20 giugno 2020

Brevi e Bellissime: Love, Life | Trying | Never Have I Ever

Ultimamente, le soddisfazioni migliori le stanno dando quelle serie TV che si concedono 30 minuti appena ad episodio per raccontare la loro storia.
Lo fanno mescolando sapientemente comedy e drama, dando vita a toni ibridi che sono però perfetti.
Tre esempi?
Eccoli qui:

Love, Life 
(HBOMAX)

In Breve: la vita amorosa di Darby Carter.
Anzi, la vita di Darby, dall'amore quello vero alle sbandate di una notte, dai traumi adolescenziali alle storie che si fanno serie, fino al matrimonio, il figlio, il vero amore.
Tutto questo? Sì.
Condensato in episodi brevi ma intensi, in cui si analizzano i rapporti d'amore ma anche di amicizia (con coinquiline speciali e relativi problemi amorosi) e quelli familiari (di una famiglia difficile da definire), con una voce introduttiva che l'amore lo spiega attraverso statistiche e manuali di psicologia.



Com'è: è leggera e frizzante, romantica e riflessiva.
È quello che si chiede da una romcom, da una girl meets boy(s) in cui i toni sono quelli giusti, affrontando ostacoli, decisioni e traumi importanti ma mai dall'interno, bensì osservando dall'esterno le scelte di Darby. Analizzandole con piglio sociologico.

L'episodio migliore: pilot a parte, da cui è poi impossibile staccarsi, il lungo flashback che è Luke Ducharm (1x05) e che mette in luce tutto quello che Darby è diventata. Le sue scelte, il suo rapportarsi con gli altri.

Chi c'è: c'è Anna Kendrick, che cambia ed evolve con la sua Darby, che cresce. Ci sono anche le comparsate di quei piacioni di John Gallagher Jr. e Scoot McNairy, ma ci sono soprattutto Zoe Chao e la voce guida di Lesley Manville.

Funziona: Sì.
Ci si appassiona a queste storie d'amore, alla vita di Darby e a chi ci gravita attorno.
Si tifa spudoratamente per Augie, ma si ha di che consolarsi nel mentre.
Si ripensa al rapporto con la propria madre, alle relazioni tossiche, alle amicizie che più contano e alle evoluzione tecnologiche.
Sembra una costola di Modern Love con tanto di New York sempre sullo sfondo, come un episodio che richiedeva più approfondimento. Ma qui produce HBOMAX, che ha già annunciato una seconda stagione, con un personaggio diverso.


Voto: ☕☕☕☕/5
Trying 
(AppleTV+)

In breve: lui e lei sono innamoratissimi e sconclusionati, adulti e chiassosi, non particolarmente colti, dai lavori normali, e vogliono un figlio.
Ci provano da tempo, ma ormai pure i dottori dicono di lasciar perdere.
E allora, a fatica, parlandosi, chiarendosi, scontrandosi decideranno di adottare.

Com'è: è una romcom  inglese come te l'aspetti, pochi episodi, di appena 30 minuti l'uno, che condensano però le gioie e i dolori di coppia, soprattutto di fronte a una decisione così importante e a tutto quello che comporta. Ovvero test, colloqui, apparenza e una rete di supporto da tenere unita.



Chi c'è: ci sono principalmente Rafe Spall e Esther Smith, il lui e la lei di questa coppia coloratissima. Tanto ansiosa, creativa ed esuberante lei, tanto pragmatico, ironico lui. Una coppia perfetta.
Completa il quadro l'assistente sociale Imelda Staunton, sopra le righe, dalla parte giusta.

Momenti Migliori: la caccia al tesoro in giro per Londra, un finale ricco di amore e speranza

Funziona: Sì.
La Londra di Camden e i toni del racconto continuano a ricordare quelli di Catastrophe, ma qui ci sono una genuinità e una comicità più immediate.
Ci sono personaggi di contorno di spessore, c'è un'alchimia palpabile.
E c'è soprattutto l'affrontare un tema non così facile, spesso tabù, come la sterilità e il lungo processo selettivo che l'adozione comporta.
Facendo chiarezza, tra ironia e situazioni paradossali.

Voto: ☕☕½/5

Never Have I Ever 
(Netflix)

In Breve: Devi è un'adolescente come tanti, sogna l'amore, o meglio, sognare di perdere la verginità con il bello della scuola e di non essere più parte delle UN (Unf***able Nerds) assieme alle sue amiche.
Ha un piano per farcela, un certo coraggio e una buona dose di sfacciataggine.
Perché Devi è prima di tutto indiana, ha da poco perso il padre e per il trauma è rimasta paralizzata (in modo psicosomatico) per 3 mesi. La madre severa e iperprotettiva e la bellissima cugina che rispettano le regole indiane, non aiutano il suo volersi emancipare.
Ma l'aiutano a crescere.



Com'è: è un ritratto corale di chi al liceo deve capirsi e orientarsi, di chi dopo un lutto si ritrova spaesato. Quel padre che era un collante e un cuscinetto ora manca più che mai.
Ma lo spazio è anche per le amiche del liceo e i loro problemi sentimentali/familiari, per il saputello che si sente solo, per il bellissimo che non avrà troppa testa ma ha di sicuro un cuore.

Chi c'è: c'è prima di tutto Mindy Kaling alla scrittura.
La Kelly di The Office dimostra che un coro di voci diverse e poco, se non mai, rappresentate può fare la differenza e può essere bellissimo.
Così la giovane Maitreyi Ramakrishnan splende, Darren Barnett diventa il pettorale da invidiare.
Infine, c'è John McEnroe, sì, il campione di tennis che racconta tutta questa storia (tranne un episodio che ha la voce guida di Andy Samberg) un po' per caso, un po' per follia. Perché? C'entrano un padre che non c'è più, un carattere ugualmente suscettibile, un finale altamente commovente.



Momento Migliore: bacio improvviso a parte, le battute esilaranti del commentatore McEnroe e della psicologa schietta.

Funziona? Decisamente sì.
Quella che potrebbe essere l'ennesima teen comedy ha uno sguardo più profondo e i toni giusti, che affrontano le diversità, i problemi comuni, le accettazioni del caso tipiche di ogni adolescenza. Ci sono poi i colori e i sapori dell'India, i riferimenti pop -in particolare a Riverdale- le età più "mature" rappresentate a formare un quadro sfaccettato e riuscito.
Si ride, ci si innamora, ci si commuove, cosa chiedere di più?


Voto: ☕☕☕☕/5

4 commenti:

  1. La prima è in corso di visione.
    L'ultima è irresistibile, nonostante qualche luogo comune di troppo, ne ho parlato oggi.
    Trying mi manca, invece, ma toni e ambientazioni fanno per me!

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    1. Fanno decisamente per te, ero convinta l'avessi già vista ma è quel breve, quell'inglese, che conquista facile :)

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  2. Modern Love la sto guardando. Bellino l'episodio in flashback, ma non è ancora scattato il colpo di fulmine...

    Trying mi sapeva troppo di Catastrophe, guarda caso. :)
    E non so se la cosa possa fare per me.

    Never Have I Ever carinissimo, divertente, e pure io ho trovato il finale commovente.

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    1. A "Modern Love" "Love, Life" deve parecchio -anche il fatto che sarà una serie antologica- ma per me il fulmine è scattato subito! Ne vorrei ancora.
      Trying è meglio di Catastrophe, e potrebbe convincerti da subito visti i personaggi.

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