C'era una volta il colpo di fulmine.
Quel film che arrivava dalle sezioni collaterali di Venezia e conquistava in un batter d'occhio.
C'era una volta, e quest'anno sembrava non esserci. Sì, c'era un documentario molto particolare e speciale che poteva essere quello giusto, c'è stato giusto ieri sera una sorpresa elegantissima in concorso di cui parlerò domani... Ma le altre sezioni, mi stavano forse deludendo?
Non dovevo disperare perché oggi sono arrivate 100 notti a farmi innamorare.
Un film fantasy inglese, un film ambientato in uno strano mondo dai toni medievali, dove gli effetti speciali sono artigianali, dove il mondo creato è colorato, materico, fantastico. Un mondo creato dal figlio di un Dio Uccello che l'ha poi modificato affinché venga venerato con leggi che limitano, va da sé, le donne.
Chiamate a procreare e poco più, a non leggere e a non scrivere.
Come si vive in un mondo così?
In ansia, soprattutto se sei una novella sposa che non resta incinta. Non tanto per problemi di fecondità quanto per pigrizia di un marito che non si concede e che stringe la più maschia delle promesse con il suo migliore amico, aitante e fascinoso: la conquisterà lui, quella moglie, e si prenderà il suo castello perché non c'è donna virtuosa che possa resistergli. Saranno 100 notti in cui proverà a fare il suo affondo, ma saranno 100 notti in cui quella moglie impaurita ma anche desiderosa di contattato umano, troverà aiuto nella sua ancella, che distrarrà le sue fantasie e scoraggerà i tentativi di avvicinamento di quel gentiluomo poco gentile.
Il potere delle storie, quelle orali e quelle scritte, che cambiano il mondo e cambiano chi le ascolta, perché quella che l'ancella Hero racconta è la storia di un'altra donna promessa sposa con un segreto pericoloso che condivide con le sue sorelle, un segreto distorto negli anni e nelle voci che ne sono nate.
È un mondo fantastico ma chiaramente con riferimenti alle brutture di questo mondo, è un racconto fantastico che giustamente mette l'accento sulla bellezza delle storie.
Julia Jackman adatta il fumetto di Isabel Greenberg e lo fa con un piglio indie irresistibile, tra inquadrature perfettamente geometriche e un montaggio pop e giocoso. Lei stessa ha preso Poor Things come esempio per il mondo colorato, intimo e stralunato (facciamo che di lune ce ne sono tre) e che si ispira al Medioevo, ma da film indie le cose sono fatte in piccolo e quasi con più cuore.
Maika Monroe, paladina di questi piccoli film, è una moglie timida e virtuosa perfetta, contesa dalla sagace Emma Corrin e dal fascinoso Nicholas Galitzine. A narrare questo racconto è invece Felicity Jones che il film lo produce ritagliandosi un piccolo cammeo assieme a Richard E. Grant e Charlie XCX, giusto per aumentare la quota indie.
Le 100 notti di Hero diventano 100 notti che si passano sognando, incontrando il colpo di fulmine che ha i colori fluorescenti del rosa e che dimostra quanto sanno essere potenti i racconti, quando sono quelli giusti.
Lo attendo fortissimamente!
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