Mondo Serial
Da trauma infantile a film dell'anno.
Chi l'avrebbe detto alle me 6enne messa davanti al televisore perché "hey, ci sono dei bambini e un clown, sarà un film per bambini!" (cit. mia madre) e come un'intera generazione segnata dal ghigno di Tim Curry, che ci avrebbe fatto pace 34 anni dopo, coronando IT-Capitolo Uno come miglior film dell'anno?
Sono i giri che fa la vita, e anche se la seconda parte del film di Andy Muschietti aveva deluso le aspettative e si era fatto meno malinconico, meno sognante, con gli adulti chiamati a far pace con la loro, di infanzia, Muschietti ha deciso di non mollare l'osso.
Prendendosi a cuore il romanzo fiume di Stephen King e approfondendo quei capitoli interlocutori, quelli che mostravano le altre stragi perpetrate a Derry a 27 anni di distanza l'una dall'altra.
Il materiale di partenza, insomma, c'era.
La voglia di tornare a Derry pure e la possibilità di farlo con Bill Skarsgård a incarnare nuovamente il clown Pennywise sembrava consegnarci un prequel (che forse è un sequel) degno dei nomi alla produzione.
Com'è andata?
Vorrei dire bene fin dall'inizio, ma mentirei.














