1 luglio 2014

Penny Dreadful

Quando i film si fanno ad episodi

Dorian Gray, Dracula, Mina, il Dottor Frankenstein, La Creatura.
Che cos'è, una versione gotica di Once Upon a Time?
No, o meglio, sulla carta potrebbe anche esserlo ma lo sviluppo è decisamente più serioso e più volto all'orrore rispetto al molto più ironico e magico prodotto ABC.
Si tratta di una serie dell'americana Showtime molto molto inglese, più per ambientazione che per produzione, che vede protagonisti, proprio come i libri di appendice in vendita nel XIX secolo, i più classici personaggi di romanzi e avventure.


A dargli volto attori di eccezione, che hanno fatto sicuramente salire l'acquolina in bocca per il pilot: Eva Green, Billie Piper, Timothy Dalton e il quasi dimenticato (e a ragione) Josh Hartnett.
Insieme, danno vita ad una trama piuttosto intricata, che li vede uniti per sconfiggere Il Signore delle Tenebre che tiene in scacco Mina, la figlia del misterioso signor Malcom. In realtà, il mistero avvolge ognuno di loro, e proprio per cercare di fare luce sul loro passato e sulle loro vicende, la serie si fa così ramificata e disorientante, mostrandoci assassinii feroci, possessioni, esperimenti al limite tra vita e morte che hanno successo.
Tutto si fa più chiaro con l'episodio più riuscito, il quinto, dove in forma epistolare Vanessa spiega finalmente tutte le sue colpe e tutti gli anni che la legano al signor Malcom e a Mina, dando la spinta per continuare una ricerca che sembra ormai vana.


Se letta così la serie sembra avere parecchio appeal, più si va avanti con la visione dei soli 8 episodi che compongono la prima stagione, più ci si rende conto che troppo si vuole raccontare, facendo della ricerca centrale forse lo sviluppo meno interessante. A tenere banco sono infatti i dissidi interiori di un dottor Frankenstein annientato dalla sua intelligenza e dalla riuscita del suo esperimento, la malinconica vita che per sua causa La Creatura si ritrova a vivere, nonché la magnetica Vanessa Ives, che conquista con un solo sguardo, posata ed enigmatica.
Il merito sta tutto in una Eva Green paurosamente brava, che dà il meglio di sé nelle scene demoniache e nel suo passato funestato dalle possessioni, con un accento british e una capacità di cambio tonale decisamente impressionante (vedasi l'episodio numero 7).
Fortunatamente, poi, non si scade nei soliti cliché, ma la Londra vittoriana mostrata sul piccolo schermo ha gli odori e i sapori di quella vera, con dei personaggi che non ricalcano l'immaginario comune con cui li si identifica ma, proprio per volontà del suo autore, sono quanto più umani possibili, così da dare ai loro dissidi interiori ancora più carica.
Il finale è comunque fin troppo esaustivo, chiudendo questioni ma rivelandone di nuove (non poi così sorprendenti) che danno spazio alla già annunciata seconda stagione, in cui si spera ci si focalizzerà meglio e più chiaramente su un'unica vicenda, o si darà più unità agli episodi.


11 commenti:

  1. A me, invece, il fatto che gli episodi fossero quasi autoconclusivi, a sé stanti, è piaciuto molto. Sembrava da antologia di racconti dell'orrore. Mi è piaciuto, ma io ero cotto già davanti alla sigla, bellissima. Grandi ambientazioni, grandi attori. Su tutti, la Green, che è veramente magnifica. Tra l'altro, ho letto che è francese. Quell'accento lì da dove lo tira fuori? Vedi, non solo la Maslany sa farlo :-D
    Mi è piaciuta lei, mi è piaciuto un mondo il Frankenstein "mostro". Una bella riscrittura del personaggio, una sorta di Fantasma dell'opera che non è Gerald Butler. Dorian Gray mi è piaciuto e non mi è piaciuto. E' il Dorian che immagino io, con i lineamenti un po' infantili, però la Green se lo mangiava. Accanto a lei, sembrava un bambino e lei la sua maestra. Ed hanno quasi la stessa età.

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    1. Analizzati così, come dei veri e propri penny dreadful, possono avere più senso, ma l'aria della stagione nonostante i soli 8 episodi era davvero troppo pesante... fortuna quindi che la Green (informandomi, ha studiato in una scuola inglese e si è trasferita giovane in America) con la sua interpretazione ha innalzato il prodotto, ma comunque non so se continuerò a seguirlo.

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  2. Al momento ho visto solo il pilot che, se devo essere sincera, non mi ha entusiasmata più di tanto. Mi è sembrato un Buffy gotico senza l'ironia di Joss Whedon.
    Appena ho un po' di tempo però recupero l'intera stagione.

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    1. L'ironia non è proprio di casa, ci si prende fin troppo sul serio e viste le lungaggini e i pochi colpi di scena davvero ad effetto, ti consiglio di prolungare la visione solo per la brevità della stagione, e per la Green, che impossessata fa davvero paura!

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  3. che noia di serie!
    salvo giusto eva green, il resto è solo un riciclo mal riuscito e senza fantasia dell'immaginario gotico del passato.
    e i risvolti finali alla teen wolf non lasciano sperare in niente di buono per il futuro...

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    1. Soprattutto perchè Josh più che un lupo è un cane a recitare! E con quel finale non sono proprio riusciti a creare della sorpresa, né dell'attesa... bah.

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  4. Aspettavo con ansia la prima puntata ma dopo averla vista sono rimasta totalmente delusa....niente! non mi ha preso! eppure in molti ne hanno parlato bene...magari tra qualche mese ci riproverò!

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    1. Ha preso poco anche a me, ma volendo vedere dove si andava a parare mi sono concessa la visione anche degli altri 7 episodi.. niente, il prossimo anno la lascerò tranquillamente a chi l'ha apprezzata.

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    1. Dì la verità, più che la serie, è la Green che ti intriga ;)

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  6. A me invece è piaciuta parecchio! Ho un debole per i personaggi dei libri d'appendice e mi è piaciuto molto come li hanno caratterizzati... Ma soprattutto io l'ho seguita concentrandomi sulla forma, sulla rappresentazione e ricerca del bello puramente edonistico e del sublime scioccante, e da questo punto di vista non ho nulla da eccepire, è stata perfetta!!
    E Eva Green? Varie spanne sopra tutto il resto, davvero fantastica!

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