13 settembre 2023

Il Recuperone: The Good Fight

#LaPromessa2023

Era solo questione di tempo, ma dopo il recuperone che è stato The Good Wife, dovevo scoprire che ne era stato di Diane, uno dei personaggi migliori di quella serie in uno spin-off che si è concluso appena l'anno scorso.
La si ritrova in grande forma (anche se non finanziaria) e pronta a dar contro a Trump.
Perché la serie di Robert e Michelle King decide di inglobare la realtà e di farne un faro di speranza e di lotta a una politica americana alla deriva.
Risultato ottimo, con episodi verticali sempre affilati e attuali, e trame orizzontali che abbracciano complotti e lotte partigiane.
Quanto a Alicia Florrick e al resto del cast originale, speravo in qualche comparsata di prestigio, ma ci si deve limitare a scoprire un destino non roseo per la mancata First Lady e il mancato Presidente e il ritorno di clienti e nomi noti.
Diane è di un'altra pasta, e con il suo stile, la sua risata, la sua integrità, meritava più spazio e una serie così ben scritta.
Si vocifera ora di un altro spin-off, più comico e più difficile, ma che bello sarebbe ritrovare parte della gang ancora una volta.


E ora, con un bel calice di vino rosso in mano, ci diamo a un lungo post pieno di GIF e miniclassifiche?
E andiamo!

EVOLUZIONE DELLE STAGIONI

PRIMA STAGIONE


Si parte in modo classico, con una caduta.
Quella di Diane, pronta alla pensione, a ritirarsi in una villa in Francia, a lasciare Chicago, i tribunali, i doppi giochi.
E invece viene tradita dal suo analista finanziario, che con lei ha truffato tutti i suoi clienti e accusato di truffa rischia la prigione.
Diane deve trovarsi un lavoro, deve vendere casa, deve ricostruirsi una carriera in un'età in cui nessun studio sembra volerla. Tranne il Reddick/Boseman, firm all black, impegnato in cause civili che sempre stanno a cuore a Diane e che con lei guadagna clienti di alto profilo e pure un profilo bianco.
Assieme a Diane, viene assunta Maia, la figlia di quell'analista bersaglio di rappresaglie e indagini a sua volta.
Schema classico, tra reputazione da riacquistare e un caso importante che si sviluppa in modo orizzontale in mezzo a casi verticali.
I titoli degli episodi sono titoli classici


SECONDA STAGIONE


Le cose iniziano a cambiare, e lo si capisce già dal primo episodio.
Sarà anche perché Diane ha iniziato a prendere microdosi di LSD per affrontare la realtà che vede Trump alla Casa Bianca.
Fanno la loro comparsa canzoncine per spiegare tecnicismi e una minaccia corre per Chicago: le vittime sono proprio gli avvocati, uccisi uno alla volta da clienti insoddisfatti.
I titoli degli episodi corrispondono ai giorni di presidenza di Trump


TERZA STAGIONE


Le cose si fanno serie e se davvero Trump è una minaccia: va annientata.
Dopo le microdosi, Diane trova il suo modo di sfogare la frustrazione prima attraverso le arti marziali, poi unendosi a un gruppo pronto a farsi vendetta, a giocare sporco attraverso fake news e attacchi, a spingersi sempre più in là.
Le canzoncine sono ormai sempre presenti, tranne in un'episodio che subisce la censura di NBC e che parla della Cina.
Ops.
Nel mentre siamo pronti a salutare Maia, che esce di scena in modo fastidioso, diventando suo padre.
I titoli degli episodi richiamano quelli di Friends, "The One Where..."


QUARTA STAGIONE


La stagione che deve fare i conti con la Pandemia, e che pur mettendo molta carne al fuoco, non riesce a cuocerla per bene.
Si parla di inghippi degni di Kafka dentro il tribunale, con il fantomatico Memo 618 a risultare un mistero, lo studio viene comprato da un'autorevole società che trasforma gli uffici e i clienti in modo chic, e non mancano gli episodi che pungono sul vivo questioni importanti, tra #MeToo, atlete Trans e... Epstein.
In un finale molto confuso che non riesce a chiudere a dovere il cerchio, ma che lascia aperte molte domande.
I titoli degli episodi dimostrano l'unità dello studio, con The Gang impegnata a...


QUINTA STAGIONE


I cambiamenti sono in corso e un primo episodio riassuntivo ce li riassume tutti visto quello che la Pandemia ci ha tolto.
Per chi se ne va, ci sono nuovi ingressi non particolarmente simpatici, come si vedrà fra i personaggi meno preferiti.
Al centro della stagione c'è però la Corte 9 3/4 presieduta dal giudice Wackner, che giudice non è, che si inventa punizioni e un tribunale per far risparmiare tempo e denaro alla giustizia americana.
Se tutto parte bene, con le motivazioni adeguate, i soldi, la Tv, il successo, cambiano le cose. Nel peggiore dei modi: ovvero richiamando l'attacco del 6 gennaio al Campidoglio per cui è accusato Kurt.
I titoli degli episodi compongono una filastrocca

SESTA STAGIONE


L'ultima stagione, quella in cui l'aria si fa minacciosa, in cui le elezioni sono vicine, le proteste montano sulle strade causando sempre più ansia, pericolo, bombe.
Chi protesta?
Ad un certo punto, non lo si capisce più.
La politica è ormai parte dello studio e con l'uscita di scena di Adrian, entra il ricco Ri'chard, con dei conti in sospeso e un'agenda personale.
Diane, per affrontare tutto questo, inizia a sottoporti a trattamenti di Ketamina, rivedendo il suo matrimonio, le sue priorità e rimettendo in discussione il suo ruolo all'interno di uno studio di soli avvocati neri che con il razzismo interno deve fare i conti.
È un finale esplosivo, letteralmente, che dimostra come si può parlare della realtà, spiegarla e inglobarla nel racconto televisivo.
I titoli degli episodi sono The End of... Everything.


PERSONAGGI MIGLIORI

5. 
Jay DiPersia


Investigatore molto silenzioso, meno misterioso ma comunque con una sua storia da raccontare.
Buono, a volte troppo, regala brividi quando si tratta di combattere il COVID-19 in un episodio che riporta a galla spettri e paure e soprattutto quando deve battersi per avere un Visto e rimanere in America (Day 485, 2x12). Appellarsi all'arte che ha permesso alla modella Melania Trump è la frecciatina che ce lo rende ancora più simpatico.
Per non parlare di un finale che lo vede schierarsi dalla parte giusta di una guerra interna e nascosta.


4. 
Liz Reddick


Arriva solo alla seconda stagione partendo in sordina, ma poco a poco ci si rende conto di avere a che fare con una donna battagliera come Diane, con le sue ferite, i suoi ex matrimoni e un'etica a cui attenersi.
L'eredità paterna è difficile da gestire, soprattutto in pieno #MeToo, ma le sue risate sono sempre sincere.


3. 
Lucca Quinn


Il personaggio che ci si porta dietro da The Good Wife e che continua ad essere quel miscuglio di fredda professionalità e d'impaccio privato che fanno breccia.
Alle prese con un amore complicato, con una maternità da nascondere e a cui non dare peso,e con una posizione verso cui ambire, infine improvvisamente più ricca di quel che avrebbe mai pensato, Lucca è l'amica e l'eroina di cui si ha bisogno.
La sua uscita di scena nella quinta stagione fa male, un po' come aver perso Colin per strada.
Ma non era certo lui a renderla speciale.


2. 
Marissa Gold


Altro personaggio storico che si meritava il giusto spazio e infatti eccola qui.
Assistente di Diane prima, investigatrice poi, avvocato infine.
Sempre capace di tirarsi e tirar fuori gli altri dai guai con la sua parlantina.


1. 
Diane Lockhart


Non poteva che essere lei, la protagonista, la preferita. Una Diane che resiste sotto i duri colpi della vita, dai suoi risparmi spariti nel nulla a Trump presidente risponde a modo suo: attraverso microdosi di LSD o Ketamina, organizzando vendette e piani machiavellici per far fuori il Presidente.
La sua visione politica e del mondo, i suoi credi e la sua etica lavorativa la rendono l'avvocato ideale.
Magari più distratto, ma che importa.


PERSONAGGI MENO MIGLIORI

5. 
Julius Cain


Ritroviamo il buon Julius partner e infine giudice sotto inchiesta graziato dal "suo" Presidente.
Perché Julius, spesso in disparte, mai fondamentale, ha l'ingrato compito di essere il "il nero che ha votato Trump", ruolo non facile nè nella serie né per il suo personaggio.
Difende le sue scelte a testa alta, e gliene va dato atto.

4. 
Ri'chard Lane


Arriva nell'ultima stagione, con i modi ingombranti di Andre Braugher.
Subdolo e non facile da leggere, questo nuovo partner dall'agenda tenuta segreta riesce qua e là a fare breccia, vedi l'episodio dedicato al nipote da salvare che impegna su fronti diversi l'intero Studio.


3. 
Adrian Boseman


Il partner fin dall'inizio, capo testardo ammaliato dalla politica, ha i modi spesso fastidiosi di Delroy Lindo a non rendermelo troppo simpatico.


2. 
Maia Rindell


Parte come stagista sottopagata che deve farsi strada nonostante lo scandalo che coinvolge i genitori, divisa fra l'essere una figlia difensiva o staccarsi del tutto. La si difende, la si capisce, la si compatisce per quello che deve subire. Ma poi vira, diventando quell'avvocato senza scrupoli al di sopra delle leggi a renderla molto più simile al padre.
La sua uscita di scena fa pensare a un eventuale ritorno, ma visto il successo avuto da Rose Leslie con Il trono di spade, non se ne sa più nulla.

1. 
Carmen Moyo


Arriva a sostituire Lucca e non potrebbe essere più diversa.
Arrivista, interessata ai soldi, non si fa problemi a difendere corrotti e spacciatori, minacciando così se stessa e lo Studio intero.
Fredda e mai davvero simpatica, una pecca delle ultime stagioni.


COPPIE PREFERITE

5. 
Liz + Caleb


Hugh Dancy dove lo metti sta, e fa sempre la sua figura.
Una storia che nasce come esperimento sociale visto che nessuno dei due è mai stato con qualcuno di un colore della pelle diverso dal proprio, che crea un certo imbarazzo, una certa tenerezza.
Il Covid ci ha privato anche di questa evoluzione, di questo personaggio che esce di scena in silenzio.


4. 
Adrian + Charlotte


Lui avvocato, lei giudice.
Lui che ambisce alla Casa Bianca e deve rivedere le sue priorità, lei che non vuole scomodare i Memo 618.
Difficile che la loro storia vada in porto anche se riesce ad addolcirmi Adrian per qualche episodio.

3. 
Diane + Lyle


Il fascino del dottore non si discute. Soprattutto se ha i modi raffinati di John Slattery.
Diane potrebbe finalmente avere un partner che la pensa politicamente come lei, e che può offrirle la giusta visione delle cose, ma un amore così può davvero battere quello tormentato per cui ci si è battuti a lungo?


2.
Lucca + Colin


L'amore classico da serie TV, che parte con battibecchi e offese e arriva ad essere romantico.
A modo suo, perché Lucca resta fredda e pragmatica anche quando di mezzo ci sono un bambino e un seggio da senatore, con relativa campagna elettorale da gestire.
Ma i tempi sofferti di Alicia sono finiti, qui c'è molto più pepe e serietà in atto, e anche se una volta partito per Washington di Colin e della sua ingombrante famiglia non si sa più nulla, il viaggio è stato interessante.


1.
Diane + Kurt


Sono la prima a non capire come si possa stare con qualcuno che la vede così diversamente.
Politicamente, moralmente.
C'è la passione, e fra i due continua ad essercene tanta, ma come si fa?
Diane e Kurt dimostrano che si può. Che ci si può difendere, consolare, essere felici anche se schierati su poli opposti, con una battuta d'arresto che fa male, con un gesto eroico non necessario perché il nome, pronunciato in pericolo di morte, resta il suo.
Kurt.


GUEST STAR D'ONORE

RITORNANO

La Chumhum
come eterna merce di scambio



Mike Kresteva 
ancora il solito politico arrivista



Elsbeth Tascioni
la svampitissima avvocato geniale che forse avrà una serie tutta per sé



Charles Lester
con le mani in pasta sempre in affari sporchi



Colin Sweeney
l'assassino da difendere ancora



Eli Gold
che arriva per una manciata di episodi finali con le novità riguardanti i coniugi Florrick



Ruth Eastman
la caratterista che torna nelle vesti politiche di chi cerca di...



David Lee
è rimasto il solito avvocato arrivista



ARRIVANO

Michael Sheen


Roland Blum, avvocato che fa il verso a Roy Cohn, radiato e sbeffeggiato per i suoi modi deontologicamente poco corretti, disposto a tutto, ma proprio a tutto, pur di vincere.
Interpretato con fari sbruffoni ed esagerati. Volutamente.


Mandy Patinkin


Hal Wackner, un uomo qualunque che si inventa di essere giudice e dà a chi è disposto a seguirla la sua opinione.
Quel bonaccione di Mandy parte bene per poi finire per essere corrotto dal suo stesso potere.


Jane Lynch


Agente federale dai modi finto simpatici e svampiti, in realtà sempre pronta a incastrarti.
Il suo studio a prova di piccioni resta indimenticabile.


Tituss Burgess


assistente di una misteriosa cliente che potrebbe essere Melania Trump. Ma è lei, davvero lei che vuole divorziare e che chiede consulenza a Lucca?
The One with the Celebrity Divorce (3x06), un episodio divertente e assurdo.


EPISODI MIGLIORI

5. Day 478
(2x11)


Di episodi verticali ce ne sono. Ovvio, siamo pur sempre in uno studio legale.
Ed ecco qui un caso spinoso di seduzione che va altre e di diffamazione che mette tutto a repentaglio.
Chi ha ragione? Chi ha torto?
Si discute dentro e fuori il tribunale, e anche a casa. Perché il mondo mica è bianco e nero, ci sono i grigi, ricordiamocelo.

4. Previously On...
(5x1)


Se la pandemia ha azzoppato la quarta stagione, si recupera con un primo episodio che fa chiedere: ma la mia memoria è così pessima?
No, semplicemente si è deciso di scorrere e correre veloci su decisioni, addii, salvataggi e casi risolti in un riassuntone che mette tutto al suo posto.
Chiamala genialità.

3. The End of Everything
(10x06)


Il finale, e che finale.
Esplosivo a dir poco e che dà un senso a quella sigla che solo raramente era cambiata.
Che dire: tutti chiusi in un piano, la minaccia che ormai è alle porte, due principi azzurri per Diane e un futuro ancora roseo davanti.
Nonostante tutto.
Non il miglior finale, ma che finale!


2. The Gang Deals with Alternate Reality
(4x01)


Che sarebbe successo se Hillary avesse battuto Donald?
Diane si sveglia da un incubo e trova questa realtà perfetta che però, poco a poco, mostra comunque le sue crepe.
Un mondo alternativo imperfetto, in cui appare molto spaesata, e che dà il via al cambio di registro della serie.


1. The One About the Recent Troubles
(3x01)


Se con la seconda stagione il passo era cambiato, con la terza si gioca ancor più con lo spettatore, invitandolo a contare quante cartelle rosse compaiono su schermo, introducendo canzoncine fisse a spiegarci meccanismi legali poco comprensibili e soprattutto facendo parlare in macchina Diane, che si rivolge a Trump promettendo vendetta.
Che monologo, che scena, che episodio.

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