15 aprile 2013

Biglietti, Prego! - Il Boxoffice del Weekend

Vista la valanga di nuove uscite di giovedì, vedendo questo boxoffice i distributori dovrebbero ripensare un po' meglio le loro scelte. Solo 4 infatti, su 11, sono le new entry in classifica e solo 1 il film italiano riuscito ad arrivare addirittura sul podio (quanta tristezza). Ad avere la meglio è comunque Tom Cruise con il suo blockbuster di facile presa, mentre continuano i successi di pellicole famigliari come I Croods e Benventuo Presidente.
Ecco i dettagli:

1° Oblivion
week-end € 1.558.300 (totale: 1.558.300)

2° Bianca come il latte Rossa come il sangue
week-end € 693.358 (totale: 2.159.231)

3° Ci vediamo domani
week-end € 627.803 (totale: 628.837)

4° Come un tuono
week-end € 422.998 (totale: 1.477.834)

5° Benvenuto Presidente
week-end € 412.966 (totale: 7.905.180)

6° I Croods
week-end € 406.765 (totale: 10.174.993)

7° Il cacciatore di giganti
week-end € 163.428 (totale: 2.582.076)

8° Le avventure di Taddeo l'Esploratore
week-end € 142.829 (totale: 142.829)

9° L’ipnotista
week-end € 137.900 (totale: 137.900)

10° G.I. Joe La vendetta 
week-end € 133.153 (totale: 2.765.105)

14 aprile 2013

Rumors Has It - News dal Mondo del Cinema

Se di rumors si deve parlare, iniziamo con rumors coi fiocchi! Bastano infatti poche parole rilasciate dal maestro David Lynch a far impazzire i suoi fan. Per chi ha amato Twin Peaks, questa è manna dal cielo: “Sto pensando ad una nuova serie, la tv ti permette di raccontare una storia diluita nel tempo come al cinema non puoi fare. Per me esisteranno sempre entrambi i formati: è come dipingere in un quadrato o in un rettangolo.”(intervista rilasciata al Metro francese)

Ma se news portano felicità altre decisamente meno. Pare infatti che la Warner Bros. stia mettendo in cantiere il prequel di... Shining. Sì, proprio così, il capolavoro di Kubrick potrebbe avere un seguito e al momento il progetto è tra le mani dei produttori Glen Mazzara (The Walking Dead) Laeta Kalogridis (Avatar, Shutter Island) e Bradley Fisher (Zodiac, Black Swan). Tentennamenti anche da parte di Stephen King, che a breve sfornerà invece il seguito del suo romanzo -Doctor Sleep.

A proposito di sequel, anche il piccolo caso Chronicle potrebbe averne uno nei prossimi tempi. Visto il successo di critica e pubblico, Max Landis ha già preparato il copione che sarebbe molto più cupo del precedente. Ora resta attesa per sapere se il film si farà o meno e se il regista Josh Trank ne prenderà parte visti i suoi numerosi impegni.

Grande attesa anche per la nuova fatica di Paolo Sorrentino. Dopo aver conquistato ancora più consensi con  This must be the place, il regista torna a lavorare con Toni Servillo. La grande bellezza uscirà il 23 maggio, il trailer fa già brillare gli occhi:



Continua anche la collaborazione tra Jessica Chastain e il regista Guillermo del Toro. Dopo aver lavorato assieme a La madre, i due si ritrovano per Crimson Peak. Del film si sa solo che sarà una storia d'amore gotica in un'ambientazione alla Bronte. Farà parte del cast anche Emma Stone.


Infine, si parla di Cannes. All'inizio del festival manca circa un mese e le notizie iniziano ad essere succulente.
Se già si sa che Il Grande Gatsby di Luhrmann aprirà la kermesse, notizie di questa settimana hanno confermato che la madrina sarà la bellissima Audrey Tatou mentre a chiudere la settimana di grande cinema Zulu, diretto da Jérôme Salle e interpretato da Orlando Bloom e Forest Whitaker. L'annuncio dei partecipanti alla gara avverrà il 18 aprile.
Manca poco, stay tuned!

13 aprile 2013

Tiny Furniture

E' già Ieri. -2010-


AVVERTENZE: è inevitabile che la visione del film venga influenzata da Girls.
L'opera prima di Lena Dunham ha, per spettatori della seconda ora come me, la sensazione di essere una lunga puntata della serie ormai cult.
Il motivo? Non solo perché oltre alla Dunham anche altri personaggi sono presenti in entrambe le produzioni (Jemima Kirke e Alex Karpovsky), né per quell'aria e quello stile indie che impregna ogni scena, ma perché la storia è proprio quella poi riproposta -in chiave migliore, bisogna ammetterlo- per il piccolo schermo.
Aura(/Hannah/Lena) è infatti una figlia un po' viziata, tornata a casa dopo la laurea e alla ricerca del suo posto nel mondo. La madre artista di alto livello e la sorella -magra e con la strada che sembra già spianata davanti a lei- non aiutano la situazione, e tra litigi, party e ricerche di lavoro, Aura non farà che ripetere che sì. si è appena laureata e deve "figure out" cosa fare ora e che sta passando un momento davvero davvero difficile.
L'incontro con l'amica d'infanzia particolarmente sopra le righe -il cui personaggio verrà poi ripreso per Jenna- la spinge ad accettare un lavoro temporaneo dove finirà per invaghirsi di un giovane ma squinternato chef, mentre una star di youtube approfitta della sua ospitalità stabilendosi nel loft di famiglia senza sembrare attratto da lei quanto vorrebbe.


La trama è però chiusa in se stessa, non sono i fatti o i momenti chiave a segnare il film, che come una lunga puntata di Girls punta sulla personalità dei suoi protagonisti, analizzandola attraverso l'ambiente e l'atteggiamento che occupano.
Tiny Furniture (il cui titolo richiama i soggetti delle fotografie della madre-artista) diventa così una pellicola generazionale che riesce a rendere bene il disorientamento dei post laureati, la sensazione di sbando e di impotenza conditi con l'immancabile ironia e mancanza di pudore di cui la Dunham avrà modo di abituarci (ah, da segnalare che all'epoca il suo fisico era lontano da quello di Hannah, il chè fa parecchio strano). Il finale lascia abbastanza sconcertati, essendo un film che gira su stesso la conclusione e a dir poco inconcludente e spreca la possibilità di trovare una via d'uscita più significativa.
Su tutto primeggia però lo stile del film. Con quella fotografia nitida e simmetrica molto ma molto indie-Sundance-stile, quella ricerca di eleganza e di originalità e di colori perfettamente mixati che sono una gioia per gli occhi per chi adora questo genere. Per chi invece da sempre lo denigra, bè, probabilmente lo odierà.


12 aprile 2013

Come un Tuono

Andiamo al Cinema.


Come un tuono inizia in sordina: i muscoli tatuati di Ryan Gosling in primo piano, il suo incedere, senza mai mostrare il viso alla camera, tra la gente, il suo arrivare lì dove sembra appartenere, su una moto. Derek Cianfrance decide di iniziare il suo terzo film da regista in modo anomalo, con quel giubbotto che tanto ricorda il Gosling di Drive e quei movimenti a inseguimento che catturano. Da qui in poi il film si apre, lasciando spazio ad una storia in triplice declinazione in cui dolore e violenza la fanno da padrone.
Come un tuono è infatti diviso in tre parti con tre diversi protagonisti. Nella prima Gosling è gigante, capace di ammaliare con uno sguardo e di alzare i livelli di adrenalina. L'attore è Luke, punta di un luna park ambulante, motociclista acrobatico che scopre di avere un figlio da Romina, ragazza con il quale era stato un anno prima. La scoperta lo segnerà in modo inesorabile, e cercando di fare il meglio per il bambino finirà per essere implicato in rapine a mano armata dalle tragiche conseguenze. Il ritmo creato in queste scene di azione viene a perdersi nella seconda parte dove Bradley Cooper non regge il confronto e dove un senso di soffocamento viene a crearsi. Cooper è infatti Avery Cross, il poliziotto che ha affrontato Luke, diventato eroe mediatico scopre gli altarini di corruzione e spaccio all'interno della polizia, decidendo coraggiosamente di farne denuncia. La sensazione di chiusura e di pericolo si fa ancora più forte nella terza e ultima parte, dove al centro della scena ci sono i figli di Luke e Avery, inevitabilmente segnati dalle colpe dei loro padri, e costretti loro malgrado a doverne fare i conti.


Come una storia che si ripete, come colpe che prima o poi devono essere espiate, Come un tuono mostra e dà tanto. La circolarità della trama, con gli stessi luoghi che diventano simbolo e che caratterizzano il momento di svolta per ognuno dei protagonisti (quel dietro i pini di cui si fa riferimento nel titolo originale, The place beyond the pines) rende il film più autoriale di quanto il solo trailer possa far pensare. Lo stesso susseguirsi di diversi protagonisti nel giro di 140 minuti è un effetto straniante ma sicuramente ben riuscito. Il problema è qui la mancanza di equilibrio tra queste tre parti. Se la prima colpisce, gasa e addolora, poi si finisce per essere travolti da un vortice a volte forzato che ricade anche in cliché facilmente evitabili.
Come già detto tra i due attori principali non c'è storia. Cooper con quegli occhi da Huscky e il faccino pulito non ha il magnetismo di un tatuato e a suo modo dolce Gosling. Ad emergere è anche Eva Mendes, attrice ultimamente un po' appannata che sta tornando alla ribalta.
A livello tecnico nulla da eccepire. Cianfrance il suo lavoro lo sa fare a meraviglia, creando scene, quadri e momenti toccanti e ben strutturati. La fotografia grezza, con quel blu che risalta in modo freddo, come una lama, riprende le tonalità di Blue Valentine creando però un'epopea travagliata, in cui bene e male si confondono.


p.s.: Ma davvero se mai Gosling e la Mendes figlieranno ne uscirà un figlio così?



11 aprile 2013

Silenzio in Sala - Le Nuove Uscite al Cinema

Continuano le settimane di magra al cinema, e mai ce ne fu una di peggiore. Nonostante i numerosissimi film in uscita, se ne salvano davvero pochi, anzi, giusto un paio ma con un ragionevole dubbio ad accompagnarli. Perchè? Su 11 film 8 sono italiani e sono davvero pochi quelli "consigliabili".

Oblivion 
Un classico blockbuster sci-fi con protagonista Tom Cruise. In molti si butteranno su questo film anche per Legacy: Tron, il lavoro precedente del regista Kosinski. Ma i dubbi sulla ripetitività e non originalità della trama sono molti: Tom è infatti uno dei pochi umani rimasti sulla Terra dopo che questa è stata distrutta da una guerra nucleare con gli alieni che hanno eliminato la Luna. Con l'arrivo di una navicella le minacce tornano incombenti.





L'ipnotista 
Lasse Hallstrom dirige un film di impronta nordica. Il giallo ruota attorno ad un triplice omicidio all'interno di una famiglia. Il figlio minore è in coma e per riuscire a salvare la sorella si chiama un famoso ipnotista. Mah.







Il volto di un'altra 
Commedia nera all'italiana con protagonisti Laura Chiatti e Alessandro Preziosi. Le premesse non sono delle migliori ma vista la regia di Pappi Corsicato (Il seme della discordia) si prospetta un film che indaga il malessere delle tv italiana. Al centro infatti una conduttrice televisiva che perde l'onda del successo che con il marito -chirurgo estetico- tenta di risalire la china sfruttando bellezza e disgrazia.







Tutto parla di te
Alina Marazzi è una regista italiana davvero importante. I suoi documentari Un'ora sole ti vorrei e Vogliamo anche le rose hanno giustamente fatto il giro del mondo e ora si cimenta con la fiction affrontato il delicato argomento della maternità. Ad impreziosire il cast Charlotte Rampling.







La città ideale
Come la Marazzi anche Luigi Lo Cascio è al suo esordio dietro la macchina da presa. Uno dei migliori attori italiani in circolazione racconta la misteriosa storia di un architetto ambientalista che finisce per essere accusato di aver investito un uomo. La verità sarà tutta da scoprire. Tra denuncia e richiami al Neorealismo.







Noi non siamo come James Bond
Documentario divertente e divertito di Mario Balsamo e Guido Gabrielli, anche protagonisti. Tutto ruota attorno al sogno di poter conoscere l'Unico James Bond: Sean Connery, mito inossidabile per entrambi. Per farlo i due intraprendono un viaggio on the road per arrivare fino in Scozia, risistemando così la loro vita colpita da malattie e bisognosa di un inizio che li riporti al passato.

10 aprile 2013

Shameless US - Terza Stagione

Quando i film si fanno ad episodi.


Abbiamo conosciuto i Gallaghers nel freddo inverno di Chigaco, li abbiamo poi accompagnati in una torrida estate e li ritroviamo ora in una primavera di cambiamento.
La terza stagione si svolge infatti in un arco temporale più ampio rispetto alle altre e si caratterizza per i mutamenti che ogni membro della famiglia si trova suo malgrado a dover affrontare.
A partire dai piccoli di casa, come Carl sempre più stranamente affezionato al padre e dedito alle prime ragazzate, o Debbie alle prese con le crisi di un'adolescenza che tarda ad arrivare, fino ai vicini di casa Kev e Vi impegnati in un improbabile ménage a trois per avere finalmente un figlio loro.
A conquistare e tenere con il fiato sospeso sono però le vicende degli adolescenti: Ian e Lip si invischiano in pericolose storie amorose con i Milkovich e se uno non ha vita facile con la possessiva ma innamorata Mandy, l'altro dovrà tenere testa e cuore per un Mickey ritroso a dichiarare e vivere la sua omosessualità.
I cambiamenti non mancano nemmeno per Fiona, ovviamente, il cui rapporto con Jimmy/Steve si fa troppo altalenante, tra abitudini e decisioni che rischiano di minarlo per sempre. Non che Steve non ci metta del suo per rovinare tutto, invischiato tra la mala brasiliana e il suo matrimonio di facciata.
In tutto questa baraonda ricca di ironia e sincerità come solo i Gallaghers sanno fare, c'è spazio anche per Sheila e Jody impegnati a crescere il piccolo Hymie, anche se a troneggiare sono le scappate di Frank, che in questa stagione continua a farsi odiare/ far intenerire che lo rende un personaggio speciale. Tra cause da sostenere, figli da voler mantenere e una casa da difendere, Fiona sarà il faro a cui ancora una volta aggrapparsi, capace di sacrificare se stessa per il bene di tutti.
La forza del telefilm è infatti quello di aver creato personaggi unici e a loro modo tutti amabili, con cui si entra in empatia e dei quali si vuole sapere il destino. Bisognerà però aspettare un altro anno per scoprire le sorti che li aspettano e, dopo questa terza stagione più matura e più compatta nei temi trattati e nella crescita che ogni protagonista ha dovuto affrontare, si prospettano novità interessanti soprattutto visto il finale decisamente lacrimoso.
Il perfetto mix tra denuncia, mancanza di pudore, ironia e commozione è sottolineato da una colonna sonora impeccabile, molto indie e molto cool. Come i Gallaghers, insomma.



9 aprile 2013

Agente 007 - Vivi e Lascia Morire

Bond, James Bond - 50 anni e non sentirli.


In occasione dei 50 anni del più famoso agente segreto del mondo, In Central Perk ha deciso di buttarsi a capofitto in questo mondo di spie e doppi giochi! Siamo al numero 8.






E' giunto il momento del cambio.
Al grande e indimenticabile Sean Connery succede l'altrettanto fascinoso Roger Moore che riesce con eleganza e charme a vestire i panni di James Bond senza quel trauma inatteso che aveva colpito i fan alla vista di George -.
Il merito va anche ad una storia intricata e intrigante in cui il nostro deve riuscire a scoprire chi e perchè ha ucciso 3 agenti inglesi. Gli indizi riconducono dapprima a New York, poi nella selvaggia isola di San Monique.
Pare infatti che dietro ai machiavellici omicidi ci sia Mr. Kananga, ossessionato da riti esoterici e vodoo che si avvale della vergine -ancora per poco- Solitaire per predire i suoi piani. Il suo scopo, attraverso il suo alter ego Mister Big è quello di distribuire eroina pura gratis in modo da creare un numero sempre maggiore di drogati e mandare in bancarotta i suoi nemici. Per la coltivazione, l'intera isola viene fatta credere infestata da spiriti.
Come sempre Bond riuscirà a metterci lo zampino riuscendo a salvarsi dalle situazioni più estreme, pPare infatti che i suoi amici preferiscano la vendetta fredda, lasciando così il tempo e la fortuna a Bond di salvarsi perfino da dei famelici alligatori.


A colpire nel film è sicuramente la lunghezza e le diverse ambientazioni che si susseguono tra l'isola, New York e New Orleans (memorabile la scena del finto funerale), mentre l'azione si fa intelligente con trucchi e maschere anche se a volte si protrae per troppo tempo (vedi l'infinito e ricco di ironia inseguimento in motoscafo). L'ironia è poi presente spesso e volentieri, ad alleggerire il tenore del film, come nel famoso mazzo di carte che spinge Solitaire tra le braccia di 007.

Ma chi è Solitaire? La Bond girl di turno ha le fattezze della bella Jane Seymour, che altro non è che La signora del west della popolare serie televisiva. Come ragazza se la cava, anche se il suo ruolo è meno di azione rispetto alle sue precedenti colleghe.
La vera chicca sono, come sempre, i titoli di testa. A firma della canzone che dà il titolo alla pellicola Live and let die è infatti Sir Paul McCarthy accompagnato d'allora moglie Linda.

8 aprile 2013

In The Flesh

Quando i film si fanno ad episodi.

Non so se si è notato ma ultimamente gli inglesi vanno forti da queste parti (basta guardare qui e qui).
E oggi si parla ancora una volta di una serie televisiva british, non tanto per celebrare/decantare la dipartita della Lady di ferro (a proposito) ma perchè questa miniserie televisiva fatta solo di 3 episodi è una spanna sopra le produzioni americane attuali.
Il perchè?
Per l'originalità del soggetto prima di tutto.
E per la semplicità della messa in scena che non significa povertà di mezzi, in secondo luogo.


Partiamo dalla trama.
Si tratta ancora una volta di zombie. Sì, gli ormai sovraesposti morti viventi già visti nei vari film di Romero, nella saga di Resident: Evil e, ovviamente, nella popolarissima The walking dead, sono presenti e al centro della scena anche qui.
Ma non si creda che gli inglesi facciano le cose come gli altri.
No, no. Loro sono capaci di reinventare, di usare i morti viventi come pretesto per parlare non di umanità alla deriva ma di integrazione, di accettazione e di elaborazione del lutto.
Perchè gli zombie di In the flesh dopo il loro risveglio nel 2009 sono sì stati tenuti a bada da una sollevazione popolare armata e agguerrita -la HVF- ma sono anche stati catturati trovando per loro una cura che è riuscita in molti casi a bilanciare la crescita e la riproduzione delle cellule morte del loro cervello. In poche parole li ha ri-riportati in vita, facendoli tornare ad essere umani come gli altri se non per il fatto di essere morti una volta e di non poter morire se non colpiti nel cervello, in sintesi persone affette da Sindrome di parzialmente Deceduto (PDS).


Al centro di tutto c'è il complessato Kieren. Ragazzo timido e in procinto di tornare dopo un intenso trattamento di cura a casa. Il problema è che casa non è poi così sicura. Proprio a Roarton infatti si era formato il primo nucleo del HVF e ancora in molti osteggiano il piano di integrazione del governo e sono disposti a tutto pur di osteggiare tali leggi. La sorella di Kieren, Jem, fa parte dell'HVF e non è affatto felice del ritorno del fratello che deve in un primo momento essere tenuto nascosto, con tanto di fondotinta e lenti a contatto fornite dal governo per mimetizzarlo ai "normali".
Nei tre episodi che compongono In the flesh, accanto al tema delicato dell'integrazione e dell'accettazione del diverso c'è spazio anche per l'elaborazione del lutto a livello famigliare, nonchè per una misteriosa nuova fede che prende piede tra i risorti (grazie alla quale si conosce Amy, affetta da PDS ma piena di vita e senza remore). Ma a tenere le fila del tutto è il tormentato rapporto tra Kieren e Rick, prima e dopo la loro morte, quell'amicizia che forse è stato qualcosa di più se non fosse per il dispotico padre di Rick che intercede tra loro, ostacolando di continua la loro felicità.
Con un finale amaro e ricco di anticlimax, dove ogni cosa si risolve in modo inaspettato ma comunque convincente, molte cose restano in sospeso e si spera così nella produzione di una seconda stagione.
Nel frattempo, è il caso di dirlo: British do it better!



Biglietti, Prego! -Boxoffice del Weekend

In un fine settimana così così non ci sono stati troppi stravolgimenti nella classifica. I preistorici continuano a dominare mentre c'è un ottimo bilanciamento tra nuove uscite e ormai vecchie glorie. A sorprendere è la resistenza de Il lato positivo  ma a rendere ancora più felici è il quarto posto di Come un tuono.
Ecco i dettagli:

1° I Croods
week-end € 1.265.857 (totale: 9.579.029)

2° Bianca come il latte Rossa come il sangue
week-end € 1.163.036 (totale: 1.163.036)

3° Buongiorno Presidente
week-end € 1.100.625 (totale: 7.279.452)

4° Come un tuono
week-end € 832.245 (totale: 832.245)

5° Il cacciatore di giganti
week-end € 584.017 (totale: 2.302.727)

6° G.I. Joe La vendetta
week-end € 564.415 (totale: 2.493.751)

7° Jimmy Bobo – Bullet to the head
week-end € 299.597 (totale: 299.597)

8° Il lato positivo
week-end € 269.110 (totale: 4.713.592)

9° Un giorno devi andare
week-end € 232.198 (totale: 684.750)

10° La madre
week-end € 230.116 (totale: 2.333.772)