Gunpowder

Mondo Serial

Remember Remember the 5th of December...
Come dite?
Era il 5 novembre da ricordare?
Già.
Ma ad un mese esatto, perchè non rispolverare una miniserie targata BBC che della Congiura delle polveri parla?
Una serie che da queste premesse, unita al fatto che a produrla e a esserne protagonista sia quel Jon Snow di un Kit Harington e che l'interesse verso questa congiura non è scemato, anzi, grazie a V per Vendetta dal 2005 a oggi continua, e ogni 5 novembre ci ritroviamo tutti con almeno una decina di amici a condividere quel monologo, o qualche immagine di V, una serie -si diceva- che prometteva scintille (sì, ispira un sacco di battute simpatiche Gunpowder).
Kit Harington ha quindi deciso di darci una lezione di storia.
Sì, proprio lui che non ne sa niente.
E se vogliamo dirlo subito -su, diciamolo- la lezione gli riesce un gran male.

Il problema fondamentale di Gunpowder è di ridimensionare in pochissimo tempo la portata di questa fantomatica Congiura.
Tutto, dal primo all'ultimo istante, è andato male.
L'obiettivo, come si sa, era radere al suolo la sede del Parlamento. Minare il potere di un re farlocco come Giacomo I, e fargli capire che la sua guerra contro i cristiani non era condivisa. Anzi, quei cristiani perseguitati, torturati, condannati e uccisi nei peggiori dei modi in pubblica piazza, alzavano la testa, e la tagliavano a chi il potere lo deteneva.
Peccato che, come si sa, quella polvere non è mai esplosa.
In soli 3 episodi allora si cerca di far luce su un periodo storico alquanto buio. Se in Inghilterra infatti ad essere perseguitati erano i cristiani, nella Spagna con cui si era in guerra da decenni, erano i non cristiani ad essere messi al rogo dall'Inquisizione.
Come muoversi in un contesto religioso dove la religione sembra non aver proprio spazio?
Gunpowder sceglie di non approfondire troppo -diciamo quasi per niente- la misteriosa figura di Guy Fawkes, lasciandolo avvolto dal mistero, preferendogli invece l'uomo di famiglia, il devoto e coraggioso Robert Catesby. Che sì, interpretato da Kit Harington diventa niente meno che un Jon Snow chiamato a riunire a sé amici e parenti cristiani per dar vita a questa congiura, rintracciando fin nelle fiandre chi li possa aiutare ad avere la giusta quantità di polvere da sparo, mentre gli uomini di Giacomo I - a sua insaputa- tramano con doppi e tripli giochi alle loro spalle.

E uno dice: wow, la congiura delle polveri, Kit Harington, Guy Fawkes, la BBC, soli tre episodi! Saranno scintille!
In realtà, la noia bussa prestissimo alla porta, incredibile quando dovresti perlomeno avere un inizio scoppiettante e un finale con i fuochi d'artificio e nel mezzo un solo episodio. E invece, la noia arriva fin da subito, fin da subito si capisce che la sceneggiatura non sa bene come arrivare alla fine, riempiendosi qua e là e mostrando in modo grottesco ogni tipo di tortura prevista. Come se il gusto per la conoscenza storica giustificasse il gusto per il macabro.
Si arriva -stancamente- alla fine, e la fine non è altro che una sconfitta sonora.
Resistere?
Ma quando mai?
Perfino il fato sembra essere contro Catesby e i suoi, e lì dove li aiutava a fuggire da una prigione mal controllata (sceneggiatori, vi prego, se proprio volete far evadere i vostri protagonisti, almeno fatela breve questa evasione, o quelle guardie tanto preparate ci fanno una figuraccia e la sospensione dell'incredulità ve la giocate subito), infine quel fato ha l'emblema di una candela che quella polvere la fa esplodere davvero.
Non si salva nemmeno il cast, con un Kit Harington che se non trovo bello, ancor meno trovo espressivo, una sprecatissima Liv Tyler, un pesantissimo Peter Mullan e un inspiegabile malvagio Mark Gatiss dal torcicollo che va e viene.
Remember, Remember the 5th of Novembre, sì, ma dimentichiamo, e in fretta, Gunpowder.

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