29 febbraio 2012

The Fall

E' già ieri. -2006-

Siamo in un tempo molto molto lontano,gli anni '20, in un'afosa Los Angeles. Nell'ospedale cittadino si incrociano i destini di Alexandra, una bambina indiana curiosa e vivace e di  Roy (Lee Pace, il fabbricatorte di Pushing Daisies) uno stuntman, triste e sognatore dal cuore infranto e propenso al suicidio. I due passeranno insieme le giornate mescolando la loro fantasia creando una fiaba i cui bizzarri protagonisti (un bandito mascherato, un indiano, uno schiavo libero, un mistico aborigeno, un dinamitardo italiano e Charles Darwin) uniranno le forze per combattere il perfido governatore Odius in un susseguirsi di avventure. Man mano la fantasia si confonderà con la realtà  e quello che per Alexandra è un mondo in cui rifugiarsi si scopre essere l'espediente con cui Roy cerca di procurarsi la morfina per porre fine alle sue pene. Ma forse, questa nuova amicizia sarà la salvezza per il bandito e per Roy stesso.

Messo sulla carta, The fall sembrerebbe un film caotico che cerca di accozzare generi e personaggi agli antipodi. E se si pensa che il suo regista, Tarsem Singh, è un artista visionario qui appoggiato personaggi del calibro di David Fincher e Spike Jonze le cose si chiariscono.
In realtà The fall è un film fantastico ed immaginario che ha la sua forza proprio nell'immagine, con una fotografia nitida e perfetta che riesce a mettere in scena sogni e paure di una mente laboriosa. Con ambientazioni da favola (per cui il regista ha sborsato di tasca propria per non abbandonare il progetto iniziale) che vanno dall'Europa classica di Italia e Praga agli orientalismi scenografici dell'India ci porta in un mondo Altro, dove tutto è ora possibile. E se davvero la trama latita, con un finale lacrimevole reso non eccelso nel doppiaggio italiano, sarà la visione intesa come tale di questa trama a caricarla e a renderla unica.


28 febbraio 2012

La Rabbia Giovane

Once Upon a Time. -1973-

Per capire cosa significa e cosa Terrence Malick ci vuole dire con il suo cinema, si deve partire da qui, da La rabbia giovane, primo dei 5 lungometraggi fin'ora realizzati dall'eclettico regista americano.
Il suo stile e alcuni elementi che lo contraddistinguono sono qui già presenti (tra gli altri la fotografia che si sofferma nell'armoniosa natura a fare da contraltare alla caoticità delle vicende umane e la presenza di una musica poetica composta da Carl Orff) ma la storia si fa qui più "classica", meno sperimentale e soggettiva de La sottile linea rossa. La voce fuori campo narrante è quella di Holly che ci racconta quasi sotto forma di diario la sua avventura e la sua infatuazione per Kit, giovane e problematico ragazzo con il quale fugge tra South Dakota e Montana dopo che questi le ha ucciso il padre, lasciando dietro una inspiegabile scia di sangue e di crimini. La convivenza tra i due fatta di gesti e di iniziale equilibrio verrà man mano scemando con la presa di coscienza da parte di Holly dell'insanità di Kit e quindi di se stessa.

Interpretato da dei giovanissimi Martin Sheen e Sissy Spacek, La rabbia giovane evidenzia il tema della solitudine e del mito del ribelle, con Kit che cerca di emulare James Dean affascinando e creando attorno a sé un'aura di mito che riesce a coinvolgere anche le forze dell'ordine che l'hanno arrestato.
Malick entra quindi nel mondo del cinema non certo in punta di piedi ma raccontando con l'ingenuità degli occhi di una ragazza la storia di un criminale, e mostrando a noi una natura sconfinata in cui perderci.


27 febbraio 2012

Oscar 2012

E' stata una lunga ma intensa nottata quella appena passata. Al Kodak theatre una parata di star si è presentata per il grande evento: la consegna degli Oscar.
Billy Crystal non si è smentito e alla sua nona conduzione ha divertito e fatto ridere con sketch comici che hanno ravvivato il teatro.
Tra i vincitori non ci sono state grosse sorprese, con i due film favoriti a dividersi i premi tecnici e quelli più importanti, con qualche colpo di scena, meritato, per accontentare anche i Grandi Woody Allen e Christopher Plummer che ad 82 anni è il vincitore più anziano della storia.
The Artist, il film muto che ha incantato Cannes, fa quindi incetta di premi, mentre Hugo Cabret si è dovuto accontentare di 5 statuette.
Ecco la lista dei vincitori, su tutti, va celebrata Meryl Streep, al suo terzo Oscar dopo 17 nomination che, commossa, ha fatto il discorso più partecipe!




 Miglior film: The Artist

Miglior regista: Michel Hazanavicius  (The Artist)
Miglior attore protagonista: Jean Dujardin (The Artist)
Migliore attrice protagonista: Meryl Streep (The Iron Lady)
Migliore attore non protagonista: Christopher Plummer (Beginners)
Migliore attrice non protagonista: Octavia Spencer (The Help)
Migliore sceneggiatura originale: Midnight in Paris
Migliore sceneggiatura non originale: Paradiso amaro
Miglior film d’animazione: Rango
Miglior film straniero: Una Separazione
Miglior fotografia: Robert Richardson (Hugo Cabret)
Miglior montaggio: Kirk Baxter, Angus Wall (Uomini che odiano le donne)
Miglior scenografia: Dante Ferretti, Francesca LoSchiavo (Hugo Cabret)
Migliori costumi: Mark Bridges (The Artist)
Miglior trucco: Mark Coulier, J. Roy Helfand (The Iron Lady)
Miglior colonna sonora: Ludovic Bource (The Artist)
Miglior canzone originale: Bret McKenzie (I Muppet)
Migliori effetti visivi: Hugo Cabret
Miglior montaggio sonoro: Hugo Cabret
Miglior sonoro: Hugo Cabret
Miglior documentario: UndefeateD
Miglior cortometraggio live action: The Shore
Miglior cortometraggio documentario: Saving Face
Miglior cortometraggio animato: The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore



22 febbraio 2012

Torta di Carote!

Il fabbricatorte.

Un classico della cucina rustica che mescola un ingrediente inusuale come le carote a quello dolce delle mandorle.. perfetto per una colazione in semplicità e facilissimo da preparare!

INGREDIENTI

300g di carote
250g di zucchero
50g di zucchero a velo
4 uova
130g di farina
250g di mandorle
1 bustina di lievito
un pizzico di sale

PROCEDIMENTO

Sbattere assieme i tuorli delle uova con lo zucchero aggiungendo poi le carote lavate e grattugiate finemente. Al composto aggiungere la farina, il sale e il lievito.
Con un robot da cucina creare una farina di mandorle da unire all'impasto, infine incorporare con un movimento dal basso verso l'alto gli albumi montati a neve con lo zucchero a velo.
Infornare a 180° per 40 minuti e... Buon Appetito!



21 febbraio 2012

The Departed

Film da Oscar. -2007-


Premio Oscar per:
  • Miglior Film
  • Miglior regia (Martin Scorsese)
  • Miglior sceneggiatura non originale
  • Miglior montaggio
Il doppio, o meglio triplo, gioco non è mai stato così appassionante e adrenalinico. Così come la mafia non è mai stata così cruda e violenta. Per il film che è valso a Scorsese il suo primo Oscar, il regista torna in qualche modo alle origini, a quelle famiglie mafiose che da sempre cercano il controllo della città, in questo caso la pesante Boston.
The departed è un immersione totale in questo mondo, fatto di corruzioni, di potere che logora e dei diversi modi per gestirlo e controllarlo. Da una parte la polizia, che infiltra nel clan di Frank Costello il poliziotto Billy Costigan, dall'altra Costello stesso che infiltra tra la polizia Colin Sullivan, talpe insospettabili pronte a tutto. Ad unire i due sarà però anche l'amore, la psicologa Madolyn, donna che può salvarlo per il primo, sospettosa per il secondo. I rimandi, le soffiate continue, il gioco invisibile che tesseranno provocherà un'escalation di azione e di sangue, portando ad un finale mozzafiato e sconvolgente, in cui i confini tra bene e male cesseranno di vedersi..

Il cast stellare del film è una sicura garanzia, Di Caprio perfetto nel ruolo tormentato del ragazzo difficile, Matt Damon, Marc Wahlberg, Martin Sheen... tutti brillano ma nessuno sa essere spietato e ironico come Jack Nicholson, l'implacabile boss.
Scorsese con la sua scelta di montaggio serrato, con il non nascondere nulla, nemmeno quello che non vorremmo vedere, e l'azzeccatissima colonna sonora riesce a conquistarci e dopo 46 anni di onorata carriera si merita tutto l'Oscar conquistato nel 2006.



20 febbraio 2012

The Killing

Quando i film si fanno ad episodi.

Se all'inizio degli anni '90 la frase tormentone era "Chi ha ucciso Laura Palmer?" oggi si può ben dire "Chi ha ucciso Rosie Larsen?".
Remake del fortunato telefilm danese Forbrydelsen, ne riporta il clima freddo e piovoso anche se la scelta americana dell'AMC ha provocato più di qualche critica e vede forti e ovvi accostamenti con la serie cult Twin Peaks di David Lynch.

The killing si concentra infatti sull'omicidio di una giovane ragazza rinvenuta nel bagagliaio di un'auto in fondo ad uno stagno e attorno al quale si celano molti più misteri di quanto inizialmente si possa pensare. Le indagini sono a capo della volitiva ispettrice Linden, al suo ultimo giorno di lavoro pronta (forse) ad una nuova vita in California che viene però ancorata nella grigia ed uggiosa Seattle per riuscire a risolvere il caso. Ad affiancarla il giovane e tenebroso Holder, che batterà con lei numerose piste che si vanno ad intrecciare con la pedofilia, la droga, il terrorismo e la prostituzione ma soprattutto con l'aggrovigliato mondo della politica. Protagonista degli eventi è infatti anche la campagna elettorale per il nuovo sindaco della città che vede scontrarsi il potente e corrotto Adams all'idealista ma debole Richmond. I colpi di scena non mancano e tengono col fiato sospeso fino all'ultimo, lasciando irrisolto, per una seconda stagione confermata e in lavorazione, l'epilogo e la risposta alla fatidica domanda.


19 febbraio 2012

Tutto su mia Madre

Once Upon a Time. -1999-

"Perché una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa."

L'impronta del suo regista, Pedro Almodòvar, si respira in ogni frammento del film. Dai colori sgargianti e disordinati di abiti, case e pareti, dall'assoluta mancanza di uomini tra il cast, dalla storia soprattutto.
Il dolore di una madre per la perdita del figlio che cerca il suo superamento andando alla ricerca del padre, ora travestito, nella caotica Barcellona incontrando lì vecchie amiche e nuovi lavori e una nuova vita votata ad aiutare chi la circonda con il suo amore.
Film nel film che cita al suo interno se stesso, Un tram che si chiama desiderio e All about Eve (Eva contro Eva), riesce nonostante la recitazione sopra le righe e a volte volutamente stucchevole ad entrare nel cuore, come già in Donne sull'orlo di una crisi di nervi infatti, il regista spagnolo si dedica all'altro lato del cielo, rendendo le sue donne, chi per natura chi per vocazione, dei personaggi unici e delle persone autentiche.




« A tutte le attrici che hanno fatto le attrici, a tutte le donne che recitano, agli uomini che recitano e si trasformano in donne, a tutte le persone che vogliono essere madri. A mia madre »

17 febbraio 2012

The Iron Lady

Andiamo al Cinema.


I biopic al cinema vanno forte questa stagione. Dopo il ritratto senza filtri del fondatore dell’FBI in J. Edgar di Clint Eastwood, anche la grande Meryl Streep si cimenta con un personaggio contorto e importante come il primo ministro inglese Margareth Thatcher e torna a lavorare con Phyllida Lloyd con cui aveva già girato Mamma mia!

Il ritratto che ne esce è sicuramente inflessibile, senza fronzoli e giudizi, la forte personalità della donna viene messa in scena mescolando sapientemente politica e privato, una donna incapace di arrendersi e di abbandonare le proprie idee costretta però all’aiuto e agli sguardi impietosi di chi l’assiste negli anni della vecchiaia.
Punto di forza del film è sicuramente la scelta di montaggio che prende leva dall’Alzheimer che colpisce la Thatcher e che porta così lei e lo spettatore a mescolare passato e presente, con lassi di tempo condensati e identificabili da immagini di repertorio. Dai primi anni in corsa come deputata del parlamento fino alle rivolte degli anni ’80 e la guerra delle Faulkland la macchina da presa segue impietosa il cammino di una donna apparentemente senza scrupoli, osannata durante il suo governo e poi da subito stigmatizzata dal suo partito. Ma The iron lady mostra soprattutto come il primo ministro era tra le mura domestiche, inflessibile e spesso assente , e come una donna di potere potesse far reggere un matrimonio partito quasi per interesse e ora simbolo di rimpianti. Il marito è infatti la figura tormentata e tormentante, filo rosso della storia e punto irrisolto di una vita.

La Streep consegna l’ennesima prova di grande attrice, candidata per la diciassettesima volta ai premi Oscar come miglior attrice potrebbe riuscire a spuntarla per la notte del 26 febbraio. Il trucco la rende perfetta nel ruolo e la sua capacità interpretativa la presenta credibile sia nei panni forti e volitivi degli anni di governo sia in quelli più invecchiati della malattia.
Il finale amaro ci lascia con una donna ormai sola, senza potere e senza grinta, la cui malattia ce la offre forse, finalmente, più umana.



16 febbraio 2012

Juno

E' già Ieri. -2007-

Ci vogliono pochi ingredienti per fare di un film, anche il più modesto, un gran film. Una trama originale, degli attori in parte che respirino grazia, idee e sfondi originali che colpiscono a colpo d'occhio (o d'orecchio, se di musica si parla).
Juno riesce a raccogliere in sé questa formula vincente che ha proiettato un piccolo film e tutto il suo cast (compresa l'accoppiata regista-sceneggiatrice Reitman-Cody) alla luce della ribalta.

La storia parte dalla scoperta di Juno, 16enne ribelle e sognatrice, di essere incinta. Da qui inizia il suo personale e sgangherato travaglio che riguarda non solo la gestazione vera e propria ma soprattutto come i rapporti col suo ragazzo, il timido e piuttosto nerd Paulie, con i genitori e con il resto del mondo cambino in proporzione alla crescita della sua pancia. Ma anche di come la scelta di tenere quel bambino ma di donarlo ad un'altra coppia responsabile e desiderosa arricchiscono la sua e la loro vita.
Come detto però, una storia semplice non basta, sono infatti gli attori, su tutti ovviamente Ellen Page, che danno freschezza e gioia a Juno, così come i colori vivaci degli ambienti interni/esterni, gli abiti, gli oggetti (di culto il telefono-hamburger) e la colonna sonora composta da brani originali cantati dagli stessi Page-Cera e da canzoni indie rock godibilissime a rendere la visione un momento commovente e divertente e il film un'oasi da ricordare.



15 febbraio 2012

Hugo Cabret

Andiamo al cinema.



In un mondo cinematografico che vede nel 3D solo un’occasione di guadagno e di stupore, fortunatamente c’è ancora chi si avvicina al mezzo con voglia di emozionare sperimentando tutte le sue potenzialità.
Questo qualcuno in questo caso ha il nome di Martin Scorsese, poliedrico regista che dopo averci inquietato con il thriller psicologico Shutter Island e aver dedicato un sentito documentario omaggio ad Elia Kazan, torna nei cinema per raccontare quella che è a tutti gli effetti una magica e sorprendente favola.

Il protagonista si chiama Hugo Cabret, ha 12 anni e lavora nella Gare de Lyon a Parigi aggiustando e regolando gli orologi della stazione. Questa stazione è diventata la sua casa, rimasto orfano dapprima della madre e poi dell’amato padre, mastro orologiaio, le sue giornate passano osservando il tran tran quotidiano dei lavoratori della stazione e sfuggendo alla temibile guardia Gustav (un quasi irriconoscibile Sacha Baron Cohen, Borat per capirci) che non si fa scrupoli a mandare all’orfanotrofio tutti i bimbi sperduti che trova.
In questo caleidoscopio frenetico e colorato inizia la sua avventura che vede al centro del mistero un automa che il padre cercava di aggiustare e che ora Hugo vuole riuscire a recuperare. Per far questo la sua intelligenza e la sua prodezza di ladro lo fanno scontrare con l’anziano e rigido George, venditore di giocattoli ma soprattutto con la sua figlioccia, Isabelle, divoratrice di libri e amante delle avventure.
Insieme non solo riusciranno a mettere in funzione l’arcaico robot ma scopriranno un segreto che agli appassionati e studiosi si cinema farà brillare gli occhi, perché Hugo Cabret è un omaggio al grande sognatore, al regista di trucchi e magie George Méliès!
Al pari dei Lumière tra i fondatori del cinematografo e che ne ha visto da subito le potenzialità magiche, George merita la visibilità e la stima che in questa colorata e trepidante favola gli viene data.
Candidato a ben 11 Oscar, tra i quali quello per miglior film e già vincitore ai Golden Globes per il miglior regista, il film ha tutte le carte in regola per vincere.
Perché nonostante qualche impaccio in dialoghi e scelte di trama, riscoprire Le voyage dans la lune e gli altri indimenticabili lungometraggi del regista francese, restaurati e resi tridimensionali, provoca un tuffo al cuore senza tempo!

14 febbraio 2012

Muffins al cacao!

Il Fabbricatorte

Visto il grande successo (mio e di chi li ha provati) dei precedenti muffins, ho deciso di rifarmi. Questa ricetta è più cioccolatoso e dedicata a chi preferisce un sapore più deciso nei dolci. Un'idea speciale e veloce perfetta anche per un San Valentino last minute!

INGREDIENTI

370g di farina
200g di zucchero
1 cucchiaino di sale
3 cucchiaini di lievito
1 uovo
300ml di latte
100g di cacao amaro
75ml di olio d'oliva
50g di gocce di cioccolato fondente

PROCEDIMENTO

Mescolare assieme farina, zucchero, sale, lievito e cacao disponendo infine il composto a fontana. A parte sbattere l'uovo assieme al latte e all'olio ed unire poi il tutto mescolando bene. Per ultimo unire il cioccolato fondente (anche questa volta o a gocce o da una barretta di cioccolato spezzettata).

Versare l'impasto negli stampini per muffins precedentemente imburrati e infarinati  (non necessario per quelli in silicone) riempiendoli per 3/4 e mettere in forno per 20-25 minuti a 200° e... Buon Appetito!



9 febbraio 2012

L'amore che Resta

Andiamo al Cinema (un po' in ritardo).


Paragonare L'amore che resta ad Harold & Maude, il piccolo cult del 1972 viene quasi naturale. Inizialmente almeno le cose in comune sono molte: il fascino cupo del protagonista Enoch, la sua tendenza al silenzio rotto solo da paradossali dialoghi con il fantasma di un kamikaze giapponese ma soprattutto il piacere che prova nell'imbucarsi ai funerali altrui. Proprio in uno di questi conosce la sua Maude, che ha però le sembianze giovani e belle di Annabel, una ragazza fragile e sorridente, appassionata naturalista. L'amicizia e l'amore che tra i due nascerà sarà forte e romantico, imparando a conoscersi e a rispettare i propri spazi e i propri traumi vivranno intensamente il tempo a loro concesso riuscendo entrambi, nonostante tutto, a guarirsi.

L'ultimo film di Gus Van Sant ha il sapore retrò e toccante dei tempi di Will Hunting-Genio ribelle, abbandonati gli estetismi di Paranoid Park e la politica di Milk, L'amore che resta rappresenta un piccolo gioiellino, semplice e diretto che emoziona e coinvolge. Il merito va certamente ai giovani attori, l'emergente Mia Wasikowska e il figlio di Dennis Hopper, Henry. Forse declinato più al pubblico femminile, vedi i vestiti splendidi indossati da Annabel e il fascino del protagonista, non lascerà però distanti i maschietti, perché l'amore, con i suoi insegnamenti, è universale!

8 febbraio 2012

American Horror Story

Quando i film si fanno ad episodi.

Il titolo giusto per descrivere bene questo telefilm dovrebbe essere: "Quando i film horror si fanno ad episodi". Sì, perché la nuova invenzione di Murphy e Falchuck, già firme di Nip/Tuck e Glee (due che sanno come conquistare il pubblico quindi) non solo mette ansia e tiene alta la tensione ma sa anche spaventare come si deve riproducendo i canoni classici di un horror puntata dopo puntata. Protagonista è infatti una vecchia casa di inizio '900 a Los Angeles in cui la famiglia Harmon si trasferisce per cercare di rimettere insieme un matrimonio che dopo la perdita di un figlio e il tradimento del marito psicologo scricchiola fin troppo. Ma le stranezze si fanno da subito sentire: una vicina invadente, una cameriera che alla moglie appare come un'anziana signora mentre al marito come una provocante e bella giovane, apparizioni e rumori svelano man mano il vero segreto di questa abitazione: chi ci muore non ci esce. Fantasmi la abitano quindi da anni, e la convivenza sarà tutt'altro che facile per gli Harmon, soprattutto quando la moglie Vivien resterà incinta e tutti nella casa iniziano a desiderare il suo bambino.

Con un finale molto discutibile si è conclusa da poco la prima stagione, ora ci sarà da aspettare la seconda per capire come le vicende potranno evolversi e come riusciranno a tenere testa ad episodi con un tasso d'adrenalina così forte.
Di sicuro la bravura degli attori saprà aiutare, una fra tanti, Jessica Lange alla sua prima volta in TV che nemmeno con l'arrivo dei 70 anni ha visto sfiorire la sua bellezza.


7 febbraio 2012

Non è un Paese per Vecchi

Film da Oscar. -2008-


Premio Oscar per:
  • Miglior film
  • Miglior regia (Ethan e Joel Coen)
  • Miglior attore non protagonista (Javier Bardem)
  • Miglior sceneggiatura non originale
I fratelli Coen, si sa, ci sanno fare. E con Non è un paese per vecchi consacrano finalmente tuta la loro bravura visionaria e ironica che alle spalle ha già successi indimenticabili come Il grande Lebowski o L'uomo che non c'era. Con questo film infatti, non solo conquistano pubblico e critica ma fanno incetta di Oscar, accaparrandosi tutti i premi maggiori ai quali erano candidati.

La storia ambientata in un polveroso e desertico Texas vede protagonista  Llewelyn, spiantato e solitario marito che durante una battuta di caccia trova i cadaveri di una banda messicana e si impossessa di una valigetta colma di denaro proveniente da una partita di droga. La sua fortuna non ha però fatto i conti con Anton, spietato e freddo killer che si mette sulle sue tracce per riprendere i soldi lasciando dietro di sé una sequela infinita di morti e di sangue. A sua volta però, Anton sarà pedinato da Carson, chiamato dal capo a mettere a freno la sua follia omicida che corre ormai per le strade dell'America senza remore o rimorsi.
Ma se nel sangue una cosa è nata, nel sangue essa dovrà finire.
A cercare di capire qualcosa dell'accaduto, oltre che a razionalizzare i fatti, c'è lo sceriffo Ed Tom Bell, voce narrante del film, uomo solo e ormai non più preparato per stare in un mondo così crudele e malato, un mondo in cui il denaro supera gli affetti, un mondo in cui non sembra esserci più posto per i vecchi.
Con il suo sogno enigmatico si conclude il film che lascia lo spettatore sorpreso e attonito, dopo l'adrenalina e l'ansia che lo stato di continua fuga di Llewelyn ci aveva lasciato, questa pace, questo silenzio, sembrano così irreali.

6 febbraio 2012

Biscottini ai Cereali!

Il Fabbricatorte.

Nella dispensa riposavano ormai da qualche tempo dei cereali al cioccolato. Buttarli non si può, quindi perché non  riutilizzarli per dei buonissimi biscottini?

INGREDIENTI

200g zucchero
150g burro
30g fecola
230g farina
1/2 bustina di lievito
2 uova
cereali quanto basta

PROCEDIMENTO

Impastare lo zucchero con il burro e il rosso dell'uovo. Aggiungere il burro ammorbidito o fuso, la farina, la fecola e il lievito, in ultimo incorporare gli albumi montati a neve.
Con il composto ottenuto formare delle palline aiutandosi con un cucchiaino e passarle nei cereali. Posizionarli in una teglia da forno coperta con la carta apposita ed infornarli a 180° per circa 10-15 minuti e... Buon Appetito!



5 febbraio 2012

Me and You and Everyone We Know

Once Upon a Time. -2005-

Miranda July è un'artista contemporanea che negli anni è riuscita a farsi un nome. Nel 2005 ha deciso di cimentarsi con il cinema con un piccolo film difficile da classificare nel suo genere ma che sa incantare. You and me and everyone we know presenta una serie di personaggi decisamente particolari, c'è l'artista alla ricerca del successo che per mantenersi porta in giro gli anziani, c'è un neo divorziato commesso in un negozio di scarpe che cerca un nuovo equilibrio con i figli alla scoperta della loro sessualità e attaccati al computer, ci sono due giovani e discinte ragazze, c'è una curatrice d'arte, c'è una bambina che già sogna il suo matrimonio e mette da parte la sua futura dote.
Questo caleidoscopio di persone si intrecciano e si scontrano, alla ricerca di soddisfare i loro desideri, con l'amore a far loro da sfondo perché tutti loro, nel bene e nel male, questo cercano.

Colorato e disincantato, certamente di una narrativa diversa, il film ci fa vedere il mondo e i suoi oggetti con occhi nuovi, romantici e sognanti.



4 febbraio 2012

The Help

Andiamo al cinema.


Gli anni ’60 sono gli anni colorati del rock ‘n roll, gli anni del femminismo e del perbenismo. Ma sono soprattutto gli anni delle rivendicazione dei diritti, delle marce di protesta di Martin Luther King, delle lotte al Ku Klux Klan.
Su questo sfondo (scenografico e musicale) si muove il film The help, rivelazione dell’anno, già vincitore ai Golden Globes per la categoria miglior attrice non protagonista e ora in corsa per gli Oscar come miglior film.

Al centro delle vicende un vero scontro culturale e razziale, tra le donne bianche ricche e superficiali e le loro domestiche di colore, sfruttate e sottopagate che gestiscono la loro casa e crescono i loro figli. Il rapporto di sfiducia, di diffidenza è però spezzato dall’intraprendente Skeeter, aspirante giornalista/scrittrice che decide di parlare proprio della condizione delle domestiche e di farlo dal loro punto di vista. Inizialmente solo Aibileen e Minny accetteranno di parlare con lei per avviare questo progetto, le loro storie, commoventi e divertenti apriranno uno squarcio sull’ipocrisia di una società raccontata da chi da sempre è costretto a vivere ai margini e nella paura. Ma l’iniziativa di Skeeter sarà ostacolata proprio dalle sue vecchie amiche, casalinghe fallite più impegnate per la beneficienza di facciata che per l’uguaglianza in casa. Le loro storie e le vicende delle donne di Jackson si intrecciano  e vanno a confluire nel romanzo che sconvolgerà menti e paradisi domestici, mentre gli uomini stanno ai margini, relegati a ruoli minori di spettatori.

Le attrici in questo film incantano, e non solo per la loro eleganza (i vestiti d’epoca sono tutti meravigliosi) ma soprattutto per la loro bravura. Jessica Chastain dopo aver incantato in The tree of life riesce a risultare veramente odiosa nel ruolo della perfida Celia, così come Viola Davis e Octavia Spencer incarnano alla perfezione la bontà e la forza delle madri nere.
Tratto dall’omonimo romanzo del 2009, The help mette molta carne a fuoco, le vicende da raccontare sono tante e anche se il tema della discriminazione le accomuna tutte, fanno sì che il film si prolunghi, forse troppo, per cercare di mostrare la conclusione di ogni vicenda. Il lieto fine è però dietro l’angolo, così come la commozione che molte volte affiora e prende, ma quello che più riesce al film di Tate Taylor è riuscire a farci sorridere e ridere,  e riflettere, perché gli anni della discriminazione non sono poi così lontani.



3 febbraio 2012

The Big C

Quando i film si fanno ad episodi.

Le fasi del dolore sono 5:

  • Negazione
  • Rabbia
  • Patteggiamento
  • Depressione
  • Accettazione
The Big C prevede una stagione per ognuna di queste fasi, questo perché al centro della serie TV è Cathy, giovane donna, madre e moglie che scopre di avere un cancro (la C del titolo) al quarto e ultimo stadio. Accanto a lei buffi personaggi, dal marito che cerca di riconquistarla al figlio che in piena adolescenza non la considera, un fratello vagabondo che lotta contro il sistema, un'alunna sovrappeso da aiutare e la vicina di casa Marlene, anziana e sola signora con ancora tanta energia da vivere. 
La prima stagione, sicuramente la migliore delle due finora prodotte, vede Cathy tenere nascosta la malattia, cercando di farsi forza da sola attraverso la realizzazione dei suoi sogni nell'estate, il vivere appieno ogni giorno cercando di riallacciare i rapporti col figlio (in modo non tradizionale), scoprendo l'amore e la passione, evitando di pensare, di non accettare. Ma con l'arrivo dell'autunno e della seconda serie, la verità verrà a galla e con lei anche la volontà di reagire, con rabbia certo, attraverso cure sperimentali e la nuova amicizia con Lee, giovane gay malato terminale. La terza stagione arriverà in aprile in America e scioglierà il nodo drammatico lasciato in sospeso nel finale.

Laura Linney, protagonista e produttrice, incanta con la grazia e l'ironia con cui riesce ad affrontare un argomento spinoso come il cancro. La sua Cathy è un vero modello, nonostante gli sfoghi, i momenti di sconforto, trova la forza con cui reagire e con cui affrontare la sua vita. Vivendola.
La commozione non manca, ovviamente, ma nei 30 minuti di ogni episodi, si ride, soprattutto, e ci si emoziona.



2 febbraio 2012

The Millionaire

Film da Oscar. -2009-


Premio Oscar per:

  • Miglior Film
  • Miglior regia (Danny Boyle)
  • Miglior sceneggiatura non originale
  • Miglior montaggio
  • Miglior canzone (Jai oh di A. R. Rahman)
  • Miglior sonoro
  • Miglior colonna sonora
  • Miglior fotografia

Danny Boyle c'ha ormai abituato a sorprese. Non così prolifico come altri suoi colleghi è però un regista capace di passare da un genere all'altro senza mai perdere la sua originalità né tanto meno la sua bravura. Dall'esordio fulminante con Piccoli omicidi tra amici ha poi toccato il successo con il film cult e generazionale Trainspotting. Passando tra alti e bassi è poi tornato a richiamare su di sé l'attenzione e lo ha fatto con questo magnifico The Millionaire.

La storia commovente di Jamal, bambino cresciuto nella periferia povera dell'India con il fratello Salim, e della sua crescita non solo fisica ma soprattutto culturale e morale non è però girata in maniera canonica, il punto di avvio per raccontare la sua vita sono infatti le domande che al famoso gioco Chi vuol essere milionario? gli verranno proposte. La sua scalata verso il milione di rupie è il pretesto per ritrovare il suo grande amore, la bellissima Latika rubatagli dal fratello e ora sposa del mafioso Javed, le cui vicende si intrecciano inossidabili alla sua crescita e alle varie risposte da dare. Un amore impossibile che ha dovuto superare molti ostacoli e che nella trasmissione tv ha la sua ultima speranza, per amore dunque, non per i soldi, Jamal decide di giocare.

The millionaire è quindi un film che sa essere toccante e commovente ma che sa anche mostrare uno spaccato dell'India più vera, fatta di "associazioni" di mendicanti, ladruncoli di strada e della malavita che si arricchisce alle loro spalle.
Vincitore di numerosi premi Oscar, tutti meritati (soprattutto per il montaggio e la fotografia), il film condensa bene romanticismo e avventura, lasciandoci quel sapore di oriente e di ottimismo che riscalda.

1 febbraio 2012

I Pancakes!

Il fabbricatorte.

Chi non li ha notati in film, telefilm o cartoni americani? Una lunga e succosa pila di cialde preparate calde per la colazione da arricchire con sciroppo d'acero o semplicemente con marmellata o nutella... i pancake sono un'ottima idea facile da preparare non solo per il risveglio ma anche per la merenda del pomeriggio, per sentirsi un po' come in un film!

INGREDIENTI

120g farina
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di zucchero di canna
2 uova
20g di burro + altro per friggere
200ml di latte intero

PROCEDIMENTO

In una terrina unire assieme farina, sale e zucchero. A parte sbattere i tuorli d'uovo e aggiungere poi latte e burro al composto iniziale, mescolandolo bene. Montare a neve gli albumi ed unire anch'essi all'impasto con un movimento dal basso verso l'alto.

Scaldare una padella antiaderente e ungerla con del burro. Versare l'impasto a cucchiaiate formando delle cialde del diametro di 5 cm circa, facendole dorare un minuto per ciascun lato. Le dosi sono per circa 10-12 pancake.
Serviteli caldeiaccompagnandoli con sciroppo d'acero, miele, marmellata o nutella e... Buon Appetito!!