6 settembre 2025

Venezia 82 - Il Leone di Caffè

A ridosso della consegna del Leone d'oro, arrivo con il mio Leone di Caffè.
Quest'anno sono arrivata a 50 film visti, con qualche crollo pomeridiano, qualche bisogno di spazio e silenzio.
Ma la qualità era così alta in questa edizione che è stato difficile far stare tutto quello che volevo e anche se si saltava il pranzo, essere in sala per il film giusto compensava.


Qualche delusione, ovviamente, c'è stata, qualche brutta visione pure. Ma di titoli indimenticabili, di film che porterò nel cuore e di proiezioni condivise tra applausi, lacrime e commozione, sono state di più e sono quelle che non dimenticherò.
Metto ordine qui, rimandando le riflessioni a premi ufficiali consegnati.

I BRUTTI

The Hand of Dante


Un film così brutto che potrebbe fare il giro e diventare scult, ma si ferma un attimo prima.
Indifendibile.


Kim Novak's Vertigo


Documentario su commissione per il Leone d'Oro alla carriera e nulla più.


The Sun Rises On Us All


Un dramma drammatico orientale che conferma la mia allergia al genere.


Girl


Un altro dramma drammatico orientale che conferma la mia allergia al genere.


Ammazzare Stanca


Il classico film italiano sulla mafia che sbaglia il cast e la gestione del tempo.


LE DELUSIONI

How To Shoot a Ghost


Kaufman si presenta con un cortometraggio che sembra quello di uno studente di cinema alle prime armi.


Scarlet


L'anime su cui puntavo che pur avendo immagini potenti, cade in una retorica di una banalità unica.


The Soufler


Piccolo film nel cuore di un hotel di Vienna di cui continua a sfuggirmi il senso.


The Wizard of the Kremlin


Una lezione di storia russa così didascalica e americana da annoiare come non mai.


Mother


Madre Teresa prima di essere una Santa era una persona fin troppo spigolosa.


Orphan


Altro film che fa solo dire: che pesantezza.


Chien 51


Poliziesco futuristico che poteva funzionare, ma non tutto torna a partire dalle scelte musicali e romantiche.


Il Rapimento di Arabella


La seconda prova di Cavalli delude perché vuole copiare la prima senza averne la sostanza.


Duse


La scelta più sbagliata che si potesse fare per interpretare la Divina?
Valeria Bruni Tedeschi.


Smashing Machine


Dwayne Johnson punta all'Oscar e magari ci arriverà, ma il film è il solito film fuori e dentro il ring.


Frankenstein


Atteso e caricato di aspettative, non ho apprezzato il Mostro né gli effetti speciali che sono sempre quelli.
Scusami Guillermo.

I CONVINCENTI

Daroon-e Amir


Piccola storia di emigrazione prima di emigrare.
La bellezza nella piccole cose, come pedalare.


Elisa


Un crime italiano molto italiano, ma alla fine capace di prendere.


Il Maestro


Un on the road italiano molto italiano, ma alla fine capace di prendere.


Rose of Nevada


Uno strano film sui loop temporali a cui ogni tanto ancora penso.
Vorrà dire qualcosa.


Father Mother Sister and Brother


Jim Jarmush in un film a episodi in cui si parla, si sta in silenzio, si cerca un punto sulla famiglia.


Nuestra Tierra


Documentario classico dalla parte giusta della Storia.


Komedie Elahi


Un film iraniano che sembra un film di Nanni Moretti sull'industria del cinema e la sua censura.


Vanilla


Un film messicano pieno di vita e di colore e di sorellanza.


La Valle dei Sorrisi


Un horror italiano che spaventa e funziona.


Come ti muovi, sbagli


La classica commedia di Gianni Di Gregorio che però alla fine diverte sempre.


Marc by Sofia


Un documentario fatto in amicizia, che educa alla moda.


Sotto le Nuvole


Gianfranco Rosi riprende Napoli e le sue contraddizioni con un bianco e nero splendido.


A pied d'Ouvre


Film francese e molto sociale, pur nelle sue pecche.
Onesto e secco.


After the Hunt


Ho quasi fatto pace con Guadagnino che punta sul glamour e sulle questioni del #metoo anche se rischia sempre di calcare la mano.


I MIGLIORI 20

Sangre del Toro


Mi faccio perdonare da del Toro apprezzando un documentario sulla sua carriera e i suoi mostri.


L'Ultimo Anno di Scuola


Piccolo film adolescenziale magari un po' banale, ma capace di crescere a giorni di distanza per l'intimità che trasmette.


La Gioia


Strano e coraggioso film italiano su un amore sbagliato e che non può che finire male.


The Last of the Viking


Commedia nera e folle, con personaggi matti, ma matti davvero e un tesoro da recuperare.


Ghost Elephants


Documentario di Werner Herzog ancora una volta sull'ossessione e sull'oggetto dell'ossessione.


Dead Man's Wire


Gus Van Sant torna e lo fa con una storia vera di rivincita sociale.
Come non volergli bene?


Un Film Fatto Per Bene


Il folle film di un film mai realizzato di Franco Maresco.


Megadoc


Un documentario molto più bello del film su cui ci documenta.


Late Fame


Piccolo film newyorchese sulla scrittura e la fama e l'intimità.


No Other Choice


Cercare lavoro in modo alternativo, attraverso omicidi cruenti ma efficaci.


Jay Kelly


Commedia gigioneggiante più che mai, ma di una leggerezza a cui non si riesce a voler male.


La Grazia


Paolo Sorrentino più politico e più contenuto, ma con i soliti dialoghi precisissimi.


The House of Dynamite


Una Bigelow esplosiva che non molla mai.


L'étranger


La bellezza del bianco e nero, la bellezza di Benjamin Voisin, la bellezza di un film indolente.


Bugonia


Lanthimos-Stone+Plemmons questa volta fanno centro e fanno un gran colpo.


The Testament of Ann Lee


Un musical su una predicatrice quacchera a cui continuo a pensare.
Che musiche, che protagonista!


Broken English


Il miglior documentario ma anche un colpo di fulmine per il genere, che interroga e non vuole dimenticare, che commuove e lo fa con grazia.


100 Nights of Hero


Il vero colpo di fulmine della Mostra: indie, pop, femminista e fantasy.


Silent Friend


Un colpo al cuore in Concorso, difficile predirlo visto che si partiva da un film ungherese di due ore e mezza su tre botanici di tre epoche diverse. Invece incanta, con semplicità e umanità.

IL LEONE DI CAFFÈ 
The Voice of Hind Rajab


Non poteva essere che il film che più ha colpito, a cui è impossibile smettere di pensare, un film politico, certo, ma come si dice necessario. Un film con una sua dignità e un lato tecnico chirurgico.
Non dimenticherò il lungo applauso di una proiezione stampa commossa, annichilita, né il bisogno di starsene soli, almeno un po', usciti dalla sala.
Il potere dei film, quelli giusti.


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