondo, In Central Perk ha deciso di  buttarsi a capofitto in questo mondo di spie e doppi giochi! Siamo al numero 4.





Dopo l'esplosivo Goldfinger, la saga di 007 prosegue con un capitolo un po' minore dove il nemico da battere torna ad essere la fantomatica SPECTRE. Questa volta però nel mirino di Bond finisce il numero 2 dell'organizzazione, Emilio Largo -e non, quindi, il misterioso Blofeld- che riesce a rubare all'esercito degli Stati Uniti dei missili nucleari con i quali colpire due metropoli inglesi e americane se non viene pagato un riscatto. James, fatalità, si troverà nel posto giusto al momento giusto, ovvero in un centro benessere dove scoprirà il piano dell'organizzazione per dirottare l'aereo: sostituire un proprio agente sottoposto a chirurgia plastica uno dei piloti. Capito l'inghippo sarà quindi l'agente stesso a chiedere a M, dopo una riunione che vede per la prima volta assieme tutti i doppi 0, di essere mandato a Nassau, dove risiede la bella sorella del pilota ora scomparso. Nell'isola Bond avrà modo di capire e di sventare il piano, ma, soprattutto, di invaghirsi come si deve della bella Domino, che vive proprio con Largo. Le scene di azione non mancano di stupire, così come gli accessori che Q mette a disposizione di 007, anche se questa volta i combattimenti si fanno meno efficaci che nei precedenti capitoli. Il duello finale ambientato sott'acqua manca di mordente e crea non poca confusione vista la sua lunghezza. L'adrenalina è però mantenuta ad alti livelli grazie al conto alla rovescia che il ricatto della SPECTRE comporta, il poco tempo a disposizione pone quindi dei limiti sia a Bond che all'MI6.
Sean Connery non perde comunque il suo fascino, che continua con una facilità incredibile a conquistare belle ragazze e collaboratrici. Insomma, gli ingredienti della saga -compresa la sigla cantata da Tom Jones- ci sono tutti, e il risultato è più che sufficiente ma non da capolavoro.


15 gennaio 2013

Cloud Atlas

Andiamo al Cinema.



Sei storie, sei epoche, sei tasselli di un mosaico che si incastrano alla perfezione tra loro creando un caleidoscopio di emozioni e di visioni.
C'è Adam Ewing, in viaggio verso una terra di schiavi che incontrerà il bene (in uno schiavo clandestino) e il male (nell'amico che per avidità cerca di avvelenarlo) rischiando la morte; c'è Robert Frobisher, compositore omosessuale che cerca il suo riscatto come aiutante di un famoso musicista cercando di comporre la sinfonia perfetta; c'è Luisa Rey, giornalista caparbia che cerca di fermare la lobby dell'energia nucleare che minaccerà la sua vita; c'è Cavendish, editore sull'orlo del fallimento, rinchiuso dal fratello in un ospizio dove assieme ai suoi nuovi amici cercherà la fuga; c'è Sonmi~451, cameriera/clone in una futuristica New Seul che trova la libertà e l'amore; e infine ci sono Zachry e Meronym, prescente la prima, autoctono il secondo che si aiutano a vicenda con il fine ultimo della salvezza dell'umanità.


Sei storie completamente agli antipodi tra loro che si intrecciano alla perfezione non solo per la maestria del montaggio e della fotografia ma anche per il significato che al loro interno si ritrova: la ricerca essenziale della libertà, di sentirsi vivi e senza vincoli attraverso l'amore e attraverso le proprie scelte che, giuste o sbagliate, influenzeranno le nostre azioni future. Ecco quindi che i personaggi si rincorrono tra loro, tra amicizie e passioni sopite, si incontreranno in nuove epoche dove il destino sembra sempre ricondurli vicini. Sotto il trucco che li trasforma in modo incredibile ritroviamo quindi gli stessi attori: Halle Berry, Tom Hanks, Jim Sturgess, Ben Whishaw, Jim Broadbent, Hugo Weaving e Susan Sarandon che si fanno in sei per questo film dal sapore epico. Trasformati in orientali, in anziani o in un altro sesso, la loro credibilità resta ad affascinarci, così come le ambientazioni naturali e non che sono visivamente fenomenali. La costruzione di una città futuristica, dove la vecchia Seul è ancora parzialmente visibile prima di essere completamente sommersa dalle acque, i prodotti hi-tech che la caratterizzano ne fanno un futuro utopico ma riconoscibile, molto più confortante delle lande sperdute che la soppianteranno.
A dare il tutto speranza è però quel messaggio universale di libertà e rivendicazioni che si trascina per anni, come una musica, come una ricerca di verità, come una religione. Umorismo, sentimento e scene di azione adrenaliniche creano un mix che riempie i 172 minuti di durata.
I fratelli Wachowski con Tom Tykwer riescono quindi a trasporre il romanzo di David Mitchell in modo altamente fedele, rendendolo ancora più perfetto grazie ad effetti speciali e una colonna sonora strabiliante. Pur lavorando separatamente con proprie troupe, il risultato finale è meno complicato di quanto ci si possa aspettare e un'emozione pura che fa bene sia agli occhi che al cuore.


14 gennaio 2013

Biglietti, Prego!

Abbandonando lustri e lustrini dei Golden Globe, torniamo in Italia dove ci aspetta un curioso Boxoffice. A guidarlo è infatti il film di Muccino che proprio in America è stato stroncato alla grande da pubblico e critica, mentre qui riesce a battere perfino il colossal fantastico dei fratelli -. Il cinema nostrano resta forte in classifica, con Tornatore che mantiene il secondo posto e Vanzina nel quarto. Tra le new entry spiccano Asterix e Obelix che occupano la sesta posizione mentre sorprende positivamente The Master che guadagna una posizione rispetto alla scorsa settimana. Ecco i dettagli:

Quello che so sull’amore
week-end € 1.939.932 (totale: 1.939.932)

La migliore offerta
week-end € 1.735.368 (totale: 5.002.970)

Cloud Atlas
week-end € 1.601.496 (totale: 1.604.732)

Mai stati Uniti
week-end € 1.440.533 (totale: 3.900.055)

Jack Reacher
week-end € 858.141 (totale: 2.564.834)

Asterix e Obelix al servizio di sua Maestà
week-end € 777.966 (totale: 777.966)

Vita di Pi
week-end € 686.138 (totale: 7.356.328)

The master
week-end € 366.858 (totale: 1.044.471)

Ralph Spaccatutto
week-end € 354.032 (totale: 6.233.066)

10° Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato
week-end € 339.465 (totale: 16.158.588)

Golden Globe 2013 - I Vincitori


E' stata una lunga notte di passione quella appena trascorsa. Si ricorderà la gioia sincera di Ben Affleck e la delusione di lusso di Steven Spielberg che con 7 nomination partiva tra i favoriti. Solo una invece quella andata a segno per Lincoln (miglior attore) mentre Argo ha saputo farsi rispettare. Soddisfazioni anche per Tarantino (ma non per DiCaprio) e Amour, in attesa di scoprire se questi pronostici saranno rispettati anche per i sempre più attesi Oscar.


Sul fronte televisivo non c'è che da essere felici per il trionfo delle serie più amate da questa parti: Homeland e Girls! Ma, bando alle ciance, ecco categoria per categoria i vincitori:


MIGLIOR FILM DRAMMATICO:
ARGO
Warner Bros. Pictures, GK Films, Smokehouse Pictures; Warner Bros. Pictures
DJANGO UNCHAINED
The Weinstein Company, Columbia Pictures; The Weinstein Company/Sony Pictures Releasing
LIFE OF PI
Fox 2000 Pictures; Twentieth Century Fox
LINCOLN
DreamWorks Pictures, Twentieth Century Fox; Touchstone Pictures
ZERO DARK THIRTY
Columbia Pictures and Annapurna Pictures; Sony Pictures Releasing

Argo fucke yourself! Il film di Ben Affleck batte tutti, perfino il super favorito Lincoln! La gioia di mascellone Ben è incontenibile, e speriamo bissi anche alla notte degli Oscar!



MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA (FILM DRAMMATICO): 
JESSICA CHASTAIN, ZERO DARK THIRTY
MARION COTILLARD, RUST AND BONE
HELEN MIRREN, HITCHCOCK
NAOMI WATTS, THE IMPOSSIBLE
RACHEL WEISZ, THE DEEP BLUE SEA

La bella Jessica convince! Le sue scelte artistiche dopo l'exploit con Terrence Malick confermano le sue capacità, e nonostante l'altrettanto brava Marion, per quest'anno va bene così!

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA (FILM DRAMMATICO): 
DANIEL DAY-LEWIS, LINCOLN
RICHARD GERE, ARBITRAGE
JOHN HAWKES, THE SESSIONS
JOAQUIN PHOENIX, THE MASTER
DENZEL WASHINGTON, FLIGHT

Lincoln non resta a mani vuote, il grande Daniel conquista infatti la sua statuetta confermandosi tra i migliori attori in circolazione nonostante la poca produttività. Spiace per Joaquin, però.

MIGLIOR FILM (COMMEDIA/MUSICAL):
THE BEST EXOTIC MARIGOLD HOTEL
Blueprint Pictures/Participant Media; Fox Searchlight Pictures
LES MISERABLES
Universal Pictures, A Working Title Films/Cameron Mackintosh Productions; Universal Pictures
MOONRISE KINGDOM
Indian Paintbrush; Focus Features
SALMON FISHING IN THE YEMEN
CBS Films; CBS Films
SILVER LININGS PLAYBOOK
The Weinstein Company; The Weinstein Company

Il film in costume già campione di incassi nel mondo conquista l'ambito primo posto. Io tifavo Wes Anderson, snobbato invece dalle premiazioni.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA (COMMEDIA/MUSICAL):
EMILY BLUNT, SALMON FISHING IN THE YEMEN
JUDI DENCH, THE BEST EXOTIC MARIGOLD HOTEL
JENNIFER LAWRENCE, SILVER LININGS PLAYBOOK
MAGGIE SMITH, QUARTET
MERYL STREEP, HOPE SPRINGS

La Hunger Games girl continua a scalare Hollywood. Dopo la nomination agli Oscar di due anni fa, conquista il Golden Globe per un film che ora si fa ancora più atteso qui da noi. Battere attrici del calibro di Maggie Smith e Meryl Streep non è da tutte!

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA (COMMEDIA/MUSICAL):
JACK BLACK, BERNIE
BRADLEY COOPER, SILVER LININGS PLAYBOOK
HUGH JACKMAN, LES MISERABLES
EWAN MCGREGOR, SALMON FISHING IN THE YEMEN
BILL MURRAY, HYDE PARK ON HUDSON

Il Wolverine che a breve tornerà nelle sale si allena sollevando globi d'oro! Son soddisfazioni per Les Miserables!

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE:
BRAVE
Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios; Walt Disney Pictures
FRANKENWEENIE
Walt Disney Pictures; Walt Disney Pictures
HOTEL TRANSYLVANIA
Columbia Pictures / Sony Pictures Animation; Sony Pictures Releasing
RISE OF THE GUARDIANS
DreamWorks Animation LLC; Paramount Pictures
WRECK-IT RALPH
Walt Disney Pictures, Walt Disney Animation Studios; Walt Disney Pictures

In molti, me compresa, puntavano tutto s Tim Burton. A sorpresa vince invece la Pixar con una delle sue opere minori e discutibili vista l'influenza Disney. Quest'ultima con il suo Ralph poteva avere delle possibilità!

MIGLIOR FILM STRANIERO:
AMOUR (AUSTRIA)
Les Films Du Losange, X Filme Creative Pool, Wega Film; Sony Pictures Classics
A ROYAL AFFAIR (DENMARK) (En kongelig affære)
Zentropa Entertainment; Magnolia Pictures
THE INTOUCHABLES (FRANCE) (Les Intouchables)
The Weinsten Company, Quad Productions, Gaumont, TF1 Films Production, Ten Films, Chaocorp; The Weinstein Company
KON-TIKI (NORWAY/UK/DENMARK)
Nordisk Film Production, Recorded Picture Company
RUST AND BONE (FRANCE) (De rouille et d’os)
Page 114, Why Not Productions; Sony Pictures Classics

Haneke si prepara a sbancare anche agli Oscar, nel frattempo inizia bene conquistando questo Golden Globe! Non pervenuti i suoi avversari, forse solo Un sapore di ruggine e ossa aveva delle speranze, ma nemmeno agli Oscar ha delle nomination...

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA:
AMY ADAMS, THE MASTER
SALLY, FIELD LINCOLN
ANNE HATHAWAY, LES MISERABLES
HELEN HUNT, THE SESSIONS
NICOLE KIDMAN, THE PAPERBOY

Sarà la probabile vincitrice anche a febbraio, e in fondo avere tra le rivali Nicole Kidman con un film minore l'ha aiutata. Niente da fare, anche in questa categoria, per Lincoln.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA:
ALAN ARKIN, ARGO
LEONARDO DICAPRIO, DJANGO UNCHAINED
PHILIP SEYMOUR HOFFMAN, THE MASTER
TOMMY LEE JONES, LINCOLN
CHRISTOPH WALTZ, DJANGO UNCHAINED

Leonardo DiCaprio deve farsene una ragione. Snobbato dall'Accademy, qui riceve l'ulteriore beffa facendosi battere dal compagno di cast Waltz.

MIGLIOR REGISTA:
BEN AFFLECK, ARGO
KATHRYN BIGELOW, ZERO DARK THIRTY
ANG LEE, LIFE OF PI
STEVEN SPIELBERG, LINCOLN
QUENTIN TARANTINO, DJANGO UNCHAINED

Ben Affleck esplode di gioia e di amore! Il premio è più che meritato per un attore che ha saputo riscattarsi e firmare un film davvero splendido! Gli altri, in fondo, hanno già avuto il loro momento di gloria, lasciamo al giovane il suo spazio!

MIGLIOR SCENEGGIATURA:
MARK BOAL, ZERO DARK THIRTY
TONY KUSHNER, LINCOLN
DAVID O. RUSSELL, SILVER LININGS PLAYBOOK
QUENTIN TARANTINO, DJANGO UNCHAINED
CHRIS TERRIO, ARGO

Tarantino conquista il suo secondo globo e nella categoria in cui primeggia da sempre. Nell'attesa che la prossima settimana esca in Italia, fidiamoci del giudizio!

MIGLIOR COLONNA SONORA:
MYCHAEL DANNA, LIFE OF PI
ALEXANDRE DESPLAT, ARGO
DARIO MARIANELLI, ANNA KARENINA
TOM TYKWER, CLOUD ATLAS
JOHNNY KLIMEK, REINHOLD HEIL
JOHN WILLIAMS, LINCOLN

Life of Pi si deve accontentare di questo unico premio! L'unico italiano in nomination non viene quindi premiato.

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE: 
FOR YOU, ACT OF VALOR
Music by: Monty Powell, Keith Urban Lyrics by: Monty Powell, Keith Urban
NOT RUNNING ANYMORE, STAND UP GUYS
Music by: Jon Bon Jovi Lyrics by: Jon Bon Jovi
SAFE & SOUND, THE HUNGER GAMES
Music by: Taylor Swift, John Paul White, Joy Williams, T Bone Burnett Lyrics by: Taylor Swift, John Paul White, Joy Williams, T Bone Burnett
SKYFALL, SKYFALL
Music by: Adele, Paul Epworth Lyrics by: Adele, Paul Epworth
SUDDENLY, LES MISERABLES
Music by: Claude-Michel Schonberg Lyrics by: Alain Boublil, Claude-Michel Schonberg

Adele ha incantato con la sua voce e la sua musica negli ultimi mesi un po' chiunque. Meritatissima quindi la sua premiazione, per una delle canzoni più belle di sempre per la saga di 007.

TELEVISIONE:

MIGLIOR SERIE DRAMMATICA:
BREAKING BAD, AMC
Sony Pictures Television
BOARDWALK EMPIRE, HBO
Leverage, Closest to the Hole Productions, Sikelia Productions and Cold Front Productions in association with HBO Entertainment
DOWNTON ABBEY: SEASON 2, PBS
A Carnival / Masterpiece Co-Production
HOMELAND, SHOWTIME
SHOWTIME, Teakwood Lane Productions, Cherry Pie Productions, Keshet, Fox 21
THE NEWSROOM, HBO
HBO Entertainment

Dopo l'incetta di Emmy, Homeland sbanca anche ai Globes! Con due stagioni al cardiopalma, non posso che essere COMPLETAMENTE d'accordo!

MIGLIOR ATTRICE SERIE DRAMMATICA: 
CONNIE BRITTON, NASHVILLE
GLENN CLOSE, DAMAGES
CLAIRE DANES, HOMELAND 
MICHELLE DOCKERY, DOWNTON ABBEY: SEASON 2
JULIANNA MARGULIES, THE GOOD WIFE

MIGLIOR ATTORE SERIE DRAMMATICA:
STEVE BUSCEMI, BOARDWALK EMPIRE
BRYAN CRANSTON, BREAKING BAD
JEFF DANIELS, THE NEWSROOM
JON HAMM, MAD MEN
DAMIAN LEWIS, HOMELAND

MIGLIOR SERIE (COMMEDIA/MUSICAL):
THE BIG BANG THEORY, CBS
Chuck Lorre Productions, Inc. in association with Warner Bros. Television
EPISODES, SHOWTIME
SHOWTIME, Hat Trick Productions, Crane Klarik Productions
GIRLS, HBO
Apatow Productions and I am Jenni Konner Productions in association with HBO Entertainment
MODERN FAMILY, ABC
Levitan-Lloyd Productions in association with Twentieth Century Fox Television
SMASH, NBC
Universal Television in association with DreamWorks Television

Posso gongolare di gioia. Il primo e il secondo posto della mia classifica sulle serie TV del 2012 vincono ai Golden Globe! Son soddisfazioni!

MIGLIOR ATTRICE (COMMEDIA/MUSICAL): 
ZOOEY DESCHANEL, NEW GIRL
JULIA LOUIS-DREYFUS, VEEP
LENA DUNHAM, GIRLS
TINA FEY, 30 ROCK
AMY POEHLER, PARKS AND RECREATION

Attrice, produttrice, sceneggiatrice e regista... La Dunham se lo merita tutto questo premio!

MIGLIOR ATTORE (COMMEDIA/MUSICAL):
ALEC BALDWIN, 30 ROCK
DON CHEADLE, HOUSE OF LIES
LOUIS C.K., LOUIE
MATT LEBLANC, EPISODES
JIM PARSONS, THE BIG BANG THEORY

MIGLIOR MINISERIE O FILM TV:
GAME CHANGE, HBO
Playtone and Everyman Pictures in association with HBO Films
THE GIRL, HBO
A Wall to Wall, Warner Bros Entertainment GmbH, Moonlighting and BBC Production in association with HBO Films
HATFIELDS & MCCOYS, HISTORY
Thinkfactory Media in association with History
THE HOUR, BBC AMERICA
Kudos Film and Television/BBC America co-production
POLITICAL ANIMALS, USA NETWORK
Berlanti Productions and Laurence Mark Productions in association with Warner Horizon Television

HBO spopola anche tra le miniserie TV! Ben 3 nomination ansate a segno per Game Change!

MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINISERIE O FILM TV:
NICOLE KIDMAN, HEMINGWAY & GELLHORN
JESSICA LANGE, AMERICAN HORROR STORY: ASYLUM
SIENNA MILLER, THE GIRL
JULIANNE MOORE, GAME CHANGE
SIGOURNEY WEAVER, POLITICAL ANIMALS

MIGLIOR ATTORE IN UNA MINISERIE O FILM TV:
KEVIN COSTNER, HATFIELDS & MCCOYS
BENEDICT CUMBERBATCH, SHERLOCK (MASTERPIECE)
WOODY HARRELSON, GAME CHANGE
TOBY JONES, THE GIRL
CLIVE OWEN, HEMINGWAY & GELLHORN

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE TV/MINISERIE/FILM TV:
HAYDEN PANETTIERE, NASHVILLE
ARCHIE PANJABI, THE GOOD WIFE
SARAH PAULSON, GAME CHANGE
MAGGIE SMITH, DOWNTON ABBEY: SEASON 2
SOFIA VERGARA, MODERN FAMILY

Le battute pungenti di Ldy Violet colpiscono e affondano anche in America. La sua interpretazione che da mordente a Downon viene quindi premiata!

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA SERIE TV/MINISERIE/FILM TV:
MAX GREENFIELD, NEW GIRL
ED HARRIS, GAME CHANGE
DANNY HUSTON, MAGIC CITY
MANDY PATINKIN, HOMELAND
ERIC STONESTREET, MODERN FAMILY