Settimana ricca di uscite interessanti, in cui al filmone dal gran cast ma che sa essere anche di qualità, si affiancano un film d'Autore con la A maiuscola e una saga che arriva al termine.
Mettendo da parte animazione tappabuchi e filmini pesanti, c'è di che gioire.
Assassinio sull'Orient Express
Remake dei remake di un grande classico giallo di Agatha Christie. Se il finale già si conosce, c'è comunque da accorrere al cinema vista la qualità e il gran cast presente: Kenneth Branagh, Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Josh Gad e Daisy Ridley.
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Happy End
Il freddo Haneke torna a puntare la sua macchina da presa sulla famiglia, questa volta riunita attorno a piccole e grandi tragedie, mentre attorno il dramma dei migranti incombe.
Da vedere.
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Seven Sisters
In un futuro distopico il mondo è sovraffollato, e un solo figlio per famiglia è concesso. Sette sorelle sono così chiamate come i giorni della settimana in cui possono uscire, fingendosi sempre la stessa persona.
Idea su carta decisamente interessante, ma che prende pieghe action e sparatutto che dimezzano le sue possibilità di visione.
Con Noomi Rapace, Glenn Close e Willem Dafoe.
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Smetto Quando Voglio - Ad Honorem
Terzo e ultimo capitolo della saga più sgangherata del nostro cinema, e nonostante una seconda parte che non partiva in quarta, Edoardo Leo e soci contro Luigi Lo Cascio li si attendono con ansia.
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Daddy's Home 2
Quelle commedie natalizie americane che sono quasi peggio dei nostri cinepanettoni. Ho detto quasi.
Con gli sprecati Mark Wahlberg, Will Ferrell, Mel Gibson, John Lithgow, Linda Cardellini.
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L'età Imperfetta
Una ragazza con il sogno di diventare ballerina, una ballerina più grande che scombussola cuore e umore.
Quei film italiani che cercano la seriosità, e si scontrano con la pesantezza.
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Riccardo va all'inferno
Musical fantastico che rilegge la malavita romana e i suoi boss, con Massimo Ranieri e Sonia Bergamasco?
Mio Dio, anche no.
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Sami Blood
Dalla Svezia, un drammone freddo freddo sulla discriminazione interna verso quelle piccole comunità svedesi. Una ragazza non ci sta, e sogna un futuro migliore.
Per radical chic.
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Gli eroi del Natale
In attesa di tempi migliori, ecco un "simpatico" film natalizo con "divertenti" animali che devono salvare la Sacra Famiglia.
Mariah Carrey alla colonna sonora, e ho detto tutto.
Genitori, abbiate fede, e aspettate la Pixar.
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Il Gruffalò e la sua piccolina
Il Gruffalò lo amo da sempre.
Ma di vederlo al cinema non fremo, e lascio posto ai più piccoli e a genitori disperati, in attesa come sopra di tempi migliori.
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30 novembre 2017
29 novembre 2017
The Square
Andiamo al Cinema
Siamo a Stoccolma, il direttore creativo del museo d'arte contemporanea è chiamato a gestire l'apertura di una nuova mostra, che ha il suo punto forte in The Square, un semplice quadrato, all'interno del quale ognuno ha gli stessi diritti e doveri dell'altro.
C'è da presentarla ai finanziatori abituali, c'è da presenziare a cene e feste, ci sono da tenere interviste, c'è soprattutto da promuoverla con una campagna di marketing efficace.
Ma la vita ci si mette di mezzo, e in quella che potrebbe sembrare una performance/provocazione, Christian viene derubato di portafoglio e telefono, e decide come fosse uno scherzo, di rispondere, minacciando tutta una palazzina ai margini di Stoccolma -dove il suo telefono viene localizzato. per vedersi restituire il mal tolto.
Siamo a Stoccolma, il direttore creativo del museo d'arte contemporanea è chiamato a gestire l'apertura di una nuova mostra, che ha il suo punto forte in The Square, un semplice quadrato, all'interno del quale ognuno ha gli stessi diritti e doveri dell'altro.
C'è da presentarla ai finanziatori abituali, c'è da presenziare a cene e feste, ci sono da tenere interviste, c'è soprattutto da promuoverla con una campagna di marketing efficace.
Ma la vita ci si mette di mezzo, e in quella che potrebbe sembrare una performance/provocazione, Christian viene derubato di portafoglio e telefono, e decide come fosse uno scherzo, di rispondere, minacciando tutta una palazzina ai margini di Stoccolma -dove il suo telefono viene localizzato. per vedersi restituire il mal tolto.
28 novembre 2017
You're The Worst - Stagione 4
Mondo Serial
Era una comedy, una volta, You're the Worst.
Di quelle scorrette, di quelle sboccate e senza peli sulla lingua, che divertiva, che si adorava.
Poi, la piega si è fatta più seria. Decisamente più seria.
Tanto da toccare temi seri come la depressione, cercando di riprendersi con una coppia che non si sa se vuole essere una coppia, o meno.
Gretchen e Jimmy li avevamo lasciati così, scoppiati senza dirsi nulla, dopo una proposta subito rimangiata, o meglio, dalla quale si era scappati a gambe levate.
Li ritroviamo dopo tre mesi, separati da chilometri, ma nello stesso stato d'animo, di depressione, di rifugio in droghe e alcool, in quotidianità che fan male, in amicizie poco inclini.
Divisi, purtroppo, mandano a picco una serie che si prende troppo sul serio.
Era una comedy, una volta, You're the Worst.
Di quelle scorrette, di quelle sboccate e senza peli sulla lingua, che divertiva, che si adorava.
Poi, la piega si è fatta più seria. Decisamente più seria.
Tanto da toccare temi seri come la depressione, cercando di riprendersi con una coppia che non si sa se vuole essere una coppia, o meno.
Gretchen e Jimmy li avevamo lasciati così, scoppiati senza dirsi nulla, dopo una proposta subito rimangiata, o meglio, dalla quale si era scappati a gambe levate.
Li ritroviamo dopo tre mesi, separati da chilometri, ma nello stesso stato d'animo, di depressione, di rifugio in droghe e alcool, in quotidianità che fan male, in amicizie poco inclini.
Divisi, purtroppo, mandano a picco una serie che si prende troppo sul serio.
27 novembre 2017
Il Lunedì Leggo - L'Amore Quando C'era di Chiara Gamberale
Non c'è niente come un libro di Chiara Gamberale per rimettere in ordine le cose.
Non c'è niente come un suo libro per tornare a scorrere pagine con velocità, mettendo da parte romanzi più pesanti, storie più complicate.
Sarà la semplicità della sua voce, sarà che sa sempre toccare le corde giuste, sarà che in poche righe riesce a condensare tutto.
Lo fa anche questa volta, in un romanzo composto di scambi di mail, sms, telefonate.
Il bianco a far da fondo a poche, ma intense parole.
Non c'è niente come un suo libro per tornare a scorrere pagine con velocità, mettendo da parte romanzi più pesanti, storie più complicate.
Sarà la semplicità della sua voce, sarà che sa sempre toccare le corde giuste, sarà che in poche righe riesce a condensare tutto.
Lo fa anche questa volta, in un romanzo composto di scambi di mail, sms, telefonate.
Il bianco a far da fondo a poche, ma intense parole.
26 novembre 2017
La Domenica Scrivo - Regali (a me per il mio compleanno, a voi con il Boomstick Award)
In questa domenica mattina che non è più mattina e non è nemmeno più il mio compleanno, ho deciso di farmi un regalo lo stesso.
Non scrivere.
O meglio, non star qui a scrivere di quanta angoscia metta quella terza decina che si avvicina, quella distanza rispetto ad un numero (29) che non si sente, nemmeno un po', molto meglio un perenne 24.
Mi risparmio di parlare della gioia verso regali meravigliosi (un esempio in foto) che fanno ben capire quanto bipolare e trasversale può essere il mio amore per il cinema.
Mi risparmio tutto questo come un regalo a me stessa, che in questa domenica preferisco riposare, visto che nonostante le buone intenzioni quei 29 anni si fanno sentire, e riprendersi dai festeggiamenti è meno facile. E poi perchè questa domenica ha già scritto una persona importante, facendomi commuovere fino alle lacrime, raccontando il giorno in cui sono nata, una settimana in anticipo, in mezzo ad un trasloco, di come il mio nome è stato scelto, in una battaglia dolce e in fondo dal finale già scritto. Scrivere qualcosa di meglio, sarebbe impossibile.
Non scrivere.
O meglio, non star qui a scrivere di quanta angoscia metta quella terza decina che si avvicina, quella distanza rispetto ad un numero (29) che non si sente, nemmeno un po', molto meglio un perenne 24.
Mi risparmio di parlare della gioia verso regali meravigliosi (un esempio in foto) che fanno ben capire quanto bipolare e trasversale può essere il mio amore per il cinema.
Mi risparmio tutto questo come un regalo a me stessa, che in questa domenica preferisco riposare, visto che nonostante le buone intenzioni quei 29 anni si fanno sentire, e riprendersi dai festeggiamenti è meno facile. E poi perchè questa domenica ha già scritto una persona importante, facendomi commuovere fino alle lacrime, raccontando il giorno in cui sono nata, una settimana in anticipo, in mezzo ad un trasloco, di come il mio nome è stato scelto, in una battaglia dolce e in fondo dal finale già scritto. Scrivere qualcosa di meglio, sarebbe impossibile.
25 novembre 2017
Loving Vincent
Andiamo al Cinema
Vincent Van Gogh mi ha fatto commuovere fino alle lacrime per ben tre volte nella mia vita.
La prima, al suo museo, ad Amsterdam.
Con gli occhi pieni di meraviglia e di gratitudine per tutta quella bellezza, per tutto quell'amore, che si sono riempiti di lacrime davanti a uno dei suoi quadri più semplici, e per questo pieni di poesia.
Un ramo di mandorlo, in fiore, il cielo azzurro a fargli da sfondo.
Un quadro pensato per il nipote, appena nato, appeso sopra la sua culla, così che potesse vedere pure lui la bellezza del mondo. Davanti a quel quadro, bello di per sé, l'audioguida raccontava di come quel nipote, poi cresciuto, senza un padre, avesse dedicato la vita a rendere onore a quello zio particolare, pieno di talento non riconosciuto in vita, e avesse aiutato a fondare quel museo dove mi trovavo.
Lacrime.
La seconda, in piena maratona Doctor Who, con il cuore che si ferma davanti all'episodio Vincent and the Doctor, con Il Dottore nella sua undicesima versione che atterra nell'Olanda di fine '800, e assieme a Amy Pond incontra Vincent, lo segue nei suoi tormenti, nella sua disperazione, e fa uno strappo alla regola. Lui, pittore tormentato che non trova consensi o successo, viene portato nella Parigi dei nostri giorni, gli viene mostrato l'amore, la riconoscenza, che c'è ora nei suoi confronti nella retrospettiva al Museo D'Orsay.
Lacrime.
La terza, e ultima, è stata al cinema, per un film, un progetto, tanto speciale già sulla carta, reso ancora più speciale dal cuore che dimostra di avere.
Loving Vincent.
Vincent Van Gogh mi ha fatto commuovere fino alle lacrime per ben tre volte nella mia vita.
La prima, al suo museo, ad Amsterdam.
Con gli occhi pieni di meraviglia e di gratitudine per tutta quella bellezza, per tutto quell'amore, che si sono riempiti di lacrime davanti a uno dei suoi quadri più semplici, e per questo pieni di poesia.
Un ramo di mandorlo, in fiore, il cielo azzurro a fargli da sfondo.
Un quadro pensato per il nipote, appena nato, appeso sopra la sua culla, così che potesse vedere pure lui la bellezza del mondo. Davanti a quel quadro, bello di per sé, l'audioguida raccontava di come quel nipote, poi cresciuto, senza un padre, avesse dedicato la vita a rendere onore a quello zio particolare, pieno di talento non riconosciuto in vita, e avesse aiutato a fondare quel museo dove mi trovavo.
Lacrime.
La seconda, in piena maratona Doctor Who, con il cuore che si ferma davanti all'episodio Vincent and the Doctor, con Il Dottore nella sua undicesima versione che atterra nell'Olanda di fine '800, e assieme a Amy Pond incontra Vincent, lo segue nei suoi tormenti, nella sua disperazione, e fa uno strappo alla regola. Lui, pittore tormentato che non trova consensi o successo, viene portato nella Parigi dei nostri giorni, gli viene mostrato l'amore, la riconoscenza, che c'è ora nei suoi confronti nella retrospettiva al Museo D'Orsay.
Lacrime.
La terza, e ultima, è stata al cinema, per un film, un progetto, tanto speciale già sulla carta, reso ancora più speciale dal cuore che dimostra di avere.
Loving Vincent.
24 novembre 2017
Borg McEnroe
Andiamo al Cinema
Lo sport al cinema funziona sempre poco.
Funziona la boxe, per la sua componente violenta e animale, funziona il football, per come gli americani sanno raccontarlo da dietro le quinte.
Di certo non funziona il tennis.
O almeno, non funzionava fino a quest'anno, in un anno in cui, a distanza di poche settimane, ben due film -La battaglia dei sessi e Borg McEnroe- a tema sono usciti in sala.
Oggi, si parla di quest'ultimo.
Si parla di una finale a Wimbledon nel 1980, che è entrata nella storia. Una delle migliori sfide di tutti i tempi, capace di suscitare interesse e attenzioni anche prima che i due antagonisti scendessero in campo, e proprio per il carattere, la personalità, di questi due protagonisti.
Lo sport al cinema funziona sempre poco.
Funziona la boxe, per la sua componente violenta e animale, funziona il football, per come gli americani sanno raccontarlo da dietro le quinte.
Di certo non funziona il tennis.
O almeno, non funzionava fino a quest'anno, in un anno in cui, a distanza di poche settimane, ben due film -La battaglia dei sessi e Borg McEnroe- a tema sono usciti in sala.
Oggi, si parla di quest'ultimo.
Si parla di una finale a Wimbledon nel 1980, che è entrata nella storia. Una delle migliori sfide di tutti i tempi, capace di suscitare interesse e attenzioni anche prima che i due antagonisti scendessero in campo, e proprio per il carattere, la personalità, di questi due protagonisti.
23 novembre 2017
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 23 Novembre
Il film di punta, non c'è. Ma ci sono film da tenere d'occhio, vuoi per la regia, vuoi per gli attori coinvolti, vuoi per una trama stuzzicante.
Tra dramma, buoni sentimenti e qualche brivido, pure questa settimana al cinema non è male.
Detroit
Non smette di parlare di guerre e conflitti, Kathryne Bigelow, e questa volta punta la macchina da presa sugli scontri razziali avvenuti a Detroit, nel 1967.
Promette intensità.
Trailer
Il libro di Henry
Buonismo in agguato, in questa storia di un altro bambino dall'alto quoziente intellettivo, che con il suo libro, invita la madre ad aprire gli occhi sui vicini di casa.
Cast variegato (da Naomi Watts al prezzemolino Jacob Tremblay), una visione gliela si darà.
Trailer
Il domani tra di noi
Lo schianto di un aereo, due soli sopravvissuti -un uomo e una donna- chiamati a sopravvivere al gelo delle montagne. Non siamo tornati negli anni '90, con l'amore che nella catastrofe ci mette lo zampino, ma c'è da chiedersi cosa abbia spinto Kate Winslet e Idris Elba a scegliere di recitare in questo film.
Trailer
Flatliners
Remake dell'omonimo film di Joel Schumacher con un cast niente male -Ellen Page, Diego Luna, Nina Dobrev- che sperimenta l'esperienza della pre-morte.
Non tutto andrà per il verso giusto.
Brividi facili in agguato.
Trailer
American Assassin
Il periodo d'oro di Michael Keaton sembra già finito. Acchiappa sempre più parti, ma non per questo di qualità. Ne è l'esempio questo film d'azione sul reclutamento e la trasformazione di un giovane studente a spietata spia assassina, che sa di già visto.
Trailer
La Mano Invisibile
Dalla Spagna un film che su carta promette un gran bene: un gruppo di diversi lavoratori sono chiamati a svolgere il loro lavoro all'interno di un capannone, con un pubblico -a casa e in "studio"- che li può commentare e votare. Cosa si nasconde dietro questo reality?
Curiosità, ce n'è.
Trailer
Gli Sdraiati
Dall'omonimo best-seller di Michele Serra, adattato da Francesca Archibugi, la rappresentazione della nuova generazione italiana, sdraiata a letto o sul divano, e con lo smartphone in mano.
Difficile non essere diffidenti.
Trailer
Caccia al Tesoro
Un film di Carlo Vanzina con protagonista Vincenzo Salemme che organizza di rubare il tesoro di San Gennaro.
Anche no.
Trailer
Gramigna
Non può mancare il film italiano della settimana che parla di mafia e di come si cerca di combatterla.
Peccato sia sempre quel drammone all'italiana che appesantisce fin dal titolo.
Trailer
Il figlio sospeso
La ricerca di un fratello e di un passato, da parte di un fotografo ora orfano.
Amatorialismo? Sì.
Trailer
Nut Job - Tutto molto divertente
Animazione per i più piccoli, senza troppi pregi, per ingannare l'attesa di fronte ai titoli più meritevoli, che tardano ad arrivare.
Trailer
Tra dramma, buoni sentimenti e qualche brivido, pure questa settimana al cinema non è male.
Detroit
Non smette di parlare di guerre e conflitti, Kathryne Bigelow, e questa volta punta la macchina da presa sugli scontri razziali avvenuti a Detroit, nel 1967.
Promette intensità.
Trailer
Il libro di Henry
Buonismo in agguato, in questa storia di un altro bambino dall'alto quoziente intellettivo, che con il suo libro, invita la madre ad aprire gli occhi sui vicini di casa.
Cast variegato (da Naomi Watts al prezzemolino Jacob Tremblay), una visione gliela si darà.
Trailer
Il domani tra di noi
Lo schianto di un aereo, due soli sopravvissuti -un uomo e una donna- chiamati a sopravvivere al gelo delle montagne. Non siamo tornati negli anni '90, con l'amore che nella catastrofe ci mette lo zampino, ma c'è da chiedersi cosa abbia spinto Kate Winslet e Idris Elba a scegliere di recitare in questo film.
Trailer
Flatliners
Remake dell'omonimo film di Joel Schumacher con un cast niente male -Ellen Page, Diego Luna, Nina Dobrev- che sperimenta l'esperienza della pre-morte.
Non tutto andrà per il verso giusto.
Brividi facili in agguato.
Trailer
American Assassin
Il periodo d'oro di Michael Keaton sembra già finito. Acchiappa sempre più parti, ma non per questo di qualità. Ne è l'esempio questo film d'azione sul reclutamento e la trasformazione di un giovane studente a spietata spia assassina, che sa di già visto.
Trailer
La Mano Invisibile
Dalla Spagna un film che su carta promette un gran bene: un gruppo di diversi lavoratori sono chiamati a svolgere il loro lavoro all'interno di un capannone, con un pubblico -a casa e in "studio"- che li può commentare e votare. Cosa si nasconde dietro questo reality?
Curiosità, ce n'è.
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Gli Sdraiati
Dall'omonimo best-seller di Michele Serra, adattato da Francesca Archibugi, la rappresentazione della nuova generazione italiana, sdraiata a letto o sul divano, e con lo smartphone in mano.
Difficile non essere diffidenti.
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Caccia al Tesoro
Un film di Carlo Vanzina con protagonista Vincenzo Salemme che organizza di rubare il tesoro di San Gennaro.
Anche no.
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Gramigna
Non può mancare il film italiano della settimana che parla di mafia e di come si cerca di combatterla.
Peccato sia sempre quel drammone all'italiana che appesantisce fin dal titolo.
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Il figlio sospeso
La ricerca di un fratello e di un passato, da parte di un fotografo ora orfano.
Amatorialismo? Sì.
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Nut Job - Tutto molto divertente
Animazione per i più piccoli, senza troppi pregi, per ingannare l'attesa di fronte ai titoli più meritevoli, che tardano ad arrivare.
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22 novembre 2017
Una Donna Fantastica
Andiamo al Cinema
È il giorno del compleanno di Marina.
Orlando, il suo fidanzato, ha una bella sorpresa, un bel regalo: un viaggio alle cascate di Iguazu.
Ha dimenticato i biglietti, però, chissà dove. L'età avanza, ma non se ne vuole fare un cruccio, non oggi, non ora che la sua fidanzata molto più giovane partirà con lui.
Lei, bellissima, canta e lo ammalia, festeggia timida al ristorante orientale dove ha prenotato, bevono, fumano un po', fanno l'amore.
Ma durante la notte, Orlando si sveglia, è in stato confusionale, cade dalle scale, Marina lo soccorre, lo porta all'ospedale, ma lì, muore.
Un dramma.
Ora che il loro amore procedeva a gonfie vele.
Un dramma nel dramma se una fidanzata più giovane si trova a fare i conti con la famiglia di lui, che ovviamente non la sopporta, non la vuole nemmeno vedere, la vuole tenere fuori dai preparativi del funerale e pure dall'appartamento in cui si era appena trasferita.
Un dramma nel dramma se Marina non è sempre stata Marina, ma è stata prima Daniel, un uomo, sì. Portando scompiglio, scandalo, in quella famiglia, con quell'amore.
È il giorno del compleanno di Marina.
Orlando, il suo fidanzato, ha una bella sorpresa, un bel regalo: un viaggio alle cascate di Iguazu.
Ha dimenticato i biglietti, però, chissà dove. L'età avanza, ma non se ne vuole fare un cruccio, non oggi, non ora che la sua fidanzata molto più giovane partirà con lui.
Lei, bellissima, canta e lo ammalia, festeggia timida al ristorante orientale dove ha prenotato, bevono, fumano un po', fanno l'amore.
Ma durante la notte, Orlando si sveglia, è in stato confusionale, cade dalle scale, Marina lo soccorre, lo porta all'ospedale, ma lì, muore.
Un dramma.
Ora che il loro amore procedeva a gonfie vele.
Un dramma nel dramma se una fidanzata più giovane si trova a fare i conti con la famiglia di lui, che ovviamente non la sopporta, non la vuole nemmeno vedere, la vuole tenere fuori dai preparativi del funerale e pure dall'appartamento in cui si era appena trasferita.
Un dramma nel dramma se Marina non è sempre stata Marina, ma è stata prima Daniel, un uomo, sì. Portando scompiglio, scandalo, in quella famiglia, con quell'amore.
21 novembre 2017
Alias Grace
Mondo Serial
È indubbiamente l'anno di Margaret Atwood.
Scrittrice canadese, classe 1939, studiata nelle scuole, sta riscoprendo una nuova giovinezza e soprattutto raggiungendo pure chi -come la sottoscritta- ne ignorava l'esistenza, grazie al piccolo schermo.
Prima con quel capolavoro -l'ho detto? sì, l'ho detto- di The Handmaid's Tale, ora con Alias Grace.
Sempre una donna protagonista, sempre una donna non fortunata, vessata, studiata e osservata, e pure questa volta una donna forte, determinata, intelligente.
Grace è però, prima di tutti questi aggettivi, un'assassina.
È indubbiamente l'anno di Margaret Atwood.
Scrittrice canadese, classe 1939, studiata nelle scuole, sta riscoprendo una nuova giovinezza e soprattutto raggiungendo pure chi -come la sottoscritta- ne ignorava l'esistenza, grazie al piccolo schermo.
Prima con quel capolavoro -l'ho detto? sì, l'ho detto- di The Handmaid's Tale, ora con Alias Grace.
Sempre una donna protagonista, sempre una donna non fortunata, vessata, studiata e osservata, e pure questa volta una donna forte, determinata, intelligente.
Grace è però, prima di tutti questi aggettivi, un'assassina.
20 novembre 2017
Il Lunedì Leggo - E' arrivato l'arrotino di Anna Marchesini
Anna Marchesini è un pezzo di infanzia.
Inevitabile se gli sketch del Trio pullulavano in TV quando si era piccoli. Inevitabile se si aveva una certa simpatia per quella faccia di gomma di Massimo Lopez. Lei era la lei del trio, quella ragazza che si invidiava, che sapeva far ridere, con la voce volutamente stridula e i modi di fare volutamente altezzosi.
Su carta, invece, l'ho scoperta per caso.
Con un regalo che temevo, e raro, ché i libri a chi ama i libri difficilmente li regalano. Paura di doppioni, di sbagliare gusti, di incappare in errori.
Figurarsi regalare il libro di una comica che è anche una raccolta di racconti, a me diffidente di natura, e che non vado certo matta per le raccolte di racconti, troppo brevi per entrare nel cuore, troppo veloci per essere approfonditi.
Invece Moscerine mi ha sorpreso.
Vuoi perchè non stiamo di certo parlando di una comica uscita da una serata giusta di Zelig, ma di una perfezionista, un'autentica veneratrice delle parole, vuoi perchè i racconti -due in particolare: La torta nuziale e La signorina Iovis- per la loro malinconia, sono entrati nel cuore, sono stati approfonditi.
Ma oggi, lunedì, si parla di un altro libro, che è per mia fortuna un vero e proprio romanzo.
Rimasto incompiuto, però, o meglio, non del tutto completato.
Inevitabile se gli sketch del Trio pullulavano in TV quando si era piccoli. Inevitabile se si aveva una certa simpatia per quella faccia di gomma di Massimo Lopez. Lei era la lei del trio, quella ragazza che si invidiava, che sapeva far ridere, con la voce volutamente stridula e i modi di fare volutamente altezzosi.
Su carta, invece, l'ho scoperta per caso.
Con un regalo che temevo, e raro, ché i libri a chi ama i libri difficilmente li regalano. Paura di doppioni, di sbagliare gusti, di incappare in errori.
Figurarsi regalare il libro di una comica che è anche una raccolta di racconti, a me diffidente di natura, e che non vado certo matta per le raccolte di racconti, troppo brevi per entrare nel cuore, troppo veloci per essere approfonditi.
Invece Moscerine mi ha sorpreso.
Vuoi perchè non stiamo di certo parlando di una comica uscita da una serata giusta di Zelig, ma di una perfezionista, un'autentica veneratrice delle parole, vuoi perchè i racconti -due in particolare: La torta nuziale e La signorina Iovis- per la loro malinconia, sono entrati nel cuore, sono stati approfonditi.
Ma oggi, lunedì, si parla di un altro libro, che è per mia fortuna un vero e proprio romanzo.
Rimasto incompiuto, però, o meglio, non del tutto completato.
19 novembre 2017
La Domenica Scrivo - Hotel (di stanze da ricordare, altre da dimenticare, di tappe e percorsi)
Lo scorso anno Chiara Gamberale decise di ricordare il suo anno attraverso i bagni frequentati.
[se n'è parlato QUI]
Idea curiosa, un po' folle, ma capace di capire come quell'anno fosse stato, quali passaggi -dai più anonimi dell'autogrill ai più intimi di amici che inauguravano o vendevano casa- fossero avvenuti.
Io, la mia vita, potrei definirla attraverso gli Hotel in cui sono stata.
Mi rendo conto che no, non è un percorso in salita, dall'ostello in cui io e le mie amiche siamo addirittura riuscite a contrattare il prezzo in mezzo alla strada, sul punto di andarcene, all'ultimo ostello rumoroso come pochi altri, il cambiamento sembra quasi non esserci. Anche perchè della stessa città -Praga- si tratta.
Non sono ancora arrivata a soggiornare in suite principesche, in camere dalla vista mozzafiato, all inclusive, con tanto di portiere e portantino. No, proprio no.
Anzi. Questo resta il mio sogno, come una piccola Macaulay Culkin aspetto il giorno di trovare una carta di credito senza limiti, ma un Trump ad indicarmi la strada anche no.
Quello che conta in questo percorso, sono però le tappe di mezzo.
[se n'è parlato QUI]
Idea curiosa, un po' folle, ma capace di capire come quell'anno fosse stato, quali passaggi -dai più anonimi dell'autogrill ai più intimi di amici che inauguravano o vendevano casa- fossero avvenuti.
Io, la mia vita, potrei definirla attraverso gli Hotel in cui sono stata.
Mi rendo conto che no, non è un percorso in salita, dall'ostello in cui io e le mie amiche siamo addirittura riuscite a contrattare il prezzo in mezzo alla strada, sul punto di andarcene, all'ultimo ostello rumoroso come pochi altri, il cambiamento sembra quasi non esserci. Anche perchè della stessa città -Praga- si tratta.
Non sono ancora arrivata a soggiornare in suite principesche, in camere dalla vista mozzafiato, all inclusive, con tanto di portiere e portantino. No, proprio no.
Anzi. Questo resta il mio sogno, come una piccola Macaulay Culkin aspetto il giorno di trovare una carta di credito senza limiti, ma un Trump ad indicarmi la strada anche no.
Quello che conta in questo percorso, sono però le tappe di mezzo.
18 novembre 2017
La Signora dello Zoo di Varsavia
Andiamo al Cinema
Dici film sull'Olocausto e subito pensi al solito film sull'Olocausto.
Al buonismo, a quelli che di fatto sono diventati cliché, all'eroe coraggioso, ai tedeschi cattivi e senza pietà, ai sotterfugi, all'ansia che questi creano, al lieto fine -nonostante tutto- finale.
Ed è un peccato.
Perché in tempi in cui davvero non si dovrebbe dimenticare, in cui ricordare dovrebbe continuare a fare male, che il cinema proponga sempre la stessa formula per una storia che è vera, non aiuta di certo.
Sembra poi quasi un obbligo sfornare almeno un paio -o più- di titoli a tema all'anno, ottimi da presentare a fine gennaio quando ricorre la Giornata della Memoria, ottimi da presentare alle scuole, non sapendo però risvegliare a dovere gli alunni chiamati ad aprire gli occhi.
A ben guardare, tra pigiami a righe e quant'altro, solo Il figlio di Saul -nella sua estrema crudezza- o il tarantiniano Bastardi senza Gloria -per quanto tarantiniano, ovviamente, e derivativo e non propriamente storico- hanno saputo emergere dalla massa negli ultimi anni.
E purtroppo La signora dello zoo di Varsavia non fa eccezione.
Dici film sull'Olocausto e subito pensi al solito film sull'Olocausto.
Al buonismo, a quelli che di fatto sono diventati cliché, all'eroe coraggioso, ai tedeschi cattivi e senza pietà, ai sotterfugi, all'ansia che questi creano, al lieto fine -nonostante tutto- finale.
Ed è un peccato.
Perché in tempi in cui davvero non si dovrebbe dimenticare, in cui ricordare dovrebbe continuare a fare male, che il cinema proponga sempre la stessa formula per una storia che è vera, non aiuta di certo.
Sembra poi quasi un obbligo sfornare almeno un paio -o più- di titoli a tema all'anno, ottimi da presentare a fine gennaio quando ricorre la Giornata della Memoria, ottimi da presentare alle scuole, non sapendo però risvegliare a dovere gli alunni chiamati ad aprire gli occhi.
A ben guardare, tra pigiami a righe e quant'altro, solo Il figlio di Saul -nella sua estrema crudezza- o il tarantiniano Bastardi senza Gloria -per quanto tarantiniano, ovviamente, e derivativo e non propriamente storico- hanno saputo emergere dalla massa negli ultimi anni.
E purtroppo La signora dello zoo di Varsavia non fa eccezione.
17 novembre 2017
La Ragazza nella Nebbia
Andiamo al Cinema
Per un dato problema, ci sono diverse strade da percorrere per arrivare a una soluzione.
Prendete una ragazza, perfetta e dalla vita semplice, che scompare, nel nulla, nella nebbia.
Prendete un paesino di montagna sperduto, chiuso nella sua valle, desolante, dove tutti si conoscono.
Mettete a capo delle indagini un investigatore noto, che no, non usa le prove e gli indizi a disposizione, no, non usa nemmeno il suo intuito, ma per arrivare a una soluzione, usa gli altri. In particolare, usa i media, la TV come i giornalisti, mescola le carte, gioca sporco, aspetta e osserva.
Come un gatto.
Per ogni storia, poi, deve esserci un cattivo.
Lo dice il professor Martini, lo dice la Storia stessa. Sono i cattivi ad avere fascino, a mettere benzina sul fuoco.
Martini finirà per essere suo malgrado il cattivo di questa storia, l'uomo su cui puntare i riflettori e le dita accusatrici, l'uomo da osservare, da mettere sotto esame.
Come un topo.
In questa caccia, tra gatti e topi, tra corvi -noi, pubblico affamato- che stanno sui rami a gracchiare, ci si dimentica facilmente di lei, di Anna Lou, che manca da casa da settimane, ormai.
Per un dato problema, ci sono diverse strade da percorrere per arrivare a una soluzione.
Prendete una ragazza, perfetta e dalla vita semplice, che scompare, nel nulla, nella nebbia.
Prendete un paesino di montagna sperduto, chiuso nella sua valle, desolante, dove tutti si conoscono.
Mettete a capo delle indagini un investigatore noto, che no, non usa le prove e gli indizi a disposizione, no, non usa nemmeno il suo intuito, ma per arrivare a una soluzione, usa gli altri. In particolare, usa i media, la TV come i giornalisti, mescola le carte, gioca sporco, aspetta e osserva.
Come un gatto.
Per ogni storia, poi, deve esserci un cattivo.
Lo dice il professor Martini, lo dice la Storia stessa. Sono i cattivi ad avere fascino, a mettere benzina sul fuoco.
Martini finirà per essere suo malgrado il cattivo di questa storia, l'uomo su cui puntare i riflettori e le dita accusatrici, l'uomo da osservare, da mettere sotto esame.
Come un topo.
In questa caccia, tra gatti e topi, tra corvi -noi, pubblico affamato- che stanno sui rami a gracchiare, ci si dimentica facilmente di lei, di Anna Lou, che manca da casa da settimane, ormai.
16 novembre 2017
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 16 Novembre
Arriva l'ennesimo ciclone supereroistico, e le poche altre uscite degne di nota parlano di buonismo e di amore, ma qualcosa da salvare comunque c'è.
Dal fronte italiano, purtroppo, poco di nuovo.
Justice League
Ormai potrei scrivere lo stesso commento per tutti gli innumerevoli film Marvel/DC in uscita: non mi avranno, fan accorrete pure.
Figurarsi poi se mi faccio tentare da non uno, ma tutti i supereroi messi assieme. No no.
Trailer
The Big Sick
Amore interazziale, pregiudizi, malattia. Ma Big Sick è anche una storia vera -quella degli sceneggiatori del film- e soprattutto ha per protagonista la certezza indie Zoe Kazan.
Da vedere.
Trailer
Ogni Tuo Respiro
Amore e malattia, questa volta in costume. Purtroppo non c'è traccia di commedia, ma solo di melodramma, e Andrew Garfield e Claire Foy non bastano a fare da garanzia.
Si tentenna, finchè c'è di meglio.
Trailer
La Signora dello Zoo di Varsavia
Amore e guerra, la II Mondiale per la precisione, con i proprietari dello zoo dell'invasa capitale polacca chiamati a proteggere non solo i loro animali, ma anche gli ebrei in fuga, offrendo loro riparo.
Probabile retorica, probabile buonismo. Ma ci sono Jessica Chastain e Daniel Bruhl.
Trailer
Lezione di Pittura
Dal Cile, una piccola storia che si fonde con quella più grande del suo Paese. Un bambino dalle spiccate capacità artistiche, spronato e aiutato da un mentore farmacista.
Per radical-chic.
Trailer
La Casa di Famiglia
Un padre in coma, quattro figli che lo credono spacciato e vendono la casa in cui sono cresciuti. Quando però il padre dal coma esce, partirà la più classica delle commedie degli equivoci.
Cast da non sottovalutare (Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero de Rienzo, Matilde Gioli) ma troppi cliché, poche risate.
Trailer
I'm - Infinita come lo spazio
L'adolescenza raccontata tra horror e fantasia, per un risultato che pecca di amatorialismo puro.
Trailer
Agadah
Produzione e regia italiana, per un cast internazionale che mette in scena il Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki, una storia fatta di storie, raccontate da narratori diversi a un eroe di ventura.
Serietà e pesantezza in agguato.
Trailer
Pipì Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite
Animazione davvero per i più piccoli. Ma piccoli piccoli.
Trailer
Dal fronte italiano, purtroppo, poco di nuovo.
Justice League
Ormai potrei scrivere lo stesso commento per tutti gli innumerevoli film Marvel/DC in uscita: non mi avranno, fan accorrete pure.
Figurarsi poi se mi faccio tentare da non uno, ma tutti i supereroi messi assieme. No no.
Trailer
The Big Sick
Amore interazziale, pregiudizi, malattia. Ma Big Sick è anche una storia vera -quella degli sceneggiatori del film- e soprattutto ha per protagonista la certezza indie Zoe Kazan.
Da vedere.
Trailer
Ogni Tuo Respiro
Amore e malattia, questa volta in costume. Purtroppo non c'è traccia di commedia, ma solo di melodramma, e Andrew Garfield e Claire Foy non bastano a fare da garanzia.
Si tentenna, finchè c'è di meglio.
Trailer
La Signora dello Zoo di Varsavia
Amore e guerra, la II Mondiale per la precisione, con i proprietari dello zoo dell'invasa capitale polacca chiamati a proteggere non solo i loro animali, ma anche gli ebrei in fuga, offrendo loro riparo.
Probabile retorica, probabile buonismo. Ma ci sono Jessica Chastain e Daniel Bruhl.
Trailer
Lezione di Pittura
Dal Cile, una piccola storia che si fonde con quella più grande del suo Paese. Un bambino dalle spiccate capacità artistiche, spronato e aiutato da un mentore farmacista.
Per radical-chic.
Trailer
La Casa di Famiglia
Un padre in coma, quattro figli che lo credono spacciato e vendono la casa in cui sono cresciuti. Quando però il padre dal coma esce, partirà la più classica delle commedie degli equivoci.
Cast da non sottovalutare (Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero de Rienzo, Matilde Gioli) ma troppi cliché, poche risate.
Trailer
I'm - Infinita come lo spazio
L'adolescenza raccontata tra horror e fantasia, per un risultato che pecca di amatorialismo puro.
Trailer
Agadah
Produzione e regia italiana, per un cast internazionale che mette in scena il Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki, una storia fatta di storie, raccontate da narratori diversi a un eroe di ventura.
Serietà e pesantezza in agguato.
Trailer
Pipì Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite
Animazione davvero per i più piccoli. Ma piccoli piccoli.
Trailer
15 novembre 2017
The Place
Andiamo al Cinema
Un tavolino in fondo ad un bar.
Sempre il solito cliente seduto, stanco, lì. Da mattina a sera. Dall'apertura -che non vedremo mai- alla chiusura.
Un enorme taccuino zeppo di appunti davanti a lui, una trafila senza fine di sconosciuti che lì si siedono, parlano, confessano. Lui scrive, ogni tanto, legge, altre volte.
Chi da lì si alza lo fa da arrabbiato, oltraggiato, stupito. Con la mente che corre, si vede, alla ricerca di un senso, di una soluzione.
Quello che fa, quell'uomo, dall'aria stanca e provata, è assegnare dei compiti.
Solo così il desiderio richiesto da chi davanti a lui si siede, verrà esaudito.
Solo così quella persona finiremo per conoscerla, per capire quanto in là si può spingere, per vedersi soddisfatti.
Un tavolino in fondo ad un bar.
Sempre il solito cliente seduto, stanco, lì. Da mattina a sera. Dall'apertura -che non vedremo mai- alla chiusura.
Un enorme taccuino zeppo di appunti davanti a lui, una trafila senza fine di sconosciuti che lì si siedono, parlano, confessano. Lui scrive, ogni tanto, legge, altre volte.
Chi da lì si alza lo fa da arrabbiato, oltraggiato, stupito. Con la mente che corre, si vede, alla ricerca di un senso, di una soluzione.
Quello che fa, quell'uomo, dall'aria stanca e provata, è assegnare dei compiti.
Solo così il desiderio richiesto da chi davanti a lui si siede, verrà esaudito.
Solo così quella persona finiremo per conoscerla, per capire quanto in là si può spingere, per vedersi soddisfatti.
14 novembre 2017
Room 104
Mondo Serial
Quante cose possono succedere in una camera d'albergo?
Quante avventure, quanti ospiti diversi, storie diverse, si porta appresso una semplice stanza?
L'idea, le domande, saranno sorte ad ognuno di noi, ma solo i fratelli Duplass hanno deciso di farci una serie TV.
12 episodi, 12 storie diverse, stessa stanza d'albergo, pardon, di motel.
La numero 104.
Non siamo certo in un posto lussuoso, anzi, siamo in una camera piuttosto triste e desolata, con quell'alone di vecchiaia che impolvera i suoi angoli.
Ma importa poco la stanza in sé, importa quello che ci succede, cosa ci succede, quanto la fantasia di sceneggiatori (anche se la maggior parte degli episodi sono scritti dallo stesso Mark Duplass) si possa divertire e ingegnare.
Meglio dirlo subito, però.
Non tutto fila liscio, non tutte le storie reggono.
Anzi.
Quante cose possono succedere in una camera d'albergo?
Quante avventure, quanti ospiti diversi, storie diverse, si porta appresso una semplice stanza?
L'idea, le domande, saranno sorte ad ognuno di noi, ma solo i fratelli Duplass hanno deciso di farci una serie TV.
12 episodi, 12 storie diverse, stessa stanza d'albergo, pardon, di motel.
La numero 104.
Non siamo certo in un posto lussuoso, anzi, siamo in una camera piuttosto triste e desolata, con quell'alone di vecchiaia che impolvera i suoi angoli.
Ma importa poco la stanza in sé, importa quello che ci succede, cosa ci succede, quanto la fantasia di sceneggiatori (anche se la maggior parte degli episodi sono scritti dallo stesso Mark Duplass) si possa divertire e ingegnare.
Meglio dirlo subito, però.
Non tutto fila liscio, non tutte le storie reggono.
Anzi.
13 novembre 2017
Il Lunedì Leggo - Lettera al Padre di Franz Kafka
Kafka è uno di quegli autori scoglio.
Uno di quegli autori in cui inevitabilmente, nell'arco di una vita, andrai a scontrarti, sapendo di avere a che fare con uno dei grandi.
La sua ombra, allora, non potrà che fare paura.
Ci si sentirà piccoli, poco intelligenti, o lo si crederà sopravvalutato. Dipende dai punti di vista, dal nostro modo di essere lettori.
Oppure, si può prenderlo così com'è, sapendo di non saper far fronte alle sue metafore, alle sue allegorie, ai suoi pensieri contorti, ma berne, per quelle sue storie intricate, per quelle idee assurde e geniali.
Oggi come in passato, così ho letto e leggo Kafka.
Uno di quegli autori in cui inevitabilmente, nell'arco di una vita, andrai a scontrarti, sapendo di avere a che fare con uno dei grandi.
La sua ombra, allora, non potrà che fare paura.
Ci si sentirà piccoli, poco intelligenti, o lo si crederà sopravvalutato. Dipende dai punti di vista, dal nostro modo di essere lettori.
Oppure, si può prenderlo così com'è, sapendo di non saper far fronte alle sue metafore, alle sue allegorie, ai suoi pensieri contorti, ma berne, per quelle sue storie intricate, per quelle idee assurde e geniali.
Oggi come in passato, così ho letto e leggo Kafka.
12 novembre 2017
La Domenica Scrivo - Praga
Dicono che non si dovrebbe mai tornare dove si è stati felici.
Dicono l'abbia detto Jim Morrison, ma attribuiscono così tante frasi a Jim che chissà se è vero.
Ed è vero, poi, che non si dovrebbe mai tornare dove si è stati felici?
Perché se prima, lì, si era felici, oggi non lo si è più, perchè la nostalgia porta con sé la malinconia? O perchè già nel tornarci si cerca una felicità che non c'è più, che non può essere trovata lì, perchè come ben dice Jim -o chi per lui- la felicità non appartiene al luogo, ma perdura nel tempo?
Io, dove sono stata felice, ci sono tornata.
Sono tornata a Praga, per la terza volta.
Ci sono tornata dopo esserci stata immensamente felice.
Dicono l'abbia detto Jim Morrison, ma attribuiscono così tante frasi a Jim che chissà se è vero.
Ed è vero, poi, che non si dovrebbe mai tornare dove si è stati felici?
Perché se prima, lì, si era felici, oggi non lo si è più, perchè la nostalgia porta con sé la malinconia? O perchè già nel tornarci si cerca una felicità che non c'è più, che non può essere trovata lì, perchè come ben dice Jim -o chi per lui- la felicità non appartiene al luogo, ma perdura nel tempo?
Io, dove sono stata felice, ci sono tornata.
Sono tornata a Praga, per la terza volta.
Ci sono tornata dopo esserci stata immensamente felice.
11 novembre 2017
Sei Anni di In Central Perk... e tu, quanto ci sei?
Sei anni di In Central Perk?
Ma davvero?
Sei anni (o qualcosa di meno, in realtà, che dall'apertura al vero rodaggio qualche mese buco qua e là c'è stato) in cui quotidianamente mi trovo a scrivere, leggere, commentare e rispondere su questo Blog e sugli altri.
Sì, ne sono felice.
Sì, potrei esserlo un po' di più visto che il mondo del blogging non sembra così attivo, che i commenti e i commentatori spesso latitano nonostante i numeri di lettori in crescita.
Ma si resiste, soprattutto se questo spazio si è fatto sempre più personale, sempre più mio, sempre più importante. Come un vero e proprio lavoro -pur se non pagato- ma che non costa nessuna fatica gestire.
Perché scrivere, sì, è bellissimo. E ancor più consigliare bei film o evitare di vederne altri, molto meno convincenti, risolvendo così serate e pomeriggi, dandogli un senso. O almeno, vedo così la mia missione.
Ma davvero?
Sei anni (o qualcosa di meno, in realtà, che dall'apertura al vero rodaggio qualche mese buco qua e là c'è stato) in cui quotidianamente mi trovo a scrivere, leggere, commentare e rispondere su questo Blog e sugli altri.
Sì, ne sono felice.
Sì, potrei esserlo un po' di più visto che il mondo del blogging non sembra così attivo, che i commenti e i commentatori spesso latitano nonostante i numeri di lettori in crescita.
Ma si resiste, soprattutto se questo spazio si è fatto sempre più personale, sempre più mio, sempre più importante. Come un vero e proprio lavoro -pur se non pagato- ma che non costa nessuna fatica gestire.
Perché scrivere, sì, è bellissimo. E ancor più consigliare bei film o evitare di vederne altri, molto meno convincenti, risolvendo così serate e pomeriggi, dandogli un senso. O almeno, vedo così la mia missione.
10 novembre 2017
Arianna
E' già Ieri -2015-
Arianna ha un problema.
L'adolescenza sta per finire, il seno non cresce, il ciclo non arriva.
Non è come sua cugina, fiorita e maturata, sicura di sé e pure con il ragazzo.
Arianna è diversa.
Chiusa, torna in quella casa dove è cresciuta da bambina cercando un po' di sé, cercando di staccarsi da quei genitori che le stanno vicino, ma che forse, qualcosa le nascondono.
Continua le sue cure ormonali, continua a farsi domande, a cercare di capire e provare piacere.
Arianna ha un problema.
L'adolescenza sta per finire, il seno non cresce, il ciclo non arriva.
Non è come sua cugina, fiorita e maturata, sicura di sé e pure con il ragazzo.
Arianna è diversa.
Chiusa, torna in quella casa dove è cresciuta da bambina cercando un po' di sé, cercando di staccarsi da quei genitori che le stanno vicino, ma che forse, qualcosa le nascondono.
Continua le sue cure ormonali, continua a farsi domande, a cercare di capire e provare piacere.
9 novembre 2017
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 9 Novembre
Settimana ricchissima di uscite interessanti, tra Palme d'oro, tennisti in sfida e tavoli di ristorante su cui andare a sedersi. Metteteci poi della verve comica, pure qualche brivido e un orsetto buonista, e da evitare ci sono solo quei film italiani e pesanti di cui si può fare a meno.
Ma visto che ci si può accampare al cinema con il resto, non lamentiamoci, anzi!
The Place
Dopo il meritato successo di Perfetti Sconosciuti, Paolo Genovese torna a farci unire attorno ad una tavola, questa volta quello più piccolo di un ristorante, dove un cliente abituale si siede sempre.
Un signor cast (Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessandro Borghi, Silvio Muccino, Alba Rohrwacher), per un'idea non originale (tratta dalla serie The booth at the end disponibile su Netflix) che però intriga assai.
Trailer
The Square
Chi la capisce l'arte contemporanea? Chi le capisce quelle installazioni concettuali che destabilizzano la nostra percezione?
La Palma d'Oro di Cannes promette grandi cose, nel portarci dentro un museo, seguendo il suo gallerista e i suoi artisti all'opera.
Anche qui, un signor cast tra l'ormai onnipresente Elizabeth Moss e Dominic West.
Trailer
Borg McEnroe
Il tennis va alla grande quest'anno al cinema, e dopo La battaglia dei sessi, dove a scontrarsi erano uomo e donna e relativi cliché, tocca a due campioni diversi fuori e dentro il campo: Bjorn Borg e John McEnroe.
Sverrir Gudnason e Shia LaBeuof promettono scintille.
Trailer
Addio Fottuti Musi Verdi
I The Jackal ci provano su grande schermo, e questa volta puntando in alto, in quella che sembra una nuova puntata della Trilogia del Cornetto, con annessa verve, non-sense e ironia.
I conti torneranno?
Trailer
Auguri per la tua Morte
Quando Ricomincio da capo incontra l'horror.
Ovvero, rivivere ancora e ancora il giorno in cui sei stata uccisa, per capire chi è il tuo assassino.
Per amanti dei brividi facili, e sopratutto target teen.
Trailer
Paddington 2
Il buonista orsetto inglese torna anche per queste feste natalizie, anche se al Natale manca più di un mese.
Non mancano attoroni che si prestano al gioco (Brendan Gleeson, Hugh Grant, Sally Hawkins, Peter Capaldi), per accontentare bambini e famiglie in crisi di astinenza da prodotti come si deve.
Trailer
Malarazza
Quei film italiani indipendenti e di denucia, che si fanno però così pesanti da non farsi proprio desiderare.
Trailer
L'Esodo
Quei film italiani indipendenti e di denucia, che si fanno però così pesanti da non farsi proprio desiderare #2.
Trailer
Ma visto che ci si può accampare al cinema con il resto, non lamentiamoci, anzi!
The Place
Dopo il meritato successo di Perfetti Sconosciuti, Paolo Genovese torna a farci unire attorno ad una tavola, questa volta quello più piccolo di un ristorante, dove un cliente abituale si siede sempre.
Un signor cast (Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessandro Borghi, Silvio Muccino, Alba Rohrwacher), per un'idea non originale (tratta dalla serie The booth at the end disponibile su Netflix) che però intriga assai.
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The Square
Chi la capisce l'arte contemporanea? Chi le capisce quelle installazioni concettuali che destabilizzano la nostra percezione?
La Palma d'Oro di Cannes promette grandi cose, nel portarci dentro un museo, seguendo il suo gallerista e i suoi artisti all'opera.
Anche qui, un signor cast tra l'ormai onnipresente Elizabeth Moss e Dominic West.
Trailer
Borg McEnroe
Il tennis va alla grande quest'anno al cinema, e dopo La battaglia dei sessi, dove a scontrarsi erano uomo e donna e relativi cliché, tocca a due campioni diversi fuori e dentro il campo: Bjorn Borg e John McEnroe.
Sverrir Gudnason e Shia LaBeuof promettono scintille.
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Addio Fottuti Musi Verdi
I The Jackal ci provano su grande schermo, e questa volta puntando in alto, in quella che sembra una nuova puntata della Trilogia del Cornetto, con annessa verve, non-sense e ironia.
I conti torneranno?
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Auguri per la tua Morte
Quando Ricomincio da capo incontra l'horror.
Ovvero, rivivere ancora e ancora il giorno in cui sei stata uccisa, per capire chi è il tuo assassino.
Per amanti dei brividi facili, e sopratutto target teen.
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Paddington 2
Il buonista orsetto inglese torna anche per queste feste natalizie, anche se al Natale manca più di un mese.
Non mancano attoroni che si prestano al gioco (Brendan Gleeson, Hugh Grant, Sally Hawkins, Peter Capaldi), per accontentare bambini e famiglie in crisi di astinenza da prodotti come si deve.
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Malarazza
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L'Esodo
Quei film italiani indipendenti e di denucia, che si fanno però così pesanti da non farsi proprio desiderare #2.
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