Dash & Lily - su Netflix
In Breve: Dash odia il Natale e tutto quello che rappresenta, soprattutto ora che ha il cuore spezzato. Lily ama il Natale e tutto quello che rappresenta, ma non quest'anno in cui si sente più sola che mai.
E alla sua solitudine cerca di rimediare tramite un libricino rosso che lascia nella sua libreria preferita sperando che chi ama i libri, chi sa cogliere i suoi indizi, possa essere anche la persona giusta per lei. Ovviamente, capita nelle mani di Dash, e i due, confidandosi tra le pagine di quel diario, sfidandosi a superare i propri limiti, si avvicineranno e cambieranno.
Per il meglio.
Chi c'è: c'è Midori Francis e c'è l'Austin Abrams già visto in
Euphoria e
Chemical Hearts, a cui il ruolo dell'affascinante letterato tormentato sembra calzare a pennello. E c'è New York, poi, rivestita di luci e colori e magia a fare da perfetto sfondo a questa romcom fra giovanissimi.
Momento Migliore: i primi due episodi, in cui le sfide e soprattutto i libri che entrambi amano, sono centrali. Poi si lascia un po' troppo posto a personaggi di contorno che sono un po' macchiette (non tutte, facciamo pure i rispettivi rivali in amore, che gli aiutanti sono approvati) e decisioni di famiglia che appaiono insensate a rendere solo più romantico il finale in cui c'è pure Nick Jonas, che produce e si ritaglia un cammeo piuttosto evitabile.
Funziona? Sì, funziona nella sua semplicità e nel suo romanticismo, anche se protagonisti belli, ricchi e newyorchesi sembrano introvabili nella vita reale.
Un'avventura che fa credere all'amore anche ai cuori di pietra.
Continuerà? Ancora non si sa se rimarrà una miniserie natalizia a scatola chiusa, io lo spero perché la storia è magica così com'è.
Andando avanti i suoi difetti si potrebbero solo allargare.
Love & Anarchy - su Netflix
In Breve: Sofie è una moglie e madre e lavoratrice annoiata, che si dedica al porno per evadere.
Max è uno stagista che la coglie in fragrante sul posto di lavoro.
Quella che poteva diventare una denuncia per revenge porn si trasforma in una sfida continua a superare pure qui i propri limiti creando caos e anarchia all'interno di una piccola casa editrice svedese, portando Sofie a rivalutare le sue scelte.
Chi c'è: c'è Ida Engvoll e c'è il bel Björn Mosten che non disdegnano di mostrarsi in tutto e per tutto. E ci sono personaggi di contorno che con poco si impara a conoscere e apprezzare e un marito che per forza di cose e anche troppo forzatamente, si deve mettere in cattiva luce.
Momento Migliore: tra le piccole e grandi sfide e i piccoli e grandi disastri che i due creano, direi che quello in piscina lascia decisamente a bocca aperta.
Funziona? In parte.
Non rivoluzionario, non sempre con i toni giusti -anche se lo svedese frena abbastanza- ma nella sua brevità resta un compagno di cene tutt'altro che indigesto.
Continuerà? Ancora non si sa, il finale ha un suo punto fermo ma lascia aperta la porta a un futuro.
Pure - su RaiPlay
In Breve: Marnie ha un problema: vede la gente nuda.
E la vede fare sesso, in continuazione.
Non è costantemente eccitata, è perennemente in ansia da questi pensieri intrusivi che iniziano a rovinare pure il rapporto con la sua famiglia. Scappa, allora, e dal piccolo paesino scozzese in cui vive con loro arriva nella caotica Londra, dove può nascondersi ed essere se stessa, dove con i giusti amici può iniziare a sentirsi meglio.
Chi c'è: c'è Charly Clive, bella e naturale di cui potremmo ancora sentire parlare e c'è il Joe Cole di
Peaky Blinders, che in quanto a simpatia non ne sa proprio suscitare.
Funziona? Non del tutto, l'inizio che faceva sperare in un nuovo
Fleabag, viene travolto da una coralità di cui non si sentiva il bisogno (soprattutto quando improvvisa) e ci si ritrova a seguire le disavventure amorose di amici senza spessore.
Non la strada giusta, non quella che si era preparato e che sa tanto da: non so che altro dire, aggiungo personaggi.
Continuerà? No, la serie è già stata cancellata e visto la ripetitività e la non linearità che si incontrano già dopo 6 episodi si capisce perché.
Poteva uscirne qualcosa di veramente diverso e dirompente, ma le basi non erano solide.
Big Mouth - su Netflix
In Breve: continuano le irriverenti avventure di Nick & Co., e alzano sempre più il tiro.
Si parla di ansia, di depressione, di accettazione e di coming out. Lo si fa senza peli sulla lingua ma mostrando quelli pubici… senza pudicizia.
L'adolescenza è una brutta bestia, o è semplicemente piena di bestie e tra campeggi pieni di imbarazzi, prime volte, identità e amori non approvati, ognuno si ritrova in queste paturnie.
Momento Migliore: difficile scegliere.
La scelta degli assorbenti di Jesse? L'episodio sul futuro di Nick? I metodi masturbatori ossessivi di Andrew? L'improbabile coppia Jay/Lola?
O come vengono affrontati i temi dell'accettazione della propria identità culturale e sessuale?
Tutto sembra senza controllo, ma in realtà parla meglio di tanti opuscoli o teendrama di cosa vuol dire crescere.
Chi c'è? Guest star d'eccezione anche in questa stagione tra Seth Rogen, John Oliver, Thandie Newton e Paul Giamatti lo… stronzo.
Funziona? Eccome!
Continuerà? Sì, Netlix ha già confermato altre due stagioni. Urrà!
Voto: ☕☕☕½/5
Euphoria - Trouble Don't Last Always - su Sky
Dopo l'Emmy di Zendaya e con la produzione rallentata dalla pandemia, HBO ha deciso di non farci aspettare troppo e ha commissionato due episodi speciali di Euphoria.
Il primo è arrivato in sordina il 6 dicembre, ed è un gioiello.
Un sogno iniziale, che però non basta, e poi solo uno scontro a due, all'interno di una tavola calda che sembra uscita da un quadro di Edward Hopper, in cui Rue e il suo sponsor Ali parlano di vita, dipendenza, morte e fede.
Parlano, e li staresti ad ascoltare per ore, mentre sembrano fare le domande più giuste, avere le risposte più belle.
Una sceneggiatura fitta fitta di un'ora circa in cui non si sbava mai, in cui possono solo partire applausi.
Zendaya si conferma una fuoriclasse, Colman Domingo gli sta appena dietro, in un episodio natalizio che pur svolgendosi alla vigilia di Natale ha gran poco di Natale se non lo spirito: quello di farci stare un po' meglio.
Missione compiuta.
Appuntamento ora al 24 gennaio, per la seconda parte dedicata a Jules.